Milano: debacle Pdl, Pisapia stacca Moratti
Berlusconi dimezza le sue preferenze
Alemanno: ancora chance. Di Pietro: Napoli? Discontinuità o avanti da soli
E' Milano la principale sorpresa del primo turno delle elezioni amministrative, con il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia che va al ballottaggio con il 48% dei consensi contro Letizia Moratti al 41,6%. In forte calo i voti del Pdl (28,7%) e le preferenze per il premier, dimezzate rispetto a quelle del 2006. A Torino è sindaco Pietro Fassino con il 56,7% dei voti. Bologna resta al centrosinistra con Virginio Merola al 50,5% e un exploit del Movimento 5 stelle di Beppe grillo al 9,5%. A Napoli sfida tra il candidato del Pdl Gianni Lettieri e quello dell'Idv Luigi De Magistris; fuori dal ballottaggio il Pd.
Oggi si attendono i commenti ufficiali del premier dopo il calo dei consensi registrato dal Pdl e dalla Lega in primis a Milano, ma sono già numerosi i commenti sulla prima tornata delle amministrative. "Segnale molto forte, ma il ballottaggio è fase nuova", dobbiamo tornare a parlare delle cose concrete", ha detto ieri Letizia Moratti. A concentrarsi su una campagna elettorale "moderata" e "abbassare i toni", invita il leghista
Matteo Salvini. Il Pdl non è decollato è necessario "rimboccarsi le maniche",per riprendere "il percorso immaginato da Berlusconi quando dal predellino lanciò il Pdl", dice Claudio Scajola. "Si può dire che ha vinto l'Ulivo...", commenta l'ex premier Romano Prodi che invita ad evitare alleanze spurie o strane. D'accordo il sindaco di Firenze Renzi che afferma: "Bersani rafforzato, ora evitare le ammucchiate anti-Cavaliere,
la rincorsa al Terzo Polo e a Bossi".
A MILANO SFIDA PISAPIA-MORATTI, VOLA FASSINO - Milano e' la porta d'accesso al potere berlusconiano. Dopo il primo turno delle elezioni comunali, e la sorpresa di Giuliano Pisapia (48%) che va al ballottaggio con piu' consensi di Letizia Moratti (41,6%), quella porta non e' piu' blindata. Non e' stata aperta, ma da oggi e' socchiusa e qualche chiavistello ha ceduto. E' la sorpresa maggiore di questo primo turno elettorale che ha chiamato alle urne quasi 13 milioni di elettori ma con i riflettori accessi su quattro Comuni capoluogo come Torino, Milano, Bologna, Napoli. E proprio Torino e Bologna vanno al centrosinistra al primo turno, con Napoli al ballottaggio con il candidato del Pdl Giovanni Lettieri che se la vedra' con l'outsider di Idv-Fds, Luigi De Magistris. A Milano il primo a essere sorpreso e' stato lo stesso Pisapia. Un attimo, perche' subito dopo si e' detto certo che al ballottaggio la fiducia dei milanesi raccolta oggi ''aumentera' e portera' il consenso a oltre quel 51% che serve per cambiare Milano''. Il ballottaggio era il traguardo importante su cui puntava e ha sintetizzato questo risultato ricordando che i suoi avversari lo consideravano ''prima impossibile, poi improbabile, ora altamente probabile''.
Secondo il sindaco uscente Letizia Moratti, "questo voto è sicuramente un segnale forte che dobbiamo saper cogliere'' e si dovra' fare una ''riflessione profonda sulle cause". Da Milano, ha aggiunto Moratti, ''deve ripartire una fase nuova della politica di centrodestra" che sia "in grado di aggregare le forze che non si sono sentite evidentemente rappresentate". Non senza una punta di malizia, Formigoni ha lapalissianamente sintetizzato: l'unico dato certo e' il ballottaggio. Errori della Moratti? Forse errori di ''comunicazione'', ha chiosato Formigoni. Poche battute per far trasparire la delusione e qualcosa di piu' per il risultato.
Il quadro politico uscito dalle urne del primo turno alle comunali e' un'immagine nitida: si vede per certo un cedimento del centrodestra nei grandi centri del Nord, dove l'affluenza alle urne e' stata addirittura superiore rispetto ad altre aree. Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli incarnano la sinistra radicale. E in queste due citta' la parola decisiva spetta al Terzo Polo. Due i punti fermi nelle grandi citta': la netta vittoria di Piero Fassino a Torino (con il 56,66% contro il 27,30% di Coppola), ma anche il successo di misura (50,5%) di Virginio Merola a Bologna. Un risultato, quello di Fassino, che ha confermato la scelta netta dei torinesi che hanno premiato il progetto ''Gran Torino''.
Per il resto ogni scelta e' rinviata a domenica 29 maggio. Da qui ad allora i riflettori sono puntati su Milano. Per Moratti la via e' tutta in salita. Il Terzo Polo, come ha preannunciato Casini, lascera' a Milano liberta' di voto con il che lasciando capire che considera entrambi i candidati poco moderati. Negli altri capoluoghi di regione, ballottaggio in vista per Trieste e Cagliari, mentre a Catanzaro il candidato del centrodestra, Michele Traversa passa il turno con il 62% dei consensi. Dei 16 capoluoghi di provincia gia' scrutinati (sul totale di 23), 7 vanno al centrosinistra (Savona, Ravenna, Arezzo, Siena, Fermo, Benevento, Villacidro), uno al centrodestra (Caserta), mentre in otto se la vedranno al ballottaggio (Novara, Varese, Pordenone, Rovigo, Rimini, Grosseto, Crotone, Iglesias, con il candidato di centrosinistra Perseu al 49,9%). Nelle altre citta' il risultato provvisorio vede il centro sinistra prevalere a Salerno, Barletta, Carbonia e Olbia, il centro destra a Latina e Reggio Calabria, mentre al ballottaggio e' indirizzata Cosenza. Per quanto riguarda le elezioni provinciali, in tre casi (Gorizia, Ravenna e Lucca) il presidente e' espressione del centrosinistra, a Treviso della Lega a Campobasso del centrodestra. Sei i ballottaggi: a Vercelli, Mantova, Pavia, Trieste, Macerata e Reggio Calabria.
Fonte:
ANSA