un'osservazione sulle religioni...

Ultimo Aggiornamento: 05/01/2009 11:59
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Stasera su Rai3: ore 23,40 "La Storia Siamo Noi"
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Per una Storia Sociale d'Italia 1945-2000.

Si approfondirà sul
presunto omicidio del Papa Giovanni Paolo I
prematuramente scomparso dopo appena 1 mese di pontificato.

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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25/09/2006 21:05

L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 25/09/2006 19.19
[...]

alludo, passando dal linguaggio psicologico a quello teologico (che mi si confà meno, ma per intenderci) alla possibilità di avere esperienza diretta del divino, quella "gnosi" tanto aborrita da ratzi:



[SM=x44464] ... continuo a non capire la sostanza di ciò che vuoi esprimere... [SM=x44473]

Scusa nè [SM=x44461]


[SM=x44475]

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25/09/2006 21:27

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Bestionn 25/09/2006 21.05


[SM=x44464] ... continuo a non capire la sostanza di ciò che vuoi esprimere... [SM=x44473]

Scusa nè [SM=x44461]


[SM=x44475]



sei proprio un bestionn! [SM=x44463] [SM=x44457] [SM=x44500]

tu mi chiedevi


Quali sarebbero dunque le altre facoltà umane… che, in qualche modo, non siano riconducibili e convergano ambedue, appunto, con la Fede e la Ragione?



io avevo rimarcato di avertelo già detto (in termini psicologici: sentimenti, intuizione):

se devo dirtelo invece in termini teologici, ti dico: la gnosi:
che in quanto esperienza diretta, irrazionale del divino, conoscenza intuitiva, è distinta sia dalla ragione (conoscenza razionale) sia dall'atto di fede:
è un sapere e non un credere:

mi spiego? [SM=x44475]

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26/09/2006 09:43

Re: Re: Re:

Scritto da: cc2711 25/09/2006 16.43


basta leggere un libro di FISICA



Ad esempio La fisica dell'immortalità di Barrows e Tipler o Il Tao della Fisica di Fritjof Capra?
[SM=x44457]

Proprio la fisica più avanzata, ricercando una teoria che concili la relatività einsteiniana con i quanta di Planck sta coltivando una nuova bizzarra teogonia, fantasiosa quasi quanto quella di Esiodo, altrettanto ingenua ma allo stesso modo curiosa e degna di attenzione da parte di chi coltiva il gusto del pensiero.

Non si può dimenticare nemmeno il principio antropico cosmologico (oggetto di un altro libro di Frank Tipler), che nella sua versione "forte" sostiene che l'Universo si sia sviluppato in vista dell'apparizione di un essere intelligente in grado di studiarlo.
Nient'altro che la vecchia "finalità esterna" che Kant, nella Critica del Giudizio aveva escluso dal novero delle ipotesi filosoficamente sostenibili.

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26/09/2006 11:31

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Avadoro 26/09/2006 9.43


Ad esempio La fisica dell'immortalità di Barrows e Tipler o Il Tao della Fisica di Fritjof Capra?
[SM=x44457]

Proprio la fisica più avanzata, ricercando una teoria che concili la relatività einsteiniana con i quanta di Planck sta coltivando una nuova bizzarra teogonia, fantasiosa quasi quanto quella di Esiodo, altrettanto ingenua ma allo stesso modo curiosa e degna di attenzione da parte di chi coltiva il gusto del pensiero.

Non si può dimenticare nemmeno il principio antropico cosmologico (oggetto di un altro libro di Frank Tipler), che nella sua versione "forte" sostiene che l'Universo si sia sviluppato in vista dell'apparizione di un essere intelligente in grado di studiarlo.
Nient'altro che la vecchia "finalità esterna" che Kant, nella Critica del Giudizio aveva escluso dal novero delle ipotesi filosoficamente sostenibili.



Bè sono delle letture molto interessanti..
in cambio ti consiglio di rivedere (nell'ambito della Fisica) il Principio di conservazione dell'energia, dove nulla si creae nulla si distrugge, ciò rinnega a mio parere la possibilità di un Creatore.

Ma al di là di questo, questo post sta scivolando su aspetti fin troppo tecnici, anzi direi indimostrabili da una parte e dall'altra, più che altro io ho sollevato dall'inizio il problema ETICO di appartenere ad una religione, allora riporto un brano di Luca Cascioli, uno scrittore fra l'altro compaesano, che riassume meglio il mio pensiero..

