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I massacri compiuti dello Stato Democratico di ISRAELE

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  • Alexander De Large
    00 21/10/2004 23:06
    Censure
    IL MASSACRO DEL KING DAVID HOTEL
    L'esplosione in quest'albergo di Gerusalemme avvenne il 22 luglio 1946, prima della creazione dello stato d'Israele. Esso fu premeditato e portato a termine dalle bande terroristiche paramilitari ebraiche Irgun e Stern in accordo con l'Agenzia Ebraica ed il suo capo, Davide Ben Gurion. L'annuncio dell'imminente esplosione fu dato alle autorita' mandatarie britanniche trenta minuti prima dell'imminente esplosione per cui l'albergo fu evacuato solo in parte. I morti ammontarono a 92, tra inglesi, arabi ed ebrei ed i feriti a 58. L'attentato fu un riuscito tentativo d'intimidazione contro la politica britannica di limitazione all'immigrazione ebraica in Palestina. L'albergo era usato dai britannici come quartier generale e la deflagrazione avvenne intorno a mezzogiorno, quando gli uffici erano pieni. Gli attentatori, travestiti da lattai, sistemarono l'esplosivo, trasportato in taniche di latte, negli scantinati dell'albergo e scapparono via.

    IL MASSACRO DI YEHIDA
    Il 13 dicembre del 1947, alcuni uomini del villaggio palestinese di Yehida sedevano ad un caffe' locale, quando quattro automobili si fermarono presso di loro. Ne discesero alcuni uomini in divisa kaki, simili a militari britannici e, percio' non destarono sospetti nei palestinesi. I terroristi travestiti da soldati britannici cominciarono a lanciare granate sui civili ed a colpirli con armi da fuoco. Sette ne morirono subito, e molti altri restarono feriti.

    IL MASSACRO DI KHISASA
    Il 18 dicembre 1947, due autoblindo di terroristi dell'Hagana compirono un raid nel villaggio palestinese di Khisasa, alla frontiera siro-libanese, durante il quale 10 civili furono uccisi da colpi d'arma da fuoco e lancio di granate. IL MASSACRO DI QAZAZA Il 19 dicembre 1947, 5 bambini palestinesi restarono uccisi durante l'incursione di terroristi sionisti nel villaggio di Mukhtar.

    IL MASSACRO ALL'ALBERGO SEMIRAMIS
    L'Agenzia Ebraica intensifico' la campagna di terrore contro gli arabi-palestinesi, allo scopo di far fuggire le popolazioni civili dalla Palestina e da Gerusalemme. Il 5 gennaio 1948 una bomba scoppio' all'albergo Semiramis, a Gerusalemme est, facendo 18 morti e 16 feriti palestinesi.Secondo documenti delle Nazioni Unite, il massacro fu compiuto da terroristi dell'Hagana, I quali posero bombe nel seminterrato dell'albergo e nei pressi dell'uscita.

    IL MASSACRO DI DEIR YASSIN
    Terroristi congiunti delle bande sioniste Tsel, Irgun e Hagana penetrarono nel villaggio arabo di Deir Yassin nella notte del 9 aprile 1948, con lo scopo di ottenere l'evacuazione della Palestina attraverso la minaccia del terrore. Nonostante i palestinesi combattessero per difendere le proprie case, nulla poterono contro i terroristi addestrati, equipaggiati e disposti a tutto. Dopo aver lanciato bombe incendiarie contro le case per forzare i palestinesi ad uscire, cominciarono a sparare a vista. Venticinque uomini tra I sopravvissuti furono legati e portati ad un "giro della vittoria" tra Judah Mahaina e Zakhrun Yousif, alla fine del quale furono uccisi a sangue freddo. Il giorno dopo un'unita' dell'Hagana torno' al villaggio per scavare una fossa comune, in cui furono gettati 250 corpi. Molte delle donne furono violentate prima di essere uccise. Alla delegazione della Croce Rossa che chiese di entrare nel villaggio per costatare il massacro, fu accordato il permesso solo due giorni dopo. Nel frattempo, i Sionisti ebbero il tempo di seppellire il grosso dei cadaveri e di cambiare le indicazioni stradali, per confondere la rappresentativa della Croce Rossa. Questa, arrivata al villaggio, vi trovo' 150 cadaveri smembrati di uomini, donne, bambini, vecchi. Il massacro, a detta degli autori, fu fatto per instillare il terrore tra le popolazioni civili palestinesi.

    IL MASSACRO DI NASSER ED-DIN
    Il 14 aprile 1948, un contingente di Lehi ed Irgun penetro' nel villaggio palestinese di Nasser ed-Din travestiti da feddayn palestinesi. La gente che si riverso' in strada per salutarli, fu freddata sul posto e molte case vennero date alle fiamme. Solo 40 persone sopravvissero.

    IL MASSACRO DI TANTURA
    Teddy Katz, uno storico israeliano, sostiene che questo fu uno dei peggiori massacri compiuti dalle truppe israeliane. Il 15 maggio 1948 Tantura, un villaggio palestinese presso Haifa, che contava 1500 abitanti, fu quasi completamente raso al suolo. 200 persone furono uccise, il resto della popolazione fu scacciato dalle proprie case ed al posto del villaggio fu creato il kibbutz Nahsholim ed un parcheggio per la vicina spiaggia.

    IL MASSACRO DI BEIT DARAS
    Dopo alcuni tentativi fatti per evacuare questo villaggio, il 21 maggio 1948 I sionisti mobilizzarono un grosso contingente e circondarono Beit Daras. Le donne e i bambini che cercarono scampo fuggendo furono massacrati, mentre le case del villaggio furono date alle fiamme.

    IL MASSACRO DELLA MOSCHEA DI DAHMASH
    L'11 luglio 1948 l'89° Battaglione israeliano guidato da Moshe Dayan occupo' Lydda. Per vendicare l'uccisione di 7 soldati israeliani da parte dei combattenti palestinesi, I sionisti irruppero nella moschea di Dahmash, in cui si erano asserragliati I civili, perlopiu'donne, vecchi e bambini, e ne massacrarono 100, lasciando I corpi a decomporsi per 10 giorni. Il resto della popolazione di Lydda e di Ramle fu spinto verso il campo profughi di Ramallah. Molti profughi morirono di stenti, di sete e a causa del caldo lungo la strada.

    IL MASSACRO DI DAWAYMA
    IL 29 ottobre 1948, l'esercito israeliano massacro' brutalmente circa 100 persone, attaccando questo villaggio arroccato sulle montagne presso Hebron. Fu uno dei massacri piu' cruenti della storia palestinese: molti bambini vennero uccisi a bastonate, le vecchie rinchiuse in una casa e date alle fiamme, I vecchi riparatisi in moschea fatti bersaglio di colpi d'arma.

    IL MASSACRO DI HOULA
    Il villaggio di Houla si trova nel Libano del sud, a pochi km dalla frontiera israeliana. In essa si trovava il quartier generale dei guerriglieri palestinesi, volontari arruolatisi per liberare la Palestina occupata. I militari israeliani attaccarono la cittadina per punire i suoi abitanti che supportavano la resistenza palestinese. Essi, travestiti da arabi penetrarono nel villaggio e cominciarono a sparare tutti i civili che erano andati loro incontro. Di 85 persone, solo tre sopravvissero. Israele occupo' militarmente la cittadina, ne espulse gran parte degli abitanti (di 12000 abitanti, ne restarono poco piu' di mille) che, tornati dopo l'armistizio nel 1949, trovarono orti e fattorie bruciati e case demolite.

    IL MASSACRO DI SALHA
    Nel 1948, dopo aver forzato la popolazione della cittadina ad asserragliarsi nella moschea, le forze d'occupazione ordinarono di mettersi con la faccia al muro e cominciarono a sparare finche' la moschea non si trasformo' in un lago di sangue. 105 persone furono assassinate.

    IL MASSACRO DI SHARAFAT
    Il 7 febbraio 1951 I soldati israeliani attraversarono la linea d'armistizio ed entrarono in questo villaggio (5 km da Gerusalemme) e fecero saltare in aria la casa del sindaco e le case circostanti. 10 persone persero la vita: 2 vecchi, 3 donne e 5 bambini, mentre 8 furono gravemente ferite.

    IL MASSACRO DI QIBYA
    La notte del 14 ottobre 1953, 600 soldati appartenenti alla forza militare israeliana si mossero verso il villaggio e lo circondarono. L'attacco comincio' con fuoco d'artiglieria pesante e indiscriminato verso le case del villaggio. Precedentemente l'esercito aveva provveduto ad isolare Qibya minando le strade di collegamento con Shuqba, Badrus e Na'lin. Quest'odioso attacco terroristico si concluse con la distruzione di 56 case, la moschea del villaggio, la scuola e la cisterna dell'acqua. 67 cittadini persero la vita e molti restarono feriti. Il terrorista Ariel Sharon, comandante dell'unita' 101, che condusse l'aggressione terroristica, disse: "Gli ordini erano chiari: Qibya doveva essere d'esempio a tutti".

    IL MASSACRO DI KAFR QASEM
    Il 29 ottobre 1956, alcune unita' delle Guardie di Frontiera israeliane, in giro per il Triangolo di villaggi, giunti a Kafr Qasem, ingiunsero alla popolazione di restare in casa avendo ordinato che il coprifuoco cominciasse un'ora prima del solito. I 40 lavoratori che coltivavano i campi dei dintorni, giunti in ritardo in citta', furono fatti allineare e sparati alla schiena a bruciapelo. Il governo israeliano, aiutato dalla stampa, fece tutto quanto era possibile affinche' la verita' sulla strage restasse nascosta. Si parlo' di errore e si cercarono i colpevoli, che furono identificati in Lt.Daham e nel Maggiore Melindi: questi, colpevoli dell'omicidio di 43 persone, furono condannati a pene miti, poi ridotte di un terzo, e, alla fine, nel settembre 1960, Daham ebbe l'incarico di Ufficiale per gli Affari Arabi al municipio di Ramle.

    IL MASSACRO DI KHAN YUNIS
    Il 3 novembre del 1956, le forze d'occupazione israeliane si macchiarono di un'altra orrenda strage nella cittadina di Khan Yunis e nell'adiacente campo profughi. L'esercito, con la scusa che la cittadina era abitata da elementi della resistenza, rase al suolo molte case e fece strage di civili disarmati. Una commissione investigativa dell'UNRWA conto'275 vittime, ma, qualche mese dopo, la scoperta di una fossa comune nei pressi della citta' porto' alla luce I cadaveri di 40 palestinesi coi polsi legati e fori di proiettile alla nuca.

    IL MASSACRO DI GAZA
    La sera del 5 aprile 1956, le forze d'occupazione sioniste sferrarono un attacco con artiglieria pesante sul centro della citta'. 56 persone morirono immediatamente, e 106 restarono ferite. Di queste, altre 4 morirono poco dopo.

    IL MASSACRO DI SAMMOU'
    Il 13 novembre 1966 le forze israeliane compirono un raid contro questo villaggio, distruggendo 125 case, la clinica e la scuola, e 15 case del circondario. 18 morti e 54 feriti.

    IL MASSACRO DI KAWNIN
    Il 15 ottobre 1975 un tank israeliano tampono' deliberatamente un bus con 16 persone a bordo, nel sud del Libano. Nessuno sopravvisse.

    IL MASSACRO DI HANIN
    Ancora una volta e' il sud del Libano ad essere teatro di attacchi terroristici israeliani. Dopo un assedio di due mesi, le forze d'occupazione penetrarono nel villaggio e massacrarono 20 civili.

    IL MASSACRO DI BINT JBEIL
    L'affollato mercato della cittadina libanese fu l'obiettivo delle bombe israeliane, il 21 ottobre 1976. 23 persone persero la vita, 30 restarono gravemente ferite.

