La squadra del Vaticano

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axlrose23@
00martedì 19 dicembre 2006 08:50
PARTITA SOSPESA PER LANCIO DI INCENSI...
Giubo
00martedì 19 dicembre 2006 12:52
ah,ma questa è la squadra dello spot Lavazza che Pietro-Riccardo Garrone diceva "Loro giocano in casa!" [SM=x44452]
@ndre@!!
00martedì 19 dicembre 2006 15:48
A regà, voi ce scherzate ma stanno già preparando i primi acquisti, si parla con insistenza di Pasquale, Sammarco, Cherubini, Di Dio, Abate, Papa Waigo, Chiesa, Di Natale. Per la panchina è favorito su tutti Papadopulo.
[SM=x44456]

[Modificato da @ndre@!! 19/12/2006 15.49]

-Asmodeus-
00martedì 19 dicembre 2006 17:26
Seee...già mi vedo al primo gol fantasma le polemiche sullo Spirito Santo... [SM=x44455]
gamst
00martedì 26 dicembre 2006 03:55
Ecco la lista dei convocati da Papadopulo:

Portieri: De Sanctis (Udinese), Santoni (Spezia), Amadio (Pescara)

Difensori: Di Dio (Reggina), Angelo (Lecce), Santacroce (Brescia), Cristante (Mantova), Pasquale (Livorno), Di Loreto (Torino), Candela (Siena)

Centrocampisti: Abate (Modena), Madonna (Albinoleffe), Cristiano (Albinoleffe), Croce (Arezzo), Cardinale (Crotone), Montesanto (Napoli), Crisitiano (Rimini)

Attaccanti: Chiesa (Siena), Santoruvo (Bari), Papa Waigo (Cesena), Arcidiacono (Empoli), Curiale (Palermo)


Non convocabile: Pagano (Rimini)
gamst
00martedì 26 dicembre 2006 03:55
[SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]
Blow And Ride
00martedì 26 dicembre 2006 11:21
AHAHAH [SM=x44456] [SM=x44456]


All'inizio ci avevo creduto... [SM=x44459]
il moro30
00martedì 26 dicembre 2006 13:07
Re:

Scritto da: gamst 26/12/2006 3.55
Ecco la lista dei convocati da Papadopulo:

Portieri: De Sanctis (Udinese), Santoni (Spezia), Amadio (Pescara)

Difensori: Di Dio (Reggina), Angelo (Lecce), Santacroce (Brescia), Cristante (Mantova), Pasquale (Livorno), Di Loreto (Torino), Candela (Siena)

Centrocampisti: Abate (Modena), Madonna (Albinoleffe), Cristiano (Albinoleffe), Croce (Arezzo), Cardinale (Crotone), Montesanto (Napoli), Crisitiano (Rimini)

Attaccanti: Chiesa (Siena), Santoruvo (Bari), Papa Waigo (Cesena), Arcidiacono (Empoli), Curiale (Palermo)


Non convocabile: Pagano (Rimini)




davvero simpatica [SM=x44462]
clara.clandestina
00martedì 26 dicembre 2006 13:23
[SM=x44457]
.sventrapapere.
00martedì 26 dicembre 2006 15:07
strunz ovviamente non sarà mai tra gli stranieri
conte tasta testicola
00giovedì 28 dicembre 2006 02:23
Re:

Scritto da: gamst 26/12/2006 3.55
Ecco la lista dei convocati da Papadopulo:

Portieri: De Sanctis (Udinese), Santoni (Spezia), Amadio (Pescara)

Difensori: Di Dio (Reggina), Angelo (Lecce), Santacroce (Brescia), Cristante (Mantova), Pasquale (Livorno), Di Loreto (Torino), Candela (Siena)

Centrocampisti: Abate (Modena), Madonna (Albinoleffe), Cristiano (Albinoleffe), Croce (Arezzo), Cardinale (Crotone), Montesanto (Napoli), Crisitiano (Rimini)

Attaccanti: Chiesa (Siena), Santoruvo (Bari), Papa Waigo (Cesena), Arcidiacono (Empoli), Curiale (Palermo)


Non convocabile: Pagano (Rimini)



[SM=x44456]
Ujoe
00lunedì 1 gennaio 2007 01:56
Re:

Scritto da: -Asmodeus- 19/12/2006 17.26
Seee...già mi vedo al primo gol fantasma le polemiche sullo Spirito Santo... [SM=x44455]



ah, ma se a segnare diranno che è stata la mano di Dio
stavolta sarà considerato fallo
bello e buono [SM=x44453]
Ujoe
00lunedì 1 gennaio 2007 01:58
Però mi domando come riusciranno a risolvere il problema della nazionalità.
Pochissimi potenziali giocatori hanno al momento la nazionalità dello stato del Vaticano [SM=x44473]
=nasone2000=
00martedì 2 gennaio 2007 22:27
Re:

Scritto da: gamst 26/12/2006 3.55
Ecco la lista dei convocati da Papadopulo:

Portieri: De Sanctis (Udinese), Santoni (Spezia), Amadio (Pescara)

Difensori: Di Dio (Reggina), Angelo (Lecce), Santacroce (Brescia), Cristante (Mantova), Pasquale (Livorno), Di Loreto (Torino), Candela (Siena)

Centrocampisti: Abate (Modena), Madonna (Albinoleffe), Cristiano (Albinoleffe), Croce (Arezzo), Cardinale (Crotone), Montesanto (Napoli), Crisitiano (Rimini)

Attaccanti: Chiesa (Siena), Santoruvo (Bari), Papa Waigo (Cesena), Arcidiacono (Empoli), Curiale (Palermo)


Non convocabile: Pagano (Rimini)






IO Aggiungerei AMODIO (napoli) ----- Natali (Udinese) --- Di Natale (Udinese)
Avadoro
00mercoledì 3 gennaio 2007 17:32
Madrina sarà naturamente Elena Santarelli.

Per i giocatori e lo staff, divieto assoluto di farsi intervistare da Mariolina Sattanino.
Etrusco
00sabato 13 gennaio 2007 02:48


UNA MAGLIETTA PER IL PAPA
Gialla e con su scritto «Benedetto XVI» sulla schiena, forse di taglia un po' troppo ampia.
È la maglia donata al Papa dopo l'udienza generale, da un gruppo di preti della «Selecao Internazionale Sacerdoti calcio», una organizzazione non profit di preti italiani e stranieri che, con lo slogan «Undici sacerdoti che giocano da..Dio»,
promuovono la diffusione del calcio a scopi benefici per aiutare i meno fortunati (Ansa)
Etrusco
00sabato 13 gennaio 2007 02:49
Re:

Scritto da: Ujoe 01/01/2007 1.58
Però mi domando come riusciranno a risolvere il problema della nazionalità. [SM=x44473]



Abbi Fede, figliuolo [SM=x44499]
Etrusco
00giovedì 17 maggio 2007 13:48

Scritto da: Ratzigirl 17/05/2007 0.19
Clericus Cup: gioco e goal, ecco le magnifiche quattro



Sabato prossimo in campo le semifinaliste del torneo: Mater Ecclesiae, Sedes Sapientiae, Redemptoris Mater e Lateranense. La cronaca delle gare dei quarti, l’appuntamento per la finale.


Pontificio Collegio Urbano - Sedes Sapientiae 1 - 3 dcr
Croati - Pontificia Università Lateranense 2 - 3
North America - Redemptoris Mater 0 - 1



Le semifinali:

C.I. Maria Mater Ecclesiae - Pontificia Università Lateranense
Redemptoris Mater - Sedes Sapientiae



Emozioni e goal, e quattro squadre volano alle semifinali della Clericus Cup. Un torneo che non poteva non parlare latino, e vede schierate allo sprint Mater Ecclesiae, Sedes Sapientiae e Redemptoris Mater, con la Lateranense a mantenere alto l’onore del “resto del mondo”. Sabato 19 sono in programma le semifinali, con le sfide fra i legionari di Cristo della Mater Ecclesiae e i giovani della Lateranense da un lato e fra i seminaristi trasteverini della Sedes Sapientiae e i neocatecumenali del Redemptoris Mater dall’altro.

