La stanza delle meraviglie, un ambiente virtuale ad immersione totale unico in Italia. Si chiama X-Cave e l’hanno costruito i ricercatori del laboratorio Percro della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Non è fantascienza, ma il frutto di dieci anni di ricerca avanzata, anche se per avere un’idea di cosa si tratta è inevitabile pensare a film come «Matrix».
IL RICERCATORE - «X-Cave appartiene alla categoria dei sistemi di visualizzazione immersiva impiegati per le attività di ricerca nell'ambito degli ambienti virtuali – spiega Franco Tecchia, uno dei ricercatori del Percro – si tratta di una stanza di 16 metri quadrati in cui pareti e pavimento sono sostituiti da grandi superfici proiettate con una risoluzione totale di 16 milioni di pixel». Basta indossare un paio di occhiali simili a quelli forniti dai cinema per la visione di film in 3D e chi entra nel sistema di fatto può interagire con un «mondo parallelo» che oltre alla vista coinvolge anche udito e tatto.
GUANTI E OCCHIALI - Per potenziare la simulazione della realtà e il rendering visivo ci sono infatti dei dispositivi robotici che consentono all’utilizzatore di interagire in maniera attiva con l’ambiente circostante, come ad esempio «guanti sensorizzati a ritorno di forza». «Le possibili applicazioni dell’X-Cave – continua Tecchia - sono numerosissime dalla ricostruzione di luoghi ed edifici a scopi archeologici, allo studio dell'architettura, al design industriale e di prodotto fino alla visualizzazione di complessi fenomeni fisici». Ma gli ambiti di ricerca aperti da uno strumento così complesso non si limitano a questo. Lo studio dell'interazione tra l'uomo e la realtà digitale permetterà, assicurano i ricercatori del Percro, anche esperimenti scientifici sui meccanismi e sui processi alla base della percezione umana, coinvolgendo neuroscienze, neuroscienze cognitive e psicologia sperimentale.
di Marina Magnan
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