SERIE A - 26^ GIORNATA
La Juventus pareggia
Il Chievo ferma gli attaccanti di Conte
Il Milan a 3 punti, decisivo il recupero col Bologna
dal nostro inviato ROBERTO PERRONE
TORINO - La Juventus, per battere il Chievo, si aggrappa fino al 71’ al primo gol in questo campionato di Paolo De Ceglie, ragazzo della cantera bianconera. Un colpo di testa dopo un palo colpito da Chiellini. Al momento dello stacco del compagno De Ceglie è in fuorigioco. Quindi una rete doppiamente preziosa, per un’ora e 16 minuti, perché permette alla squadra di Antonio Conte di tenere il passo dei rossoneri che hanno ritrovato un prorompente Ibrahimovic e, addirittura, di sognare il sorpasso con il recupero di mercoledì a Bologna.
Del Piero fermato a pochi metri dalla porta del Chievo (LaPresse)
CALO DI TENSIONE - Ma un gol non basta, è troppo poco. E a marcare il momento difficile della Juventus non è solo il pareggio di Dramè (che andava espulso qualche minuto prima per seconda ammonizione, ma l’arbitro Gervasoni non vede, non sente oppure, come spesso succede in questi casi, compensa) è proprio la difficoltà a segnare. A questa squadra manca un attaccante come Ibrahimovic. O, in alternativa, ne manca uno capace di segnare come Matri 10 gol. Invece gli altri attaccanti bianconeri non sono a questi livelli, sono tutti seconde e terze punte, sono ottimi nell’organizzazione prevista da Conte, ma non prendono a sportellate nessuno. La Juve ha sempre faticato enormemente per fare gol. Prima questa fatica era quasi invisibile, risiedeva nel gioco brillante di Conte, tutto velocità, aggressività, inserimenti. Adesso, però, con la stagione al suo culmine, quando la stanchezza si fa avanti e gli avversari imparano a piazzarti davanti delle contromisure efficaci (ottimo il Chievo in questo senso a giocare e ribattere, senza paura), c’è bisogno di qualcosa in più, di qualcosa che la Juve, in questo momento non ha.
LA TESTA - Dovrebbe ricominciare a giocare con la spensieratezza di prima, ma il tempo perduto difficilmente ritorna e dodici pareggi sono un’enormità. Il record che la Juve sta cercando di battere (25 partite senza sconfitte) si potrebbe rivelare una beffa. Il Milan ha perso 6 volte e ha 3 punti in più. La Juve ha la migliore difesa del campionato ma anche l’assioma che il primo segreto del successo è quello di non prenderle, si sta sgretolando. Serve un cambio di passo. Serve un nuovo inizio. A Bologna (mercoledì ore 18.30) la Juve si gioca l’ultima possibilità: vincendo affiancherebbe il Milan. Sarebbe una piccola svolta. In ogni caso, comunque vada, la Juve erano 6 anni che non arrivava a marzo con l’idea meravigliosa dello scudetto in testa. È giusto ricordarlo a quelli che, a un certo punto, hanno fischiato.
Corriere della Sera 3 marzo 2012 | 23:36
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.