    IL MASSACRO DI ABBASIEH
    Durante l'invasione israeliana del Libano del 1978, gli aeroplani da guerra sionisti distrussero la moschea della citta', usata come rifugio da donne, bambini e vecchi. 80 persone furono trucidate.

    IL MASSACRO DI SAIDA
    Il 4 aprile 1981 il quartiere residenziale di Saida, in Libano, fu colpito dall'artiglieria israeliana, che uccise 20 civili, ne feri' 30 e distrusse molte case.

    IL MASSACRO DI FAKHANI
    Uno dei piu' orribili compiuti in Libano da Israele. IL 17 luglio 1981, aeroplani da guerra israeliani lanciarono bombe su questo quartiere residenziale densamente popolato. 150 furono i morti, 600 I feriti.

    IL MASSACRO DI SABRA E SHATILA
    Quest'orrendo massacro, compiuto nel settembre 1981, fu il risultato del tentativo estremo di estirpare la presenza palestinese in Libano, da parte israeliana. Esso fu preceduto da continui attacchi ai campi profughi libanesi, di cui il mondo seppe poco. Esso fu compiuto dall'azione congiunta del Ministro della difesa israeliano, il terrorista Ariel Sharon ed il suo alleato libanese, Ilyas Haqiba. Il piano fu meticoloso: all'alba del 15 settembre, Israele circondo' i due campi profughi di Sabra e Shatila, isolandoli completamente. Il compito di condurre fisicamente il massacro fu assegnato alle forze falangiste libanesi, alleate d'Israele, che iniziarono la carneficina nel pomeriggio del 16 settembre e continuarono per 36 ore. I palestinesi che cercarono scampo evadendo dal campo furono ricondotti al loro destino dalle forze israeliane, che illuminavano i campi, durante la notte del massacro, con le torce degli elicotteri. Il 18 settembre, il massacro era compiuto, e migliaia di palestinesi trovarono una morte orrenda. I giornalisti stranieri che riuscirono a penetrare nei campi si trovarono di fronte uno spettacolo agghiacciante. Cataste di cadaveri ammucchiati nelle strade e nelle case sventrate, e fuoriuscenti dalle fosse comuni scavate precipitosamente dai terroristi. Altri massacri furono perpetrati in Libano tra il 1984 e il 1986, come I massacri di JIBSHIT, di SOHMOR, di SIR EL-GHARBIYA, di MAARAKA, di ZRARIYAH, di HOMIN AL-TAHTA, di JIBAA, di YOHMOR, e di TIRO. Quasi tutti condotti attraverso bombardamenti di civili attuati con elicotteri ed aerei da guerra.

    I MASSACRI NEI CAMPI PROFUGHI PALESTINESI
    AL-NAHER AL-BARED: nel dicembre 1986, aeroplani da guerra israeliani compirono un raid contro questo campo, uccidendo 20 rifugiati e ferendone 22.
    AYN EL-HILWEH: nel settembre 1987, jet da guerra israeliani lanciarono un'offensiva contro il campo profughi, uccidendo 31 persone e ferendone 41. Altri 34 civili furono deliberatamente uccisi mentre evacuavano il campo.

    IL MASSACRO DI OYON QARA
    Il 20 maggio 1990, soldati israeliani aprirono il fuoco su un gruppo di lavoratori palestinesi, uccidendone sette. Durante la successiva manifestazione di lutto, ne furono uccisi altri 13.

    IL MASSACRO DELLA MOSCHEA DELL' AQSA
    L'8 ottobre 1990, fu compiuto uno dei peggiori massacri della storia di Gerusalemme; qualche giorno prima della strage un gruppo di fanatici ebrei ortodossi progettarono una marcia sulla spianata delle Moschee di Gerusalemme per sistemare la pietra miliare del "Terzo Tempio" che di li' a poco avrebbero costruito. Alla marcia parteciparono circa 200.000 israeliani scortati dall'esercito, mentre le forze d'occupazione sbarravano le vie d'accesso alla citta'. Inoltre chiusero le porte d'ingresso della moschea, in cui migliaia di palestinesi erano giunte per resistere alla prepotenza degli occupanti. Allorche' I fedeli musulmani si opposero e tentarono d'impedire la sistemazione della pietra nella spianata delle Moschee, le forze d'occupazione iniziarono il massacro, usando tutte le armi che avevano a disposizione, compreso il micidiale gas nervino. I coloni ebrei che partecipavano alla marcia parteciparono al massacro, che vide la morte di 23 palestinesi e il ferimento di altri 850. La commissione d'inchiesta-farsa creata dal terrorista Yitzaq Shamir, allora primo ministro, per indagare sulle responsabilita' del massacro, ed affidata a Tu'fi Zamir, ex capo del Mossad, stabili' che: "la responsabilita' dell'escalation di violenza e' imputabile alle migliaia di musulmani estremisti, che hanno attaccato il luogo santo ebraico".

    IL MASSACRO DI HEBRON
    Mentre i fedeli musulmani erano inginocchiati in preghiera nella moschea di Abramo ad Hebron, venerd? 25 febbraio 1994, furono colpiti da centinaia di pallottole provenienti da ogni parte. Gia' dal giorno prima, coloni ebrei appostati nei dintorni della moschea cercavano di impedirne l'accesso ai fedeli indirizzando spari in direzione della moschea. Il giorno del massacro, un colono terrorista ebraico, Baruch Goldstein, seguace della setta ultrarazzista del rabbino Meir Kahane, armato di fucile automatico, penetro' nella moschea mentre i fedeli eseguivano la preghiera del tramonto e comincio' a sparare all'impazzata. Era accompagnato da almeno altri due coloni, pure armati, e spalleggiato dall'esercito che sostava poco distante dalla moschea. Mohammed Suleyman Abu Salih, custode della moschea, affermo': "Il terrorista cerco' di uccidere quante piu'persone poteva. I corpi delle vittime giacevano ovunque, ed i tappeti erano coperti di sangue. I soldati israeliani non intervennero affatto per fermare il massacro, anzi, cercarono anche di rallentare l'accesso delle autoambulanze". Il terrorista Goldstein fu ucciso sul posto, ma prima aveva avuto il tempo di uccidere 24 palestinesi e di ferirne gravemente almeno 100. La tomba del terrorista Goldstein e' tuttora meta di pellegrinaggio da parte di coloni fanatici appartenenti alla sua setta.

    IL MASSACRO DI JABALYA
    Il 28 marzo 1994, alcuni soldati israeliani aprirono il fuoco su alcuni giovani palestinesi, uccidendone 6 e ferendone 49.

    IL MASSACRO DEL CHECKPOINT DI ERETZ
    Il 17 luglio 1994, 11 palestinesi furono colpiti a morte e 200 furono feriti al valico di Heretz dall'azione congiunta di carriarmati e coloni armati israeliani. La strage provoco'incidenti a catena in tutta la Cisgiordania e Gaza, durante I quali altri due palestinesi furono uccisi. MASSACRO DI DEIR AL-ZAHRANI Il 5 agosto 1994, aeroplani da guerra israeliani bombardarono un palazzo a due piani nella cittadina libanese. 8 morti, 17 feriti.

    MASSACRO DI NABATIYEH
    Elicotteri da guerra israeliani colpirono un pullman scolastico pieno di bambini, il 21 marzo 1994. Quattro bambini restarono uccisi e 10 feriti.

    IL MASSACRO DI MNSURIAH
    Il 13 aprile 1996, un elicottero da guerra israeliano apri' il fuoco contro una Volvo station Wagon equipaggiata come autoambulanza, uccidendo due donne e quattro ragazze. Alcuni fotografi presenti alla scena filmarono il massacro, ed i soldati delle N.U. giunti immediatamente sul posto, verificarono che a bordo del veicolo non c'erano armi ne'alcuno dei passeggeri era membro del partito libanese degli Hezbollah.

    IL SECONDO MASSACRO DI NABATIYEH
    Il 18 aprile 1998, elicotteri da guerra israeliani aprirono il fuoco contro una casa nella cittadina libanese, sterminando una famiglia di otto persone: una madre e i suoi otto figli, l'ultimo dei quali di appena quattro giorni.

    IL MASSACRO DI QANA
    Il progetto sionista di pulizia etnica condotto da Israele contro I palestinesi dei territori occupati, si estese anche a quelli residenti nel Libano del sud. Il 18 aprile 1996, elicotteri da Guerra bombardarono un rifugio in cui avevano cercato scampo centinaia di civili palestinesi e libanesi, in gran parte donne, vecchi e bambini. L'attacco causo' la morte di 109 persone e il ferimento di altri 116. le investigazioni internazionali dimostrarono che Israele aveva deliberatamente colpito il rifugio. La responsabilita' della strage fu addebitata al terrorista Ariel Sharon, oggi in lizza per la poltrona di primo ministro in Israele

    IL MASSACRO DI TRQUMI
    Il 10 marzo 1998, nella Cisgiordania occupata, soldati israeliani aprirono il fuoco contro un pullman carico di lavoratori palestinesi che oltrepassava il valico di Heretz per recarsi a Tel Aviv. I testimoni della strage affermarono che "i soldati avevano sparato indiscriminatamente, per uccidere". Nell'"incidente", come fu definita la strage dal ministro della Difesa israeliano Mordechai, furono uccisi tre palestinesi e molti furono feriti.

    IL MASSACRO DI JANTA
    Gli elicotteri da guerra israeliani presero di mira, questa volta, una madre libanese ed i suoi sei figli, che morirono nel selvaggio attacco alla periferia di Janta, il 22 dicembre 1998. IL MASSACRO DEL 24 GIUGNO 1999 Il bombardamento di una palazzina a Beirut provoca la morte di 8 persone ed il ferimento di altre 84.

    IL MASSACRO DELLA BEKAA
    Il 29 dicembre 1999, elicotteri israeliani lanciarono bombe contro un gruppo di bambini che celebravano la festivita' dell'"eid". Otto bambini restarono uccisi e 11 feriti. Questi sono i piu' tristemente famosi massacri compiuti dalle forze d'occupazione sioniste in Palestina e nel sud del Libano. Se a questi sono aggiunti tutti i raids compiuti dall'aviazione israeliana nel Libano ed i massacri delle due rivolte popolari palestinesi (l'intifada del 1987 e quella del 2000), il panorama del tributo di sangue pagato da palestinesi e libanesi per il raggiungimento della liberta' diventa ancora piu' impressionante. La nostra memoria va a tutti questi uomini, donne, bambini, caduti per mano di una violenza omicida cieca che nessuno puo' osare definire "difesa della patria".

    http://saad.firenze.net/Crimini/crimini.html
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    00 22/10/2004 00:04
    Re:

    Scritto da: Alexander De Large 21/10/2004 23.06
    IL MASSACRO DEL KING DAVID HOTEL

    http://saad.firenze.net/Crimini/crimini.html




    [SM=x44463] [SM=x44468]
    La lista è lunga e piena di odio oltre che di sangue:
    è quello a cui si arriva quando non si lascia spazio al dialogo.

    Comunque, ad onor di cronaca va detto che da entrambe le parti ci si è macchiati di questi gravi crimini,
    appena ho tempo aprirò un altro thread, per par condicio [SM=x44461]

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    Re: Re:

    Scritto da: Etrusco 22/10/2004 0.04


    [SM=x44463] [SM=x44468]
    La lista è lunga e piena di odio oltre che di sangue:
    è quello a cui si arriva quando non si lascia spazio al dialogo.