(tratto da La favola di Cristo)

D’altronde non è lo stesso Cristo che dice: ”Beati coloro che credono senza comprendere, beati i poveri di spirito perché di essi sarà il regno dei cieli?”.
Negando il libero arbitrio e negando a l’uomo la possibilità di conoscere ciò che è male e ciò che è bene attraverso l’esperienza, il cristianesimo costringe gli uomini a uno stato di immaturità, direi d’infantilismo, tale da permettergli di caricarli come dei bambini resi docili dalle minacce di severe punizioni, sui vagoni di un treno senza finestre che, seguendo un itinerario già tracciato, termina in quell’abisso rappresentato dal nulla nel quale pone, come ricompensa di un’ubbidienza cieca ed insensata, la beatitudine eterna.
Questa è la vera immoralità del cristianismo dalla quale derivano tutti i mali che tormentano la società: impedire agli uomini di maturare attraverso una propria esperienza.

[Modificato da cc2711 26/09/2006 11.32]

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26/09/2006 13:04

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: cc2711 26/09/2006 11.31


Bè sono delle letture molto interessanti..
in cambio ti consiglio di rivedere (nell'ambito della Fisica) il Principio di conservazione dell'energia, dove nulla si creae nulla si distrugge, ciò rinnega a mio parere la possibilità di un Creatore.

Ma al di là di questo, questo post sta scivolando su aspetti fin troppo tecnici, anzi direi indimostrabili da una parte e dall'altra, più che altro io ho sollevato dall'inizio il problema ETICO di appartenere ad una religione, allora riporto un brano di Luca Cascioli, uno scrittore fra l'altro compaesano, che riassume meglio il mio pensiero..

(tratto da La favola di Cristo)

D’altronde non è lo stesso Cristo che dice: ”Beati coloro che credono senza comprendere, beati i poveri di spirito perché di essi sarà il regno dei cieli?”.
Negando il libero arbitrio e negando a l’uomo la possibilità di conoscere ciò che è male e ciò che è bene attraverso l’esperienza, il cristianesimo costringe gli uomini a uno stato di immaturità, direi d’infantilismo, tale da permettergli di caricarli come dei bambini resi docili dalle minacce di severe punizioni, sui vagoni di un treno senza finestre che, seguendo un itinerario già tracciato, termina in quell’abisso rappresentato dal nulla nel quale pone, come ricompensa di un’ubbidienza cieca ed insensata, la beatitudine eterna.
Questa è la vera immoralità del cristianismo dalla quale derivano tutti i mali che tormentano la società: impedire agli uomini di maturare attraverso una propria esperienza.

[Modificato da cc2711 26/09/2006 11.32]




Detto accessoriamente che il principio di conservazione della materia (o anche dell'energia) apre interessanti scenari sull'eternità o meno della materia, sull'universo sistema chiuso ed altre conoscenze che sono più raggiungibili con la filosofia che con le scienze positive, ti chiedo un chiarimento in riferimento allo scritto di Cascioli:
in che passo del vangelo Gesù dice "Beati coloro che credono senza comprendere" ?
[SM=x44475]

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26/09/2006 14:48

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: cc2711 26/09/2006 11.31


Bè sono delle letture molto interessanti..
in cambio ti consiglio di rivedere (nell'ambito della Fisica) il Principio di conservazione dell'energia, dove nulla si creae nulla si distrugge, ciò rinnega a mio parere la possibilità di un Creatore.

Ma al di là di questo, questo post sta scivolando su aspetti fin troppo tecnici, anzi direi indimostrabili da una parte e dall'altra, più che altro io ho sollevato dall'inizio il problema ETICO di appartenere ad una religione, allora riporto un brano di Luca Cascioli, uno scrittore fra l'altro compaesano, che riassume meglio il mio pensiero..

(tratto da La favola di Cristo)

D’altronde non è lo stesso Cristo che dice: ”Beati coloro che credono senza comprendere, beati i poveri di spirito perché di essi sarà il regno dei cieli?”.
Negando il libero arbitrio e negando a l’uomo la possibilità di conoscere ciò che è male e ciò che è bene attraverso l’esperienza, il cristianesimo costringe gli uomini a uno stato di immaturità, direi d’infantilismo, tale da permettergli di caricarli come dei bambini resi docili dalle minacce di severe punizioni, sui vagoni di un treno senza finestre che, seguendo un itinerario già tracciato, termina in quell’abisso rappresentato dal nulla nel quale pone, come ricompensa di un’ubbidienza cieca ed insensata, la beatitudine eterna.
Questa è la vera immoralità del cristianismo dalla quale derivano tutti i mali che tormentano la società: impedire agli uomini di maturare attraverso una propria esperienza.