Venerdì e sabato scorsi, 11 e 12 maggio, sono andati in scena i quarti di finale. Il portiere ecuadoriano Juan Miguel Castillo, 21 anni, è stato il protagonista del match fra la Sedes Sapientiae e il Collegio Urbano, vinto dai primi solo ai calci di rigore e grazie a due prodezze di Castello. I 60 minuti sessanta minuti dei tempi regolamentari erano terminati sul punteggio di 1-1: con reti per l’Urbano su rigore del birmano Do Kyan nel primo tempo e pareggio nella ripresa del salvadoregno Cucufate, capitano degli arancioni del Sedes Sapientiae. Urbano vicino alla vittoria con un tiro sulla traversa del centravanti congolese Dingida e poi la “lotteria dei rigori”, con quattro errori su altrettanti tiri da parte del Collegio Urbano, e due del messicano Gonzalez e del capocannoniere Peqa per il collegio trasteverino, vittorioso per 3-1.

E’ largo, ma non meno sofferto, il punteggio con cui il Mater Ecclesiae ha eliminato il Pontificio Seminario Romano Maggiore: i legionari di Cristo, per due terzi messicani in campo, volano in semifinale grazie alla rete del salvadoregno Pineta ma soprattutto alla tripletta del bomber boliviano Rolando Laime. Per il Maggiore in gol allo scadere esatto del primo tempo il romeno Cyprian Sascau.

Nel match tra i neocatecumenali del Redemptoris Mater ed il North American Villane, solo una bellissima punizione del numero 10 gialloblù, Piermarini, è riuscito a piegare il forte portiere statunitense Roza. Le speranze Usa sono cessate quando Jaime Gil, il numero 10, asso del seminario a stelle e strisce, è stato costretto ad abbandonare il campo per una lussazione alla spalla. E dopo la gara, neocatecumenali in massa al Family Day: “E’ giusto esserci anche noi, andiamo!”, le parole dell’allenatore a fine gara.

Gara combattuta anche l’ultimo quarto di finale, dove la Lateranense va sopra per 3-0 alla fine del primo tempo (doppietta del forte polacco Tumiel e rete di Di Giandomenico) per poi subire la rimonta, incompleta dei Croati: segnano Volarevic e Antolovic ma non basta: il 3-2 porta in finale la Lateranense.

Al torneo, iniziato lo scorso febbraio, si sono iscritte 18 formazioni: un vero e proprio mondiale con 351 religiosi e seminaristi tesserati, provenienti da 51 Paesi di tutti e cinque i continenti. La finale si giocherà il 26 aprile, ed è annunciata la presenza del segretario di stato vaticano, cardinale Bertone.

I risultati dei quarti di finale:
C.I. Maria Mater Ecclesiae - Pontificio Seminario Romano Maggiore 4 - 1

Colonnello Kilgore
00venerdì 18 maggio 2007 19:36
Re:

Scritto da: axlrose23@ 19/12/2006 8.50
PARTITA SOSPESA PER LANCIO DI INCENSI...




[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
Etrusco
00lunedì 28 maggio 2007 22:09



ANCHE I PRETI SI PRENDONO A CALCI – FINALE BURRASCOSO DELLA CLERICUS CUP: REDEMPTORIS MATER BATTE LATERANENSE 1-0 – IL GOL DECISIVO SU RIGORE (DUBBIO) – E L’ORATORIO DIVENTA LA CURVA SUD: “ARBITRO, VAI A FISCHIARE IN PARROCCHIA!”…


(Foto Lapresse)




Guglielmo Buccheri per “La Stampa”



Un rigore (contestato) e i tacchetti si mettono di traverso. Non c’è il «ringhio» di Gattuso o lo sguardo di sfida di Materazzi da passare alla moviola, perchè a far rumore, stavolta, sono le urla, le dita puntate o le accuse («Vai ad arbitrare in parrocchia») di ventidue ragazzi in campo per diventare i più bravi preti o seminaristi al mondo con il pallone fra i piedi.