    Comunque, ad onor di cronaca va detto che da entrambe le parti ci si è macchiati di questi gravi crimini,
    appena ho tempo aprirò un altro thread, per par condicio [SM=x44461]



    nfatti[SM=x44462]

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    Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
    10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
  • Franco techno sound
    00 25/10/2004 16:35
    uff sempre i soliti topic politici!
    e sempre dalla parte sola!


    ma xke non andate un pò fuori a godervi la vita ed i soldi invece ke stare a pensare sempre alle solite strumentalizazioni di sangue!


    sembrate tutti figli di Mathma Ghandi ma poi.............ma lasciam perdere vai
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    Re: Re:

    Scritto da: Etrusco 22/10/2004 0.04


    [SM=x44463] [SM=x44468]
    La lista è lunga e piena di odio oltre che di sangue:
    è quello a cui si arriva quando non si lascia spazio al dialogo.

    Comunque, ad onor di cronaca va detto che da entrambe le parti ci si è macchiati di questi gravi crimini,
    appena ho tempo aprirò un altro thread, per par condicio [SM=x44461]



    E' il caso di ricordare che il terrorismo arabo contro gli ebrei è iniziato nel 1920-21 con gli attentati che gli arabi compirono a Jaffo, poi contro la comunità ebraica di Hebron nel 1929 e in altri territori negli anni 1936-1939 (questi sono solo alcuni esempi).
    Tutto ciò prima dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza. (avvenuta in seguito alla guerra dei 6 giorni). Ecco alcuni atti terroristici palestinesi contro gli ebrei prima di quell'anno:

    1.1.1952 - una ragazza di 19 anni del quartiere Bet Israel nella Gerusalemme ovest viene assassinata da sette fedayeen penetrati nella sua casa.

    7.6.1953 - una ragazza muore e tre persone vengono ferite in un quartiere a sud di Gerusalemme.

    9.6.1953 - terroristi provenienti dalla Giordania attaccano un moshav vicino a Lod uccidendo una persona. Questo un giorno dopo la firma di un accordo con i Giordani stipulato con l'aiuto dell'ONU in cui i giordani si impegnavano a non permettere ai feedayim palestinesi il passaggio verso Israele.

    11.6.1953 - un gruppo di terroristi entrano nel villaggio Hess nel shomron e rapiscono una coppia uccidendoli in seguito barbaramente.

    17.3.1654 - un autobus di linea da Tel Aviv ad Eilat presso Maale Akrabim viene attaccato da terroristi che uccidono il conducente, salgono sull'autobus e uccidono a sangue freddo altre 11 persone. Un sopravvissuto racconta di aver visto un terrorista sputare sui corpi delle vittime.

    2.1.1955 - due turisti vengono uccisi nel deserto del Yehudà a sud di Gerusalemme.

    24.3.1955 - una giovane donna viene assassinata e 18 persone vengono ferite durante un matrimonio nel moshav Patish nel Negev.

    7.4.1956 - Una donna di Ashkelon viene uccisa in casa sua causa lo scoppio di tre bombe a mano lanciate da terroristi dentro il suo appartamento. Due membri del kibbutz Ghivat Haim vengono uccisi in macchina sulla strada dall'incrocio di Plugot verso Mishmar ha Neghev. E ancora nello stesso giorno viene ucciso un operaio e tre vengono feriti dal lancio di bombe a mano a Nizzanim.

    11.4.1956 - un gruppo di terroristi entra nel moshav Saphrir vicino a Ramle. Due entrano nel tempio dove in quel momento si trovavano bambini dai 9-16 anni. Quattro giovani muoiono sul colpo altri cinque vengono feriti di cui tre in maniera grave.

    12.9.1956 - tre guardiani drusi vengono uccisi a Hein Ofarim

    23.9.1956 - quattro archeologi sono uccisi e 16 vengono feriti da colpi di arma da fuoco vicino al kibbutz Ramat Rachel

    24.9.1956 - Una bambina viene assassinata vicino al moshav Haminadav

    4.10.1956 - cinque operai vengono uccisi a Sdom

    9.10.1956 - due operai vengono uccisi a Neeve Hadassa nel shomron

    8.11.1956 - terroristi sabotano tubi dell'acquedotto, sparano a macchine in passaggio e ad un treno. Sei israeliani feriti.

    8.3.1957 - Un pastore del kibbutz Bit Guvrin viene ucciso nei campi.

    16.4.1957 - Due guardie del kibbutz Messilot vengono uccise da terroristi provenienti dalla Giordania.

    23.6.1957 - Due israeliani feriti nei campi non lontano dal confine Egiziano presso Gaza (che faceva parte dell'Egitto!)

    21.12.1957 - Un membro del kibbutz Gadot viene ucciso nei campi del kibbutz

    11.2.1958 - Un memnro del moshav Yanov viene assassinato a colpi di arma da fuoco da terroristi mentre viaggiava verso Kfar Yona.

    5.4.1958 - Due civili israeliani uccisi vicino Tel Lachish.

    22.4.1958 - Due pescatori vengono uccisi nel golfo di Hakaba e Eilat.

    26.5.1958 - Quattro poliziotti vengono uccisi da colpi di arma da fuoco presso l'università di Har Hazofim

    17.11.1958 - Dopo il bombardamento da parte dei siriani sui villaggi della valle del Hula a nord di Israele, un gruppo di terroristi uccidono la moglie di un ufficiale dell'aviazione inglese che si trovava in vacanza presso i preti itlaiani del monte Haosher

    23.1.1959 - Viene ucciso un pastore del kibbutz Lehavot Habashan

    14.4.1959 - Una guardia viene uccisa all'entrata del kibbutz Ramat Rachel vicino a Gerusalemme.

    27.4.1959 - Due turisti vengono assassinati durante una gita a Massada.

    3.10.1959 - Un altro pastore viene assassinato vicino al kibbutz Yad Hana.

    26. 4. 1960 - Un abitante di Ashkelon viene ucciso da un terrorista a sud della città.

    12.4.1962 - Ancora spari verso un autobus diretto ad Eilat. Un ferito.

    3.1.1965 - Il movimento "Fatah" cerca di sabotare il canale che trasporta l'acqua dal lago di Tiberiade al sud di Israele. L'attacco viene sventato.

    31.5.1965 - Due civili del quartiere Musrara a Gerusalemme vengono uccisi altri quattro feriti gravemente da un attentato terroristico.

    5.7.1965 - Grippi terroristici di "Fatach" cercano di sabotare la ferrovia, e fanno scoppiare ordigni dinamitardi a Mizpè Messuà, vicino Beit Giubrin; vicino Kfar Batir.

    26.8.1965 - Sabotaggio vicino a Manara a nord di Israele. Vengono fatte scoppiare le condutture dell'acqua.

    29.9.1965 - un terrorista viene ucciso durante il tentativo di atto terroristico dentro il moshav Amazia.

    7.11.1965 - terroristi di "Fatah" fanno esplodere un intera casa nel moshav Ghivat Yeshaiau. La famiglia che viveva nella costruzione si salva per miracolo.

    25.4.1966 - Due civili feriti e tre costruzioni distrutte da un attacco dinamitardo compiuto da terroristi nel moshav Beit Yosef nella valle di Beit Shean.

    16.5.1966 - Due morti causa una mina posta su una strada sconnessa a Almagor a sud del lago di Tiberiade.

    14.7.1966 - Terroristi colpiscono una casa nel villaggio di Kfar Yuval.

    19.7.1966 - un gruppo di terroristi penetra dal confine libanese a Margaliot posando nel kibbutz nove ordigni dinamitardi. Nessun ferito.

    27.10.1966 - Un ordigno viene fatto esplodere al passaggio del treno che viaggiava da Tel Aviv a Gerusalemme. Un ferito.

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    00 03/11/2004 12:48
    Re:

    Scritto da: Alexander De Large 21/10/2004 23.06
    IL MASSACRO DEL KING DAVID HOTEL
    L'esplosione in quest'albergo di Gerusalemme avvenne il 22 luglio 1946, prima della creazione dello stato d'Israele. Esso fu premeditato e portato a termine dalle bande terroristiche paramilitari ebraiche Irgun e Stern in accordo con l'Agenzia Ebraica ed il suo capo, Davide Ben Gurion. L'annuncio dell'imminente esplosione fu dato alle autorita' mandatarie britanniche trenta minuti prima dell'imminente esplosione per cui l'albergo fu evacuato solo in parte. I morti ammontarono a 92, tra inglesi, arabi ed ebrei ed i feriti a 58. L'attentato fu un riuscito tentativo d'intimidazione contro la politica britannica di limitazione all'immigrazione ebraica in Palestina. L'albergo era usato dai britannici come quartier generale e la deflagrazione avvenne intorno a mezzogiorno, quando gli uffici erano pieni. Gli attentatori, travestiti da lattai, sistemarono l'esplosivo, trasportato in taniche di latte, negli scantinati dell'albergo e scapparono via.

    IL MASSACRO DI YEHIDA
    Il 13 dicembre del 1947, alcuni uomini del villaggio palestinese di Yehida sedevano ad un caffe' locale, quando quattro automobili si fermarono presso di loro. Ne discesero alcuni uomini in divisa kaki, simili a militari britannici e, percio' non destarono sospetti nei palestinesi. I terroristi travestiti da soldati britannici cominciarono a lanciare granate sui civili ed a colpirli con armi da fuoco. Sette ne morirono subito, e molti altri restarono feriti.

    IL MASSACRO DI KHISASA
    Il 18 dicembre 1947, due autoblindo di terroristi dell'Hagana compirono un raid nel villaggio palestinese di Khisasa, alla frontiera siro-libanese, durante il quale 10 civili furono uccisi da colpi d'arma da fuoco e lancio di granate. IL MASSACRO DI QAZAZA Il 19 dicembre 1947, 5 bambini palestinesi restarono uccisi durante l'incursione di terroristi sionisti nel villaggio di Mukhtar.

    IL MASSACRO ALL'ALBERGO SEMIRAMIS
    L'Agenzia Ebraica intensifico' la campagna di terrore contro gli arabi-palestinesi, allo scopo di far fuggire le popolazioni civili dalla Palestina e da Gerusalemme. Il 5 gennaio 1948 una bomba scoppio' all'albergo Semiramis, a Gerusalemme est, facendo 18 morti e 16 feriti palestinesi.Secondo documenti delle Nazioni Unite, il massacro fu compiuto da terroristi dell'Hagana, I quali posero bombe nel seminterrato dell'albergo e nei pressi dell'uscita.

    IL MASSACRO DI DEIR YASSIN
    Terroristi congiunti delle bande sioniste Tsel, Irgun e Hagana penetrarono nel villaggio arabo di Deir Yassin nella notte del 9 aprile 1948, con lo scopo di ottenere l'evacuazione della Palestina attraverso la minaccia del terrore. Nonostante i palestinesi combattessero per difendere le proprie case, nulla poterono contro i terroristi addestrati, equipaggiati e disposti a tutto. Dopo aver lanciato bombe incendiarie contro le case per forzare i palestinesi ad uscire, cominciarono a sparare a vista. Venticinque uomini tra I sopravvissuti furono legati e portati ad un "giro della vittoria" tra Judah Mahaina e Zakhrun Yousif, alla fine del quale furono uccisi a sangue freddo. Il giorno dopo un'unita' dell'Hagana torno' al villaggio per scavare una fossa comune, in cui furono gettati 250 corpi. Molte delle donne furono violentate prima di essere uccise. Alla delegazione della Croce Rossa che chiese di entrare nel villaggio per costatare il massacro, fu accordato il permesso solo due giorni dopo. Nel frattempo, i Sionisti ebbero il tempo di seppellire il grosso dei cadaveri e di cambiare le indicazioni stradali, per confondere la rappresentativa della Croce Rossa. Questa, arrivata al villaggio, vi trovo' 150 cadaveri smembrati di uomini, donne, bambini, vecchi. Il massacro, a detta degli autori, fu fatto per instillare il terrore tra le popolazioni civili palestinesi.

