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Secondo voi dove vuole arrivare Fini?

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2011 16:53
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12/10/2003 12:13

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: andrimig 12/10/2003 11.54


Sono d'accordo, ma il limite della democrazia italiana è proprio quella di rimanere ancorati a certi ideali a prescindere.
Chi ha votato Fini o Bossi, l'ha fatto anche perchè non sopporta la presenza regolare e no degli estracomunitari è inutile negare che è stato finora il cavallo di battaglia della destra.
Io voglio credere che il signor Fini, creda veramente in questa sua "apertura" e che non sia un modo per fare fuori la Lega soltanto, tanto caro compagno è inutile che ci illudiamo;l'Italia è un paese geneticamente di destra e continuerà a votare a destra comunque , quindi a questo punto mi auguro almeno che ci sia qualcuno meno peggiore di Berlusconi.


















DESTRA-SINISTRA


Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
è evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Fare il bagno nella vasca è di destra
far la doccia invece è di sinistra
Un pacchetto di Marlboro è di destra
di contrabbando è di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Una bella minestrina è di destra
il minestrone è sempre di sinistra
Tutti i films che fanno oggi son di destra
se annoiano son di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Le scarpette da ginnastica o da tennis
hanno ancora un gusto un po' di destra,
ma portarle tutte sporche e un po' slacciate
è da scemi più che di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

I blue-jeans che sono un segno di sinistra
con la giacca vanno verso destra
Il concerto nello stadio è di sinistra
i prezzi sono un po' di destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

I collant son quasi sempre di sinistra
il reggicalze è più che mai di destra
La pisciata in compagnia è di sinistra
il cesso è sempre in fondo a destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

La piscina bella azzurra e trasparente
è evidente che sia un po' di destra
mentre i fiumi, tutti i laghi e anche il mare
sono di merda più che sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
E' la passione, l'ossessione della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa


Io direi che il culatello è di destra
la mortadella è di sinistra
Se la cioccolata svizzera è di destra
la Nutella è ancora di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Il pensiero liberale è di destra
ora è buono anche per la sinistra
Non si sa se la fortuna sia di destra
la sfiga è sempre di sinistra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Il saluto vigoroso a pugno chiuso
è un antico gesto di sinistra
Quello un po' degli anni '20, un po' romano
è da stronzi oltre che di destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
E' il continuare ad affermare un pensiero e il suo perché
con la scusa di un contrasto che non c'è
Se c'è chissà dov'è


Tutto il vecchio moralismo è di sinistra
la mancanza di morale è a destra
Anche il Papa ultimamente è un po' a sinistra
è il demonio che ora è andato a destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

La risposta delle masse è di sinistra
con un lieve cedimento a destra
Son sicuro che il bastardo è di sinistra
il figlio di puttana è di destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Una donna emancipata è di sinistra
riservata è già un po' più di destra
ma un figone resta sempre un'attrazione
che va bene per sinistra e destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Tutti noi ce la prendiamo con la storia
ma io dico che la colpa è nostra
E' evidente che la gente è poco seria
quando parla di sinistra o destra.

Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...
Ma cos'è la destra cos'è la sinistra...

Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Destra-sinistra
Basta!



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Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


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12/10/2003 12:15

Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Iperspammone 12/10/2003 12.02


Un pò magra come argomentazione.[SM=x44464]




Probabilmente conoscere di persona e per più anni qualcuno vale più che sentirne parlare da chi non ci ha mai diviso neppure una parola...


[SM=x44461] [SM=x44461] [SM=x44461]





Teoria & prassi a braccetto


[SM=x44475] [SM=x44475] [SM=x44475]

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12/10/2003 12:19

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Zalmoxis 12/10/2003 12.15



Probabilmente conoscere di persona e per più anni qualcuno vale più che sentirne parlare da chi non ci ha mai diviso neppure una parola...


