Clementina Forleo: indagini sui politici corrotti...

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2]
Etrusco
00mercoledì 7 novembre 2007 13:37
Re:
-Asmodeus-, 07/11/2007 12.10:

Perchè non mi stupisce? [SM=x44463]

Passerà all'incasso anche lei.




Cioè?
Tu dici che qualcuno l'abbia convinta/indotta a far un passo indietro? [SM=x44473]

E la caparbia protervia leccese dove sarebbe finita allora? [SM=x44466]
paperino73
00mercoledì 28 novembre 2007 09:15
Azione disciplinare contro la Forleo

da corriere.it


ROMA - A Palazzo dei Marescialli la notizia è arrivata di sera, quando il plico con i capi d'incolpazione per il gip Clementina Forleo era già chiuso in una stanza, ma molti consiglieri del Csm sono pronti a scommettere che l'azione disciplinare promossa dal procuratore generale della Cassazione, Mario Delli Priscoli, contro il giudice delle scalate bancarie del 2005 riguarda anche la famosa ordinanza di fine luglio del 2007. Quella, appunto, con cui il giudice Forleo, chiedendo al Parlamento di poter utilizzare le intercettazioni di alcuni esponenti Ds e di Forza Italia, definiva in particolare Massimo D'Alema e Nicola Latorre, non indagati, come «complici e non tifosi» della vicenda Unipol- Bnl e, in un crescendo», li dipingeva come «consapevoli complici di un disegno criminoso di ampia portata» in «una logica di manipolazione e lottizzazione del sistema bancario e finanziario nazionale».

Ecco, letto tutto questo, il Pg della Cassazione potrebbe aver individuato giudizi diffamatori sui politici e profili di abnormità di un provvedimento che non èdiun pmmadiun gip. Tra i capi di incolpazione ora formulati dal Pg contro il gip Forleo, oltre al possibile «uso incongruo dell'ordinanza» sulle scalate bancarie, ci sarebbero quelli relativi ad altri due episodi: il primo riguarda le offese che il magistrato avrebbe rivolto al capitano dei carabinieri Pasquale Ferrari accusato, insieme ai pm di Brindisi Negro e Santacaterina, di non avere indagato a sufficienza sulle minacce telefoniche subite dai genitori del giudice prima del tragico incidente di auto in cui persero la vita. Il secondo è avvenuto a Milano dove la dottoressa Forleo ebbe un pesante alterco con due poliziotti che arrestarono un extracomunitario per strada con metodi, a suo dire, troppo violenti. Così la Forleo, che al Csm ha già ha una pratica aperta in I commissione per un eventuale trasferimento d'ufficio, ora dovrà difendersi anche davanti alla Sezione disciplinare. Durante la sua recente audizione a Palazzo dei Marescialli, il magistrato aveva detto che il procuratore generale di Milano, Mario Blandini, le avrebbe consigliato prudenza con i politici perché «D'Alema aveva chiamato... ».

Ascoltato una decina di giorni fa, Blandini ha poi smentito su tutta la linea la collega il cui destino avrebbe dovuto essere deciso all'inizio della prossima settimana. Ora, però, la I commissione potrebbe cedere il passo alla «disciplinare» davanti alla quale si celebra un «processo» con tanto di difensore, Giulia Bongiorno in questo caso, e la procura generale che sostiene l'accusa. Già l'estate scorsa — quando le intercettazioni di D'Alema, Fassino, Latorre, Grillo, Cicu e Comincioli furono depositate — il ministro degli Esteri sostenne che «il Gip si è arrogato un compito che non appartiene alle sue funzioni»... «con «asserzioni assolutamente stupefacenti ed illegittime, sospinte da una pregiudizievole animosità estranea alla cultura e alla funzione propria di un giudice che si esprime con tanta acrimonia... ».



paperino73
00martedì 4 dicembre 2007 13:55
Csm unanime per trasferimento gip Forleo
Se si decreterà il trasferimento dovrà non solo lasciare Milano ma non potrà più svolgere funzioni monocratiche


ROMA - La prima commisione del Consiglio superiore della magistratura (Csm) ha aperto all'unanimità la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità nei confronti del giudice per le indagini preliminari (gip) di Milano Clementina Forleo.

INCOMPATIBILITÀ - A quanto si è appreso, la procedura di trasferimento è stata aperta per incompatibilità ambientale e funzionale. Se al termine dell'istruttoria la commissione decreterà il trasferimento, Clementina Forleo dovrà non solo lasciare Milano ma non potrà più svolgere funzioni monocratiche, cioè potrà far parte soltanto di organi collegiali.