    IL MASSACRO DI NASSER ED-DIN
    Il 14 aprile 1948, un contingente di Lehi ed Irgun penetro' nel villaggio palestinese di Nasser ed-Din travestiti da feddayn palestinesi. La gente che si riverso' in strada per salutarli, fu freddata sul posto e molte case vennero date alle fiamme. Solo 40 persone sopravvissero.

    IL MASSACRO DI TANTURA
    Teddy Katz, uno storico israeliano, sostiene che questo fu uno dei peggiori massacri compiuti dalle truppe israeliane. Il 15 maggio 1948 Tantura, un villaggio palestinese presso Haifa, che contava 1500 abitanti, fu quasi completamente raso al suolo. 200 persone furono uccise, il resto della popolazione fu scacciato dalle proprie case ed al posto del villaggio fu creato il kibbutz Nahsholim ed un parcheggio per la vicina spiaggia.

    IL MASSACRO DI BEIT DARAS
    Dopo alcuni tentativi fatti per evacuare questo villaggio, il 21 maggio 1948 I sionisti mobilizzarono un grosso contingente e circondarono Beit Daras. Le donne e i bambini che cercarono scampo fuggendo furono massacrati, mentre le case del villaggio furono date alle fiamme.

    IL MASSACRO DELLA MOSCHEA DI DAHMASH
    L'11 luglio 1948 l'89° Battaglione israeliano guidato da Moshe Dayan occupo' Lydda. Per vendicare l'uccisione di 7 soldati israeliani da parte dei combattenti palestinesi, I sionisti irruppero nella moschea di Dahmash, in cui si erano asserragliati I civili, perlopiu'donne, vecchi e bambini, e ne massacrarono 100, lasciando I corpi a decomporsi per 10 giorni. Il resto della popolazione di Lydda e di Ramle fu spinto verso il campo profughi di Ramallah. Molti profughi morirono di stenti, di sete e a causa del caldo lungo la strada.

    IL MASSACRO DI DAWAYMA
    IL 29 ottobre 1948, l'esercito israeliano massacro' brutalmente circa 100 persone, attaccando questo villaggio arroccato sulle montagne presso Hebron. Fu uno dei massacri piu' cruenti della storia palestinese: molti bambini vennero uccisi a bastonate, le vecchie rinchiuse in una casa e date alle fiamme, I vecchi riparatisi in moschea fatti bersaglio di colpi d'arma.

    IL MASSACRO DI HOULA
    Il villaggio di Houla si trova nel Libano del sud, a pochi km dalla frontiera israeliana. In essa si trovava il quartier generale dei guerriglieri palestinesi, volontari arruolatisi per liberare la Palestina occupata. I militari israeliani attaccarono la cittadina per punire i suoi abitanti che supportavano la resistenza palestinese. Essi, travestiti da arabi penetrarono nel villaggio e cominciarono a sparare tutti i civili che erano andati loro incontro. Di 85 persone, solo tre sopravvissero. Israele occupo' militarmente la cittadina, ne espulse gran parte degli abitanti (di 12000 abitanti, ne restarono poco piu' di mille) che, tornati dopo l'armistizio nel 1949, trovarono orti e fattorie bruciati e case demolite.

    IL MASSACRO DI SALHA
    Nel 1948, dopo aver forzato la popolazione della cittadina ad asserragliarsi nella moschea, le forze d'occupazione ordinarono di mettersi con la faccia al muro e cominciarono a sparare finche' la moschea non si trasformo' in un lago di sangue. 105 persone furono assassinate.

    IL MASSACRO DI SHARAFAT
    Il 7 febbraio 1951 I soldati israeliani attraversarono la linea d'armistizio ed entrarono in questo villaggio (5 km da Gerusalemme) e fecero saltare in aria la casa del sindaco e le case circostanti. 10 persone persero la vita: 2 vecchi, 3 donne e 5 bambini, mentre 8 furono gravemente ferite.

    IL MASSACRO DI QIBYA
    La notte del 14 ottobre 1953, 600 soldati appartenenti alla forza militare israeliana si mossero verso il villaggio e lo circondarono. L'attacco comincio' con fuoco d'artiglieria pesante e indiscriminato verso le case del villaggio. Precedentemente l'esercito aveva provveduto ad isolare Qibya minando le strade di collegamento con Shuqba, Badrus e Na'lin. Quest'odioso attacco terroristico si concluse con la distruzione di 56 case, la moschea del villaggio, la scuola e la cisterna dell'acqua. 67 cittadini persero la vita e molti restarono feriti. Il terrorista Ariel Sharon, comandante dell'unita' 101, che condusse l'aggressione terroristica, disse: "Gli ordini erano chiari: Qibya doveva essere d'esempio a tutti".

    IL MASSACRO DI KAFR QASEM
    Il 29 ottobre 1956, alcune unita' delle Guardie di Frontiera israeliane, in giro per il Triangolo di villaggi, giunti a Kafr Qasem, ingiunsero alla popolazione di restare in casa avendo ordinato che il coprifuoco cominciasse un'ora prima del solito. I 40 lavoratori che coltivavano i campi dei dintorni, giunti in ritardo in citta', furono fatti allineare e sparati alla schiena a bruciapelo. Il governo israeliano, aiutato dalla stampa, fece tutto quanto era possibile affinche' la verita' sulla strage restasse nascosta. Si parlo' di errore e si cercarono i colpevoli, che furono identificati in Lt.Daham e nel Maggiore Melindi: questi, colpevoli dell'omicidio di 43 persone, furono condannati a pene miti, poi ridotte di un terzo, e, alla fine, nel settembre 1960, Daham ebbe l'incarico di Ufficiale per gli Affari Arabi al municipio di Ramle.

    IL MASSACRO DI KHAN YUNIS
    Il 3 novembre del 1956, le forze d'occupazione israeliane si macchiarono di un'altra orrenda strage nella cittadina di Khan Yunis e nell'adiacente campo profughi. L'esercito, con la scusa che la cittadina era abitata da elementi della resistenza, rase al suolo molte case e fece strage di civili disarmati. Una commissione investigativa dell'UNRWA conto'275 vittime, ma, qualche mese dopo, la scoperta di una fossa comune nei pressi della citta' porto' alla luce I cadaveri di 40 palestinesi coi polsi legati e fori di proiettile alla nuca.

    IL MASSACRO DI GAZA
    La sera del 5 aprile 1956, le forze d'occupazione sioniste sferrarono un attacco con artiglieria pesante sul centro della citta'. 56 persone morirono immediatamente, e 106 restarono ferite. Di queste, altre 4 morirono poco dopo.

    IL MASSACRO DI SAMMOU'
    Il 13 novembre 1966 le forze israeliane compirono un raid contro questo villaggio, distruggendo 125 case, la clinica e la scuola, e 15 case del circondario. 18 morti e 54 feriti.

    IL MASSACRO DI KAWNIN
    Il 15 ottobre 1975 un tank israeliano tampono' deliberatamente un bus con 16 persone a bordo, nel sud del Libano. Nessuno sopravvisse.

    IL MASSACRO DI HANIN
    Ancora una volta e' il sud del Libano ad essere teatro di attacchi terroristici israeliani. Dopo un assedio di due mesi, le forze d'occupazione penetrarono nel villaggio e massacrarono 20 civili.

    IL MASSACRO DI BINT JBEIL
    L'affollato mercato della cittadina libanese fu l'obiettivo delle bombe israeliane, il 21 ottobre 1976. 23 persone persero la vita, 30 restarono gravemente ferite.

    IL MASSACRO DI ABBASIEH
    Durante l'invasione israeliana del Libano del 1978, gli aeroplani da guerra sionisti distrussero la moschea della citta', usata come rifugio da donne, bambini e vecchi. 80 persone furono trucidate.

    IL MASSACRO DI SAIDA
    Il 4 aprile 1981 il quartiere residenziale di Saida, in Libano, fu colpito dall'artiglieria israeliana, che uccise 20 civili, ne feri' 30 e distrusse molte case.

    IL MASSACRO DI FAKHANI
    Uno dei piu' orribili compiuti in Libano da Israele. IL 17 luglio 1981, aeroplani da guerra israeliani lanciarono bombe su questo quartiere residenziale densamente popolato. 150 furono i morti, 600 I feriti.

    IL MASSACRO DI SABRA E SHATILA
    Quest'orrendo massacro, compiuto nel settembre 1981, fu il risultato del tentativo estremo di estirpare la presenza palestinese in Libano, da parte israeliana. Esso fu preceduto da continui attacchi ai campi profughi libanesi, di cui il mondo seppe poco. Esso fu compiuto dall'azione congiunta del Ministro della difesa israeliano, il terrorista Ariel Sharon ed il suo alleato libanese, Ilyas Haqiba. Il piano fu meticoloso: all'alba del 15 settembre, Israele circondo' i due campi profughi di Sabra e Shatila, isolandoli completamente. Il compito di condurre fisicamente il massacro fu assegnato alle forze falangiste libanesi, alleate d'Israele, che iniziarono la carneficina nel pomeriggio del 16 settembre e continuarono per 36 ore. I palestinesi che cercarono scampo evadendo dal campo furono ricondotti al loro destino dalle forze israeliane, che illuminavano i campi, durante la notte del massacro, con le torce degli elicotteri. Il 18 settembre, il massacro era compiuto, e migliaia di palestinesi trovarono una morte orrenda. I giornalisti stranieri che riuscirono a penetrare nei campi si trovarono di fronte uno spettacolo agghiacciante. Cataste di cadaveri ammucchiati nelle strade e nelle case sventrate, e fuoriuscenti dalle fosse comuni scavate precipitosamente dai terroristi. Altri massacri furono perpetrati in Libano tra il 1984 e il 1986, come I massacri di JIBSHIT, di SOHMOR, di SIR EL-GHARBIYA, di MAARAKA, di ZRARIYAH, di HOMIN AL-TAHTA, di JIBAA, di YOHMOR, e di TIRO. Quasi tutti condotti attraverso bombardamenti di civili attuati con elicotteri ed aerei da guerra.

    I MASSACRI NEI CAMPI PROFUGHI PALESTINESI
    AL-NAHER AL-BARED: nel dicembre 1986, aeroplani da guerra israeliani compirono un raid contro questo campo, uccidendo 20 rifugiati e ferendone 22.
    AYN EL-HILWEH: nel settembre 1987, jet da guerra israeliani lanciarono un'offensiva contro il campo profughi, uccidendo 31 persone e ferendone 41. Altri 34 civili furono deliberatamente uccisi mentre evacuavano il campo.

    IL MASSACRO DI OYON QARA
    Il 20 maggio 1990, soldati israeliani aprirono il fuoco su un gruppo di lavoratori palestinesi, uccidendone sette. Durante la successiva manifestazione di lutto, ne furono uccisi altri 13.

    IL MASSACRO DELLA MOSCHEA DELL' AQSA
    L'8 ottobre 1990, fu compiuto uno dei peggiori massacri della storia di Gerusalemme; qualche giorno prima della strage un gruppo di fanatici ebrei ortodossi progettarono una marcia sulla spianata delle Moschee di Gerusalemme per sistemare la pietra miliare del "Terzo Tempio" che di li' a poco avrebbero costruito. Alla marcia parteciparono circa 200.000 israeliani scortati dall'esercito, mentre le forze d'occupazione sbarravano le vie d'accesso alla citta'. Inoltre chiusero le porte d'ingresso della moschea, in cui migliaia di palestinesi erano giunte per resistere alla prepotenza degli occupanti. Allorche' I fedeli musulmani si opposero e tentarono d'impedire la sistemazione della pietra nella spianata delle Moschee, le forze d'occupazione iniziarono il massacro, usando tutte le armi che avevano a disposizione, compreso il micidiale gas nervino. I coloni ebrei che partecipavano alla marcia parteciparono al massacro, che vide la morte di 23 palestinesi e il ferimento di altri 850. La commissione d'inchiesta-farsa creata dal terrorista Yitzaq Shamir, allora primo ministro, per indagare sulle responsabilita' del massacro, ed affidata a Tu'fi Zamir, ex capo del Mossad, stabili' che: "la responsabilita' dell'escalation di violenza e' imputabile alle migliaia di musulmani estremisti, che hanno attaccato il luogo santo ebraico".