[SM=x44461] [SM=x44461] [SM=x44461]





Teoria & prassi a braccetto


[SM=x44475] [SM=x44475] [SM=x44475]



Non lo metto in dubbio, ma questo non vuol dire che come argomentazione per chi non lo conosce sia scarna.

P.S.
Era un grande [SM=x44462]
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12/10/2003 12:23

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Iperspammone 12/10/2003 12.19


Non lo metto in dubbio, ma questo non vuol dire che come argomentazione per chi non lo conosce sia scarna.

P.S.
Era un grande [SM=x44462]




Beh...
Qualcosa già c'è su quel libro che ieri ho indicato. Lo hai letto?



Un grande?

[SM=x44464] [SM=x44461] [SM=x44464]

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12/10/2003 12:26

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Zalmoxis 12/10/2003 12.23



Beh...
Qualcosa già c'è su quel libro che ieri ho indicato. Lo hai letto?



Un grande?

[SM=x44464] [SM=x44461] [SM=x44464]




No, le biografie contemporanee di solito non le acquisto.
Questione di buon senso, sono vittime di troppe manipolazioni.


Dalla foto e dalla canzone mi sembrava Gaber.[SM=x44464]
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12/10/2003 12:36

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Iperspammone 12/10/2003 12.26



No, le biografie contemporanee di solito non le acquisto.
Questione di buon senso, sono vittime di troppe manipolazioni.


Dalla foto e dalla canzone mi sembrava Gaber.[SM=x44464]




Intendevi Gaber!!!!!!
Allora sono d'accordo con te...
Pensavo alludessi a Gianfrancone...


[SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458] [SM=x44458]




E' vero che ogni dato si può manipolare. Ma per restar vergini da ciò, bisognerebbe leggere solo tabulati ed elenchi...
Il problema delle fonti, dirette e no, è vecchio almeno quanto Erodoto e il concetto stesso di "storia"


[SM=x44473] [SM=x44473] [SM=x44473]

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12/10/2003 16:24

Re: Re: Re:

Scritto da: andrimig 12/10/2003 11.19


Be adesso beatifichiamolo ...
A parte la battuta,a me spaventano quelli di Alleanza Nazionale sotto di lui, invece per quello che riguarda Forza Italia mi spaventa Berlusconi ma quelli sotto di lui un pò meno...



non lo voglio beatificare...è davvero quello che penso.cmq sono d'accordo sul berluska!
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12/10/2003 16:30

Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Iperspammone 12/10/2003 12.01


Non sono d'accordo.
Il limite della politica italiana è l'abitudine dell'italiano medio a lamentarsi per tutto, ma poi, nonostante questo, continuare a darsi le martellate sui coXXXXXXX continuando ad espriemre sempre lo stesso voto, in quanto culturalmente ha paura di cambiare e di perdere quellla miridade di privilegi di cui gode.
Per quanto riguarda Fini il suo "combattere gli extracomunitari" sono d'accordo, ma la scissione lo ha intimorito e non poco.
Deve riguadagnare la fiducia dei suoi elettori storici e non degli ex-dc.
Infine l'Italia è un paese geneticamente di dx quando tutto va bene, ma miracolosamente si trasforma in un paese di sx quando tutto inizia a girare male.


Dopo la seconda guerra mondiale il 49% della elettori sono riusciti ancora a dare fiducia alla monarchia, il che spiega tutto.
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12/10/2003 16:47

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: andrimig 12/10/2003 16.30

Dopo la seconda guerra mondiale il 49% della elettori sono riusciti ancora a dare fiducia alla monarchia, il che spiega tutto.




E' vero...


[SM=x44497] [SM=x44497] [SM=x44497]

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12/10/2003 17:25

Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 10/10/2003 17.48



è un vero peccato che sia di destra [SM=x44472]


[SM=x44462] [SM=x44456]
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12/10/2003 17:26

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 10/10/2003 17.51



anche Fassino è un bravo politico, ma non è un leader purtroppo


[SM=x44462]
12/10/2003 17:34

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: andrimig 12/10/2003 16.30

Dopo la seconda guerra mondiale il 49% della elettori sono riusciti ancora a dare fiducia alla monarchia, il che spiega tutto.