«NULLA DA DICHIARARE» - «Non ho niente da dichiarare», ha detto il gip Forleo commentando la decisione del Csm.



da corriere.it
il tobas
00martedì 4 dicembre 2007 13:59
A me pare che la realizzazione del Piano di Rinascita nazionale stia andando avanti spedita.

Avevamo soppravalutato il fratello Silvio che rispetto a questi è un dilettante: tanta chiacchera e pochi fatti.
-Asmodeus-
00martedì 4 dicembre 2007 14:00
Stia tranquilla, si voterà tra poco.

Apro il botteghino con le quote:

Forza Italia (o Partito delle Libertà, Popolo delle Libertà): 1,35

AN: 1,90

UDC: 3,5

Altro: 7

Venghino siori venghino.
FerrariDaytona
00martedì 4 dicembre 2007 21:14
se verrà trasferita potrà assolvere altri immigrati colpevoli di atti di terrorismo spacciandoli per resistenza
Nikki72
00martedì 4 dicembre 2007 22:27
Re:
il tobas, 04/12/2007 13.59:

A me pare che la realizzazione del Piano di Rinascita nazionale stia andando avanti spedita.

Avevamo soppravalutato il fratello Silvio che rispetto a questi è un dilettante: tanta chiacchera e pochi fatti.




Sì, va bé, ora dobbiamo credere che tutti i membri del CSM siano della P2 e sul libro paga di Silvio o dei suoi amichetti (molto più bravi di lui) di sinistra... [SM=x44513]


FerrariDaytona
00martedì 4 dicembre 2007 22:59
brava Nikki...
fantasex
00mercoledì 5 dicembre 2007 05:58
eppur sento una strana puzza di bruciato!

e le quote di Asmo' non sono così peregrine alla fine sapete???

paperino73
00mercoledì 5 dicembre 2007 08:02
Re:
-Asmodeus-, 04/12/2007 14.00:

Stia tranquilla, si voterà tra poco.

Apro il botteghino con le quote:

Forza Italia (o Partito delle Libertà, Popolo delle Libertà): 1,35

AN: 1,90

UDC: 3,5

Altro: 7

Venghino siori venghino.



Di solito i magistrati li arruolano i partiti di centro-sinistra [SM=x44454]
E poi una che libera terroristi chiamandoli resistenti non mi pare che "c'azzecchi" molto con la CDL (anche se dalla politica italiana mi aspetto ormai di tutto [SM=x44465] ).

Comunque se devo scommettere, punto su la lista di DiPietro.
Me la paghi a 7 ? [SM=x44452]


paperino73
00mercoledì 5 dicembre 2007 08:03
Re:
FerrariDaytona, 04/12/2007 21.14:

se verrà trasferita potrà assolvere altri immigrati colpevoli di atti di terrorismo spacciandoli per resistenza



OT
è uno dei pochi casi in cui dico: fortuna che c'è la Cassazione.
/OT


-Asmodeus-
00mercoledì 5 dicembre 2007 11:18
Re: Re:
paperino73, 05/12/2007 8.02:





Comunque se devo scommettere, punto su la lista di DiPietro.
Me la paghi a 7 ? [SM=x44452]





Te la pago 7 in lista centro-sinistra. Se Tonino torna a casa sua, con la CDL, la pago 1,5. [SM=x44461]


il tobas
00mercoledì 5 dicembre 2007 11:34
Re: Re: Re:
-Asmodeus-, 05/12/2007 11.18:



Te la pago 7 in lista centro-sinistra. Se Tonino torna a casa sua, con la CDL, la pago 1,5. [SM=x44461]





Tonino non andrà con la CDL perchè quella non è casa sua: casa sua sarebbe un partito conservatore ma non il piduismo (che purtroppo è ben presente anche nel centrosinistra).
In un altro paese sarebbe coi liberali.


il tobas
00mercoledì 5 dicembre 2007 11:39
State li a fare il calciomercato snocciolando pettegolezzi come amano fare i giornalisti italiani e intanto vi è sfuggita la cosa più imortante e grave della vicenda ovvero che in questo modo hanno affossato l'inchiesta Antonveneta-Unipol.

Qualcuno da tutto questo casino ci ha guadagnato, ovviamente lascio a voi scoprire se la giustizia ed i cittadini o chi altro.....
paperino73
00mercoledì 5 dicembre 2007 12:01
il tobas, 05/12/2007 11.39:

State li a fare il calciomercato snocciolando pettegolezzi come amano fare i giornalisti italiani e intanto vi è sfuggita la cosa più imortante e grave della vicenda ovvero che in questo modo hanno affossato l'inchiesta Antonveneta-Unipol.



