Chi è davvero Matteo Salvini?
Ce lo racconta Andrea Scanzi, col suo stile ironico e irriverente, in questo libro che segue a ruota i bestseller Renzusconi e Salvimaio. Salvini appare qui non come il “nuovo fascista”, bensì – per dirla con Montanelli – come uno sbilenco “guappo di cartone”. E i guappi, spesso, li smascheri col sorriso.
Scanzi tratteggia le caratteristiche salienti di un politico tutto chiacchiere e distintivo.
C’è la critica seria:
le incongruenze politiche, la malandata classe dirigente leghista, la “ferocia” nel gestire i migranti durante il governo giallo-verde, le parole sulla famiglia Cucchi, il clamoroso autogol estivo che gli è costato il Viminale.
E c’è la satira,
che colpisce uno statista che si definì da solo “nullafacente” e vive ancora il dramma di quando da bambino gli rubarono Zorro. Il Salvini di Scanzi è un leader bislacco che vive in tivù e fa “disobbedienza civile” con le merendine. Beve mojito al Papeete. Posta foto mentre si ingozza. Cita De André senza averci capito nulla. E ha l’ardire di definirsi “nuovo”, quando in realtà è il politico più vecchio della cosiddetta Terza Repubblica.