E per 50 anni hanno continuato a votare DC , un altro bell'esempio.
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12/10/2003 17:37

pero' usare gaber in questo contesto mi fa rabbrividire!!!

stiamo parlando di fascisti +o- modernizzati ed evoluti ma sempre di figli del Duce!!

e spesso senza neanche aver capito quel periodo!!

povero Signor G:!!!

[SM=x44472] [SM=x44472]
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12/10/2003 17:43

Re:

Scritto da: solitario 12/10/2003 17.37
pero' usare gaber in questo contesto mi fa rabbrividire!!!

stiamo parlando di fascisti +o- modernizzati ed evoluti ma sempre di figli del Duce!!

e spesso senza neanche aver capito quel periodo!!

povero Signor G:!!!

[SM=x44472] [SM=x44472]






Parlavamo di destra e sinistra...
Sennò posso postarti delle canzoni intere di "Polli d'allevamento" in cui il Signor G. sembra un reazionario - o dei commenti durissimi dell' Unità sulle sue critiche al partito


[SM=x44451] [SM=x44451] [SM=x44451]






Gaber era un uomo libero, non necessariamente legato a preconcetti e categorie - pensa ad Ombretta Colli che certo non ripudiò una volta candidatasi in Forza Italia.
Per questo tutti lo apprezzavano e sempre questo la faceva unico.


[SM=x44475] [SM=x44475] [SM=x44475]

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12/10/2003 22:26

Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Iperspammone 12/10/2003 12.02


Un pò magra come argomentazione.[SM=x44464]



infatti,
non mi sembra che voglia stravolgere i principi base dell'ideologia portante del suo partito.
Del resto vuole solo anticipare di un paio d'anni il diritto di voto agli immigrati.
Diritto che avrebbero comunque!
Dove stà lo scandalo?
E' forse un'inversione di tendenza?
Mancanza di coerenza?

Forse solo mancanza d'informazione[SM=x44463]
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13/10/2003 04:11

Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: E-speranza 12/10/2003 22.26


infatti,
non mi sembra che voglia stravolgere i principi base dell'ideologia portante del suo partito.
Del resto vuole solo anticipare di un paio d'anni il diritto di voto agli immigrati.
Diritto che avrebbero comunque!
Dove stà lo scandalo?
E' forse un'inversione di tendenza?
Mancanza di coerenza?

Forse solo mancanza d'informazione[SM=x44463]





Hai detto bene...
Del suo nuovo partito, ma non del vecchio MSI di cui ha sfruttato la nomenclatura e le sedi e neppure degli altri alleati della sua coalizione.
Basta leggere lo Statuto Coostitutivo di Fiuggi e i suoi nuovi papà storico-spirituali (per quanto non si debba scordare che Marcello Veneziani, il quale su "L' Italia settimanale" già da prima gli aveva ispirato il tutto, venne buttato fuori dalla direzione della testa poco dopo. 'Gratitudine' per il mentore? Supposta fronda?)


[SM=x44450] [SM=x44450] [SM=x44450]



Fini ha certo provato a bruciare i tempi per non rimanere ancora all'ombra di Berlusconi: gli servirà ad evitare un'emorragia di voti che è già in atto fra i suoi elettori da un po'?

[SM=x44464] [SM=x44464] [SM=x44464]



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27/05/2009 18:21

la costellazione di strategie possibili dei tipini fini




il network Fini-D'Alema-Tremonti-AMATO-LETTA-VIOLANTE
per il dopo-Berlusconi



- un'associazione messa in piedi in gran segreto embrione di un governo istituzionale

- FORSE il Cavaliere DI ARCORE & CASORIA HA RAGIONE A sentIR odore di complottoNE


Susanna Turco per "l'Unità"




Figlie in arrivo l'uno. Fanciulle in fiore l'altro.
In fondo, a volare bassi bassi, è qui il vero punto di forza della lunga (e paradossale) maturazione di Gianfranco Fini:
aver trovato una strada lungo la quale lui può camminare in piena libertà, e Silvio Berlusconi nemmeno metter piede.