    IL MASSACRO DI HEBRON
    Mentre i fedeli musulmani erano inginocchiati in preghiera nella moschea di Abramo ad Hebron, venerd? 25 febbraio 1994, furono colpiti da centinaia di pallottole provenienti da ogni parte. Gia' dal giorno prima, coloni ebrei appostati nei dintorni della moschea cercavano di impedirne l'accesso ai fedeli indirizzando spari in direzione della moschea. Il giorno del massacro, un colono terrorista ebraico, Baruch Goldstein, seguace della setta ultrarazzista del rabbino Meir Kahane, armato di fucile automatico, penetro' nella moschea mentre i fedeli eseguivano la preghiera del tramonto e comincio' a sparare all'impazzata. Era accompagnato da almeno altri due coloni, pure armati, e spalleggiato dall'esercito che sostava poco distante dalla moschea. Mohammed Suleyman Abu Salih, custode della moschea, affermo': "Il terrorista cerco' di uccidere quante piu'persone poteva. I corpi delle vittime giacevano ovunque, ed i tappeti erano coperti di sangue. I soldati israeliani non intervennero affatto per fermare il massacro, anzi, cercarono anche di rallentare l'accesso delle autoambulanze". Il terrorista Goldstein fu ucciso sul posto, ma prima aveva avuto il tempo di uccidere 24 palestinesi e di ferirne gravemente almeno 100. La tomba del terrorista Goldstein e' tuttora meta di pellegrinaggio da parte di coloni fanatici appartenenti alla sua setta.

    IL MASSACRO DI JABALYA
    Il 28 marzo 1994, alcuni soldati israeliani aprirono il fuoco su alcuni giovani palestinesi, uccidendone 6 e ferendone 49.

    IL MASSACRO DEL CHECKPOINT DI ERETZ
    Il 17 luglio 1994, 11 palestinesi furono colpiti a morte e 200 furono feriti al valico di Heretz dall'azione congiunta di carriarmati e coloni armati israeliani. La strage provoco'incidenti a catena in tutta la Cisgiordania e Gaza, durante I quali altri due palestinesi furono uccisi. MASSACRO DI DEIR AL-ZAHRANI Il 5 agosto 1994, aeroplani da guerra israeliani bombardarono un palazzo a due piani nella cittadina libanese. 8 morti, 17 feriti.

    MASSACRO DI NABATIYEH
    Elicotteri da guerra israeliani colpirono un pullman scolastico pieno di bambini, il 21 marzo 1994. Quattro bambini restarono uccisi e 10 feriti.

    IL MASSACRO DI MNSURIAH
    Il 13 aprile 1996, un elicottero da guerra israeliano apri' il fuoco contro una Volvo station Wagon equipaggiata come autoambulanza, uccidendo due donne e quattro ragazze. Alcuni fotografi presenti alla scena filmarono il massacro, ed i soldati delle N.U. giunti immediatamente sul posto, verificarono che a bordo del veicolo non c'erano armi ne'alcuno dei passeggeri era membro del partito libanese degli Hezbollah.

    IL SECONDO MASSACRO DI NABATIYEH
    Il 18 aprile 1998, elicotteri da guerra israeliani aprirono il fuoco contro una casa nella cittadina libanese, sterminando una famiglia di otto persone: una madre e i suoi otto figli, l'ultimo dei quali di appena quattro giorni.

    IL MASSACRO DI QANA
    Il progetto sionista di pulizia etnica condotto da Israele contro I palestinesi dei territori occupati, si estese anche a quelli residenti nel Libano del sud. Il 18 aprile 1996, elicotteri da Guerra bombardarono un rifugio in cui avevano cercato scampo centinaia di civili palestinesi e libanesi, in gran parte donne, vecchi e bambini. L'attacco causo' la morte di 109 persone e il ferimento di altri 116. le investigazioni internazionali dimostrarono che Israele aveva deliberatamente colpito il rifugio. La responsabilita' della strage fu addebitata al terrorista Ariel Sharon, oggi in lizza per la poltrona di primo ministro in Israele

    IL MASSACRO DI TRQUMI
    Il 10 marzo 1998, nella Cisgiordania occupata, soldati israeliani aprirono il fuoco contro un pullman carico di lavoratori palestinesi che oltrepassava il valico di Heretz per recarsi a Tel Aviv. I testimoni della strage affermarono che "i soldati avevano sparato indiscriminatamente, per uccidere". Nell'"incidente", come fu definita la strage dal ministro della Difesa israeliano Mordechai, furono uccisi tre palestinesi e molti furono feriti.

    IL MASSACRO DI JANTA
    Gli elicotteri da guerra israeliani presero di mira, questa volta, una madre libanese ed i suoi sei figli, che morirono nel selvaggio attacco alla periferia di Janta, il 22 dicembre 1998. IL MASSACRO DEL 24 GIUGNO 1999 Il bombardamento di una palazzina a Beirut provoca la morte di 8 persone ed il ferimento di altre 84.

    IL MASSACRO DELLA BEKAA
    Il 29 dicembre 1999, elicotteri israeliani lanciarono bombe contro un gruppo di bambini che celebravano la festivita' dell'"eid". Otto bambini restarono uccisi e 11 feriti. Questi sono i piu' tristemente famosi massacri compiuti dalle forze d'occupazione sioniste in Palestina e nel sud del Libano. Se a questi sono aggiunti tutti i raids compiuti dall'aviazione israeliana nel Libano ed i massacri delle due rivolte popolari palestinesi (l'intifada del 1987 e quella del 2000), il panorama del tributo di sangue pagato da palestinesi e libanesi per il raggiungimento della liberta' diventa ancora piu' impressionante. La nostra memoria va a tutti questi uomini, donne, bambini, caduti per mano di una violenza omicida cieca che nessuno puo' osare definire "difesa della patria".

    http://saad.firenze.net/Crimini/crimini.html



    la cosa piu triste è vedere minchioni che tifano per una parte o per l altra seminando altro odio tra gente che gia si ammazza da 80 anni,falsi pacifisti tze

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    Re: Re:

    Scritto da: gigar 03/11/2004 12.48


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    00 04/11/2004 10:02
    il problema non è questo:
    bisogna conoscere la storia per capire l'attuale situazione del Medio Oriente e farne tesoro per capire quale possano essere le soluzioni possibili.
    Questi tragici eventi dovrebbero aiutare a far capire che si sono compiuti gravissimi errori da entrambe le parti.

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    Re:
    Alexander De Large, 21/10/2004 23.06:

    ...

    IL MASSACRO DI SABRA E SHATILA
    Quest'orrendo massacro, compiuto nel settembre 1981, fu il risultato del tentativo estremo di estirpare la presenza palestinese in Libano, da parte israeliana. Esso fu preceduto da continui attacchi ai campi profughi libanesi, di cui il mondo seppe poco. Esso fu compiuto dall'azione congiunta del Ministro della difesa israeliano, il terrorista Ariel Sharon ed il suo alleato libanese, Ilyas Haqiba. Il piano fu meticoloso: all'alba del 15 settembre, Israele circondo' i due campi profughi di Sabra e Shatila, isolandoli completamente. Il compito di condurre fisicamente il massacro fu assegnato alle forze falangiste libanesi, alleate d'Israele, che iniziarono la carneficina nel pomeriggio del 16 settembre e continuarono per 36 ore. I palestinesi che cercarono scampo evadendo dal campo furono ricondotti al loro destino dalle forze israeliane, che illuminavano i campi, durante la notte del massacro, con le torce degli elicotteri. Il 18 settembre, il massacro era compiuto, e migliaia di palestinesi trovarono una morte orrenda. I giornalisti stranieri che riuscirono a penetrare nei campi si trovarono di fronte uno spettacolo agghiacciante. Cataste di cadaveri ammucchiati nelle strade e nelle case sventrate, e fuoriuscenti dalle fosse comuni scavate precipitosamente dai terroristi. Altri massacri furono perpetrati in Libano tra il 1984 e il 1986, come I massacri di JIBSHIT, di SOHMOR, di SIR EL-GHARBIYA, di MAARAKA, di ZRARIYAH, di HOMIN AL-TAHTA, di JIBAA, di YOHMOR, e di TIRO. Quasi tutti condotti attraverso bombardamenti di civili attuati con elicotteri ed aerei da guerra.
    ...

    http://saad.firenze.net/Crimini/crimini.html





    "Io sono stato nel Libano. Ho visitato i cimiteri di Chatila e Sabra. E’ una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quel massacro orrendo. Il responsabile di quel massacro orrendo è ancora al governo in Israele. E quasi va baldanzoso di questo massacro fatto. E’ un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando della società."
    [SM=x44471]
    Sandro Pertini, messaggio di fine anno agli italiani, 31.12.1983


    www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=8746

    www.arab.it/vari/anniversario_sabra.htm



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    00 29/05/2008 15:44
    12 bagnanti palestinesi uccisi
    su una spiaggia, nella striscia di Gaza,
    sotto il cannoneggiamento di una nave da guerra israeliana.



    Gaza, 9 giugno - Almeno dodici palestinesi sono caduti vittime nella striscia di Gaza.



    Navi da guerra israeliane hanno aperto il fuoco dal mare aperto su famiglie di bagnanti che stavano giocando sulla spiaggia, approfittando del venerdi' di festa,
    quando hanno cominciato a piovere le bombe
    uccidendo sette persone, tra cui tre bambini piccoli:
    un piccolo di tre mesi,
    uno di tre anni,
    uno di dieci,
    oltre alla madre e al padre.


    L'unica sopravvissuta della famiglia, Huda Ghalya, di sette anni,
    stava nuotando in mare
    quando la nave da guerra ha aperto il fuoco spazzando via la sua famiglia.


    Stando alle agenzie internazionali, la bambina si è inginocchiata durante i funerali
    per baciare il viso del padre dentro la bara,
    chiedendo di non essere lasciata sola.
    [SM=x44468]




    «Perché hanno bersagliato la spiaggia? Siamo lontani dai campi usati dai militanti»
    si chiede Ahmed.


    Più tardi un razzo ha colpito una macchina a Beit Lahiya,
    uccidendo almeno due civili palestinesi.


    Sempre nella zona settentrionale della striscia di Gaza, a Beit Hanoun, un'auto con tre membri dei Comitati di resistenza popolari è stata distrutta con le persone a bordo in un altro attacco aereo israeliano.

    Una delle auto colpite dai raid aerei

    Abu Mazen ha definito le operazioni israeliane una guerra di "annientamento", un "pogrom contro dei civili",
    "crimini senza eguali", chiamando la comunità internazionale a far fede ai propri impegni
    e fermare queste stragi.

    Dopo l'uccisione di ieri di Jamal Abu Samhadana, leader dei Comitati di resistenza popolari,
    Hamas ha fatto sapere che tutte le opzioni sono aperte e
    la resistenza palestinese si considera autorizzata a rispondere ai crimini.