[Modificato da cc2711 26/09/2006 11.32]




Conosco il principio di conservazione dell'energia formulato da Julius Meyer nell'Ottocento e che, come molte teorie scientifiche, si tradusse in visioni metafisiche contarrposte come il radicale materialismo di Jacob Moleschott (grande scienziato olandese, ferocemente anticlericale, che insegnò anche a Torino) e il finalismo post-kantiano di Justus Liebig (sì, proprio quello del brodo...il padre della sintesi chimica dei composti organici).
Il principio di conservazione dell'energia fu anche una delle fonti da cui Nietzsche trasse l'intuizione dell'Eterno Ritorno dell'Uguale.

Credo che Cascioli si riferisca, non a torto, alle generazioni passate che han vissuto il cristianesimo come una rassicurante e semplice spiegazione dell'ordine del mondo.
Rassicurante perchè limitava l'esperienza e il pensiero in binari tracciati una volta per tutti e ben visibili e ammoniva severamente, con minacce di sofferenze future, chi solo pensava di viaggiare fuori dai binari.
Una tale condizione, comune nelle campagne italiane fino a non più di 40 anni fa, è senz'altro affine a ciò che il pietista Kant chiamava "stato di minorità", da cui l'uomo poteva uscire, diventando adulto, con l'uso della ragione.Kant era del resto l'ultimo degli Illuministi assai più che il primo dei Romantici, che pure presero da lui alcuni fondamenti.

Questo è però UN modo di vivere il sentimento religioso, non l'unico.

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26/09/2006 21:20

L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 25/09/2006 21.27


sei proprio un bestionn! [SM=x44463] [SM=x44457] [SM=x44500]

tu mi chiedevi

io avevo rimarcato di avertelo già detto (in termini psicologici: sentimenti, intuizione):

se devo dirtelo invece in termini teologici, ti dico: la gnosi:
che in quanto esperienza diretta, irrazionale del divino, conoscenza intuitiva, è distinta sia dalla ragione (conoscenza razionale) sia dall'atto di fede:
è un sapere e non un credere:

mi spiego? [SM=x44475]




Lo so di essere il “Bestion”! [SM=x44458]
Sono uno che, infatti, ha la lungimirante aspirazione di conoscere al meglio il suo interlocutore, per costruire dialogo e confronto autentico e leale.

Ad ogni modo per cominciare, esimio amico (gnostico e junghiano!), andiamo piano; il concetto di “Gnosi” ha un significato ben più complesso e un’origine diversa da come deduci e la sintetizzi tu.
Sai bene che la gnosi deriva dal termine greco: la “Conoscenza”. Essa è propria dell’antico Sapiente; quel filosofo che perviene ai principi universali, tra cui quelli etici e morali, grazie ad una conoscenza ricevuta direttamente dagli “dei”, tuttavia, ciò avviene attraverso un immancabile studio pseudo raziocinante e un similare scientifico.
In più, mentre la gnosi è una conoscenza esoterica che si fonda sempre sostanzialmente sulla Ragione soggettiva, ed è quindi un privilegio ottenuto da pochi iniziati che la apprendono con la speculazione teosofica – non con quella teologica -, e mentre ancora la gnosi, è principalmente rivolta al piano metafisico, al mondo delle idee, dei miti…, perciò, anche all’occulto, all’inafferrabile, al segreto, alla comprensione dell’Essere e del divenire, anche con l’uso delle diverse arti divinatorie di cui, la magia, l’alchimia, l’astrologia, lo spiritismo ecc, la conoscenza che invece viene dalla religiosità è assai differente per gli obiettivi e per i mezzi usati. Quanto alla Sapienza cristiana, essa è essenzialmente: la “Soteriologia”; è quel Mistero di Salvezza nascosto da sempre al sapiente filosofo, ma al contempo però, svelato da Dio all’ignorante. È una conoscenza rivolta a chi, essendo “piccolo” per la sua condizione di natura limitata, non è capace e mai potrà sapere, in quanto appunto, è creatura. Essa cognizione, poi, è fondata sulla Fede, ossia, sulla “Rivelazione” che Dio ha fatto di sé.
Inoltre (e credo bene che la gnosi è aborrita dalla Tradizione del Magistero Apostolico di Santa Madre Chiesa Cattolica, insieme a quel pozzo d’erudizione peculiare del cardinale Ratzinger, quando, come accadde nel corso dei secoli, tale conoscenza gnostica è divenuta eretica – la “Eresia” – in contrapposizione, non per sua indole piuttosto per una cattiva deformazione tanto perniciosa quanto è maligna la radice dell’Ateismo, al deposito della fede cattolica!), la Patristica ha approfondito ed insegnato la conoscenza “rivelata” con la forma tipica della mistagogia: quell’usuale ”insegnare nel silenzio e iniziare ai misteri” (Sant’Agostino - Sermo 60/A, 1) cristiani che va oltre la semplice catechesi e, che in seguito è definita, la “Teologia”, con tutte le sue varianti dottrinarie e pastorali.