Smettere di essere l'eterno secondo proprio quando ci si toglie dalla testa l'idea di fare il delfino.
Questione di posizionamento, ancor prima che di strategia.


Con effetti magari a termine, ma dirompenti.
Vale come suggestione sul piano personale,
con l'annuncio dell'arrivo di una seconda figlia con la compagna Elisabetta
mentre il premier è impelagato nel caso Noemi.
Ma vale soprattutto sul piano politico.

Dall'attenzione concreta a temi come immigrazione, biotestamento, coppie di fatto,
sui quali non è solo attiva una lobbing finiana, ma ormai si produce una concreta attività parlamentare.
Fino alla cura con la quale il presidente della Camera coccola interlocutori importanti come la Comunità di Sant'Egidio e temi importanti come la difesa del Parlamento, la convergenza tra pezzi delle istituzioni, le lodi alla Costituzione e via
dicendo.

Semplici riflessi dovuti alla carica? Non solo.
Con tutte le cautele del caso, Fini è molto attento a tutto ciò che al Cavaliere non è mai interessato.
Il confronto bipartisan sulle grandi questioni
strategiche del Paese, per esempio. Non è un caso che abbia messo un invisibile zampino, attraverso il suo "ideologo" Alessandro Campi, in "Italia decide".

Associazione messa in piedi in gran segreto da Luciano Violante

e composta da quello che con fantasia si potrebbe definire l'embrione di un governo istituzionale possibile.
Tra i soci promotori, infatti, figurano tra gli altri Giuliano Amato, Gianni Letta, Pier Carlo Padoan vale a dire D'Alema, Angelo Maria Petroni vale a dire Tremonti,Tremonti medesimo.

La loro finalità è «guardare al futuro attraverso strategie di medio-lungo periodo»
,
porsi il problema dell'«unità e della Costituzione» come battaglie «non di retroguardia»,
riflettere su «fenomeni quali la compresenza di poteri che, all'interno dello stesso sistema, competono e coesistono in forme non ordinate e trasparenti»:
guardare oltre Berlusconi e i suoi conflitti d'interessi, in pratica.

Hanno cominciato un anno fa, appoggiandosi alle strutture della Camera e ragionando sul perché in Italia non si riescono a realizzare le grandi infrastrutture:
il 2 luglio presenteranno il primo rapporto, poi si vedrà.
Sul fronte parlamentare, invece, concretissimo è il caso della proposta di legge bipartisan per dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza, elaborata dall'ex An Fabio Granata e dal Pd cattolico- veltroniano
Andrea Sarubbi (è stato lo stesso Fini a indirizzarlo da Granata), ma firmata da Silvano Moffa (Pdl) e Giuseppe Giulietti (Idv):
si aspetta che passi la marea del voto, a fine giugno si procederà.

È il progetto cui allude Fini quando parla di «cambiare la Bossi-Fini», per introdurre uno «ius soli temperato», meccanismo col quale il figlio di immigrati possa gradualmente diventare italiano.
Per non parlare del lavorìo del neofiniano Della Vedova per modificare - quando sarà - la legge sul biotestamento quel tanto che basti a snaturare il testo del Senato.


Complessivamente, compresi i prossimi convegni sul parlamentarismo e sul patriottismo costituzionale - in entrambi i casi promossi anche da Fare futuro - ad ogni passo quello di Fini si mostra sempre meno come un continuo strappo («a forza di svolte si finisce per girare in tondo», suol spiegare lui), e sempre più come, anche, una galassia di riferimenti.

