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S.S. Lazio 1900

Ultimo Aggiornamento: 11/05/2024 17:27
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29/12/2010 17:45

Per me Roque Santa Cruz se ne può restare tranquillamente dove è!

Cosa ci facciamo con uno che non gioca da una vita e che non è mai andato oltre i 5-6 gol a campionato, proprio non saprei.

Venisse Klose, come si era parlato, allora è un altro paio di maniche, ma se deve venire Santa Cruz, mi tengo Kozac che già ci ha fatto ottenere 5-6 punti con i suoi gol nei pochissimi minuti giocati. [SM=x44458]
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03/01/2011 17:09

Reja non fa dietro-front sul mercato: "Ci serve una punta, la società sa cosa deve fare"


03.01.2011 14:58 di Ivan Pantani Fonte: Rassegna stampa a cura de LaLazioSiamoNoi.it tratta dalla gazzetta dello sport



Dal baratro della retrocessione al sogno-scudetto. Passando attraverso una salvezza sofferta e una ricostruzione altrettanto tribolata. L’anno appena trascorso è stato davvero unico per Edy Reja. Nonostante i 65 anni che ne fanno il tecnico-decano della Serie A l’allenatore della Lazio è l’uomo per cui contano soltanto presente e futuro.



Reja, è stato un bel Natale, vero? “Eh sì, meglio di così… Credo il più felice in trent’anni di carriera d’allenatore”




Anche perché mai si era ritrovato così in alto in Serie A. “I traguardi intermedi non contano. La classifica vale solo alla fine”



Alla Lazio dite così dall’inizio, ma intanto state resistendo. “Vero. Ma adesso viene il difficile. Dal 6 gennaio al 6 febbraio abbiamo un mese fitto di impegni. C’è pure il derby di Coppa a cui teniamo molto. Se riuscissimo a superare questi trenta giorni allora potremmo cominciare a sognare davvero”



Lo Scudetto? “Diciamo la Champions, che poi sarebbe come uno Scudetto. Per il tricolore temo che ci siano squadre più attrezzate di noi”




Per quanto riguarda Lazio e Napoli? “Siamo le grandi rivelazioni. Noi come loro abbiamo una determinazione ed uno spirito di gruppo che finora ci ha fatto colmare le lacune con le grandi”



Qual è il difetto della sua squadra? “Abbiamo scarsa malizia. I miei giocatori sono poco ‘figli di’ e questo a volte è un limite. Se ripenso a certi finali di partita che ci sono costati dei punti …”



Questa resta la squadra più forte che lei abbia mai allenato. “Sì, come completezza d’organico sicuramente”




Dal mercato non si aspetta nulla quindi? “Ho detto e ripeto che l’unico possibile rinforzo servirebbe in attacco. Ma solo se Kozak partirà. Cosa che per altro mi auguro perché è giovane e ha bisogno di giocare. La società sa cosa deve fare”



Lotito le lascia completa autonomia sul campo? “Assolutamente sì. Ho trovato pochi presidenti così attenti a non interferire nella sfera dell’allenatore. E’ una persona della quale ho imparato ad apprezzare sia la carica umana sia le capacità imprenditoriali”



A quando il rinnovo? “ Non c’è fretta, possiamo farlo anche a maggio. Tra me e la società c’è piena sintonia, non c’è alcun problema”




Lei però continua a vivere in albergo. ”Ma quella è una scelta di vita. Sarà così anche se dovessi rimanere per cinque anni”



Poco feeling con la città? “ Tutt’altro. Roma è stupenda e non finisci mai di scoprirla e apprezzarla. Vorrei avere più tempo per girarla. La zona imperiale è uno spettacolo”



Come piazza calcistica però Roma è meno idilliaca …”Dopo Napoli pensavo di aver visto già abbastanza., ma qui è peggio perché ci sono due squadre, con tutto ciò che ne consegue. Peggio, ma anche tremendamente affascinante”




Il suo amico Capello l’aveva avvertita. “Sì ma mi disse pure ‘Edy, finché non alleni a Roma non ti puoi ritenere un vero allenatore’…”



Le ha spiegato anche come vincere uno Scudetto nella Capitale? “Buon anno a tutti…”.

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06/01/2011 17:48

Esorcizzato il fantasma malefico di ballardini, ma si poteva fare di più. Soprattutto si poteva anche giocare il secondo tempo, anziché restare negli spogliatoi (un palo di Hernanes nei primi minuti e poi più nulla), perché oggi si potevano portare via tre punti senza troppo faticare.
Reja dovrà decidere una volta per tutte cosa fare con Zarate: se deve stare sulla fascia, tanto vale mettere un centrocampista esterno, altrimenti lo si faccia giocare da punta, come è nato. [SM=x44498]

In classifica, in attesa della partita serale, si fa ancora un passo avanti, la juve si è fermata malamente, e ormai sarà giunto il momento di decidere a cosa puntare, considerato che la quota salvezza è praticamente raggiunta. Io oserei, e punterei alla classificazione diretta alla champions. E' dura, anzi, durissima, ci sono 5-6 squadre più attrezzate di noi e partite dichiaratamente con questo obiettivo, se non con obiettivi molto più ambiziosi (c'è addirittura chi è sicuro di fare il triplete, al punto da considerare un fallimento la stagione se questo non dovesse arrivare, e non si parla di chi lo ha già fatto lo scorso anno ...), ma con un paio di giusti innesti in questa finestra di mercato, ci si può provare (che non significa riuscirci, noi sappiamo stare con i piedi in terra [SM=x44461] ).
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06/01/2011 18:01

Ballardini riavvolge il nastro: "Alla Lazio eseguivo solo gli ordini"
Agente Pandev risponde: "Eppure al processo giurò il falso"


06.01.2011 06:40 di Daniele Baldini per LaLazioSiamoNoi.it Pubblicato ieri alle 16,48
Fonte: genoafc.it//ansa//calciomercato.com



"Peccato che davanti al giudice Mario Fezzi durante l'interrogatorio del lodo Pandev, Davide Ballardini, disse cose totalmente diverse in merito all'esclusione del macedone dalla prima squadra" così ha risposto Carlo Pallavicino, per conto di Pandev, alle dichiarazioni odierne dell'ex tecnico biancazzurro.