(I giocatori-preti della Redemptoris Mater esultano per la conquista della Clericu Cup - Foto Lapresse)



Il calcio è vero, così come veri sono i calcioni e i falli che, ad intermittenza, accendono l’ultimo atto della Clericus Cup, il campionato (prima edizione) pontificio finito fra strette di mano e pacche sulle spalle, ma passato attraverso scatti di nervosismo, cartellini gialli e accuse rimbalzate da uno schieramento all’altro. La Grande Svolta si consuma nel cuore della ripresa quando il fischietto dell’arbitro cattura l’attenzione, porta il pallone sul dischetto e consegna al Redemptoris Mater l’occasione (non sprecata) del vantaggio decisivo.

Risultato? Il piccolo campo dell’Oratorio di San Pietro assume le sembianze del prato dell’Olimpico o di San Siro. Tutti contro il «simulatore», è il primo effetto di un rigore agli occhi dei ragazzi della Pontificia Università Lateranense concesso fin troppo generosamente. «Ma come fai a fischiare un fallo così...»; e ancora: «Si è buttato, arbitro non si può perdere una finale per un tuo errore...».

Pedro Ugalde si sente accerchiato. E’ lui, l’attaccante costaricano, che si è procurato il rigore ed ora deve subire l’atteggiamento di sfida degli avversari. «L’ho tolto dal campo perchè era meglio così», spiegherà, spumante alla mano, il sorridente mister Simone, il condottiero dei campioni del mondo. Simone parla come Lippi dopo una sfida dell’Italia o Ancelotti quando deve spiegare il perchè del cambio Inzaghi-Gilardino.


(I vincitori con la coppa - Foto Lapresse)


La sfida è finita, il giovane arbitro inseguito dal coro «...vai ad arbitrare in parrocchia...» urlato dai seminaristi sconfitti. «Era una finale, in campo ho visto il giusto nervosismo», prova a spiegare il fischietto davanti a chi gli ricorda lo scatto d’ira del difensore di fascia della Lateranense, colpito a gamba tesa dal centrocampista di destra del Mater.

Un episodio, il minaccioso faccia a faccia stile Ibrahimovic-Totti, che fa rumoreggiare il pubblico, «spiazzato» da tanto nervosismo. La coppa con il «saturno» da chierico e gli scarpini passa di mano in mano e la forza del Cupolone sullo sfondo restituisce meriti e sorrisi.

Ma, il rumore dei tacchetti è ancora forte. «Loro hanno picchiato più di noi...», così il mister campione. «C’era un rigore che ci avrebbe portato al pareggio, ma l’arbitro guardava altrove...», continua la protesta di chi è finito ko. Niente moviole, nessuna dichiarazione lesiva della reputazione di chicchessia, ma l’appuntamento è già per il prossimo anno quando la Clericus Cup riaprirà le porte. La mattina dell’atto finale era cominciata con i suoni e i colori della festa. La piccola tribuna stracolma e piena di colori. Ci sono i megafoni, c’è la figura del «capo» che detta i tempi ai cori (i più in latino), compare anche un fumogeno giallo.

I neocatecomenali del Redemptoris Mater e gli studenti della Pontificia Università Lateranense scaldano i motori nel campo più piccolo dell’Oratorio di San Pietro in attesa che il fischietto dell’arbitro li chiami per l’ingresso in campo. La coppa, un pallone con il «saturno» da chierico e gli scarpini, splende come la Champions League finita nella mani di Paolo Maldini la notte di Atene.


(Striscioni sugli spalti - Foto Lapresse)


Il pallone rotola da una parte all’altra del campo. «Oggi football day, ieri family day, è sempre festa per il popolo della vita», il lungo striscione attaccato sulla tribuna dai numerosissimi tifosi del Redemptoris Mater (due i pullman organizzati, decine i seminaristi costretti a restare lontano dall’Oratorio di San Pietro per problemi di posti). Monsignor Rino Fisichella, rettore dell’Università Lateranense prende posto fra le panchine dopo aver salutato i suoi ragazzi nello spogliatoio così come vuole il rituale pre-finale dei presidenti dei club.

«Vinciamo noi perchè abbiamo il giallo e il bianco, i colori del Vaticano. Saremo come il Milan ad Atene, meno tifosi, ma coppa al cielo», sorride il vescovo ausiliare di Roma. Accanto a monsignor Fisichella, monsignor Claudiano Strazzari, rettore del Redemptoris Mater, annuncia di «saperne poco di calcio», ma fa il tifo lo stesso. I due tecnici si studiano. Il mister del Mater (Simone, prossimo ad essere ordinato sacerdote) resta fedele ad usi e costumi che lo hanno portato in finale: stessa giacca, di lana, stessa sostituzione dei giocatori. In campo, ragazzi da tutto il mondo.