Non una strategia univoca, ma una costellazione di strategie possibili.
Non c'è infatti solo la Fare futuro,
con webmagazine specializzato nel seminare il panico nel Pdl.
Non solo il Secolo d'Italia
che sotto la direzione di Flavia Perina continua a battere su alcuni temi precisi.
Non c'è solo una lobbing parlamentare.
Ma anche le iniziative legislative, gli emendamenti.
I convegni, le associazioni.


Tutto ciò, insomma, che il Cavaliere non ha fatto né farà mai. [SM=x44499]
Sarà per questo che i suoi - da Bondi a Quagliariello - sono tanto nervosi? [SM=x44451]

Susanna Turco per "l'Unità" [27-05-2009]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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29/05/2009 19:13

IL GIGANTE DAI PIEDI D’ARGILLA
– IL “NOEMI-GATE” DA LA STURA AL DOPO-BERLUSCONI FRA “TRAME DI PALAZZO” (FINI, TREMONTI E CASINI)
E IL FASTIDIO DEI POTERI FORTI (CONFINDUSTRIA E VATICANO)

– NESSUNO VUOLE UN SILVIO “ONNIPOTENTE” E "ACCHIAPPATUTTO"…

Stefano Cappellini per "Il Riformista"


Per uscire dall'angolo in cui lo ha sospinto il caso Noemi, ieri il premier ha dovuto alzare l'asticella, sdoganando nel dibattito pubblico due parole fin qui bandite dalla comunicazione di Palazzo Chigi: «minorenni» e, soprattutto, «dimissioni».
La prima l'ha utilizzata per smentire «rapporti piccanti» con la ragazza, rispondendo anche all'accusa di Veronica Lario («Mio marito frequenta minorenni») che molti media avevano evitato di citare.
La seconda è risuonata quando il Cavaliere ha spiegato che «se tutto fosse vero, mi dovrei dimettere subito».

Affermazione che è al tempo stesso una sfida e un atto non dovuto, dato che nessuno ha mai chiesto al premier di farsi da parte per l'affaire Noemi.
Al punto che l'uscita pare rivolta più alla propria parte politica e a stroncare le voci di quanti hanno sospettato - qualcuno forse sperato - che il dopo Berlusconi in politica fosse meno lontano del previsto.

Perché non è il silenzio delle ministre del Pdl sulla questione sessuale (Gelmini eslcusa) ad aver turbato il Cavaliere.
A impensierirlo molto di più è la dissimulata indifferenza con cui alcuni pezzi grossi del centrodestra seguono l'evolversi di una storia che ha messo in difficoltà il presidente del Consiglio come in precedenza era accaduto forse solo in occasione dell'avviso di garanzia recapitatogli a mezzo stampa durante il G7 di Napoli. E parliamo di quindici anni fa.

La parola dimissioni testimonia dunque,
per bocca del diretto interessato, quale sia la vera posta in palio del Casoriagate, ovvero la possibilità che il governo Berlusconi - che pareva un impero destinato a durare nel tempo - possa rivelarsi, come ha scritto l'Economist poche settimane addietro: «un gigante dai piedi d'argilla».
Un incubo
per il popolo del Cavaliere.
Ma d'altra parte un'opportunità, finanche una liberazione, per quanti aspettano da tre lustri che salti il tappo berlusconiano e si rimescolino le carte della politica nazionale.

All'ombra del Berlusconi ter si muovono da tempo le ambizioni e i progetti di chi ormai morde il freno.
C'è un leader autorevole e in cerca di consacrazione come Gianfranco Fini, che platealmente persegue un disegno di affermazione personale supportato da robuste idee e da una buona dose di coraggio
(e il premier non ha dimenticato il contributo della fondazione finiana "Farefuturo" nell'esplosione del caso veline).

Ci sono ministri come Giulio Tremonti, che gestiscono un'agenda politica e un patrimonio ideologico in gran parte autonomi da Palazzo Chigi e non si sporcano le mani con l'attualità da rotocalco.
Non mancano ministri scontenti del ruolo e del portafoglio, come pure ufficiali di riserva che scalpitano in panchina e intanto mettono su tessere e correnti.

