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12/08/2006 16:45 | |
Re: Dio/Cristo/Chiesa ... e la nostra Fede...
Scritto da: Bestionn 10/08/2006 3.42
Siamo alla solita tediosa superficialità, idonea a suscitare la polemica invereconda che, se è abituale alla stravaganza e al pettegolezzo di certuni, a me nulla importa pur leggendola a titolo di gratuito passatempo o di banale interesse culturale!
In controparte invece, al fine di far fruttificare il buon dialogo, esiste per ognuno un nodo tangibile da sciogliere e del quale anche tu, pregiato Etrusco, dovresti quantomeno deciderti di allentarlo dalla salda presa con cui finora non hai voluto e saputo esplicitare palesemente la tua personale posizione; di sentirti cioè un credente, oppure no! (quale? di che credo, e di quale “ tua chiesa” tratti eventualmente? di quale tua etica, di quale morale parli? a quale logica ti riferisci se casomai l’hai già trovata o la cerchi ancora?) Forse a te non t’importa né del credo cristiano o di qualche religione conosciuta né ti tange la convinzione ad un sistema ideologico preciso(?)! In ogni caso, essa presentazione sarebbe perlomeno da indicare con le forme disinibite da me più volte usate e neppure sentite velare dai tanti altri schietti utenti, amici e non, sia di provenienza atea e agnostica o miscredenti vari, sia di cristiani credenti e praticanti quasi assidui o meno convinti.
In altre parole, ti sto affermando che mi fa piacere sentire rivolto a me il tuo imperativo “devi”. È questa l’occasione che mi offri finalmente per farti comprendere ed accettare come anche per te sia arrivato il momento in cui è preminente manifestarsi con adeguata apertura e sincerità, tanto meno procrastinabile se di tempo n’è trascorso parecchio e anzitutto se si pretende sentire le posizioni altrui.
Premetto perciò che, nemmeno io a te o a chiunque altro non riconosce il peso della Fede in quanto magari ha disprezzato e rigettata la sua, non devo alcuna dichiarazione se non quella di esprimerla liberamente quando e come a chi decido io - sicuramente ai miei confratelli di Comunità! È evidente poi che i quesiti che tu chiedi a me e quelli generali non rovesciati a te ma puntualmente lanciati agli altri specie se cristiani cattolici, hanno il pregio o il difetto – dipende dal punto di vista col quale guardi alla tua vera conversione – di coloro che si mettono fuori e sopra le differenti situazioni, le quali invece coinvolgono sia loro e appunto direttamente anche te. Per cui, visto che tu come me ci tieni al dialogo/confronto, riesamina prima un po’ soggettivamente il tuo modo di presentarti e poi, obietta pure con la tua plausibile ottica sulle interessanti questioni che vorrai proporre. Queste allora a mia volta e seguendo la tua traccia, le suggerisco in una diversa provocazione costruttiva a cui t’invito anch’io in contraccambio a rispondere di tuo:
- Quanto e in che maniera coloro che si dichiarano cristiani praticanti, hanno realmente assimilato ed accolto oggi con i mezzi della propria Fede adulta e usando dei Sacramenti – di cui preminenti l’Eucaristia e la Confessione - nella Chiesa Cattolica, e soprattutto, come vivono ora l’annuncio kerigmatico di Gesù Cristo morto e risorto?
- Quanto e perché alcuni Comandamenti e taluni Sacramenti istituiti da Gesù e i precetti e le tante precise norme etiche e morali derivanti dalla Sacra Scrittura e insegnate dal Magistero dottrinale apostolico, non trovano attinenza e pratica nella vita di chi si dichiara fedele discepolo di Cristo e della sua Chiesa Universale (Cattolica)? Qual è, tanto per stare sulla concretezza, il perché accusatorio, verso la gerarchia docente, di aver superato anacronisticamente la pratica d’alcune virtù di cui la castità richiesta dai consigli evangelici idonei a tutti gli intimi discepoli del Signore, ma per voi tanto beffeggiata e ritenuta impossibile da realizzare a causa del vostro grasso ed impuro cuore? Più in generale, per quale motivo adeguate morali ed etiche opportunistiche legate ai vostri interessi e gusti tanto da favorirle adattabili all’edonismo, alla rinuncia dei buoni costumi e alle sane virtù: la continenza, il controllo di sé, il consiglio, la prudenza, l’astinenza, il pudore etc?