Tredici sono i seminaristi italiani del Mater più un sacerdote della Costa d’Avorio, uno dell’Ecuador, uno del Cile, uno delle Filippine, uno del Costarica e uno del Perù. Nella Lateranense, oltre a 15 italiani, un bosniaco, un macedone, un colombiano e due sacerdoti polacchi. Il copione della sfida si alterna e hanno la meglio le difese. Attaccano, i giallo-blù del Mater; contrattaccano i bianco e gialli del Lateranense. Emozioni, poche. Strette di mano, in serie.


(Monsignor Rino Fisichella - Foto U.Pizzi)


Poi, nel cuore della ripresa, la Grande Svolta. Monsignor Rino Fisichella, che voto dà il rettore della Pontificia Università Lateranense alla Clericus Cup dei «suoi» ragazzi? «Abbiamo perso, ma a testa alta. Ho visto l’impegno che ci voleva per arrivare in finale. Peccato per l’esito, ci riproveremo l’anno prossimo ». Impegno e testa alta, ma anche un po’ di nervosismo stonato. «La partita è stata combattuta perchè i valori delle due squadre erano in equilibrio. A qualcuno sono saltati i nervi? Non mi sembra e, comunque, stiamo parlando di figli del nostro tempo». Riviviamo la sfida. Il rigore che vi ha mandato ko c’era?

«Io non l’ho visto. E’ difficile (sorride, ndr) perdere la Coppa per colpa di un episodio forse dubbio». Al prossimo appuntamento con la Clericus Cup verrà rinnovata la fiducia al tecnico di oggi o vi presenterete con una nuova guida in panchina? «Non scherziamo. Si va avanti con questo gruppo e questo allenatore. Abbiamo perso battuti da un rigore, non siamo naufragati. Ai ragazzi posso solo dire grazie».


(Esultanza al fischio finale - Foto Lapresse)


E il tifo in tribuna? «Eravamo in netta minoranza, lo sapevamo già. Per questo ero convinto finisse come per il Milan ad Atene: là i rossoneri sugli spalti erano molto meno dei sostenitori del Liverpool, ma la Champions League è andata nelle mani di Maldini e dei suoi compagni di squadra. Il mio pensiero è alla prossima edizione quando saremo ancora fra i protagonisti».


Dagospia 28 Maggio 2007





Etrusco
00mercoledì 3 ottobre 2007 21:47
ORA ET ANCONA



– LA CEI ACQUISTA LA SQUADRA DI CALCIO DEL CAPOLUOGO MARCHIGIANO
(PRIMA IN CLASSIFICA IN C1),
CHE ERA STATA TRAVOLTA DA CALCIOPOLI

– IL CLUB SI È AUTOIMPOSTO UN CODICE ETICO ALL’INSEGNA DEL “FAIR PLAY” E DELL’IMPEGNO SOCIALE.


AMEN…





Giacomo Galeazzi per “La Stampa”



La Chiesa scende in campo.
Per la prima volta nella sua storia, il C.S.I., il centro sportivo della Cei,
ha costituito una cordata di imprenditori cattolici per gestire una squadra di calcio professionistica.

Da oggi l’Ancona, che quattro anni fa giocava in serie A e oggi è capolista del campionato di C1, dipende dal «Centro sportivo italiano»
fondato dall’Azione Cattolica
e i cui responsabili ecclesiali vengono nominati dalla Conferenza episcopale.


Un colpo di scena e una svolta moralizzatrice in una piazza «a rischio» che, tra i fallimenti e le bufere giudiziarie delle presidenze di Edoardo Longarini ed Ermanno Pieroni, è stata una delle culle di Calciopoli.