Senza dimenticare un outsider come Pierferdinando Casini
,
esule pronto a tornare in forze nel campo che lo ha visto protagonista (non a caso il leader Udc ha chiesto a Berlusconi di rispondere ai quesiti di Repubblica su Noemi).

E non ci sono solo le trame di Palazzo.
Un Berlusconi onnipotente non garba
nemmeno ad alcuni tra i suoi grandi elettori
, più o meno presunti.
Non è gradito a quella Confindustria che per la prima volta ha visto un politico calare all'assemblea generale degli industriali guardando la platea dal basso verso l'alto, anziché presentarsi col cappello come era abitudine nella Seconda Repubblica.

Persino al congresso della CEI il gioco di critiche, mezze dichiarazioni e gaffe sulla questione morale ha dimostrato che tra i vescovi italiani c'è chi ritiene opportuno, pur senza sfiduciare il Cavaliere, porre un argine ai suoi spazi di condotta.
Anche chi non ha interesse ad auspicare «dimissioni» confida però che la nuova stagione di governo del premier non si stabilizzi in una monarchia assoluta.


Forse con le dichiarazioni di ieri il premier ha esorcizzato lo spettro di una crisi di governo.
Ma ha anche confermato come grazie a un party di Casoria si siano ufficialmente aperte le grandi manovre per il dopo Berlusconi.


Il Riformista [29-05-2009]


[SM=g1741324]
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09/06/2009 19:17



L’ETEROGENESI DI FINI
– GIANFRY GODE DEL MANCATO “SFONDAMENTO” DI PAPI SILVIO E PENSA AL (FARE)FUTURO: “UN ERRORE AVER INSEGUITO LA LEGA, PAGHIAMO UN PREZZO AL SUD”
– "Di Pietro potrebbe sottrarci voti sul terreno della sicurezza e della legalità...



Claudia Terracina per "Il Messaggero"



Chiuso nel suo studio, a Montecitorio, Gianfranco Fini ha passato la giornata studiando attentamente i risultati del voto.

Che non lo hanno sorpreso più di tanto.
Al 40%, vagheggiato da Berlusconi, d'altronde, non ha mai creduto.
Anzi, covava una certa inquietudine per certe scelte del premier e del Pdl, che negli ultimi tempi hanno inseguito la Lega sui temi della sicurezza
, facendo la faccia feroce con gli immigrati, non solo con i clandestini che si avventuravano nei nostri mari. Posizioni che, come è noto, non lo hanno mai convinto.

«Non serve inseguire e copiare la Lega - sospirava in privato - perchè gli elettori scelgono sempre l'originale, non il succedaneo». Non bastano a rassicurarlo i successi in Umbria, nelle Marche e a Venezia. Lo preoccupa, e seriamente, l'orizzonte del Pdl, che vive alla giornata, senza elaborare una strategia di lungo respiro, che non pensa a rispondere ai bisogni degli italiani, specie a quelli del Sud. Per questo, ieri, pur guardandosi dal commentare ufficialmente i risultati, non ha resistito a far trapelare il proprio pensiero, affidandolo a un corsivo pubblicato sul sito web della sua fondazione, "Farefuturo".


Andrea Augello

«Perchè stupirsi del risultato del Carroccio, se il governo ha dato loro la massima visibilità con il federalismo fiscale e le misure sulla sicurezza? In questa campagna non c'è stato un solo argomento per mobilitare gli elettori del centrodestra da Roma in giù. Inevitabile perciò la voglia di restarsene a casa», è la considerazione che il presidente della Camera fa con i suoi. Che in controluce fa capire quanto poco abbia apprezzato la campagna gridata e puntata sulla massima personalizzazione fatta dal Cavaliere.