Potrei dirti che la prima ad affossarla è stata la Forleo stessa con il suo comportamento (a partire dal modo con cui ha scritto la richiesta di utilizzare le intercettazioni).

Comunque io per motivi professionali la continuo a seguire [SM=x44458]


wild§live®
00sabato 8 dicembre 2007 12:16
ribadisco che un'azione simile sotto il governo di centro destra avrebbe provocato una guerra civile.. invece c'è qualcuno che ci fa le battute [SM=x44465]

ps. Grillo e Santoro, per dirne due, la appoggiano.. quante facce nuove nel centro destra [SM=x44467]
paperino73
00martedì 10 giugno 2008 08:21
Il Csm: «La Forleo va trasferita»

La proposta della I Commissione al plenum: il gip di Milano se ne deve andare, manca di equilibrio

ROMA - Il Gip di Milano, Clementina Forleo, ha «una notevole propensione a condotte vittimistiche e una marcata carenza di equilibrio», inoltre i suoi atteggiamenti denotano una tendenza alla «personalizzazione delle vicende processuali a lei affidate (soprattutto quelle aventi forte carattere mediatico)». Lo sottolinea la I Commissione del Csm nella relazione finale con la quale propone al plenum del Palazzo dei Marescialli di trasferire da Milano la Forleo in relazione alle dichiarazioni rese ad 'Anno zero' e a quelle sul presunto insabbiamento di provvedimenti sulle indagini delle scalate bancarie. A favore del trasferimento hanno votato cinque componenti su sei.

NUOVA MAGGIORANZA - All’origine della nuova maggioranza che si è creata a Palazzo dei Marescialli, la scelta di proporre al plenum l’archiviazione di due questioni: un intervento della Forleo ad un convegno dell’Unione delle camere penali e alcune sue dichiarazioni sui Pm di Brindisi che indagavano sulla morte dei genitori, avvenuta in un incidente stradale. Aver escluso questi argomenti dalla proposta di trasferimento d’ufficio, sulla quale ora dovrà pronunciarsi il plenum del Csm, ha convinto i togati Livio Pepino (Md) e Mario Fresa (Movimento per la giustizia) a modificare il loro iniziale voto di astensione e ad appoggiare la proposta di maggioranza della Commissione.



corriere.it
Etrusco
00mercoledì 24 settembre 2008 22:55
CAMBIA IL GIP MA NON LA SOLFA: PD E UNIPOL SEMPRE NEL MIRINO…

Parlamento nuovo, problemi vecchi.
Il giudice per le indagini preliminari non è più Clementina Forleo, trasferita al tribunale di Cremona per incompatibilità ambientale e adesso in causa con il Csm che ha imposto la nuova sede.
Ma il tribunale di Milano non si ferma, e adesso c’è un Gip che si chiama Piero Gamacchio a chiedere di poter utilizzare ai fini processuali le conversazioni telefoniche di Nicola Latorre, senatore del Pd. [SM=g51505]
La vicenda è quella della tentata scalata bancaria di Bnl da parte di Unipol.

Per Latorre trattasi di 13 telefonate con Gianni Consorte e Stefano Ricucci fra il 6 e il 18 luglio 2005.
Scrive il Gip che nell’ottobre 2007, al governo c’era ancora un traballante Romano Prodi, la Camera aveva concesso l’uso delle telefonate di Piero Fassino, negando quelle di Massimo D’Alema perché all’epoca dei fatti era europarlamentare.



Per Latorre, il tempo era scaduto prima che l’assemblea potesse decidere, causa caduta del governo.
Il tribunale si era visto restituire le carte il 29 maggio scorso con l’avviso che «la richiesta può essere rinnovata all’inizio della legislatura» successiva.
Detto fatto, il Gip ha reinoltrato la richiesta.

La giunta delle elezioni ne discuterà a breve. Per la serie: riprovate e sarete più fortunati.

Nikki72
00giovedì 25 settembre 2008 10:58
Su Forleo e de Magistris è calato il silenzio

di Carlo Vulpio, giornalista del Corriere della Sera, dal blog Uguale per tutti




Su Clementina Forleo e Luigi de Magistris è calato il silenzio totale.

Eppure ciò che sta accadendo in questi giorni non ha precedenti nella storia repubblicana.