ORE 16,48 - Passato, presente e futuro. Sotto al suo naso, sul tavolo della conferenza, s’impila ogni genere di tema. Davide Ballardini, in odore di compleanno domani (“ne compio 36...”), risponde a tutto e con grande serenità. Condita da chiarezza di idee.



L’ESPERIENZA ALLA LAZIO: “Ormai è andata e non è di mia competenza rinvangare le cose. Apro e chiudo una parentesi, su vostro invito, solo per dire che sono stato un dipendente della Lazio e, in relazione a determinate situazioni, gli accordi con la società erano stati presi a inizio stagione (vedi casi Pandev e Ledesma, ndr). Io farei una domanda: ma secondo voi io per scelta tecnica lasciavo fuori per esempio Pandev e Ledesma? Lasciamo stare Zarate che ha sempre giocato. Questo è un discorso che appartiene alla gestione passata. Io - ha aggiunto Ballardini - ero un dipendente della Lazio e a inizio stagione c'erano stati degli accordi precisi tra me e la società. Credo di averli rispettati e basta. Noi facemmo 34 partite in cinque mesi - spiega -. Sono tante con una rosa inadeguata e da gennaio ad oggi la Lazio ha cambiato 6 giocatori compreso Ledesma: penso a Floccari, Biava, Dias, Bresciano, giocatori che formano la spina dorsale della squadra».




LA SFIDA AL FERRARIS: “Non cambieremo il nostro modo di giocare. Pensiamo a noi e a impostare la gara secondo le nostre caratteristiche, per fare la partita che sappiamo. Fuori casa la Lazio si chiude benissimo, riparte con profitto. Negli spazi hanno giocatori pericolosissimi, ragion per cui dovremo essere bravi a non concederne. Siamo pochi, in questo momento, ma buoni. Sono contento di allenare questo gruppo. Ci lavoro bene, coi giocatori si è instaurato un rapporto franco, diretto, pulito. Il mese di stop? Lo tempo, però non costituisce un alibi”.



LE VOCI DI MERCATO: “Io ho la sensazione che a Genova i nostri giocatori stiano bene. Ci sta che tutte queste voci siano un po’ destabilizzanti, ma siamo dei privilegiati e dobbiamo saperle gestire. Non è poi un aspetto così grave. A centrocampo siamo corti, serve qualche giocatore in più. Kucka? Ha forza, senso tattico, è bravo con la palla. Non è un intenditore puro, servono altri arrivi in questo reparto, per far respirare qualcuno a rotazione”.



IL BOMBER TONI: “Lo considero un giocatore straordinariamente importante, offre alternative di gioco, ha sempre fatto il bene della squadra. Con lui abbiamo ottenuto una striscia di risultati importanti, gli do un bel 7 come a tutta la squadra. Spero di averlo sino alla fine del campionato. Lui è un esempio per i compagni, non ha mai saltato un allenamento e ha sempre dato tutto. Questo campionato è stranissimo. A parte le 4 o 5 squadre che stanno davanti, è giusto che le altre pensino a realizzare, quanto prima, i punti necessari a garantirsi un altro campionato di serie A”.



Ultimi dettagli e poi via tutti in ritiro. Alla vigilia della gara con la Lazio, il tecnico Ballardini incassa con un sorriso il recupero di Rossi. Il capitano si è allenato regolarmente ed è stato inserito nella rosa dei convocati. Prima chiamata in assoluto per il neo acquisto Jelenic e per il centrocampista Sturaro, nel giro delle rappresentative azzurre giovanili. Questi nel dettaglio gli uomini che hanno raggiunto l'albergo. PORTIERI: 1 Eduardo, 88 Perin, 73 Scarpi. DIFENSORI: 2 Chico, 3 Dainelli, 13 Kaladze, 20 Mesto, 24 Moretti, 4 Criscito. CENTROCAMPISTI: 11 Kharja, 77 Milanetto, 18 Rafinha, 7 Rossi, 30 Sturaro, 42 Veloso. ATTACCANTI: 25 Boakye, 22 Destro, 71 Jankovic, 29 Jelenic, 17 Rudolf, 9 Toni.

[Modificato da radcla 06/01/2011 18:02]
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06/01/2011 18:10

Incredibile personaggio il balla, ora praticamente ci viene a dire che "eseguiva ordini", in pratica ci sta dicendo che ha preso tutti per il fondoschiena quando per 7 lunghi ed orribili mesi ci ha raccontato, a noi tifosi e al giudice del lodo Pandev, che le sue erano scelte tecniche! [SM=x44497] [SM=x44504]

Che piccolo uomo, davvero piccolo piccolo, al punto da non avere neanche le palle per imporre le proprie idee, come un allenatore dovrebbe fare sempre, altrimenti può dare le dimissioni dichiarando che non viene messo in condizione di svolgere liberamente il proprio lavoro.

Ma d'altronde da una persona che ha vissuto sette mesi chiuso in una cameretta nel centro sportivo di Formello, con il suo orribile cappellino, senza mai mettere il piede a Roma città, cosa ci si deve attendere?? [SM=x44463] [SM=x44506]
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06/01/2011 18:19