Che ora viene esplicitamente sollecitato «a occuparsi, come promesso, della Sicilia, procedendo però anche all'organizzazione del partito, che potrebbe tornare molto utile per contenere l'euforia leghista e per ridare agli italiani del Sud una ragione di concreto sostegno all'azione di governo».


Fini ha insomma ben presente che il futuro del Pdl si gioca qui e ora.
E scommette su un'organizzazione rigorosa e su elaborazioni programmatiche originali, criticando apertamente la gestione del triumvirato nominato nel congresso di marzo «che non sembra aver colto il dato politico di queste elezioni, la forte affermazione leghista e l'astensionismo del Centro-Sud».


Parole che fanno intendere come le dichiarazioni rassicuranti di La Russa, che si dice «felice dell'affermazione della Lega», non gli siano piaciute, anche se apprezza l'affermazione del ministro della Difesa nel Nord Ovest con oltre 200 mila preferenze.

Non è questo il Pdl che immaginava il presidente della Camera, che non si i cura affatto degli attacchi contro di lui sul sito del partito, dove militanti inferociti gli attribuiscono la responsabilità della flessione per i suoi atteggiamenti «troppo riformisti». Anzi, la sua intenzione è, come sempre, di rilanciare proponendo temi inediti.


E i suoi lo seguono. «Che sbaglio cercare di battere la Lega sul suo terreno», ribadisce il siciliano Fabio Granata, secondo il quale «occorre organizzare il partito su base federalista, dando rilevanza alle classi dirigenti sul territorio». Il sottosegretario Roberto Menia, scettico della prima ora sull'unificazione nel Pdl, constata come sia stato «un errore aver disciolto il patrimonio di An dentro il Pdl» e come «il risultato è effetto della mancanza della politica in una campagna senza contenuti, affidata alla sola capacità di attrazione di Berlusconi».

E Fabio Rampelli avverte che «il Pdl fa fatica a capitalizzare i risultati del governo nazionale
, ma - insiste- il mancato sfondamento non è derubricabile a dato organizzativo perchè il Pdl fa altrettanta fatica a intercettare il bisogno di cambiamento degli italiani». E, a fine serata, anche il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ammette che «va aperta una riflessione sul funzionamento del partito», mentre il senatore ex An Andrea Augello, attento a quel che si muove nella società, individua un competitore nuovo di zecca: «L'Idv di Di Pietro che se non si riallea con il Pd potrebbe sottrarci voti sul terreno della sicurezza e della legalità».


www.ilmessaggero.it [09-06-2009]


[SM=g1700002]
09/06/2009 21:38

Re: la costellazione di strategie possibili dei tipini fini
Etrusco, 27/05/2009 18.21:





il network Fini-D'Alema-Tremonti-AMATO-LETTA-VIOLANTE
per il dopo-Berlusconi



- un'associazione messa in piedi in gran segreto embrione di un governo istituzionale

- FORSE il Cavaliere DI ARCORE & CASORIA HA RAGIONE A sentIR odore di complottoNE


Susanna Turco per "l'Unità"




Figlie in arrivo l'uno. Fanciulle in fiore l'altro.
In fondo, a volare bassi bassi, è qui il vero punto di forza della lunga (e paradossale) maturazione di Gianfranco Fini:
aver trovato una strada lungo la quale lui può camminare in piena libertà, e Silvio Berlusconi nemmeno metter piede.

Smettere di essere l'eterno secondo proprio quando ci si toglie dalla testa l'idea di fare il delfino.
Questione di posizionamento, ancor prima che di strategia.


Con effetti magari a termine, ma dirompenti.
Vale come suggestione sul piano personale,
con l'annuncio dell'arrivo di una seconda figlia con la compagna Elisabetta
mentre il premier è impelagato nel caso Noemi.
Ma vale soprattutto sul piano politico.