    Il braccio armato di Hamas, le Brigate al Qassam hanno annunciato, dopo la recente carneficina di civili, che riprenderanno a colpire lo Stato ebraico,
    dopo aver osservato una tregua per oltre un anno
    che non è stata però mai rispettata da Israele.

    Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan
    ha sollecitato un'inchiesta approfondita sulla morte dei civili.

    La strage ha dato nuovi argomenti al premier palestinese Hanyeh
    per chiedere che non si tenga l'annunciato referendum
    sulla ripresa dei negoziati di pace esull'implicito riconoscimento d'Israele.


    In visita ai feriti l'esponente di Hamas ha chiesto "alla comunità internazionale
    e ai fratelli arabi e musulmani di proteggere il popolo palestinese".

    Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha decretato tre giorni di lutto
    in tutti i territori.

    Il Raìs ha chiesto anche l'intervento del Consiglio di sicurezza dell'Onu,
    perché metta fine ai bombardamenti israeliani.

    Washington non ha commentato l'accaduto, ma ha comunque ribadito che lo stato ebraico ha il diritto di "difendersi".


    L'attuale governo israeliano, guidato da Ehud Olmert,
    ha già fatto registrare un tragico bilancio:
    in 35 giorni 55 palestinesi uccisi.

    Fonti:
    EuroNews.net



    www.arabmonitor.info

    La Repubblica


    La Repubblica: Una nave spara verso la spiaggia, 10 vittime, donne e bambini
    L'esercito di Tel Aviv
    "rammaricato di aver colpito innocenti"
    Gaza, bombe israeliane sulla spiaggia
    Hamas:
    "Risponderemo con la forza"



    Studio Cataldi: portale d'informazione giuridica

    L'Unità: Abu Mazen: Gaza, atto criminale. Hamas rompe la tregua


    La Gazzetta del Mezzogiorno: Palestina – Navi israeliane bombardano Gaza: strage di civili sulla spiaggia

    BasilicataNet.it "Libano chiede inchiesta internazionale"

    Corriere della Sera

    [SM=x44471] [SM=x44470]

    ________________________________________________________________________


    Il premier è tornato a parlare del massacro di 18 civili a Beit Hanun
    Olmert:
    «Strage per un errore tecnico»
    Ha assicurato che farà «tutto il possibile» per evitare il ripetersi di un incidente simile,
    anche «s
    e potra accadere di nuovo»


    Il primo ministro israeliano Ehud Olmert (Reuters)

    GERUSALEMME - Ehud Olmert è tornato a parlare della strage di mercoledì mattina a Beit Hanun: «E' stata dovuta a un inconveniente tecnico dell'artiglieria» ha detto il premier israeliano in una dichiarazione trasmessa dalle emittenti israeliane.
    Nel mirino, secondo quanto ha spiegato Olmert, c’era un aranceto usato dai miliziani palestinesi per sparare razzi Qassam verso il territorio isaraeliano.


    «ERRORI CHE POSSONO RIPETERSI» -
    Olmert, parlando in inglese, ha rinnovato il suo dispiacere per l’uccisione dei 18 civili e assicurato che farà «tutto il possibile» per evitare il ripetersi di simili errori. Anche, se ha aggiunto, "può accadere". Il massacro di 18 civili palestinesi, per la maggior parte donne e bambini, non è stata, ha assicurato Olmert, «una questione politica». Le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza - ha aggiunto Olmert - per fermare il lancio di razzi Qassam verso Israele continueranno. Ehud Olmert aggiungendo che in futuro ci potranno essere altre tragedie come quella di ieri a Beit Hanoun in cui sono morti 18 civili palestinesi.

    Beit Hanoun, dopo il bombardamento israeliano
    (Emblema)

    La rabbia di una donna palestinese...

    INCONTRO CON ABU MAZEN - Il premier israeliano Ehud Olmert ha poi aggiunto di essere pronto a incontrarsi col presidente palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) per negoziati di pace senza condizioni preliminari. Abu Mazen, ha affermato Olmert, «sarà sorpreso di vedere quanto avanti io sia disposto ad andare nei colloqui».

    La disperazione di una donna al funerale del figlio ucciso durante i bombardamenti israeliani
    (Emblema)




    09 novembre 2006

    www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/11_Novembre/09/olme...



    Altre immagini raccrapriccianti delle vittime innocenti palestinesi.... foto 1

    foto 2

    foto 3



    [Modificato da Etrusco 31/05/2008 14:00]
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    00 07/01/2009 15:03


    La strage che pesa
    Ieri strage di civili palestinesi in una scuola Onu,
    almeno 40 i morti, in gran parte donne e bambini.

    Un'eccidio di enorme eco mediatica in tutto il mondo, tale da aumentare la pressione diplomatica su Israele
    per un rapido raggiungimento della tregua per motivi umanitari.



    Uno dei bambini uccisi nella strage Gaza

    Le immagini giunte ieri dalla scuola dell'Unrwa (l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi)
    a Jabalya "avranno l'effetto di accelerare il processo diplomatico" per la sospensione delle ostilita' fra Israele e Hamas, ammette il ministro israeliano per la
    assistenza sociale Yitzhak Herzog (laburista). Herzog fa parte del Consiglio di difesa convocato oggi dal premier Ehud Olmer per decidere le prossime fasi della operazione 'Piombo fuso'.
    "I prossimi due giorni saranno critici" ha detto ancora, la scorsa notte, Herzog alla edizione online del quotidiano Haaretz.
    ...continua...

    Fonte: RaiNews24


    Almeno 30 morti nell'attacco israeliano contro una scuola delle Nazioni Unite
    e affollata da centinaia di rifugiati.

    Tel Aviv: "Abbiamo risposto al fuoco"
    Gaza, strage di civili in scuola Onu
    Croce rossa: "Crisi umanitaria totale"

    I responsabili dei soccorsi denunciano: "Presi di mira medici e cliniche"
    Il bilancio è di 635 palestinesi uccisi e più di 2.900 feriti. Morti sei soldati di Tsahal


    Gaza, strage di civili in scuola Onu
    Croce rossa: "Crisi umanitaria totale"



    GAZA - "Crisi umanitaria totale". Così Pierre Kraehenbuehl, responsabile per la Croce Rossa a Gaza, ha oggi definito la situazione della popolazione civile della Striscia di Gaza, mentre il suo staff descrive l'ultima notte come "la più spaventosa fino ad adesso".
    I civili non hanno nessun posto sicuro dove rifugiarsi.
    Almeno trenta persone sono morte e 55 sono rimaste ferite nell'attacco israeliano contro una scuola gestita dall'Agenzia delle Nazioni Unite e affollata da centinaia di rifugiati.
    L'Onu: "Avevamo segnalato la nostra struttura".
    Tsahal si difende: siamo stati attaccati.
    Il responsabile di una ong danese: "Prendono di mira direttamente obiettivi umanitari".

    Secondo i servizi di soccorso medico almeno 635 palestinesi sono stati uccisi e più di 2.900 feriti dopo undici giorni dall'inizio dell'offensiva. Morti sei soldati israeliani, quattro uccisi da fuoco amico.

    Al Qaeda. E si rifà vivo anche il numero due di Al Qaeda, Ayman Al Zawahiri: "Quello che avete davanti è un anello della catena della compagna dei crociati sionisti contro i musulmani e l'Islam", ha affermato il medico egiziano in un messaggio audio diffuso da alcuni siti islamici, "questi attacchi sono il regalo di Obama prima dell'insediamento". E il leader terrorista ha lanciato anche un appello ai musulmani chiedendo di attaccare gli interessi di Israele e dell'Occidente, in reazione agli attacchi sulla Striscia di Gaza.

    La strage nella scuola. Nella scuola gestita dall'Onu a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza, avevano trovato rifugio trecentocinquanta persone fuggite dal campo profughi di Jamaliya. Speravano, sotto la copertura delle Nazioni Unite, di avere maggiori probabilità di salvarsi dai combattimenti in corso da sabato sera tra soldati israeliani e miliziani di Hamas. Secondo l'Onu la strage sarebbe stata provocata da tre colpi di artiglieria sparati contro l'edificio.

    La versione israeliana. "Ci attaccavano", è la versione di Tsahal, l'esercito israeliano. All'interno della scuola gestita dall'Onu, dicono i soldati con la stella di David, militanti palestinesi sparavano colpi di mortaio contro una vicina unità di fanteria dell'esercito israeliano. L'unità ha risposto al fuoco a sua volta con mortai contro gli attaccanti, per neutralizzarli. Le forze armate israeliane dispongono di un filmato, ripreso da un aereo senza pilota, che mostrerebbe le fasi successive. I soldati affermano di aver ritrovato nella scuola colpita i corpi di due militanti di Hamas. E ne hanno anche fornito i nomi: Imad e Hassan Abu Askar. Poi, Israele ha fatto sapere che intende presentare una protesata all'Onu per "aver ospitato nell'edificio" gli uomioni di hamas. L'alto
    Commissariato dell'Onu per i rifugiati ha replicato chiedendo una commissione di inchiesta indipendente sull'accaduto e l'incriminazione di chiunque abbia violato la legalità internazionale.

    L'Onu. Avevamo segnalato la scuola, dice John Ging, direttore dell'agenzia dell'Onu che si occupa dei rifugiati nella Striscia di Gaza: "Avevano fornito le coordinate satellitari Gps alle autorità israeliane", ha detto Ging. Quindi Tsahal sapeva che l'edificio ospitava una scuola, "chiaramente segnalata e con la bandiera dell'Onu che sventolava fuori".

    Colpita altra scuola Onu. Un raid aereo, nella nottata fra lunedì e martedì, ha colpito un altro istituto dell'agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Shati, a Gaza city: hanno perso la vita tre civili palestinesi che insieme a molti altri, circa 450, vi avevano cercato un riparo.

    Assedio a Khan Yunis. Intanto sul fronte dei combattimenti è partito l'assedio a Khan Yunis, una delle roccaforti di Hamas. Duri scontri fra miliziani palestinesi e reparti dell'esercito israeliano sono iniziati all'alba nel sud della striscia e a Deir El-Balah e Bureij, nella zona centrale. A Deir El-Balah l'artiglieria navale ha provocato almeno dieci morti. Un'emittente palestinese ha diffuso la notizia che alcuni miliziani sono riusciti ad abbattere un aereo senza pilota israeliano. Secondo un sito internet, Hamas avrebbe fucilato alcuni palestinesi che da Gaza avrebbero aiutato l'incursione israeliana.

    Vittime civili. Almeno 12 civili, tutti membri di una stessa famiglia, sono stati uccisi in un raid aereo che ha colpito con due missili la casa in cui abitavano a gaza città, nel quartiere di Zeitun. Morti sette bambini, da uno ai dodici anni, tre donne e due uomini. Secondo testimoni nella casa abitava un comandante di Hamas. Nell'attacco, che ha danneggiato una decina di case vicine, è stato ucciso anche un passante. La battaglia è ormai al culmine e da lunedì nel capoluogo della Striscia si combatte strada per strada.

    Bilancio. Il bilancio dell'operazione 'Piombo fuso', lanciata dagli israeliani contro Hamas il 27 dicembre, stando a fonti mediche di Gaza è salito a 635 palestinesi morti e 2mila 700 feriti. E con un bilancio come questo, diventa impellenrte trovare una soluzione. Secondo il presidente francese Sarkozy, sarebbe "vicina"

    Croce rossa e Onu. Il responsabile delle operazioni del Cicr, il Comitato internazionale della Croce rossa, Pierre Kraehenbuehl ha affermato che la situazione dei civili palestinesi è "estrema e traumatica". John Ging, capo dell'Onu a Gaza, ha dato notizia di dieci persone rimaste ferite in una struttura sanitaria delle nazioni unite al campo profughi di Boureij, fra i colpiti sette membri dello staff e tre pazienti, quando i proiettili dell'artiglieria israeliana hanno colpito senza preavviso una palazzina adiacente. Il coordinatore dell'Onu per gli interventi umanitari nei territori palestinesi, Maxwell Gaylard ha chiesto un'inchiesta sull'accaduto. Anche la Croce rossa ha riferito di un'infermeria raggiunta dai colpi israeliani che avrebbero ferito un operatore sanitario.