La scalata di Muslera, votato settimo portiere al Mondo


04.01.2011 12:00 di Daniele Baldini Fonte: Daniele Baldini - LaLazioSiamoNoi.it



Muslera è il settimo portiere al Mondo”. La scalata dell’estremo difensore biancoceleste tra i big del calcio internazionale è stata certificata dalla Federazione Internazionale di Storia e di Statistica del calcio (IFFHS), che questa mattina ha divulgato un comunicato in cui ha reso pubblica la speciale graduatoria. Per il terzo anno consecutivo, si è aggiudicato il riconoscimento come miglior numero uno Iker Casillas del Real Madrid e della nazionale spagnola. Nella lista dei 19 portieri, selezionati da esperti e giornalisti specializzati di 86 paesi di tutto il continente, figurano 12 europei, 1 nord americano, 1 australiano e 3 sudamericani, tra cui il portiere di Reja, superato, oltre che da Casillas, solo da Julio Cesar (Inter), Cech (Chelsea), Neur (Schalke 04), Stekelenburg (Ajax) e Victor Valdes (Barcellona). Muslera ha ottenuto 37 voti, un ulteriore conferma che l’anno solare appena concluso, malgrado le ultime incertezze con Juventus ed Udinese, l’ha consacrato nel panorama del grande calcio internazionale: “Il mio 2010 è stato spettacolare, semplicemente incredibile – ha spiegato poco prima di Natale dall’Uruguay – Per me è stato l’anno più importante della mia carriera, neanche sognando potevo ipotizzare tutto ciò che è successo. L’esperienza nel campionato del Mondo in Sudafrica è stata determinante, poi c’è stata la crescita con la Lazio, sono molto contento”. Non può bastare la flessione di rendimento delle ultime uscite a guastare una parabola comunque crescente. I due gol dalla distanza rimediati il mese scorso a Santiago del Cile per mano di Sanchez e Vidal hanno incrinato qualche certezza, l’hanno reso vulnerabile, ma altre volte aveva salvato il risultato, dando un contributo sostanziale alla scalata biancoceleste. Il diagonale di Eder sventato contro il Brescia, i riflessi miracolosi sfoderati a Palermo contro Pinilla e compagni, la deviazione provvidenziale su Cordoba che ha permesso il fragoroso successo contro l’Inter, sono solo alcuni degli interventi che gli permettono di guardare al 2011 con ottimismo, malgrado un rinnovo contrattuale ancora in bilico.




Ecco la top ten:



1. Iker Casillas (Real Madrid - Spagna)

2. Julio Cesar (Inter - Brasile)

3. Petr Cech (Chelsea - Repubblica Ceca)

4. Manuel Neuer (Schalke - Germania)


5. Maarten Stekelenburg (Ajax - Olanda)

6. Victor Valdes (Barcellona - Spagna)

7. Fernando Muslera (Lazio - Uruguay)

8. Edwin Van der Sar (Manchester United - Olanda)

9. Gianluigi Buffon (Juventus - Italia)

10. Timothy Howard (Everton - Stati Uniti).



*************************


E bravo Muslerino! [SM=x44459] [SM=x44459]
E' ancora giovanissimo, può solo migliorare ancora, io ci penserei mille volte prima di non rinnovargli il contratto. Tra qualche anno potrebbe valere almeno il doppio di ciò che vale oggi e poi non è mica tanto facile trovare un portiere buono in giro [SM=x44458]
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Naturphilosopher Ethilista
07/01/2011 12:57

Re:
radcla, 06/01/2011 17.48:

perché oggi si potevano portare via tre punti senza troppo faticare[SM=x44461] ).




Rad, non esagerare, potevate anche portarvi a casa due pere in saccoccia senza troppo faticare, se Muslera non avesse fatto due interventi prodigiosi e se Kaladze non fosse incespicato su quella deviazione a tre metri dalla porta sugli sviluppi di un corner finendo per stoppare la ciabattata di Dainelli anzichè tirare.

Nel secondo tempo siete spariti anche per merito del Genoa che ha alzato il ritmo, non solo per demerito vostro.
La Lazio è una gran bella squadra, ma ieri, a parte bei fraseggi e una superiorità nel possesso palla e nella tecnica individuale ha prodotto soli l'occasione di Floccari dopo 2 minuti e il palo di Hernanes che è stato frutto di una giocata esclusivamente individuale.

Le partite poi le decidono gli episodi, la Lazio, nonostante sia stata limitata bene dalla fase difensiva del Genoa, che finalmente è degna di una squadra di serie A, mi ha impressionato molto più del Napoli che pure, grazie a un episodio favorevole, era riuscito a batterci: i partenopei hanno 3 ottimi giocatori (Cavani, Lavezzi e Hamisk) e il nulla dietro di loro, la Lazio ha qualità anche nei gregari come Lichtsteiner, Radu, Brocchi e il nostro grande ex Biava.

Volevo dialogare con te anche sugli altri temi che hai messo sul piatto nei tuoi ultimi post:

- Roque Santa Cruz: io non farei lo schizzinoso, è un grandissimo giocatore, certo non un bomber in senso stretto ma nemmeno Floccari lo è. E' il giocatore ideale per far dare il cambio e far rifiatare il calabrese e per valorizzare le giocate di Hernanes, Zarate e Mauri, se lo prendete e passa le visite mediche secondo me è un altro tassello di grandissima qualità che, sinceramente, vi invidierei.

- Zarate: sempre secondo me ha ragione Nonno Reja a schierarlo defilato e non da prima punta.
Una prima punta non lo è, quindi o fa la seconda punta in un 4-4-2 scolastico (ma così perdereste la possibilità di lasciare Hernanes libero di creare senza compiti di interdizione "coperti" dai 2 mediani alle sue spalle) o in un 4-3-1-2 con Hernanes trequartista ma in questo modo Mauri dovrebbe svolgere compiti difensivi che non gli vanno a genio e probabilmente dovreste rinunciare al suo apporto e schierare i tre mediani Brocchi-Ledesma-Matuzalem.
Inoltre, credo che lo scorso anno abbia patito la responsabilità di avere la squadra sulle sue spalle e il dovere di far gol ad ogni costo, finendo per innervosirsi e rendere poco.
Da guastatore che parte dall'esterno, come lo stanno impostando quest'anno, diventa imprendibile per molte difese.
Ieri, semplicemente, non era nella sua giornata migliore.

-Ballardini: capisco che non vi sia andato a genio, ma non dimenticare che gli allenatori sono dei dipendenti e che se si creano la fama di piantagrane o sono già al top stile Mourinho e quindi vengono ritenuti "eccentrici" o altrimenti vengono licenziati e non trovano più lavoro nemmeno presso altre società.
Credi che Reja o chiunque altro nella sua posizione avrebbe agito diversamente?
Secondo me qualunque altro allenatore al suo posto avrebbe agito nello stesso modo, per dirtene una io sto ancora aspettando la "verità" del duro e puro Serse Cosmi sul crollo del girone di ritorno nella stagione 2004-2005.
Dopo il licenziamento a fine campionato e le insinuazioni sul suo conto girate in ambienti societari e non solo aveva promesso la sua "verità" a stretto giro: sono passati quasi 6 anni e stiamo ancora aspettando, se va bene sapremo qualcosa se, a 70 anni, si metterà a scrivere un altro libro.