Dall'attenzione concreta a temi come immigrazione, biotestamento, coppie di fatto,
sui quali non è solo attiva una lobbing finiana, ma ormai si produce una concreta attività parlamentare.
Fino alla cura con la quale il presidente della Camera coccola interlocutori importanti come la Comunità di Sant'Egidio e temi importanti come la difesa del Parlamento, la convergenza tra pezzi delle istituzioni, le lodi alla Costituzione e via
dicendo.

Semplici riflessi dovuti alla carica? Non solo.
Con tutte le cautele del caso, Fini è molto attento a tutto ciò che al Cavaliere non è mai interessato.
Il confronto bipartisan sulle grandi questioni
strategiche del Paese, per esempio. Non è un caso che abbia messo un invisibile zampino, attraverso il suo "ideologo" Alessandro Campi, in "Italia decide".

Associazione messa in piedi in gran segreto da Luciano Violante

e composta da quello che con fantasia si potrebbe definire l'embrione di un governo istituzionale possibile.
Tra i soci promotori, infatti, figurano tra gli altri Giuliano Amato, Gianni Letta, Pier Carlo Padoan vale a dire D'Alema, Angelo Maria Petroni vale a dire Tremonti,Tremonti medesimo.

La loro finalità è «guardare al futuro attraverso strategie di medio-lungo periodo»
,
porsi il problema dell'«unità e della Costituzione» come battaglie «non di retroguardia»,
riflettere su «fenomeni quali la compresenza di poteri che, all'interno dello stesso sistema, competono e coesistono in forme non ordinate e trasparenti»:
guardare oltre Berlusconi e i suoi conflitti d'interessi, in pratica.

Hanno cominciato un anno fa, appoggiandosi alle strutture della Camera e ragionando sul perché in Italia non si riescono a realizzare le grandi infrastrutture:
il 2 luglio presenteranno il primo rapporto, poi si vedrà.
Sul fronte parlamentare, invece, concretissimo è il caso della proposta di legge bipartisan per dimezzare i tempi per ottenere la cittadinanza, elaborata dall'ex An Fabio Granata e dal Pd cattolico- veltroniano
Andrea Sarubbi (è stato lo stesso Fini a indirizzarlo da Granata), ma firmata da Silvano Moffa (Pdl) e Giuseppe Giulietti (Idv):
si aspetta che passi la marea del voto, a fine giugno si procederà.

È il progetto cui allude Fini quando parla di «cambiare la Bossi-Fini», per introdurre uno «ius soli temperato», meccanismo col quale il figlio di immigrati possa gradualmente diventare italiano.
Per non parlare del lavorìo del neofiniano Della Vedova per modificare - quando sarà - la legge sul biotestamento quel tanto che basti a snaturare il testo del Senato.


Complessivamente, compresi i prossimi convegni sul parlamentarismo e sul patriottismo costituzionale - in entrambi i casi promossi anche da Fare futuro - ad ogni passo quello di Fini si mostra sempre meno come un continuo strappo («a forza di svolte si finisce per girare in tondo», suol spiegare lui), e sempre più come, anche, una galassia di riferimenti.

Non una strategia univoca, ma una costellazione di strategie possibili.
Non c'è infatti solo la Fare futuro,
con webmagazine specializzato nel seminare il panico nel Pdl.
Non solo il Secolo d'Italia
che sotto la direzione di Flavia Perina continua a battere su alcuni temi precisi.
Non c'è solo una lobbing parlamentare.
Ma anche le iniziative legislative, gli emendamenti.
I convegni, le associazioni.


Tutto ciò, insomma, che il Cavaliere non ha fatto né farà mai. [SM=x44499]
Sarà per questo che i suoi - da Bondi a Quagliariello - sono tanto nervosi? [SM=x44451]

Susanna Turco per "l'Unità" [27-05-2009]





immaginavo che ci fosse qualcosa sotto, ovviamente Fini & C. non stanno ad aspettare con le mani in mano che Silvio rinunci... però, cavolo, non mi piacciono per niente questi intrallazzi [SM=x44463]

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