- Di più; perché voi scrupolosi moralisti e dubbiosi ambigui, che del Cristo accogliete ciò che meglio vi aggrada e scartate o non vi ricordate altre esigenze evangeliche del suo annuncio, violentate l’integrità della Parola di Dio e l’unità della Comunità ecclesiale? Anzi, perché negate i carismi e le virtù e dividete le membra del Popolo di Dio, ritenendo però gli altolocati di parte Consacrata (cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi eccetera) ben più responsabili alla loro e altrui rovina? Piuttosto perché non riconoscete la vostra inerzia di fede e conversione ben lontana da quella viva ed efficace dei molti di loro? E perché proprio voi che vi scandalizzate dei danni causati da altrui, razzolate molto male con l’irresponsabilità di non assumere i vostri medesimi ruoli e doni (profetici regali e sacerdotali) insigniti anche alla parte più numerosa e non più debole di comuni fedeli per l’utilità personale e di tutta la comunità?
- Di meglio; quanto e perché fate dipendere la vostra conversione e la messe del Regno di Dio all’impegno cui tutti sono chiamati, soltanto dall’opera del clero dei religiosi dei missionari eccetera? Per qual motivo, piuttosto, non cercate la misura anche e soprattutto dalla vostra mancata coerenza ed onesta coscienza di credere non ad una sola parte ma a tutto il Cristo Gesù e fidarsi in tutto di Lui con la pienezza di comunione nella totalità della sua stessa Chiesa? Allora e quindi, perché non operate la vostra conversione per il frutto di una messe abbondante di tale regno che, nascosto dentro di voi potrà poi manifestarsi esternamente con le buone opere che, la Grazia vi dà compiere?
- Infine: perché siete così restii a riconoscere i vostri errori, la vostra sporcizia e i vostri peccati? Per quale ragione mentite allo Spirito Santo e siete così induriti ed ostinati, voi e i molti ufficiosi cristiani sedicenti credenti quando invece non siete altro che reticenti alla conversione e al non lasciarvi salvare anche con la comunione verso tutti gli altri confratelli (Papa, Vescovi, Sacerdoti e Laici), dall’unico Salvatore?
…
Posso ? Una delle mie schifosissime osservazioni: ma, i cattolici ultra' (senza alcun intento ironico...) sono sciolti da qualsivoglia obbligo terreno ? Ivi comprese le norme sintattiche e grammaticali ? Perchè, vedi caro Bestionn, comincio un pò a seccarmi per la tua sopraffina arte nebbiogena. Mi spiego: non contesto lo stile barocco fiorito che ti è proprio, affari tuoi se tanti che, forse, potrebbero abbeverarsi al tuo pensiero con profitto (dal tuo punto di vista...) si ritraggono al secondo rigo spaventati. Contesto, energicamente, il tentativo fraudolento di "vendere" come ragionamento quel che - con molta benevolenza - è solo un cesto di parole e paroloni alla rinfusa.
In concreto:
"Siamo alla...superficialità, idonea a suscitare la polemica...CHE A ME NULLA IMPORTA (chi ? cosa ? come ?) pur leggendola...."
Oppure:
"...un nodo tangibile da sciogliere e DEL QUALE..dovresti..deciderti DI allentarlo.."
o, fior da fiore:
"..nè ti tange la convinzione AD un sistema ideologico..."
Insomma, Bestionn, sì al parlar fiorito, no al massacro di grammatica e sintassi, manco quel visionario furioso di Paolo ha predicato questo.
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