Adesso, divenuta la «squadra dei preti», adotta, unica in Italia, un Codice Etico all’insegna del «fair play» e dell’impegno sociale. Al decalogo del «progetto Soccer» saranno tenuti ad aderire giocatori, dirigenti e tifosi. In caso di comportamenti non etici, falli gravi, di reazione o intolleranza, i calciatori verranno sanzionati con ore di volontariato; gli utili della società saranno investiti in opere di sostegno per il Terzo Mondo e negli oratori; i giocatori potranno svincolarsi dalla società e i loro contratti seguiranno una linea di equità; i biglietti saranno venduti a prezzi ridotti; i tifosi dovranno rinunciare a comportamenti scorretti con le tifoserie avversarie e ad esporre striscioni offensivi.

«E’ un modo per moralizzare il calcio, per riportare un po’ di etica in un settore che attraversa una grave crisi di valori», spiega l’arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli, a sua volta calciatore per beneficenza contro la Nazionale cantanti, in occasione della recente visita di Benedetto XVI al santuario di Loreto.

«Scommettiamo sul vero significato dello sport - precisa il presidente del Csi, Edio Costantini -. Vogliamo far sì che il calcio torni ad essere uno strumento educativo e che non sia più ancorato a valori esclusivamente economici. Dimostreremo che per i ragazzi il calcio non è solo un’illusione o un cattivo maestro».

E’ un «importante e delicato esperimento», aggiunge l’assistente spirituale nazionale, don Claudio Paganini, al quale il Csi lavora da tempo. «Sono stato destinato al mio incarico dal cardinale Camillo Ruini e dal segretario generale della Cei, Giuseppe Betori - spiega - l’idea che ha ispirato il progetto di Ancona ci è venuta da due eventi. Il primo è il Giubileo degli sportivi, quando il Papa rilanciò i valori dello sport. L’altro è la “Clericus Cup”, il campionato del Vaticano, un’esperienza molto positiva».

Il presidente dell’Ancona, Sergio Schiavoni ha venduto l’80% della società ad un gruppo di finanziatori milanesi del Csi, ma è rimasto con una quota del 20 per cento «perché condivide lo spirito dell’iniziativa», puntualizza don Paganini. Si comincia dall’Ancona e il sogno è la Nazionale Vaticana, magari per favorire il dialogo con l’Islam e le altre religioni anche attraverso il calcio e lo sport.

Un progetto gradito al segretario di Stato, Tarcisio Bertone, grande esperto di calcio e tifoso juventino, il primo a ipotizzare
«una squadra di calcio di serie A del Vaticano,
per competere ad armi pari con grandi formazioni come Juve, Inter, Milan, Roma».

Il premier della Santa Sede aveva rivelato in varie occasioni di «non escludere» che il Vaticano potesse allestire in futuro
«una formazione di calcio di grandissimo valore, allo stesso livello dei club superblasonati». (Ndr. già pensando alla Champions League) [SM=x44452]

Fornendo anche alcune indicazioni operative sulla strada da seguire: «Se, ad esempio, valorizzassimo i ragazzi dei nostri oratori e prendessimo tutti gli studenti brasiliani delle nostre università pontificie, potremmo fare una magnifica squadra.
Ai Mondiali del ‘90 contai 42 giocatori delle nazionali che erano giocatori in oratori o centri salesiani».

Intanto oggi udienza dal Papa in Vaticano e «cerimonia di consegna della nuova maglia dell’Ancona al Santo Padre»,
poi al Pontificio Oratorio San Pietro di Roma presentazione ufficiale della prima società professionistica «cattolically correct».
E alle 15 partita amichevole tra l’Ancona e la selezione dei migliori calciatori della «Clericus Cup».


Dagospia 03 Ottobre 2007
Etrusco
00mercoledì 3 ottobre 2007 21:52
Re:
gamst, 26/12/2006 3.55:

Ecco la lista dei convocati da Papadopulo:
Portieri:
De Sanctis
(Udinese), Santoni (Spezia), Amadio (Pescara)
Difensori:
Di Dio
(Reggina), Angelo (Lecce), Santacroce (Brescia), Cristante (Mantova), Pasquale (Livorno), Di Loreto (Torino), Candela (Siena)
Centrocampisti:
Abate
(Modena), Madonna (Albinoleffe), Cristiano (Albinoleffe), Croce (Arezzo), Cardinale (Crotone), Montesanto (Napoli), Crisitiano (Rimini)
Attaccanti:
Chiesa
(Siena), Santoruvo (Bari), Papa Waigo (Cesena), Arcidiacono (Empoli), Curiale (Palermo)
Non convocabile:
Pagano
(Rimini)




[SM=x44456] [SM=x44457]


Etrusco
00giovedì 4 ottobre 2007 12:26

Associazione Calcio Ancona
Da Wikipedia...