    "Sempre più vittime civili". "Siamo estremamente preoccupati per il numero crescente di civili morti e feriti e di infrastrutture civili, tra cui ospedali, colpite dalle operazioni militari israeliane", ha detto Pierre Kraehenbuehl. E nonostante "la dichiarata volontà delle autorità israeliane di facilitare" i soccorsi umanitari, aggiunge, non si riesce a farli arrivare alle vittime per l'intensità dei combattimenti.

    Nel quartier generale della Croce rossa stamani era giunta notizia di un'ambulanza palestinese colpita nella notte al campo profughi
    di Jabaliya, lo stesso della strage di oggi nella scuola-rifugio dell'Unrwa. E anche di due ospedali che stavano per esaurire le riserve per i generatori, e di feriti irraggiungibili per le ambulanze.

    Colpite cliniche mobili. Tre cliniche mobili di una ong danese Folkekirkense Noedhjaelp (DanChurchAid) sono state distrutte dall'esercito israeliano nonostante le insegne bene in vista, ha riferito il segretario dell'organizzazione umanitaria Henrik Stubkjaer che denuncia: "Prendono di mira direttamente obiettivi umanitari". Anche una Ong israeliana ha denunciato che i medici che vanno in soccorso dei feriti a Gaza vengono presi di mira dall'esercito.

    "Questa non è una crisi, è un disastro" ha commentato un funzionario dell'azienda che gestisce i rifornimenti idrici nella striscia, Munzir Shiblak, precisando che circa 800mila residenti fra Gaza città e le parti settentrionali del territorio (che in tutto ha circa un milione e 400mila abitanti) da oggi non hanno più acqua corrente.

    I caduti di Tsahal. Al quarto giorno dell'operazione di terra contro la Striscia di Gaza, è morto in combattimenti con militanti palestinesi il sesto soldato israeliano. Secondo quanto riferito da fonti dello Stato ebraico, un militare è rimasto ucciso e altri quattro feriti questa mattina quando i militanti hanno aperto il fuoco contro di loro mentre erano impegnati in un'operazione di pattugliamento a Gaza City. La vittima di oggi si aggiunge ai quattro soldati uccisi da fuoco amico in due distinti incidenti avvenuti nelle ultime ore e al militare morto domenica.

    Razzi contro Israele. Continua il lancio di razzi contro il territorio di Israele. A Gedera, a 30 chilometri da Tel Aviv, un razzo Grad sparato dai palestinesi ha ferito leggermente una neonata israeliana di tre mesi. Altri 5 razzi sono caduti nella regione di Eshkol, uno ha colpito l'area di Netivot senza causare danni. Lunedì circa 40 razzi avevano colpito il sud di Israele.

    Fonte: La Repubblica (6 gennaio 2009)


    iltempo.ilsole24ore.com/2009/01/06/972730-gaza_colpita_scuola_mor...



    VENEZUELA, ESPULSO L'AMBASCIATORE DI ISRAELE

    Il Venezuela ha annunciato di aver espulso l’ambasciatore di Israele come protesta all’offensiva nella Striscia di Gaza.

    Lo ha annunciato in una nota il ministero degli Esteri.

    "Il Venezuela"
    , si legge nella nota del ministero degli Esteri, "ha deciso di espellere l’ambasciatore israeliano (Shlomo Cohen) e parte dello staff dell’ambasciata israeliana, per ribadire il suo appello alla pace e al rispetto del diritto internazionale".


    L'EGITTO PROPONE PIANO DI PACE IN TRE PUNTI


    L’Egitto ha annunciato un piano per la Striscia di Gaza che prevede un immediato cessate-il-fuoco tra Israele e Hamas, cui seguirà l’avvio di colloqui per definire le questioni di più lungo termine, compreso il blocco dei valichi. Il presidente egiziano, Hosni Mubarak, ha presentato la proposta, al termine di un incontro a Sharm el-Sheikh con il collega francese, Nicolas Sarkozy.

    Il piano non fa alcun riferimento ad alcune questioni di cui i diplomatici discutono da giorni, come l’invio di un contingente internazionale che vigili sulla fine delle ostilità. E Mubarak non ha spiegato quale ruolo Hamas dovrebbe svolgere nei colloqui e se vi parteciperà come interlocutore.

    Ecco i tre punti della proposta:

    - Israele e le fazioni palestinesi dovrebbero accettare un cessate-il-fuoco immediato per un periodo limitato, che permetta il passaggio agli aiuti umanitari diretti a Gaza e dia all’Egitto tempo per continuare i suoi sforzi per raggiungere un cessate-il-fuoco completo e duraturo.


    - L’Egitto inviterà sia Israele sia la parte palestinese ad un incontro d’emergenza al fine di raggiungere accordi e garanzie per fare in modo che l’attuale escalation non si ripeta e affrontare le cause, comprese la protezione del confine, la riapertura dei valichi e la rimozione del blocco.


    - L’Egitto esorta nuovamente l’Autorità nazionale palestinese e tutte le fazioni palestinesi a rispondere al suo appello e raggiungere una riconciliazione nazionale.

    quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/01/06/142592-bombe_scuola_mor...



    Fra i disperati che scappano sotto le bombe a Gaza. Nessun rifugio sicuro, nemmeno le scuole dell'Onu

    Gaza, strage in scuola Onu: 40 morti
    Israele: apertura corridoio umanitario
    Approfondimenti:
    Rapporto israeliano: Hamas usa civili come scudi umani
    Tv Iran: aerei israeliani violano lo spazio aereo libanese
    FotoGallery

    Video
    Video, scuola Onu attaccata da Israele a Gaza
    Video, bambini vittime dell'attacco israeliano a Gaza
    Pubblichiamo integralmente il reportage di Safwat al-Kahlout, corrispondente dell'Ansa.


    di Safwat al-Kahlout per Il Messaggero




    M.O.: ONU, NELLA SCUOLA DI FAKHURA NON VI ERANO MILITANTI DI HAMAS
    Tel Aviv, 7 gen. (Adnkronos) - L'Onu ha smentito le affermazioni di parte israeliana
    secondo cui militanti palestinesi si trovavano all'interno della scuola Fakhura di Gaza bombardata da Israele ieri.

    Secondo quanto riferito da Christopher Gunness dell'UNRWA (UN Relief and Works Agency) l'organizzazione e' certa al 99,9 per cento del fatto che nella sua scuola non vi fossero militanti o attivita' militari.
    Questo tuttavia, ha aggiunto Gunness - si legge sul sito di 'Haaretz' - non e' necessariamente in contraddizione con le affermazioni di parte israeliana secondo cui i militanti operavano nelle vicinanze.
    Gunness ha parlato poi di un bilancio di 40 morti a seguito dell'attacco ed ha reso noto che l'agenzia vuole un'inchiesta imparziale che tenga conto delle testimonianze, delle fotografie militari israeliane e di qualunque altra prova esista in merito. Ieri l'esercito israeliano aveva diffuso immagini video risalenti al 2007 in cui si vedevano militanti palestinesi che aprivano il fuoco a partire dall'edificio che ospita la scuola ONU e mentre fuggivano portandosi via un lanciarazzi. Il video non e' in alcun modo in relazione con l'attacco militare di ieri sulla scuola, ha fatto presente Gunness. (segue)

    (Ses/Ct/Adnkronos) 07-GEN-09 11:44

    [SM=x44463]



    Panorama Ultimissime
    Gaza: Ban Ki-Moon condanna attacchi a Onu



    2009-01-06 22:42:00

    (ANSA) - NEW YORK, 6 GEN - Il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon ha giudicato 'totalmente inaccettabili'gli attacchi israeliani contro le strutture Onu a Gaza.
    E aggiunge che tali attacchi 'non devono essere ripetuti'. Ban ricorda che l'ubicazione delle strutture delle Nazioni Unite a Gaza 'e' stata comunicata alle autorita' israeliane ed e' nota all'esercito israeliano'.
    Il segretario generale si dice 'profondamente scioccato dal fatto che nonostante ripetuti sforzi, si siano verificate le tragedie odierne'.

    www.panorama.it/home/articolo/idAA020001420759?template=tem...



    [SM=x44465]

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    Gaza, israeliani uccidono palestinese. Ministro: violata tregua

    venerdì 23 novembre 2012 14:30
     

    GAZA/ROMA (Reuters) - Il fuoco israeliano lungo il confine con Gaza ha ucciso oggi un palestinese e ne ha feriti diversi altri, due giorni dopo l'annuncio del cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Lo hanno riferito fonti mediche.

    Un portavoce di Hamas ha accusato Israele di aver violato la tregua mediata dall'Egitto e ha detto che farà la sue rimostranze al Cairo. Una portavoce dell'esercito israeliano ha riferito invece che sono in corso controlli su quanto accaduto.

    In visita a Roma, il ministro palestinese degli Esteri Riad Malki ha detto che l'episodio è "una chiara violazione dell'accordo e non deve ripetersi".

    I medici hanno spiegato che Anwar Qdeih, 23 anni, è stato colpito alla testa dal fuoco israeliano dopo che si è avvicinato ad una barriera per la sicurezza lungo la frontiera di Gaza, probabilmente per apporre una bandiera di Hamas.

    L'accordo per il cessate il fuoco di mercoledì scorso ha messo fine a

    8 giorni di violenti combattimenti che hanno provocato la morte di 163 palestinesi e 6 israeliani.

    Secondo i medici, altri 7 palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco israeliano al confine da quando è iniziata la tregua.

    - Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

      
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     18 NOV 2012

    La guerra di Israele inizia da Gaza

    Israele è di nuovo in guerra. Con Hamas. E di questa guerra per il momento due sole cose sono più o meno chiare.

    La prima è che come in tutte le guerre si sa come la violenza comincia, ma non come finisce.

    C’è dunque la possibilità – per il momento improbabile – di una estensione del conflitto ma c’è anche la possibilità che da questo conflitto – se contenuto – nascano condizioni per una tregua stabile. Quelle precedenti sono state permanentemente rotte da frange estremiste ideologiche islamiche, interessate forse più a indebolire il governo attuale dei fratelli musulmani che di ferire a morte Israele. Il fatto che il governo dei fratelli musulmani del Cairo abbia ritirato il suo ambasciatore da Israele ma non rotto i rapporti diplomatici è significativo. Questa crisi militare rappresenta infatti per l’Egitto una grossa sfida e occasione politica dal momento che il Cairo ha tentato ripetutamente, ma invano, di negoziare una tregua.

    La seconda cosa più o meno chiara è che Netanyahu entra in guerra prima delle elezioni generali (in gennaio) con un paese compatto dietro di sè che non accettava più di essere esposto e sottoposto al bombardamento missilistico da Gaza (nei due giorni precedenti all’offensiva ne sono stati lanciati contro il territorio israeliano oltre 100). Una mancanza di decisione da parte del Primo ministro sarebbe stata la sua morte politica.

    Ecco come si presenta il quadro miliare e politico:

    Militarmente Israele ha interesse di dare prova della sua potenza anche per mandare un chiaro avvertimento agli hezbollah del Libano, alleati di Assad e dotati di mezzi militari offensivi forniti dall’Iran molto più pericolosi di quelli di Hamas e del suo alleato egiziano. Non si farà scrupolo, come invece fece il precedente premier Olmert, di colpire Hamas nei suoi centri vitali per timore della reazione dell’opinione pubblica internazionale. Rispetto alle violenze inter arabe, sia quelle delle “rivoluzioni arabe” che quelle della guerra civile in Siria, (contro le quali non c’è stata alcuna reazione popolare nel mondo arabo e in quello occidentale), quelle di e contro Hamas passano in seconda linea.