In questi mesi e in queste settimane, e prima ancora che il Csm decidesse (il 22 luglio scorso) di trasferire da Milano il gip Clementina Forleo con la fantasiosa motivazione della “incompatibilità ambientale”, la procura e l’ufficio gip di Milano hanno fatto di tutto per fare “melina” sulla storiaccia delle scalate Unipol-Bnl-Antonveneta-Rcs: in pratica, hanno preso tempo e non hanno iscritto sul registro degli indagati (come potevano fare) il senatore Nicola Latorre.

Invece di fare ciò che potevano (e forse dovevano) fare, quegli stessi magistrati hanno solo dato a vedere di volerlo fare con urgenza.

E così, con una sottigliezza degna di un gesuita del Seicento, hanno scippato il caso delle scalate bancarie dalle mani del gip Forleo, che era ed è (visto che il trasferimento non è ancora scattato) il giudice competente.

La vicenda è gravissima, ripetiamolo, non soltanto perché è stato scippato un caso al giudice che lo stava trattando, ma soprattutto perché dimostra che davanti alla legge non tutti sono uguali e che invece ci sono soggetti, come scrive George Orwell, più uguali degli altri.

Vediamo come sono andate le cose, mettendo assieme date e documenti.

Dopo la nota ordinanza del gip Forleo (quella dei “complici e non semplici tifosi”) sull’operazione Unipol-Bnl-Antonveneta-Rcs, la Camera dei deputati aveva dato il nulla osta all’iscrizione dei parlamentari sul registro degli indagati, affermando che non era necessaria l’autorizzazione del Parlamento.

Restava da decidere solo il caso di Latorre, per il quale si doveva esprimere la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato.

Nella sua ultima seduta del 22 gennaio 2008, la Giunta propone al Senato di restituire gli atti all’autorità giudiziaria perché – sostiene la Giunta - la questione rientra nell’ambito di applicazione del terzo comma dell’articolo 68 della Costituzione.

In altri termini – questo è il senso della decisione della Giunta –, poiché in questo caso non si sta chiedendo di intercettare un parlamentare, ma di utilizzare le sue conversazioni con altri indagati in quanto si ritiene di poter ricavare a carico di quel parlamentare elementi utili all’indagine, quel parlamentare può essere iscritto sul registro degli indagati.

Quindi Latorre (proprio come aveva stabilito la Camera dei deputati anche per D’Alema, Comincioli e gli altri parlamentari indagati) era “iscrivibile” e la procura di Milano poteva farlo già all’indomani del 22 gennaio 2008.

Si dirà: ma il procedimento di autorizzazione del Senato doveva essere completato da una relazione in Aula e dal voto dei senatori. Poco cambia.

Il fatto che relazione e voto in Aula non ci siano stati (a causa dello scioglimento anticipato delle Camere, il 6 febbraio successivo) non modifica i connotati di questa brutta storia: se il procedimento si interrompe, “la richiesta di autorizzazione – dice la legge - perde efficacia e può (può, non deve – ndr) essere rinnovata”.

Un mese dopo l’insediamento del nuovo Parlamento, il 29 maggio scorso, la Giunta delle immunità parlamentari restituisce gli atti riguardanti Latorre al presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro. La quale avrebbe dovuto trasmetterli, come aveva fatto in precedenza per gli atti della Camera, al gip competente, e cioè alla Forleo.

Invece quegli atti alla Forleo non sono mai arrivati.

Facile immaginare che se le fossero pervenuti, il gip avrebbe fatto l’unica cosa da fare, e cioè li avrebbe inviati subito alla procura, ponendo i pm di Milano davanti a una scelta: decidete che fare, se iscrivere o no Latorre tra gli indagati, perché la questione è chiara.

E a quel punto la procura avrebbe avuto poche possibilità di fare “melina”.

Ora, è vero che la Pomodoro e il capo “reggente” dei gip di Milano, Filippo Grisolia, nei giorni in cui si stavano impegnando alla ricerca di argomenti per fare massacrare la Forleo l’hanno accusata di protagonismo, mancanza di equilibrio e persino di “scarsa produttività”.

Ma nemmeno questa avversione a comando dei capi ufficio nei confronti della Forleo poteva autorizzarli a non trasmettere gli atti al gip naturale.

E tuttavia, nel cristallino palazzo di Giustizia di Milano gli atti giunti dal Senato il 29 maggio vengono trasmessi direttamente alla procura, dove rimangono chiusi nel cassetto fino al 27 luglio.

Saranno tirati fuori, “per l’urgenza a provvedere” (!) due mesi dopo, quando è di turno il gip supplente Piero Gamacchio.

