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Sanremo: picchiato in carcere Alberto Scagni

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2024 18:34
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23/11/2023 19:20

Alberto Scagni, l'uomo che ha ucciso la sorella Alice il primo maggio 2022 a Genova, è stato massacrato di botte da due detenuti maghrebini nella cella del carcere di Sanremo della sezione 'detenuti protetti'.

Il magistrato di turno ha ordinato alla polizia penitenziaria l'intervento con l'utilizzo della forza e Scagni è stato salvato.

I due detenuti maghrebini sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona. Scagni, che era già stato picchiato in carcere a Genova Marassi, è stato trasferito nel pronto soccorso di un ospedale ingauno in condizioni critiche.
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24/11/2023 18:51

E' stato operato anche alla laringe, oltre che al naso fratturato in più punti: Alberto Scagni, 42 anni, il detenuto condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l'omicidio della sorella Alice, avvenuto nel maggio 2022, massacrato di botte nella tarda serata di mercoledì da due detenuti maghrebini che erano con lui in cella, nel carcere di Valle Armea a Sanremo.

Scagni, che è fuori pericolo di vita, resterà intubato e in Rianimazione fino a lunedì prossimo, quando il primario Giorgio Ardizzone, assieme all'equipe di medici che ha seguito il caso, scioglierà la prognosi.

A operare Scagni a naso e laringe è stato il primario di otorinolaringoiatria Marco Giudice. Le lesioni al collo e alla testa sarebbero state provocate da uno sgabello e dai calci e pugni usati per il pestaggio. Al momento viene esclusa l'ipotesi che abbiano tentato di strozzarlo.

Secondo quanto appreso, i due detenuti che lo hanno aggredito, ora accusati di tentato omicidio e sequestro di persona, si trovano in carcere per episodi di violenza sessuale e avrebbero agito sotto l'effetto dell'alcol ottenuto dalla macerazione della frutta in cella.
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27/11/2023 18:35

Resta intubato e in coma farmacologico al reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea Alberto Scagni, 42 anni, il detenuto del carcere di Valle Armea a Sanremo massacrato di botte, la sera del 22 novembre scorso, da due detenuti maghrebini che si trovavano in cella con lui.

Oggi i medici avrebbero dovuto sciogliere la prognosi, ma le sue condizioni sono ancora gravi.

"A seguito degli esami clinici eseguiti questa mattina - si legge nel bollettino medico emesso dalla direzione sanitaria di Asl 1 - le condizioni del paziente permangono serie, tali da indurre i medici a mantenere lo stato di coma farmacologico".

Il quarantaduenne, condannato a 24 anni e 6 mesi per l'omicidio della sorella Alice, era stato aggredito con calci, pugni e con uno sgabello in testa e sul collo, tanto che i medici hanno dovuto ricostruirgli il naso e operarlo alla laringe, che è rimasta lesionata. Ha inoltre riportato un politrauma.
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30/11/2023 18:38

Si è svolto oggi nel carcere di valle Armea a Sanremo (Imperia), un sopralluogo nella cella dove il 22 novembre scorso è stato massacrato di botte da due detenuti Alberto Scagni, 42 anni, il genovese condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l'omicidio della sorella Alice, avvenuto il primo maggio del 2022.

All'incidente probatorio erano presenti il pubblico ministero Veronica Meglio di Imperia, con la polizia scientifica e i due legali del quarantaduenne: Mirko Bettoli e Alberto Caselli Lapeschi.

Obiettivo del sopralluogo: "fotografare" lo stato dei luoghi dopo l'aggressione, per capire la dinamica, quali oggetti sono stati usati per colpirlo e i danni.

Era, infatti, emerso che i due magrebini autori dell'aggressione, già trasferiti di carcere e accusati di tentato omicidio e sequestro di persona, non solo lo hanno assalito con calci e pugni, ma anche a colpi di sgabello ed hanno pure utilizzato le gambe del tavolo come bastoni.

Inoltre, sarebbero riusciti a ricavare delle lame rudimentali dalle bombole del gas da campeggio utilizzate per cucinare.

Avrebbero inoltre danneggiato anche altre due celle dove la polizia penitenziaria li ha trasferiti subito dopo aver tratto in salvo il detenuto.

Scagni è ancora intubato e ricoverato in coma farmacologico all'ospedale Borea di Sanremo.