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07/01/2011 15:20

Re: Re:
Avadoro, 07/01/2011 12.57:




Rad, non esagerare, potevate anche portarvi a casa due pere in saccoccia senza troppo faticare, se Muslera non avesse fatto due interventi prodigiosi e se Kaladze non fosse incespicato su quella deviazione a tre metri dalla porta sugli sviluppi di un corner finendo per stoppare la ciabattata di Dainelli anzichè tirare.

Nel secondo tempo siete spariti anche per merito del Genoa che ha alzato il ritmo, non solo per demerito vostro.
La Lazio è una gran bella squadra, ma ieri, a parte bei fraseggi e una superiorità nel possesso palla e nella tecnica individuale ha prodotto soli l'occasione di Floccari dopo 2 minuti e il palo di Hernanes che è stato frutto di una giocata esclusivamente individuale.

Le partite poi le decidono gli episodi, la Lazio, nonostante sia stata limitata bene dalla fase difensiva del Genoa, che finalmente è degna di una squadra di serie A, mi ha impressionato molto più del Napoli che pure, grazie a un episodio favorevole, era riuscito a batterci: i partenopei hanno 3 ottimi giocatori (Cavani, Lavezzi e Hamisk) e il nulla dietro di loro, la Lazio ha qualità anche nei gregari come Lichtsteiner, Radu, Brocchi e il nostro grande ex Biava.

Volevo dialogare con te anche sugli altri temi che hai messo sul piatto nei tuoi ultimi post:

- Roque Santa Cruz: io non farei lo schizzinoso, è un grandissimo giocatore, certo non un bomber in senso stretto ma nemmeno Floccari lo è. E' il giocatore ideale per far dare il cambio e far rifiatare il calabrese e per valorizzare le giocate di Hernanes, Zarate e Mauri, se lo prendete e passa le visite mediche secondo me è un altro tassello di grandissima qualità che, sinceramente, vi invidierei.

- Zarate: sempre secondo me ha ragione Nonno Reja a schierarlo defilato e non da prima punta.
Una prima punta non lo è, quindi o fa la seconda punta in un 4-4-2 scolastico (ma così perdereste la possibilità di lasciare Hernanes libero di creare senza compiti di interdizione "coperti" dai 2 mediani alle sue spalle) o in un 4-3-1-2 con Hernanes trequartista ma in questo modo Mauri dovrebbe svolgere compiti difensivi che non gli vanno a genio e probabilmente dovreste rinunciare al suo apporto e schierare i tre mediani Brocchi-Ledesma-Matuzalem.
Inoltre, credo che lo scorso anno abbia patito la responsabilità di avere la squadra sulle sue spalle e il dovere di far gol ad ogni costo, finendo per innervosirsi e rendere poco.
Da guastatore che parte dall'esterno, come lo stanno impostando quest'anno, diventa imprendibile per molte difese.
Ieri, semplicemente, non era nella sua giornata migliore.

-Ballardini: capisco che non vi sia andato a genio, ma non dimenticare che gli allenatori sono dei dipendenti e che se si creano la fama di piantagrane o sono già al top stile Mourinho e quindi vengono ritenuti "eccentrici" o altrimenti vengono licenziati e non trovano più lavoro nemmeno presso altre società.
Credi che Reja o chiunque altro nella sua posizione avrebbe agito diversamente?
Secondo me qualunque altro allenatore al suo posto avrebbe agito nello stesso modo, per dirtene una io sto ancora aspettando la "verità" del duro e puro Serse Cosmi sul crollo del girone di ritorno nella stagione 2004-2005.
Dopo il licenziamento a fine campionato e le insinuazioni sul suo conto girate in ambienti societari e non solo aveva promesso la sua "verità" a stretto giro: sono passati quasi 6 anni e stiamo ancora aspettando, se va bene sapremo qualcosa se, a 70 anni, si metterà a scrivere un altro libro.




E' vero che con il grande equilibrio che c'è attualmente, e non solo in Italia, spesso le partite si vincono o si perdono per qualche episodio. Ieri potevano uscire tutti e tre i risultati sulla ruota di Marassi, però la Lazio è recidiva in tal senso (il Genoa non saprei dirlo, conoscendolo di meno), non è la prima volta che pare si accontenti del minimo, il pari, quando potrebbe osare di più, anche contemplando il rischio di non portare a casa nulla.

Sulle altre questioni, accolgo volentieri la proposta di dialogo, ma rimando a più tardi che ora vado un poco di fretta [SM=x44461]
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08/01/2011 23:29

Re: Re:
Avadoro, 07/01/2011 12.57:



Volevo dialogare con te anche sugli altri temi che hai messo sul piatto nei tuoi ultimi post:

- Roque Santa Cruz: io non farei lo schizzinoso, è un grandissimo giocatore, certo non un bomber in senso stretto ma nemmeno Floccari lo è. E' il giocatore ideale per far dare il cambio e far rifiatare il calabrese e per valorizzare le giocate di Hernanes, Zarate e Mauri, se lo prendete e passa le visite mediche secondo me è un altro tassello di grandissima qualità che, sinceramente, vi invidierei.

- Zarate: sempre secondo me ha ragione Nonno Reja a schierarlo defilato e non da prima punta.
Una prima punta non lo è, quindi o fa la seconda punta in un 4-4-2 scolastico (ma così perdereste la possibilità di lasciare Hernanes libero di creare senza compiti di interdizione "coperti" dai 2 mediani alle sue spalle) o in un 4-3-1-2 con Hernanes trequartista ma in questo modo Mauri dovrebbe svolgere compiti difensivi che non gli vanno a genio e probabilmente dovreste rinunciare al suo apporto e schierare i tre mediani Brocchi-Ledesma-Matuzalem.
Inoltre, credo che lo scorso anno abbia patito la responsabilità di avere la squadra sulle sue spalle e il dovere di far gol ad ogni costo, finendo per innervosirsi e rendere poco.
Da guastatore che parte dall'esterno, come lo stanno impostando quest'anno, diventa imprendibile per molte difese.
Ieri, semplicemente, non era nella sua giornata migliore.

