MILANO, 18 novembre 2004 - Se esistesse un trofeo più importante del Pallone d'Oro, meriterebbe anche quello.
Andriy Shevchenko, 28 anni da Dvirkivshchyna. Lingue parlate ucraino e italiano. Ma il suo idioma preferito si chiama gol. Ieri sera ha fatto piangere tutta Istanbul, umilando - con la sua doppietta e la rete del compagno di squadra Oleg - la Turchia tutta. Con l'uno-due nelle qualificazioni mondiali salgono a 19 i gol ufficiali del bomber rossonero in questa stagione. Un itinerario che parte dalla Supercoppa italiana della scorsa estate. Una partenza bruciante: una tripletta per il 3-0 finale.
Praticamente il trampolino di lancio. Poi la Champions League: 4 presenze, 3 gol. Ironia della sorte, gli è mancata la rete solo a Donetsk contro lo Shakhtar, nella sua Ucraina. E poi la sua nazionale: 4 partite, 4 gol.
In serie A sono già 9 i sigilli in 11 partite giocate. Reti che sommate alle altre fanno 100: 36 di destro, 17 di sinistro, 26 di testa, 2 su punizione (di destro), 19 su rigore (sempre di destro); 52 reti singole, 21 doppiette e 2 triplette. Formidabile! Ha saltato solo la partita con il Brescia finita 0-0; un campanello d'allarme, perché se l'ucraino non c'è si va in bianco. Con Filippo Inzaghi al palo, Crespo lontano mille miglia dal vero Hernan e un Tomasson che sembra avere dimenticato opportunismo e tap-in, Ancelotti ha un solo pensiero: che la provvidenza gli conservi intatto il biondo cannoniere dell'Est.
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Non è brasiliano però...
che gol....che fa....
Il fenomeno lascialo là...
qui c'è....Sheva !
Is a dream a lie if it don't come true ?
(B. Springsteen)
Siccome ho una reputazione da difendere... (Elvenking)
Mentre la maggior parte della gente continuerà a sbattersene i coglioni (Bremaz)
Hai ragione su tutto ! Stai migliorando in logica !