Allora sì che, in altre parole possiamo pure sintetizzare e sostenere: la gnosi è soltanto una conoscenza teoretica dell’indagare sull’Assoluto e sui suoi derivanti, ma, dopo questo studio ermetico e circoscritto all’elitario, essa, infine resta chiusa in se stessa. Contrariamente, la sapienza “evangelica” accessibile a tutti, è funzionale ed esperita attraverso la Fede e la Speranza ma soprattutto, la Carità. E ancora: mentre la conoscenza operata dalle tre virtù teologali, porta all’azione concreta di chi vuole “credere” in Dio e con Lui e in Lui può, col plausibile della propria Ragione, realizzarsi pienamente; la gnosi invece, che è solo possibile al non credente – pertanto allo gnostico, all’agnostico e all’ateo -, è una sapienza sterile alla retta Ragione per l’effettiva “conoscenza”, non solo di Dio, ma, proprio grazie a Lui e per Lui, a quella dell’Uomo stesso e del suo pieno compimento. È quel non arrendersi e il non fermarsi su ciò che trascende l’ontologico nell’identità umana, ed è altresì, il non procedere razionalmente alla maturazione di quella Fede donata però non accettata, poiché respinta di proposito e volutamente ignorata.

[SM=x44461] [SM=x44462]

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26/09/2006 22:18

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!
E' sempre divertente vedere come Bestionn cerca di provare la certezza di una cosa che, se provata, perderebbe il suo valore spirituale ed etico [SM=x44452]

Premessa:
L'agnosticismo (dal greco a-gnothein let. non sapere) è una posizione concettuale in cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema poiché non se ne ha (o non se ne può avere) sufficiente conoscenza.

L'agnostico afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente conoscibile una risposta, e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto. Questa posizione è solitamente assunta rispetto al problema della conoscenza di Dio: dove il fedele è decisamente convinto dell'esistenza di Dio e l'ateo altrettanto decisamente nega questa esistenza, poiché i loro rispettivi ragionamenti paiono loro sufficienti per trarre una conclusione, l'agnostico sospende il proprio giudizio poiché non ritiene di avere (o che possano esistere) mezzi sufficienti di elaborazione concettuale né prove per potersi esprimere in un senso piuttosto che nell'altro. Una posizione agnostica comunque, non è limitata solo al campo della religione, ma può anche riguardare l'etica, la politica o la società.

In pratica questa posizione deriva dallo scetticismo che praticava una simile, ma più radicale, sospensione del giudizio nell'epistemologia, ritenendo tutta la conoscenza umana sempre dubitabile e perfettibile.

Spesso gli agnostici vengono accusati di essere indifferenti al problema della fede e di non avere alcun interesse spirituale o religioso. In pratica però molti di coloro che stanno attivamente cercando una fede o sono in dubbio, hanno effettivamente una posizione agnostica, paragonabile al dubbio metodologico nella filosofia.


Scritto da: Bestionn 25/09/2006 16.56
...
A - Come può, infatti, una persona non autodefinirsi sostanzialmente “atea”, pur nelle sue diverse espressioni, se non è credente (logicamente da intendersi: in “dio” o in tutto ciò che lo riguarda, anche col mezzo della religiosità naturale ed insita nel profondo umano)?
Per quella persona, semmai, l’unica via di mezzo, a mio parere, è di essere essenzialmente almeno “agnostica”; anche qui, da afferrarsi pur con tutte le sue distinzioni e varie sfumature.


Come puoi vedere dalla definizione, l'ateismo è la negazione di dio. Chi non ha fede in dio, non per forza afferma con convinzione la sua assenza, TUTT'ALTRO!


Scritto da: Bestionn 25/09/2006 16.56
B – Questo, in fondo, è l’atteggiamento tipico dell’eterno dubbioso, il quale, essendo sempre incapace di fornire delle prove inconfutabili secondo le condizioni imposte dalla propria logica, sul fatto che Dio, o come si vuole chiamarlo, esiste o no, non si decide mai per l’altra – prima o dopo di quella dell’Ateismo - possibilità e ugualmente fattibile soluzione.


Questa è una delle opzioni, ma non l'unica nè quella più diffusa.
Ti ricordo che il peggior ignorante è quello che non sa di non sapere.
Inoltre, ti ricordo che quando un problema non ha soluzione, non è un problema ed è questo che muove l'indecisione, non il dubbio.