-Ballardini: capisco che non vi sia andato a genio, ma non dimenticare che gli allenatori sono dei dipendenti e che se si creano la fama di piantagrane o sono già al top stile Mourinho e quindi vengono ritenuti "eccentrici" o altrimenti vengono licenziati e non trovano più lavoro nemmeno presso altre società.
Credi che Reja o chiunque altro nella sua posizione avrebbe agito diversamente?
Secondo me qualunque altro allenatore al suo posto avrebbe agito nello stesso modo, per dirtene una io sto ancora aspettando la "verità" del duro e puro Serse Cosmi sul crollo del girone di ritorno nella stagione 2004-2005.
Dopo il licenziamento a fine campionato e le insinuazioni sul suo conto girate in ambienti societari e non solo aveva promesso la sua "verità" a stretto giro: sono passati quasi 6 anni e stiamo ancora aspettando, se va bene sapremo qualcosa se, a 70 anni, si metterà a scrivere un altro libro.




- Santa Cruz, di attaccanti per dare il cambio ai titolari abbiamo già Rocchi, che con la porta ha un buon feeling, e il giovane Kozak che nei pochi minuti giocati ha comunque segnato e procurato rigori.
Santa Cruz prenderebbe un sacco di soldi e costringerebbe Kozak a migrare in prestito da qualche parte, senza portare le doti di un bomber puro. Non mi sembra proprio la scelta giusta.
Mi dirai che non è facile trovare qualcuno in grado di fare 7-8 gol nel solo girone di ritorno, ed è vero. Se non si può arrivare a quei pochi nomi, è meglio puntare a far crescere Kozak e i soldi risparmiati si possono investire sull'esterno difensivo di sinistra che pure ci serve come il pane.

- Zarate. Contro il Napoli è stato provato come prima punta ed ha fatto il mattatore. E' vero che la difesa del Napoli non è esattamente ciò che si definisce impenetrabile, ma almeno un secondo tentativo, considerato il successo del primo, si potrebbe fare. Anche perché non si tratterebbe di prima punta fissa per 90 minuti, ma di un alternarsi nel ruolo con Floccari durante la partita.
Renderebbe difficile per gli avversari avere dei punti di riferimento, non sapendo mai chi andrà a far la prima punta. Se poi si considera che, a seconda delle occasioni, potrebbe farla anche Mauri o Hernanes, lo scompiglio della difesa avversaria sarebbe sempre maggiore. In tal senso mi sovviene il gioco che faceva Fascetti, con la Lazio ma non solo, che lui stesso definiva casino organizzato. Anche quella squadra aveva Fiorini (immagino lo ricordi anche tu con tanto affetto e nostalgia) prima punta ma spesso si alternava con Magnocavallo o Mimmo Caso. Era la Lazio che si salvo con 9 punti di penalizzazione e l'anno dopo tornò in A.

- Ballardini. Capisco il discorso "tengo famiglia e devo lavorare" ma nella stessa identica situazione era Reja, quando è arrivato. Eppure ha messo subito in chiaro che avrebbe fatto giocare chi decideva lui, reintegrando subito Ledesma. Pandev ormai non c'era più. Anche Reja "tiene famiglia" ma presentandoti in un certo modo, facendo forza sulle proprie idee, credo che si riesca ad ottenere rispetto da molti presidenti. E se c'è riuscito con Lotito, che è uno dei più difficili e con la testa dura, la strada con gli altri dovrebbe essere ancor più facile.
Certo che occorre anche che i risultati siano dalla propria parte, ma quello è il compito di tutti gli allenatori, grandi o piccoli nomi che siano.
[Modificato da radcla 08/01/2011 23:31]
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Naturphilosopher Ethilista
09/01/2011 12:49

Re: Re: Re:
radcla, 08/01/2011 23.29:




- Santa Cruz, di attaccanti per dare il cambio ai titolari abbiamo già Rocchi, che con la porta ha un buon feeling, e il giovane Kozak che nei pochi minuti giocati ha comunque segnato e procurato rigori.
Santa Cruz prenderebbe un sacco di soldi e costringerebbe Kozak a migrare in prestito da qualche parte, senza portare le doti di un bomber puro. Non mi sembra proprio la scelta giusta.
Mi dirai che non è facile trovare qualcuno in grado di fare 7-8 gol nel solo girone di ritorno, ed è vero. Se non si può arrivare a quei pochi nomi, è meglio puntare a far crescere Kozak e i soldi risparmiati si possono investire sull'esterno difensivo di sinistra che pure ci serve come il pane.

- Zarate. Contro il Napoli è stato provato come prima punta ed ha fatto il mattatore. E' vero che la difesa del Napoli non è esattamente ciò che si definisce impenetrabile, ma almeno un secondo tentativo, considerato il successo del primo, si potrebbe fare. Anche perché non si tratterebbe di prima punta fissa per 90 minuti, ma di un alternarsi nel ruolo con Floccari durante la partita.
Renderebbe difficile per gli avversari avere dei punti di riferimento, non sapendo mai chi andrà a far la prima punta. Se poi si considera che, a seconda delle occasioni, potrebbe farla anche Mauri o Hernanes, lo scompiglio della difesa avversaria sarebbe sempre maggiore. In tal senso mi sovviene il gioco che faceva Fascetti, con la Lazio ma non solo, che lui stesso definiva casino organizzato. Anche quella squadra aveva Fiorini (immagino lo ricordi anche tu con tanto affetto e nostalgia) prima punta ma spesso si alternava con Magnocavallo o Mimmo Caso. Era la Lazio che si salvo con 9 punti di penalizzazione e l'anno dopo tornò in A.