Stadio Del Conero (26.000 posti).


Curiosità:

* Durante la quinta giornata del campionato di serie A 1992-93 (Genoa-Ancona)
Massimo Agostini realizzò a pochi minuti dal termine dell'incontro lo spettacolare gol del 4-4 finale,
da molti considerato uno dei più bei gol della storia del nostro campionato:
il Condor realizzò la rete del pareggio con una rovesciata volante, colpendo la sfera che lo aveva ormai superato, dopo che una precedente rovesciata del suo compagno Felice Centofanti aveva visto il pallone colpire la traversa, per poi rimbalzare sulla linea di porta.



Rosa 2007/2008
Portieri:

Italiano Enrico Guarna
Italiano Davide Zomer
Difensori:
Italiano Fabio Di Fausto
Italiano Davide Fanucci
Italiano Alberto Galuppo
Italiano Luca Gentili
Italiano Luca Lacrimini
Italiano Giovanni Langella
Italiano Mattia Masiero
Italiano Stefano Olivieri
Centrocampisti:
Brasiliano Luiz Schveitzer Anderson
Italiano Davide Caremi
Italiano Umberto Cazzola
Italiano Yuri Croceri
Italiano Crocefisso Miglietta
Italiano Gabriele Puglia
Italiano Simone Rizzato
Italiano Pasquale Schiattarella
Attaccanti:
Italiano Thomas Albanese
Italiano Claudio De Sousa
Italiano Salvatore Mastronunzio
Italiano Maurizio Nassi
Italiano Andrea Staffolani
Allenatore:
Italiano Francesco Monaco



alexbis01
00giovedì 4 ottobre 2007 20:29
non possano perdere xchè giocano da DIO ed hanno i SANTI in porta
Etrusco
00martedì 19 febbraio 2008 01:26
LA CEI BUCA IL PALLONE
– IL MATRIMONIO TRA L’ANCONA CALCIO E IL CENTRO SPORTIVO DEI VESCOVI FINISCE IN TRIBUNALE: SI LITIGA SUI SOLDI
– L’INIZIATIVA ERA NATA PER “PURIFICARE LO SPORT DAL BUSINESS”…




Giacomo Galeazzi per “La Stampa”



Il segretario di Stato, Tarcisio Bertone
© Foto U.Pizzi


Doveva «pacificare il calcio professionistico e purificarlo dal business», ma ora è guerra di denari sul «progetto soccer» benedetto dal Pontefice.
In ottobre la firma al Pontificio oratorio San Pietro dell’accordo tra l’Ancona
(in lotta per la promozione in serie B) e il Csi (Centro sportivo italiano) collegato alla Cei, la Conferenza episcopale italiana (i vescovi). Poi l’udienza in Vaticano e la consegna a Ratzinger della nuova maglia della società marchigiana, personalizzata col nome del Papa.

Con tanto d’appello del segretario di Stato, Tarcisio Bertone, «a cogliere la valenza educativa dello sport, fattore di autentica promozione umana», prima dell’amichevole tra l’Ancona e le All Star ClericusCup, selezione dei migliori atleti del Mondiale pontificio per seminaristi e sacerdoti. Le partite della «squadra del Papa», col logo Csi sul petto, finirono sulle tv di tutto il mondo, accompagnate da proclami per lo «sport etico» e dal codice di comportamento per i giocatori: niente scorrettezze o insulti in campo, pena prestazioni di volontariato obbligatorie.

Carte bollate
Appena quattro mesi e già si profila il divorzio, con carte bollate, litigi sui soldi, scambi d’accuse, richieste di risarcimenti.

«Siamo un’associazione seria, senza risorse non possiamo operare, le belle parole non bastano, servono i fondi», tuona Edio Costantini, presidente nazionale del Csi che punta l’indice contro l’Ac Ancona «per non aver supportato economicamente, come avrebbe dovuto fare, le attività e le iniziative del progetto».