E proprio quando la Forleo si assenta per malattia per alcuni giorni, a causa di una botta al ginocchio (rientrerà il 2 agosto).

E’ evidente anche a un bambino che gli atti dovevano rimanere sotto chiave finché la Forleo non fosse andata in ferie, tant’è che saltano fuori “in tempo reale” appena la Forleo si ammala …

Ma non è finita. Sempre in “tempo reale”, il gip supplente Piero Gamacchio studia gli atti del caso in questione, un caso complesso che non conosce, e deposita l’ordinanza con cui reitera la richiesta di autorizzazione al Senato il 1° agosto (proprio il giorno prima del rientro della Forleo) senza fare alcuna udienza (come nemmeno per un incidente stradale).

La richiesta di Gamacchio, sostenuta dalla procura di Milano (la firmano in cinque: il capo Minale, l’aggiunto Bruti Liberati, e i pm Orsi, Perrotti e Fusco) non si discosta granché da quella della Forleo, salvo in un paio di righe in cui si dice che le intercettazioni per cui si sta chiedendo l’autorizzazione “rimangono la sola fonte di innesco di una investigazione”, ossia l’unico elemento per iscrivere Latorre tra gli indagati.

Ma allora, se è così, perché tutta questa perdita di tempo?

Perché quest’altro balletto, proprio come per la stessa vicenda è avvenuto con D’Alema, beneficiato di una inutile richiesta al Parlamento europeo (per il quale valgono le stesse regole del Parlamento italiano)?

Perché reiterare una richiesta che, quando è stata fatta dalla Forleo, le ha procurato davanti al Csm l’accusa (poi caduta) di “interpretazione legislativa errata”?

“Errava” forse la Forleo, nel sostenere che il parlamentare può essere iscritto sul registro degli indagati anche senza autorizzazione delle Camere?

Perché trattenere le carte per due mesi e poi sventolare l’urgenza a provvedere?

Perché togliere il caso al suo giudice prima ancora che se ne decida il trasferimento?

Trasferimento.

Pronunci la parola e accanto a Clementina Forleo si materializza Luigi de Magistris.

Anche per lui, un’altra, l’ennesima, decisione scandalosa.

Prima, gli hanno scippato due inchieste (Why Not e Poseidone).

Adesso, non potendogli togliere la terza (Toghe Lucane), hanno tolto lui dall’inchiesta.

Proprio un attimo dopo che de Magistris aveva concluso Toghe Lucane e un attimo prima che trascorresse il termine di venti giorni previsto per le eventuali memorie delle parti, dopo il quale il pm avrebbe valutato la formulazione delle richieste di rinvio a giudizio.

Com’è noto, per de Magistris il Csm ha deciso il trasferimento da Catanzaro a Napoli e il mutamento delle funzioni (non farà più il pm, ma il giudice del Riesame).

Poiché però il trasferimento non era ancora “operativo”, de Magistris ha potuto concludere l’inchiesta Toghe Lucane.

Ma all’improvviso, e proprio un attimo prima che spirasse il termine dei venti giorni, ecco il fulmine scagliato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che invece di sostenere de Magistris nel condurre a termine gli ultimi atti d’inchiesta (se non altro per la sempre declamata necessità di una giustizia efficiente), gli intima, come fosse un pericoloso figuro, di abbandonare Catanzaro e di andare subito a Napoli per esigenze di servizio in quella sede.

Sembra che Alfano abbia fatto sloggiare de Magistris senza che i magistrati di Napoli (il presidente del tribunale, il capo dell’ufficio di destinazione) abbiano prospettato al ministro il cosiddetto “anticipato possesso”, ossia l’urgente necessità di inviare de Magistris a Napoli per esigenze di servizio.

Se è così, Alfano ha commesso una cosa gravissima.

Se non c’è stata la richiesta da parte dei magistrati di Napoli, quello di Alfano – dopo “l’editto” di Mastella contro de Magistris - sarebbe un altro atto senza precedenti, di cui il ministro dovrebbe dare conto al Parlamento e ai cittadini.

Poiché con una mossa del genere Alfano non solo mette a repentaglio un procedimento delicato qual è Toghe Lucane, ma sferra un altro colpo micidiale alla credibilità della giustizia, o di ciò che ne resta.

Eppure nessuno dice niente.

Dobbiamo parlarne qui, su un blog, nemmeno fossimo esuli o clandestini.

(19 settembre 2008)


temi.repubblica.it/micromega-online/su-forleo-e-de-magistris-e-calato-il-s...
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:58.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com