- Ballardini. Capisco il discorso "tengo famiglia e devo lavorare" ma nella stessa identica situazione era Reja, quando è arrivato. Eppure ha messo subito in chiaro che avrebbe fatto giocare chi decideva lui, reintegrando subito Ledesma. Pandev ormai non c'era più. Anche Reja "tiene famiglia" ma presentandoti in un certo modo, facendo forza sulle proprie idee, credo che si riesca ad ottenere rispetto da molti presidenti. E se c'è riuscito con Lotito, che è uno dei più difficili e con la testa dura, la strada con gli altri dovrebbe essere ancor più facile.
Certo che occorre anche che i risultati siano dalla propria parte, ma quello è il compito di tutti gli allenatori, grandi o piccoli nomi che siano.




Rocchi è un ex giocatore, quindi ci farei poco conto.
Kozak lo conosco poco, mi sembra un pennellone da servire con cross e palle tese in area più che una prima punta di movimento come Floccari o Santa Cruz. Sicuramente con il paraguayo avreste una certa abbondanza in fase offensiva.


Su Zarate tieni presente che il Napoli è una delle poche squadre in Italia che difende a 3 (noi fortunatamente abbiamo abbandonato il lotto, non perchè sia sbagliata la difesa a 3 in sé ma perché devi avere gente veloce e tecnica per farla e non certo Dainelli) e i suoi tre centrali son tutt'altro che dei fulmini, Zarate messo a puntarli in mezzo diventa devastante. Contro una squadra che difende a 4 ci sta secondo me il discorso di farlo partire dai lati per convergere in mezzo, se i difensori avversari si perdono una diagonale e lui arriva in porta sono fregati, come ci sta benissimo il far muovere i giocatori e cambiare chi occupa la posizione di prima punta.

Fiorini me lo ricordo eccome, si beccò pure una radiolina in testa durante un derby perché, dopo aver segnato un gol, si mise a esultare sotto la gradinata non accorgendosi che era sotto la sud...

Ledesma secondo me sarebbe stato reintegrato a prescindere da Reja, con lo spettro della B paurosamente vicino Lotito avrebbe fatto comunque quella mossa.

Mi ricorda la stagione 1998/99 del Genoa, naturalmente si era in B, e l'allora nuovo presidente Scerni con il suo fido braccio destro, l'abominevole Massimo Mauro, lanciarono una campagna di "rinnovamento totale": comprarono mezza squadra della Fermana di cui avevano assunto il d.s Gianni Rosati, proclamarono che i vari Portanova (l'unico che poi abbia fatto una carriera decente), Bolla, Carfora, Pelliccia erano dei grandissimi talenti in erba, di tale Eddy Mengo dissero addirittura che era il nuovo Ferrara e aveva rifiutato di andare subito alla Juve per fare esperienza sul campo.
Arrivarono anche tre ragazzini olandesi, il francese Marquet, che poi si diede al calcio a 5 e il tedesco Munch, l'unico vero giocatore di calcio del lotto.
Contestualmente furono messe fuori rosa le tre bandiere, Torrente, Ruotolo e Nappi, perchè estranee al "progetto".
Ad allenare la squadra si chiamò un emergente, Bepi Pillon, che poi ha dimostrato in altre piazze di essere tutt'altro che un pirla.
Mauro definì il nuovo giovane allenatore "illicenziabile" e Pillon non poteva non accettare i diktat della dirigenza per mettersi alla prova in una piazza prestigiosa.

Dopo 4 giornate e 3 punti (1 vittoria a Monza e 3 sconfitte di cui 2 in casa con Lecce e Ravenna) l' "illicenziabile" Pillon venne naturalmente esonerato, arrivò Gigi Cagni, si guardò intorno e per prima cosa vennero reintegrati Torrente, Ruotolo e Nappi. Personalmente non ascrivo a merito di Cagni il reintegro dei 3 che ci permisero di salvarci dalla C, credo sarebbe stato fatto in ogni caso di fronte alla preoccupante evidenza dei fatti.

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10/01/2011 15:27

Figuraccia ieri. Senza scusanti.
Anzi, il risultato è bugiardo, sarebbe dovuto essere più rotondo a favore del Lecce, sia perché abbiamo beneficiato di un gol fatto con Mauri partito in posizione di fuorigioco e sia perché ciò che si è visto in campo parla nettamente a favore dei salentini.
C'è stato un contropiede con doppio salvataggio sulla linea di Biava che è stato un qualcosa che non avevo mai visto in tanti anni di calcio, 4 giocatori del Lecce contro Biava e Muslera che con un pizzico di abilità e tanto culo sono riusciti non si sa come ad evitare il gol.

Gennaio e febbraio non sono mai stati mesi buoni per la Lazio, negli ultimi anni, e quest'anno pare che la musica non cambi.
Più in generale, credo la Lazio si stia assestando in classifica verso posizioni che maggiormente rispecchiano il suo valore attuale, era chiaro che non poteva reggere i ritmi avuti fino ad ora.

E' particolarmente pesante la carenza di ricambi, dietro gli undici titolari non vi sono giocatori all'altezza. Ogni volta che è mancato un titolare difensivo (ieri Dias era squalificato) sono stati guai.

O si interviene bene nel mercato attuale, oppure sarà un ottimo campionato se arriveremo tra le prime sei. Sarebbe comunque già un bel traguardo per una squadra che lo scorso anno ha lottato per salvarsi [SM=x44458]
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11/01/2011 17:10

La brutta sconfitta di domenica non cancella, però, la GLORIA e la STORIA della più antica società della capitale e la più grande polisportiva d'Europa.

Domenica è stato il 111° compleanno della LAZIO!



[Modificato da radcla 11/01/2011 17:13]
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11/01/2011 17:54

Re: Re: Re: Re:
Avadoro, 09/01/2011 12.49:




Su Zarate tieni presente che il Napoli è una delle poche squadre in Italia che difende a 3 (noi fortunatamente abbiamo abbandonato il lotto, non perchè sia sbagliata la difesa a 3 in sé ma perché devi avere gente veloce e tecnica per farla e non certo Dainelli) e i suoi tre centrali son tutt'altro che dei fulmini, Zarate messo a puntarli in mezzo diventa devastante. Contro una squadra che difende a 4 ci sta secondo me il discorso di farlo partire dai lati per convergere in mezzo, se i difensori avversari si perdono una diagonale e lui arriva in porta sono fregati, come ci sta benissimo il far muovere i giocatori e cambiare chi occupa la posizione di prima punta.