Scritto da: Bestionn 25/09/2006 16.56
Essa scelta, è essenzialmente: se è impossibile per l’uomo vedere ora Dio (come confermato nel vangelo di Giovanni [Gv 1, 18]) con il metro dei propri sensi e della speculazione filosofica unita alla ricerca scientifica, e pertanto non poter credere in Lui, è pienamente plausibile invece che Dio stesso si sia manifestato all’Uomo. Chiaramente però, chi è sopra di tutto e di tutti perché è anche il “Tutto Altro”, si prende pure l’iniziativa, oltre di “rivelarsi”, di usare ben altri parametri, altrettanto accessibili all’Uomo: sono i criteri della Fede legata alla dote irrinunciabile della Ragione e con cui, allora, si può pienamente accogliere e credere, quindi, “vedere” e insieme realizzare.

[SM=x44461] [SM=x44462]


Praticamente, dici che bisogna avere fede, che è quello che il tuo dio, se c'è, chiede ai suoi fedeli. Questa sarebbe una prova, magari pure ragionevole? [SM=x44464]
Quanto in grassetto non ha nessun senso, è una contraddizione in termini.

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"La Chiesa sta divenendo per molti l'ostacolo principale alla fede. Non riescono più a vedere in essa altro che l'ambizione umana del potere, il piccolo teatro di uomini che, con la loro pretesa di amministrare il cristianesimo ufficiale, sembrano per lo più ostacolare il vero spirito del cristianesimo".
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27/09/2006 01:43

Re:

Scritto da: Etrusco 25/09/2006 20.52
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E mi è sfuggito !!!!! Ci sono grosse novità rispetto al lavoro di Yallop ? [SM=x44472]
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01/10/2006 13:37

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Bestionn 26/09/2006 21.20



Lo so di essere il “Bestion”! [SM=x44458]
Sono uno che, infatti, ha la lungimirante aspirazione di conoscere al meglio il suo interlocutore, per costruire dialogo e confronto autentico e leale.

Ad ogni modo per cominciare, esimio amico (gnostico e junghiano!), andiamo piano; il concetto di “Gnosi” ha un significato ben più complesso e un’origine diversa da come deduci e la sintetizzi tu.
Sai bene che la gnosi deriva dal termine greco: la “Conoscenza”. Essa è propria dell’antico Sapiente; quel filosofo che perviene ai principi universali, tra cui quelli etici e morali, grazie ad una conoscenza ricevuta direttamente dagli “dei”, tuttavia, ciò avviene attraverso un immancabile studio pseudo raziocinante e un similare scientifico.
In più, mentre la gnosi è una conoscenza esoterica che si fonda sempre sostanzialmente sulla Ragione soggettiva, ed è quindi un privilegio ottenuto da pochi iniziati che la apprendono con la speculazione teosofica – non con quella teologica -, e mentre ancora la gnosi, è principalmente rivolta al piano metafisico, al mondo delle idee, dei miti…, perciò, anche all’occulto, all’inafferrabile, al segreto, alla comprensione dell’Essere e del divenire, anche con l’uso delle diverse arti divinatorie di cui, la magia, l’alchimia, l’astrologia, lo spiritismo ecc, la conoscenza che invece viene dalla religiosità è assai differente per gli obiettivi e per i mezzi usati. Quanto alla Sapienza cristiana, essa è essenzialmente: la “Soteriologia”; è quel Mistero di Salvezza nascosto da sempre al sapiente filosofo, ma al contempo però, svelato da Dio all’ignorante. È una conoscenza rivolta a chi, essendo “piccolo” per la sua condizione di natura limitata, non è capace e mai potrà sapere, in quanto appunto, è creatura. Essa cognizione, poi, è fondata sulla Fede, ossia, sulla “Rivelazione” che Dio ha fatto di sé.
Inoltre (e credo bene che la gnosi è aborrita dalla Tradizione del Magistero Apostolico di Santa Madre Chiesa Cattolica, insieme a quel pozzo d’erudizione peculiare del cardinale Ratzinger, quando, come accadde nel corso dei secoli, tale conoscenza gnostica è divenuta eretica – la “Eresia” – in contrapposizione, non per sua indole piuttosto per una cattiva deformazione tanto perniciosa quanto è maligna la radice dell’Ateismo, al deposito della fede cattolica!), la Patristica ha approfondito ed insegnato la conoscenza “rivelata” con la forma tipica della mistagogia: quell’usuale ”insegnare nel silenzio e iniziare ai misteri” (Sant’Agostino - Sermo 60/A, 1) cristiani che va oltre la semplice catechesi e, che in seguito è definita, la “Teologia”, con tutte le sue varianti dottrinarie e pastorali.