E ciò, attacca il Csi, «pur avendo regolarmente percepito gli introiti pubblicitari, di cui dispongono, per entità, poche società, non solo di C1 ma anche delle serie maggiori». Insomma, se la famiglia di Sergio Schiavoni e i soci milanesi del club biancorosso non metteranno mano al portafoglio, «la fine del "progetto soccer" sarà purtroppo inevitabile e ognuno si dovrà assumere le responsabilità e le conseguenze di questo inopinato insuccesso», annuncia una nota del Csi.

E pensare che la discesa in campo della Chiesa nel rettangolo verde puntava proprio a una svolta moralizzatrice «come antidoto alle derive più discutibili del fenomeno calcio: commercializzazione e tecnicismo esasperati, perdita di senso del limite, diluizione dei valori basilari dello sport».



Per la prima volta nella sua storia, il Csi, fondato dall’Azione Cattolica e i cui responsabili ecclesiali vengono nominati dalla Conferenza episcopale, era entrato nello sport professionistico per fare dell’Ancona «il laboratorio di un nuovo modello di gestione finanziaria, ispirato alla trasparenza e al concetto di sostenibilità, flessibilità del vincolo da cartellino, diffusione di un’autentica cultura sportiva, apertura del club a finalità sociali».

In pratica, da piazza delle bufere giudiziarie dei presidenti Edoardo Longarini ed Ermanno Pieroni a squadra dei preti, tanto che l’arcivescovo di Ancona, Edoardo Menichelli esultò «per un modo innovativo di moralizzare il calcio e per una positiva assunzione di responsabilità mirata a riportare un po’ di etica in un settore professionistico in grave crisi di valori». Il Csi voleva fare dell’Ancona lo strumento per rendere il calcio «educativo, non più ancorato ai valori esclusivamente economici delle logiche di mercato». Peccato che adesso è proprio sui soldi che si infrange il «progetto soccer».

Patti infranti
Il Csi imputa al club marchigiano di non aver rispettato i patti, mentre per la società a essere inadempiente è proprio il Csi che aveva garantito di portare ad Ancona sponsor per un un milione e 250 mila euro. «Quest’anno sono arrivati solo 450 mila euro dall’Italiana Assicurazioni (600 mila il prossimo anno), tanto che ora dovremo ricapitalizzare la società». I soldi trovati finora dal Csi sono serviti alla gestione tecnica, al lancio dell’iniziativa e agli stipendi dei calciatori.

Le quote dell’Ancona sono divise in parti uguali (20%) tra la famiglia Schiavoni (che in ottobre proclamava con orgoglio: «Siamo stati scelti dal Csi per la nostra pulizia, la specchiata moralità e la fede religiosa»), l’imprenditore trevigiano Alessandro Fassina, il finanziere milanese Ugo Colombo, la banca on-line Twice e una cordata legata al banchiere Enrico Petocchi.

«Il Csi reclama pure la sua quota per la mediazione nelle sponsorizzazioni - spiega Sandro Angeletti, voce del tifo biancorosso - e mentre litigano sui soldi la squadra è scivolata dal primo al quinto posto, vincendo due delle ultime 13 partite. Ora la società intende querelare il Csi per diffamazione». Niente male, come tentativo di eticizzare il calcio.


Dagospia 18 Febbraio 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38113.html

[SM=x44456]
+contemascetti+
00mercoledì 27 febbraio 2008 15:05
Re:
Etrusco, 13/01/2007 2.48:



UNA MAGLIETTA PER IL PAPA
Gialla e con su scritto «Benedetto XVI» sulla schiena, forse di taglia un po' troppo ampia.
È la maglia donata al Papa dopo l'udienza generale, da un gruppo di preti della «Selecao Internazionale Sacerdoti calcio», una organizzazione non profit di preti italiani e stranieri che, con lo slogan «Undici sacerdoti che giocano da..Dio»,
promuovono la diffusione del calcio a scopi benefici per aiutare i meno fortunati (Ansa)




GRANDE MORENO BUCCIANTI!!!
Ieri sera a San Remo...mitico!!
E si rivole i baffetti come ai tempi del Follonica Tioxide
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