F




Ti risulta che ci sia, o ci sia stata, in europa qualche grande squadra che difende a 3?

Nel presente mi pare nessuno e nemmeno nel passato ricordo squadre di alto livello con la difesa a 3

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
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11/01/2011 23:08

Re: Re: Re: Re: Re:
il tobas, 11/01/2011 17.54:




Ti risulta che ci sia, o ci sia stata, in europa qualche grande squadra che difende a 3?

Nel presente mi pare nessuno e nemmeno nel passato ricordo squadre di alto livello con la difesa a 3




La difesa a tre è uno dei più grandi falsi storici.
In realtà è praticata dalle squadre che giocano un calcio maggiormente difensivista, in quanto in fase di impostazione e possesso palla restano tre difensori a coprire, e in fase di non possesso palla e contrasto due centrocampisti arretrano sulla linea difensiva, indebolendo il centrocampo.

Ovvio che queste squadre non siano mai tra le prime della classe.
La Lazio potrebbe esserne proprio un esempio, lo scorso anno e fino alla prima partita di questo campionato (a Genova con la Samp, abbiamo perso) Reja schierava la difesa a tre e la squadra aveva il rendimento che tutti sappiamo. Dalla seconda di campionato è passato ai quattro difensori e la squadra sta facendo un ottimo campionato, pur con le cadute che vi sono state e che vi saranno ancora.
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11/01/2011 23:47

Sono d'accordo col culattone, Santa Cruz è un pippone micidiale. Meglio un giovane motivato piuttosto che un vecchio segone mangiagrana. [SM=x44458]
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12/01/2011 20:21

Re: Re: Re: Re: Re:
il tobas, 11/01/2011 17.54:




Ti risulta che ci sia, o ci sia stata, in europa qualche grande squadra che difende a 3?

Nel presente mi pare nessuno e nemmeno nel passato ricordo squadre di alto livello con la difesa a 3




Rispondo a te e anche a Radcla: c'è difesa a 3 e difesa a 3, Reja sia a Napoli che alla Lazio faceva di fatto una difesa a 5,

Grandi squadre del passato che l'hanno adottata sono state l'Ajax di Van Gaal, i cui "tre" dietro erano Silooy (poi Reiziger) -Blind - F.De Boer e il Barcellona di Cruyff con Ferrer (Nando) -Koeman- Nadal (Abelardo).

Senza essere una grande squadra, noi al Genoa ne abbiamo visto l'involuzione con l'epopea di Gasperini: dal "vero" 3-4-3 mostrato nell'anno della B, che resta a mio giudizio quello in cui si è visto il miglior Gasperini, quello più innovativo, con tre autentici attaccanti davanti a un atteggiamento decisamente più prudente dopo il debutto in A, la batosta contro il Milan alla prima e le critiche irritanti e derisorie di Capello in diretta alla Domenica Sportiva.
Da allora si è cominciato a vedere sempre di più "Gasperocco" o "Gaspereja", con difese a 5 mascherate da 3-4-3, finali di partita da Forte Apache e il fondo toccato nella scorsa stagione, con terzini come Mesto, Fatic o addirittura Tomovic (nato difensore centrale) messi nel tridente e difese a 7 giocatori peraltro inefficaci nella missione di non prendere gol.

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16/01/2011 20:21





[Modificato da radcla 16/01/2011 20:22]
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16/01/2011 20:25

Di positivo c'è la vittoria, la conferma di Kozak come cecchino, e poco altro.
Partita brutta, che conferma il momento involutivo e la cattiva condizione fisica della squadra.

C'è da sperare che passi presto questo momento. [SM=x44458]
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20/01/2011 20:18

De Martino: "Ieri un attacco a tutta la S.S.Lazio. Un episodio veramente vergognoso" - Manzini: "Rischiata una tragedia"


20.01.2011 19:05 di Leonardo Bertani Fonte: Marco Ercole - LaLazioSiamoNoi.it



Gli incresciosi episodi di violenza di ieri sera, culminati con l’aggressione fatta ai danni del team manager della Lazio Manzini, hanno dato adito a numerose polemiche circa la decisione di far giocare il derby in notturna. Le misure di sicurezza infatti non sono bastate per contenere le “gesta” dei cosiddetti tifosi che sfruttano questi appuntamenti per mettere in mostra tutto il proprio repertorio di stupidità. Per parlare della situazione si sono presentati ai microfoni della radio della società biancoceleste Lazio Style Radio proprio il diretto interessato Maurizio Manzini.




Signor Manzini ci racconta come è andata la vicenda?

“Il nostro pullman stava avvicinandosi allo Stadio, proveniva da Ponte Duca d’Aosta quindi stava girando a sinistra sul lungotevere ed appena passate le piscine, ho più che altro percepito un ragazzo che si è portato dal marciapiede fino a metà della strada per scagliare un sanpietrino sul pullman. E' l’ultima cosa che ho visto perché ho sentito un botto notevole e quindi ho avvertito questa letterale pioggia di schegge che mi ha investito. Ho messo d’istinto le mani sul volto ma mi hanno subito fermato i medici e Stefano De Martino che saggiamente mi hanno impedito di toccarmi perché avrei potuto procurare danni più seri. Fortunatamente gli occhiali che indossavo hanno impedito che ci fossero conseguenze più serie di quelle che in realtà ci sono state. Il pullman ha ovviamente proseguito e devo dire che la scorta ha addirittura accelerato. Siamo arrivati così allo stadio Olimpico dove sono stato prontamente medicato”.

Cosa ti sentiresti di dire alla persona che ha scagliato questo sasso?

“Più che dire qualcosa a questa persona io la vorrei invitare ad una riflessione, ammesso che personaggi capaci di un gesto di questo genere possano riflettere. Lo inviterei alla riflessione perché dovrebbe pensare a quello che ha rischiato di commettere, perché con quel gesto insensato ha rischiato di rovinare sé stesso, la sua famiglia. Ha rischiato addirittura di compiere una strage se quel sanpietrino avesse colpito un metro alla mia sinistra, perché avrebbe colpito l’autista che probabilmente avrebbe perso il controllo del mezzo provocando delle conseguenze che sembrano catastrofiche ma purtroppo reali. Qualcuno ha scritto che sono stato miracolato, ma forse il più miracolato è stato proprio lui. In più ha provocato anche un ulteriore danno nei confronti della nostra città. Questi episodi non fanno altro che avvalorare quei luoghi comuni che parlano della capitale come un covo di violenti e di vandali”.