Allora sì che, in altre parole possiamo pure sintetizzare e sostenere: la gnosi è soltanto una conoscenza teoretica dell’indagare sull’Assoluto e sui suoi derivanti, ma, dopo questo studio ermetico e circoscritto all’elitario, essa, infine resta chiusa in se stessa. Contrariamente, la sapienza “evangelica” accessibile a tutti, è funzionale ed esperita attraverso la Fede e la Speranza ma soprattutto, la Carità. E ancora: mentre la conoscenza operata dalle tre virtù teologali, porta all’azione concreta di chi vuole “credere” in Dio e con Lui e in Lui può, col plausibile della propria Ragione, realizzarsi pienamente; la gnosi invece, che è solo possibile al non credente – pertanto allo gnostico, all’agnostico e all’ateo -, è una sapienza sterile alla retta Ragione per l’effettiva “conoscenza”, non solo di Dio, ma, proprio grazie a Lui e per Lui, a quella dell’Uomo stesso e del suo pieno compimento. È quel non arrendersi e il non fermarsi su ciò che trascende l’ontologico nell’identità umana, ed è altresì, il non procedere razionalmente alla maturazione di quella Fede donata però non accettata, poiché respinta di proposito e volutamente ignorata.

[SM=x44461] [SM=x44462]



caro bestion, alcuni punti:


1) la gnosi è qualcosa di ben più ampio di ciò che tu indichi; e non è una faccenda cristiana: in sostanza, ogni religione ha la sua gnosi, e credo che la sintetica definizione che ne ho dato sia sufficientemente onniconprensiva, al contrario della tua pur dotta dissertazione:

2) ho usato il termine, ripeto, "per intenderci", perché mi pare, in campo teologico, il concetto che più si avvicina a ciò che ho in mente; e che ho tentato, poco sopra, di esporre in termini che mi sono più congeniali:

3) non me ne frega niente che la "gnosi" sia "per pochi", e questo non per snobbismo o elitarismo, ma perché credo che ognuno abbia la sua strada da percorrere; e non mi sogno di considerare le scelte diverse dalla mia, automaticamente come "maligne" e "perniciose", come tendi invece a fare tu: [SM=x44461]

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01/10/2006 17:45

L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 01/10/2006 13.37


caro bestion, alcuni punti:


1) la gnosi è qualcosa di ben più ampio di ciò che tu indichi; e non è una faccenda cristiana: in sostanza, ogni religione ha la sua gnosi, e credo che la sintetica definizione che ne ho dato sia sufficientemente onniconprensiva, al contrario della tua pur dotta dissertazione:

2) ho usato il termine, ripeto, "per intenderci", perché mi pare, in campo teologico, il concetto che più si avvicina a ciò che ho in mente; e che ho tentato, poco sopra, di esporre in termini che mi sono più congeniali:

3) non me ne frega niente che la "gnosi" sia "per pochi", e questo non per snobbismo o elitarismo, ma perché credo che ognuno abbia la sua strada da percorrere; e non mi sogno di considerare le scelte diverse dalla mia, automaticamente come "maligne" e "perniciose", come tendi invece a fare tu: [SM=x44461]




[SM=x44467] Mmm... illustrissimo Enricomolinaro! [SM=x44450]

Sul punto 1). La Gnosi è sempre stata anche una questione “cristiana”, sviluppata specialmente nella riflessione cattolica.
Anzi, nell’ambito cattolico lo è meglio divenuta materia di controversia e di confutazione nel momento in cui la gnosi è deviata conformandosi nelle forme più “eretiche” dello Gnosticismo, con altrettanti svianti enunciati dottrinali “dogmatici” per il sapiente gnostico.
In altre parole: tutto è Gnosi (Conoscenza)! Diverse però sono le strade per avvicinarci alla vera e piena “Sapienza” di Dio, e conoscenza dell’Uomo e dell’Esistenza.
Su questo, non c’è nulla da contestare!

Sul punto 2). Insisto ad affermare che la Gnosi non è materia di studio competente alla “Teologia”; lo è invece pertinente a quella variante filosofica detta “Teosofia” (Sapienza di Dio o del divino): una conoscenza spirituale dell’ontologico umano (Demiurgo > Essere) e del complesso di Leggi ed Etiche che, regolano Natura e Universo (Moto > Divenire > Esistenza).
Inoltre, mentre la Teosofia trova il suo unico fondamento nella Ragione dell’uomo attraverso il metodo specifico della Metafisica (sul piano delle idee, dei miti, eccetera), la Teologia invece, ha la sua radice esclusivamente in Dio e, attraverso l’esperire esistenziale, nello specifico della Fede umana (il Trascendente, l’auto rivelazione di Dio, eccetera), assieme al necessario ausilio di una plausibile speculazione operata dalla retta Ragione.

