Re: "Il 2015 volge al termine e ci lascia..."
un po' di libri interessanti, come " Il giardino delle mosche", di Andrea Tarabbia, romanzo importante, disturbante, non facile da digerire, ma in qualche modo necessario da affrontare...
"Atti osceni in luogo privato", di Marco Missiroli, romanzo facile e felice sull'amore, sul sesso, sulla crescita, sulla vita e sulla morte, un classico romanzo di formazione, con citazioni classiche a una cultura middle pop che abbiamo più o meno tutti, con riferimenti di vita che più o meno tutti abbiamo vissuto...
"Sette anni di felicità" di E.Keret, in 150 pagine dense di vita, ironia, contraddizioni, anche dolore, non è da tutti saperle sintetizzare. Etgar Keret ha questo come dono incredibile, e un altro: la profondità, quella che gli permette di affrontare “le paure che abbiamo tutti nei confronti della vita, degli altri, della morte, della violenza, della guerra o della fervente religione di nostra sorella ( “in ogni male c'è anche un bene, ma soprattutto perché il fatto stesso che tutte queste cose siano inevitabili ci toglie un problema — tentare di evitarle — e ci lascia il tempo di ridere e di goderci quello che ci offre la vita”).
Ne "I miei piccoli dispiaceri", la scrittrice canadese Miriam Toews sembra averci messo tutta se stessa. Al centro del romanzo c'è il rapporto tra due sorelle agli antipodi e un suicidio da evitare, ma anche tantissima calorosa umanità.
A volte capita che un romanzo sia più profondo e preciso di mille articoli o inchieste. È successo quest'anno con "Muro di casse", un romanzo che non è un romanzo, un'inchiesta che non è un'inchiesta che finalmente affronta il tema dei free party togliendola dalla tagliola in cui l'argomento era incastrato da anni. Un tentativo, quello di Vanni Santoni, “non di giustificare, ma di raccontare per una volta da dentro e senza pregiudizi, un mondo complesso, troppo sfuggente, troppo lontano dalla normalità per essere compreso mentre accadeva”.