    Politicamente la situazione é meno chiara e Gerusalemme deve tener conto:

    della reazione post elettorale di Obama che con la sua vittoria ha ferito il “leone” Netanyahu. Il premier Israeliano è conscio di quanto dipenderà da Washington per il suo futuro e a Gaza ha invece bisogno di dimostrare la sua libertà d’azione;

    della reazione turca, che ha tutto l’interesse di intervenire per ristabilire il suo prestigio ammaccato presso i palestinesi e i siriani, ma attende lo sviluppo della situazione prima di pronunciarsi e prendere parti.

    della reazione dei palestinesi nella Cisgiordania e degli arabi israeliani che per il momento sono stranamente tranquilli e hanno tutto da guadagnare dall’indebolimento di Hamas.

    C’è tuttavia un aspetto “storico” in questa crisi. A 24 ore dall’inizio dell’offensiva militare israeliana contro Gaza, si ha l’impressione che oltre che il desiderio collettivo israeliano di far scoppiare il bubbone dei bombardamenti missilistici di Hamas, ci sia anche da parte di Israele la volontà di adottare la tattica degli Orazi e Curiazi di buona memoria romana. In previsione di dover combattere su 3 fronti – Gaza, Libano, Iran – sbarazzarsene di almeno uno è allettante. Per cui farà il possibile perché il suo intervento militare sia rapido, massiccio e deterrente. Purtroppo in battaglia non è mai nato nessuno, incluse le condizioni di pace.

    Dan Segre

    Vittorio Dan Segre  Dan Segre, Professore Emerito di Pensiero Politico, ha partecipato con Indro Montanelli alla fondazione de il Giornale

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    [Modificato da Etrusco 24/11/2012 12:18]
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    00 04/08/2015 14:35
    Finalmente si fanno sentire.....ne siamo felici e siamo con loro, coraggio

    ► 31 Luglio 2015, su Facebook, Reuven Rivlin (presidente dello Stato d'Israele):
    "Più che vergogna provo dolore, perché membri del mio popolo hanno scelto la via del terrorismo e hanno perso il volto umano. La loro strada non è la mia, la loro strada non è la nostra"

    ► 02 agosto 2015, Tel Aviv
    Doppia manifestazione in Israele dove le forze laiche sono scese a manifestare nelle due città più importanti del paese. La sinistra è scesa in piazza a Tel Aviv per protestare contro l'escalation di violenze causate da ultraortodossi di fede ebraica. "Pugno di ferro contro il terrorismo ebraico": questo è stato lo slogan scelto da Peace Now - organizzazione pacifista - che ha indetto la manifestazione nella città costiera. (*)

    ► 02 agosto 2015, Tel Aviv
    Anche l'ex Presidente della Repubblica, Simon Peres, è intervenuto alla manifestazione di Tel Aviv. "Questa escalation non deve sorprendere nessuno", ha enunciato dal palco il premio Nobel per la pace "Coloro che chiamano il gay pride una parata di animali ed incitano all'odio nei confronti degli arabi israeliani non devono sorprendersi se persino un neonato (di appena 18 mesi) sia rimasto ucciso bruciato vivo nella notte" (*)

    ► 02 agosto 2015 Gerusalemme: In contemporanea, a Gerusalemme, ha avuto luogo un'altra dimostrazione, "conto l'omofobia" e per la difesa dei diritti civili. Vi ha aderito anche il Capo dello Stato Reuven Rivlin, che nelle ultime ore aveva ricevuto su Facebook alcune minacce di morte per aver espresso la sua indignazione su Facebook per l'uccisione del bambino palestinese di appena 18 mesi. Dalla manifestazione di Tel Aviv ha parlato anche il leader laburista Isaac Herzog che si è espresso con parole durissime per denunciare la minaccia degli ultraortodossi: "Prima hanno bruciato una scuola arabo-ebraica a Gerusalemme; poi la Chiesa della Moltiplicazione sul lago di Tiberiade; poi hanno attaccato il Gay Pride, e infine il rogo che ha colpito la famiglia Dawabshe... Ora - ha continuato - Netanyahu deve ordinare allo Shin Bet (il servizio segreto interno) di trattare il terrorismo ebraico così come viene trattato il terrorismo islamico".

    Fonte: La Repubblica

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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    00 04/08/2015 19:24
    Re:
    Etrusco, 04/08/2015 14:35:

    ► 02 agosto 2015, Tel Aviv
    Anche l'ex Presidente della Repubblica, Simon Peres, è intervenuto alla manifestazione di Tel Aviv. "Questa escalation non deve sorprendere nessuno", ha enunciato dal palco il premio Nobel per la pace "Coloro che... incitano all'odio nei confronti degli arabi israeliani non devono sorprendersi se persino un neonato (di appena 18 mesi) venga ucciso bruciato vivo nella notte" (*)

    Fonte: La Repubblica




    Ma siamo arrivati a questo punto? [SM=x44497]
    Potranno avere le migliori ragioni da rivendicare i coloni ebrei, ma non possono mai arrivare a bruciare vivo un bambino, ma siamo pazzi!?? [SM=x44469]
    Eppure proprio loro che hanno subìto tante angherie dai nazisti durante la guerra dovrebbero essere un fulgido esempio di moderazione, perchè la violenza porta solo odio e altra violenza, soprattutto quando ci si accanisce contro indifesi, donne e bambini [SM=x44471]
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    Re: Re:
    Arcanna Jones, 04/08/2015 19:24:




    Ma siamo arrivati a questo punto? [SM=x44497]
    Potranno avere le migliori ragioni da rivendicare i coloni ebrei, ma non possono mai arrivare a bruciare vivo un bambino, ma siamo pazzi!?? [SM=x44469]
    Eppure proprio loro che hanno subìto tante angherie dai nazisti durante la guerra dovrebbero essere un fulgido esempio di moderazione, perchè la violenza porta solo odio e altra violenza, soprattutto quando ci si accanisce contro indifesi, donne e bambini [SM=x44471]



    "Eppure proprio loro che hanno subito tante angherie da i nazisti" infatti questi appena perdono un pò di potere fanno la fine dei tempi passati, questa è una razza che è odiata da tutto il medio oriente.

    Fossi io li' Strafagnau me ne guarderei bene a fare certe dichiarazioni, se l'Iran riesce a mettere insieme 4 cocci di bomba nucleare gliela spedisce subito a Tel Aviv.

    Questi scherzano con il fuoco, a mio parere? prima o poi il vento ti gira contrario, i libri di storia sono li' che aspettano di scrivere un altro Olocausto. Sperem de no! non è mai bello.

    Che poi dico? l'ultima volta Israele il presidente li' si è dichiarato non d'accordo sull' accordo nucleare, ha avuto da dire sù Obama, mà tu che cosa fai x tenere le acque tranquille? quando l'America gli dice" ci avete rotto i coglioni" poi voglio vedere? [SM=x44458]
    [Modificato da pliskiss 05/08/2015 00:26]
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    00 05/08/2015 10:02
    Re: Re: Re:
    pliskiss, 05/08/2015 00:17:



    "Eppure proprio loro che hanno subito tante angherie da i nazisti" infatti questi appena perdono un pò di potere fanno la fine dei tempi passati, questa è una razza che è odiata da tutto il medio oriente.

    Fossi io li' Strafagnau me ne guarderei bene a fare certe dichiarazioni, se l'Iran riesce a mettere insieme 4 cocci di bomba nucleare gliela spedisce subito a Tel Aviv.

    Questi scherzano con il fuoco, a mio parere? prima o poi il vento ti gira contrario, i libri di storia sono li' che aspettano di scrivere un altro Olocausto. Sperem de no! non è mai bello.

    Che poi dico? l'ultima volta Israele il presidente li' si è dichiarato non d'accordo sull' accordo nucleare, ha avuto da dire sù Obama, mà tu che cosa fai x tenere le acque tranquille? quando l'America gli dice" ci avete rotto i coglioni" poi voglio vedere? [SM=x44458]



    E' inutile nasconderlo, gli ebrei hanno un caratteraccio, come Their su questo forum scassano a tutti quanti hanno a che fare qualcosa con loro, è il loro denominatore comune per gli ebrei di israele come quelli sparsi in tutto il resto del mondo.
    Se la vanno a cercare se infieriscono così senza cuore bruciando vivi bambini nelle loro culle, poi con che coerenza vanno a chiedere la solidarietà internazionale quando gli pestano un piede? [SM=x44463]

    Ma dirò di più, sono furb i e paraculi, sempre pronti a sfruttare anche questo evento a loro favore, infatti adesso invocano leggi marziali contro tutti i terroristi, anche i terroristi ebrei, gli estremisti che hanno ucciso quel ragazzo al gay pride e il bambino in culla, ma sappiamo bene che queste leggi marziali poi le sfrutteranno solo per reprimere più duramente solo i loro odiati vicini, i palestinesi... [SM=x44465]
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    00 05/08/2015 12:47
    A pensarci bene non ci sono tante differenze tra Nazisti e Sionisti

    [SM=x44455]
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    Re:
    Ignazzio, 05/08/2015 12:47:

    A pensarci bene non ci sono tante differenze tra Nazisti e Sionisti

    [SM=x44455]



    Partiamo da un presupposto, con gli Ebrei non ho niente, sinceramente è una razza che non mi ha mai toccato e non ho avuto mai niente a che fare, esprimo un parere sullo schemino che hai messo sopra.

    Ai tempi dello sterminio dei nazisti nei confronti degli Ebrei, da quello che ne so io tanti Nazisti erano Ebrei, penso che li hanno sterminati perchè ora della fine erano uguali, tanti cognomi di Ebrei si accumunano x somiglianza a quelli tedeschi, esempio: Mayer? x uno potrebbe sembrare tedesco, in Israele di Mayer è pieno.
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    Re: Re:
    pliskiss, 05/08/2015 13:08:



    Partiamo da un presupposto, con gli Ebrei non ho niente, sinceramente è una razza che non mi ha mai toccato e non ho avuto mai niente a che fare, esprimo un parere sullo schemino che hai messo sopra.

    Ai tempi dello sterminio dei nazisti nei confronti degli Ebrei, da quello che ne so io tanti Nazisti erano Ebrei...



    Io non solo non ho nulla contro gli ebrei, ma li benedico: perchè sono i miei migliori clienti, acquistano guardando la qualità senza badare a spese e pagano puntuali al completamento dei lavori. Di contro però ho riscontrato che sono eccessivamente pignoli e diffidenti, almeno inizialmente, in qualche altro raro caso ho riscontrato anche una strana permalosità, cupi, senza chiedere spiegazioni o chiarimenti cambiano improvvisamente atteggiamento dietro il minimo fraintendimento che invece potrebbe essere facilmente chiarito e farci sopra una risata. Ma saranno così anche per istinto di sopravvivenza penso... comunque vedo che sono molto chiusi tra di loro, tendono a frequentarsi tra di loro nelle ricorrenze delle varie festività, etc.

    Quanto alle ipotesi sul perchè dello sterminio nazista, sono varie: motivi economici, il regime nazista voleva mettere le mani sulle loro enormi risorse economiche, molti di loro erano benestanti, gioiellieri, banchieri, professionisti ben affermati... motivi sociali, poi circolavano strane storie nei secoli passati, come I Protocolli dei Savi di Sion, un falso dossier che mirava a mettere in cattiva luce gli ebrei... [SM=x44464]

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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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