Sul punto 3). Confermo che anche la Gnosi è “perniciosa” e “maligna” quanto lo è l’Ateismo. La gnosi pero, è altrettanto condannabile quando – come ho già accentuato – è manipolata e si trasforma in “eresia” sottesa nei diversi modelli assoluti dello Gnosticismo. Tuttavia tra le due correlazioni, si frappone appunto la sostanziale differenza che le separa e le distingue. Difatti, l’Ateismo è già corrotto e frustrante nella sua radice in quanto, rifiutando l’esplicito della religiosità naturale insita nel profondo umano, è anzitutto la negazione tangibile di “dio”. Ciò invece, non è una causa “vera” per la Gnosi; nemmeno, nel suo evolversi storpiato dalle diverse correnti gnostiche. Essa gnosi, benché “conoscenza” esoterica, ermetica e preclusa al profano, quindi, settaria e rivolta solo alla ristretta elite del “sapiente gnostico”, è per sua natura un archetipo valido, una propensione “buona” del pensiero filosofico, in quanto asseconda già la sana inclinazione umana al presupposto dell’idea o del mito al primo “demiurgo” a cui tutto, anche l’ordine del creato, fa oggettivo riferimento. Tuttavia, lo Gnosticismo improntato su questa logica di gnosi, anche se ostacolato da astrazioni eterodosse, è arrivato ad un concetto insufficiente e mai definito di “dio” (dell’Essere) e dell’”esistenza” (del Divenire), perciò, si riduce semplicemente ad Utopia irrealizzabile. È inefficace alla vera comprensione dell’Uomo, sia per lui in generale, quanto per i pochi “eletti” sapienti; quindi è impraticabile al suo completo esistere e pieno realizzarsi.

Buondì virtuale amico e “privilegiato” gnostico junghiano.

[SM=x44461] [SM=x44462]
[SM=x44475]

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01/10/2006 18:29

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Bestionn 01/10/2006 17.45

Buondì virtuale amico e “privilegiato” gnostico junghiano.

[SM=x44461] [SM=x44462]
[SM=x44475]



bbona sera...

[SM=x44452] [SM=x44475]

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02/10/2006 19:32

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Bestionn 01/10/2006 17.45



[SM=x44467] Mmm... illustrissimo Enricomolinaro! [SM=x44450]

Sul punto 1). La Gnosi è sempre stata anche una questione “cristiana”, sviluppata specialmente nella riflessione cattolica.
Anzi, nell’ambito cattolico lo è meglio divenuta materia di controversia e di confutazione nel momento in cui la gnosi è deviata conformandosi nelle forme più “eretiche” dello Gnosticismo, con altrettanti svianti enunciati dottrinali “dogmatici” per il sapiente gnostico.
In altre parole: tutto è Gnosi (Conoscenza)! Diverse però sono le strade per avvicinarci alla vera e piena “Sapienza” di Dio, e conoscenza dell’Uomo e dell’Esistenza.
Su questo, non c’è nulla da contestare!

Sul punto 2). Insisto ad affermare che la Gnosi non è materia di studio competente alla “Teologia”; lo è invece pertinente a quella variante filosofica detta “Teosofia” (Sapienza di Dio o del divino): una conoscenza spirituale dell’ontologico umano (Demiurgo > Essere) e del complesso di Leggi ed Etiche che, regolano Natura e Universo (Moto > Divenire > Esistenza).
Inoltre, mentre la Teosofia trova il suo unico fondamento nella Ragione dell’uomo attraverso il metodo specifico della Metafisica (sul piano delle idee, dei miti, eccetera), la Teologia invece, ha la sua radice esclusivamente in Dio e, attraverso l’esperire esistenziale, nello specifico della Fede umana (il Trascendente, l’auto rivelazione di Dio, eccetera), assieme al necessario ausilio di una plausibile speculazione operata dalla retta Ragione.

