Non dimentichiamoci degli HACKERS:
To Hack e' un termine che e' stato introdotto nei primi anni '60, da un gruppo di facinorosi
stundenti del M.I.T.(Massachusetts Institute of Technology) e che con il tempo ha acquistato molti significati "STRAVAGANTI".
In realtà la parola to HACK, secondo gli Hackers che nel tempo redassero il Jargon File significa solo CONDIVISIONE.
L'Hacker non è il "pirata informatico"
[Cracker] ma una persona che studia con coscienza e consapevolezza in opposizione a coloro che si limitano ad apprendere lo stretto necessario
[Jargon File ].
Il "FILE DI GERGO" (The Jargon File) degli Hacker, compilato collettivamente in Rete, li definisce come persone che "programmano con entusiasmo", che ritengono che
"la condivisione delle informazioni sia un bene positivo di formidabile efficacia, e che sia un dovere etico condividere le loro competenze scrivendo free software e facilitare l'accesso alle infomazioni e alle risorse di calcolo ogni qualvolta sia possibile" [jargon File].
Il lavoro degli Hacker ha permesso la creazione del pc (personal computer), del modem, l'affermazione planetaria di Internet, l'invenzione delle realtà virtuali.
Si tratta di risultati straordinari nati dall'approccio al lavoro diverso e opposto agli schemi fordisti che scandiscono l'esistenza quotidiana.
La nuova etica di cui gli Hacker sono portatori è caratterizzata da un impegno appassionato e creativo, senza limiti di tempo e senza risparmio di capacità intellettuali.
Questa concezione ha fatto si che si affermassero valori di eguaglianza, di condivisione dei saperi, in netto contrasto con i modelli improntati al controllo, alla competizione, alla proprietà.
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.