In seguito anche il capoufficio stampa della Lazio Stefano De Martino è stato chiamato in causa per esprimere le proprie considerazioni al riguardo.




Lo spavento è stato grandissimo perché, Maurizio non si è accorto, ma anche il pullman stesso ha avuto un attimo di esitazione. C’è stata una leggera sbandata che ci ha fatto sobbalzare, ma soprattutto faceva preoccupare lo stato di Maurizio che inizialmente, diciamo i primi dieci minuti, non era quasi cosciente dallo shock. Quello mi ha impaurito molto anche se poi le conseguenze non sono state poi così gravi. Ritengo che questo sia un fatto talmente grave, che vada assolutamente rimarcato nei prossimi giorni, perché non solo un dirigente della Lazio ha rischiato veramente tanto, ma soprattutto perché è assolutamente vergognoso l’assalto ad un pullman. Quello della Lazio che peraltro è il simbolo della società, non si tratta di un sasso contro un mezzo meccanico ma contro tutta la società, perché sul pullman c’è l’aquila e la scritta S.S.Lazio. Poi Maurizio ne ha pagato direttamente le conseguenze purtroppo ma ritengo che questo sia un fatto gravissimo verso la società perché su quel ponte c’era una situazione molto pericolosa. Per fortuna alla fine è andato tutto bene ma la paura è stata tanta e questo attacco è stato veramente vergognoso”.



Infine da entrambi i dirigenti della Lazio è arrivato un ringraziamento ai tifosi che con il loro comportamento hanno mandato un bel messaggio.

“I nostri tifosi al derby sono stati encomiabili, anche quando eravamo sotto hanno sempre fatto sentire il loro appoggio. Una curva stupenda con le bandiere che hanno sventolato fino all’ultimo secondo. Vogliamo ringraziarli perché è stata una bella immagine” - esordisce De Martino, passando poi il microfono a Manzini – “Un sostegno che la nostra tifoseria non ci ha mai fatto mancare, e vorrei anche ringraziarli perché quando c’è stato il ricordo del nostro militare caduto in Afghanistan, durante il minuto di raccoglimento il loro comportamento è stato esemplare, e mi dispiace dirlo, ma questo atteggiamento non si è stato uguale in tutti i settori dello stadio e purtroppo chi c’era lo ha potuto constatare. Riprendendo anche il nome della radio e della rivista che è in edicola, questo è lo stile Lazio, uno stile di vita e di sport che deve essere interpretato come un momento di aggregazione dove la gente si unisce e dove anche chi non si conosce si sente amico da sempre con il suo vicino di posto. La Lazio è ente morale in tutto e per tutto, lo è da quando venne consacrata per decreto prefettizio, lo è tuttora e lo sarà sempre”.

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20/01/2011 20:18

1 Maggio 1983: Quando un agguato al pullman dell'Inter costò caro alla Juventus... A Roma invece tutto tace

20.01.2011 16:34 di Marco Valerio Bava Fonte: LaLazioSiamoNoi.it




La Lazio è una società, lo sappiamo tutti, che non ha mai goduto di una stampa amica. Anche oggi, faceva un po’ effetto aprire i quotidiani sportivi e non, e trovare la notizia dell’agguato al pullman biancoceleste solo dopo aver sfogliato pagine e pagine. Parliamo di un agguato in piena regola, un’azione sciagurata che poteva costare carissimo al team manager Maurizio Manzini, un pezzo di storia vivente della Lazio. Non osiamo immaginare cosa sarebbe successo, se il vetro non avesse tenuto e fosse crollato, si poteva davvero arrivare alla tragedia. Ma tutto questo non fa notizia. La Roma non subirà nessuna conseguenza, i tifosi della Roma nessuna limitazione. Chissà se a parti invertite ci sarebbe stato un tale silenzio riguardo l’accaduto. Pensare poi che oggi c’era chi nell’etere romanista ironizzava su quanto avvenuto rattrista, per non dire altro. C’è un precedente però molto simile. Un precedente che risale al 1 Maggio del 1983. Siamo al tredicesimo turno di ritorno della stagione 1982-1983, l’Inter va a far visita alla Juventus a Torino.Mentre il pullman nerazzurro si avvicina allo stadio della Vecchia Signora, un tifoso juventino scaglia un mattone contro il bus dell’Inter, ferendo il calciatore Marini. La partita,arbitrata dal signor Barbaresco, si gioca e finisce 3-3, le reti sono di Altobelli, Oriali e Muller per l’Inter, una doppietta di Platini e Bettega sancirono la rimonta per la Juve. Nulla di strano, o meglio nulla di diverso da quanto accaduto ieri, all'apparenza. No invece, la cosa cambia eccome, perché il giudice sportivo punisce severamente la Juventus infliggendole la sconfitta per 0-2 a tavolino, proprio per quel mattone che aveva colpito l’interista Marini. Una punizione esemplare, per un gesto sconsiderato. Una punizione che servì per dissuadere altre follie simili. Ma Roma è una città particolare, dove stampa e opinione sono troppo spesso a tinte giallorosse per tentare di ammettere che l’episodio di ieri meriterebbe una condanna esemplare, affinché la prossima volta non si debba commentare qualcosa di ancora più grave.




Altri episodi sgradevoli, sono avvenuti durante il minuto di silenzio per commemorare il militare Italiano caduto in Afghanistan: un gruppo di circa cento persone assiepate in tribuna Monte Mario ha intonato il coro "Lazio M***a". Mentre ancora più grave, uno sparuto gruppo in curva sud, sempre durante il minuto di silenzio, si è distinto per aver cantato le prime strofe del becero coro inneggiante al 28 ottobre, data in cui morì il nostro Vincenzo Paparelli.

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