Ho visto oggi
Tideland - Il mondo capovolto, di Terry Gilliam.
Proiettato in esclusiva unica sala a Torino, mi sono precipitato a vederlo prima che, temo, sparisca dalle sale.
Definito in modo calzante "Alice nel paese delle meraviglie incontra Psycho", è tutt'altro che un blockbuster, soddisferà chi attendeva da tempo la distribuzione di questo film da noi (è di due anni fa), e temo che non realizzerà grossi incassi dato che è decisamente un prodotto di nicchia. Bravissima Jodelle Ferland, autentica bambina-prodigio del cinema.
Un film di Terry Gilliam. Con Jeff Bridges, Jodelle Ferland, Janet McTeer, Brendan Fletcher, Jennifer Tilly, Dylan Taylor, Wendy Anderson, Sally Crooks. Genere Drammatico, colore 122 minuti. - Produzione Canada, Gran Bretagna 2005. - Distribuzione Officine Ubu
Tideland è un film che racconta le gesta di Jeliza- Rose (un incredibile omni presente Jodelle Ferland ) bambina rimasta orfana dopo la morte dei suoi genitori tossico dipendenti, e si ritroverà catapultata in un monumentale inferno Gillianiano.
Quello che il regista tenta di fare è di entrare direttamente nello sguardo di Jeliza Rose, e filtrare così tutte le atrocità che la circondano attraverso la sua innocenza. Ci riesce alla perfezione, nulla di ciò che accade alla piccola bambina fa effetto o sembra pericoloso perché per lei non lo è , e le fantasiose motivazioni da lei prodotte sembrano le più attendibili, all'interno di questo punto di vista, delle terribili realtà. Molte volte si finisce così per capovolgere i criteri di pericolosità (e di male su un altro piano), sconvolgendo il più chiaro schema di valori imposto dalla società (tema molto comune in Gilliam), così che ciò che è apparentemente innocuo si trasforma in un mostro da sconfiggere o da cui scappare e viceversa. In questo modo Gilliam incarna, da un certo punto di vista, la totale confusione di ruoli che caratterizza la nostra società dell'informazione, dall'altro la capacità di autodifesa di cui sono portatori i bambini esaltandolo come modo di approcciare la vita.
Altro concetto fondamentale del film è l'equazione secondo la quale morte porta a vita. E' il caso dei genitori la cui dipartita porta alla libertà di Jeliza Rose e in un certo senso non la costringere a continuare ad avere un certo contatto con le droghe. E' il caso del decesso della nonna il quale la porta a conoscere Dickens (Brendand Fletcher), fino al gesto finale che la libera definitivamente da quel mondo e perfino la scomparsa della testa di bambola preferita da Jelize porta ad un cambiamento Lo stesso culto dei morti ne è la riprova.
A Livello registico è una pellicola troppo adatta al regista californiano per non permettere che egli dia il meglio, i vari piano sequenza, il caratteristico ondeggiare della camera e i giochi di prospettive riescono nell'intento di ricreare uno psicotico alice nel paese delle meraviglie anche grazie all'ennesima prova d'autore di Nicola Pecorini, davvero straordinario nei colori.
Vedendo Tideland si ha un profondo senso di smarrimento, e ciò è bene perché in un cinema ove sempre più valori universali hanno la meglio , Terry Gilliam va verso la destabilizzazione di quei valori. Anche se il tema della fantasia è presente vigorosamente in quest'ultima opera nessun tipo di confronto è possibile con il recente “ I Fratelli Grimm”, Gilliam sembra preoccuparsi di meno del pubblico e tornare ai fasti deliranti di “Paura e delirio a Las Vegas” , facendo film incapaci di avere pubblico dal significato nascosto nelle viscere delle immagini, nella bellezza di personaggi grotteschi e nella fantasia sempre pronta a salvarci.