I suoi legali hanno presentato un esposto alla procura chiedendo accertamenti per capire come mai non sia stato messo in isolamento dopo avere subito una prima aggressione nel carcere genovese di Marassi.

Da Genova ai legali è stato scritto che è in corso "una indagine interna e non possiamo dire chi era il compagno di cella né quanti giorni sia stato in infermeria".
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01/12/2023 18:09

Sarà sottoposto la prossima settimana a un nuovo intervento chirurgico per stabilizzare le fratture del volto Alberto Scagni, 42 anni, il genovese condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l'omicidio della sorella Alice avvenuto il primo maggio del 2022, picchiato la sera del 22 novembre scorso in carcere a Sanremo da due detenuti maghrebini ora accusati anche di tentato omicidio e sequestro di persona.

Le condizioni di Scagni sono stabili: resta intubato e in coma farmacologico, con prognosi riservata.

Non sarà trasferito e l'operazione verrà eseguita all'ospedale Borea di Sanremo dal dottor Giuseppe Pizzonia, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, direttore di struttura complessa nel reparto di chirurgia plastica e maxillofacciale nell'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure.
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04/12/2023 18:38

Sono diciassette i detenuti trasferiti tra venerdì e sabato scorsi dal carcere di Valle Armea, a Sanremo, dopo l'aggressione avvenuta la sera del 22 novembre scorso durante la quale è rimasto gravemente ferito Alberto Scagni, 42 anni, di Genova, condannato a 24 anni e 6 mesi per l'omicidio della sorella Alice.

Lo comunica il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria Fabio Pagani.

"Il carcere di Sanremo merita un concreto sfollamento", dichiara Pagani, che da tempo sottolinea le condizioni in cui sono costretti a operare gli agenti in servizio a Valle Armea, a causa dell'esubero dei detenuti.

I trasferimenti sono avvenuti proprio per problemi di sicurezza dovuti all'alto numero di reclusi.

Scagni è tuttora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea di Sanremo.

E' intubato e in coma farmacologico in attesa di essere operato una seconda volta al volto per stabilizzare le fratture.
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12/12/2023 18:39

E' uscito dal coma farmacologico Alberto Scagni, 42 anni, il detenuto condannato a 24 anni e 6 mesi di reclusione per l'omicidio della sorella Alice a Genova, massacrato di botte la sera del 22 novembre scorso da due detenuti magrebini suoi compagni di cella nel carcere di Valle Armea a Sanremo (Imperia).

Il primario di Rianimazione di Asl 1 ha reso noto che è stata aperta una "finestra neurologica" che consiste nella momentanea interruzione della sedazione in infusione continua, così da poter valutare lo stato neurologico e "successivamente passare a un eventuale svezzamento dalla ventilazione meccanica".

Scagni si è quindi risvegliato ed ha eseguito ordini semplici, ma non è ancora nelle condizioni di essere estubato.

Stamattina, inoltre, è stato sottoposto a un ecografia dell'addome, che è risultata nella norma.

In seguito all'aggressione è stato operato due volte al viso per una una frattura multipla del naso e una alla laringe.
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10/01/2024 18:34

I legali di Alberto Scagni, l'uomo che il primo maggio 2022 ha ucciso la sorella Alice sotto casa a Genova Quinto ed è stato condannato a 24 anni e 6 mesi, hanno presentato un esposto in procura a Genova per fare chiarezza sull' aggressione avvenuta nel carcere di Marassi.

Scagni era stato picchiato da un compagno di cella.

L'aggressione aveva determinato il suo trasferimento nella casa circondariale di Sanremo dove qualche settimana dopo era stato sequestrato, torturato e picchiato selvaggiamente da due compagni di cella.

Scagni era finito in coma per le gravi lesioni subite.

Gli avvocati Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli chiedono alla procura di identificare l'aggressore di Marassi visto che "nonostante i ripetuti solleciti anche a mezzo Pec ci è stato detto che non potevano indicarci il nome".

Gli avvocati avevano presentato un esposto anche a Imperia per chiedere "accertamenti per capire come mai non sia stato messo in isolamento dopo avere subito una prima aggressione nel carcere genovese di Marassi".

La madre di Alberto, Antonella Zarri, ha scritto al garante per i detenuti per andare a vedere il figlio e capire se stia ricevendo le cure e il trattamento giusto e quali siano le sue condizioni cliniche.
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