Sul punto 3). Confermo che anche la Gnosi è “perniciosa” e “maligna” quanto lo è l’Ateismo. La gnosi pero, è altrettanto condannabile quando – come ho già accentuato – è manipolata e si trasforma in “eresia” sottesa nei diversi modelli assoluti dello Gnosticismo. Tuttavia tra le due correlazioni, si frappone appunto la sostanziale differenza che le separa e le distingue. Difatti, l’Ateismo è già corrotto e frustrante nella sua radice in quanto, rifiutando l’esplicito della religiosità naturale insita nel profondo umano, è anzitutto la negazione tangibile di “dio”. Ciò invece, non è una causa “vera” per la Gnosi; nemmeno, nel suo evolversi storpiato dalle diverse correnti gnostiche. Essa gnosi, benché “conoscenza” esoterica, ermetica e preclusa al profano, quindi, settaria e rivolta solo alla ristretta elite del “sapiente gnostico”, è per sua natura un archetipo valido, una propensione “buona” del pensiero filosofico, in quanto asseconda già la sana inclinazione umana al presupposto dell’idea o del mito al primo “demiurgo” a cui tutto, anche l’ordine del creato, fa oggettivo riferimento. Tuttavia, lo Gnosticismo improntato su questa logica di gnosi, anche se ostacolato da astrazioni eterodosse, è arrivato ad un concetto insufficiente e mai definito di “dio” (dell’Essere) e dell’”esistenza” (del Divenire), perciò, si riduce semplicemente ad Utopia irrealizzabile. È inefficace alla vera comprensione dell’Uomo, sia per lui in generale, quanto per i pochi “eletti” sapienti; quindi è impraticabile al suo completo esistere e pieno realizzarsi.

Buondì virtuale amico e “privilegiato” gnostico junghiano.

[SM=x44461] [SM=x44462]
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Bèh...forse sarà stata "naturale" 10.000 anni fa...quando gli uomini erano poco più che bestie e, nella loro ignoranza, attribuivano significati "religiosi" a tutti gli eventi che nn capivano o conoscevano (tuoni, fulmini, pioggia, fuoco, etc...), in questo caso sarebbe giusto parlare di "naturale" religiosità.
Ma, in seguito, di "naturale" c'è rimasto ben poco! Infatti nn appena gli uomini si sono riuniti in clan e tribù è nata la figura dello "stregone" che, essendo un pò più sveglio della media, decise di volgere a proprio favore l'ignoranza e la superstizione (che è una conseguenza di questa) dei suoi concittadini.
Oggi, purtroppo, nulla è cambiato...I religiosi continuano nella loro opera di diseducazione facendo credere al mondo intero che la religiosità è insita nell'animo umano, cercando di dare al loro operato una certa parvenza di "legittimità naturale".
Secondo questi personaggi, a dir poco furbetti, nn esiste alternativa alcuna al fatto di essere religiosi, in quanto ciò sarebbe addirittura impresso nel ns DNA...
Ecco, quindi, che noi atei veniamo definiti "innaturali" "sbagliati" e "frustrati"... [SM=x44463]
Già!..sarà, invece, "naturale" il gesto del parroco di Sulmona che ieri si è rifiutato di celebrare un funerale perchè il diretto "interessato" era un divorziato!!!
[SM=x44451] [SM=x44475]
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02/10/2006 20:29

Re: Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: siderius 02/10/2006 19.32


nn appena gli uomini si sono riuniti in clan e tribù è nata la figura dello "stregone" che, essendo un pò più sveglio della media, decise di volgere a proprio favore l'ignoranza e la superstizione (che è una conseguenza di questa) dei suoi concittadini.



[SM=x44456]

fai bene a dare addosso al furore clericale del bestion, ma temo che nessun antropologo, fosse anche marxista, ti avallerebbe questo quadretto da commedia (divertente, però [SM=x44452] )

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02/10/2006 21:02

L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 02/10/2006 20.29


[SM=x44456]

fai bene a dare addosso al furore clericale del bestion, ma temo che nessun antropologo, fosse anche marxista, ti avallerebbe questo quadretto da commedia (divertente, però [SM=x44452] )




Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.


... è questo il "furore clericale" che mi addebiti? [SM=x44455] [SM=x44455] [SM=x44455]


Sul resto convengo perfettamente con te! [SM=x44458]
[SM=x44451] ... quanto l'ingenua analisi del mio caro amico Side, sia fuori strada... [SM=x44452]



[SM=x44461] [SM=x44462]
[SM=x44475]

















Ciaooooo bei! Ora men vò un po' alla TVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV.... [SM=x44517] [SM=x44517] [SM=x44517]

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04/10/2006 12:45

Re: Re: Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 02/10/2006 20.29


[SM=x44456]

fai bene a dare addosso al furore clericale del bestion, ma temo che nessun antropologo, fosse anche marxista, ti avallerebbe questo quadretto da commedia (divertente, però [SM=x44452] )



[SM=x44471] ...nn ci sono più gli antropologhi di una volta... [SM=x44471]

[SM=x44500] [SM=x44475]
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04/10/2006 12:57

Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Bestionn 02/10/2006 21.02



Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.


... è questo il "furore clericale" che mi addebiti? [SM=x44455] [SM=x44455] [SM=x44455]


Sul resto convengo perfettamente con te! [SM=x44458]
[SM=x44451] ... quanto l'ingenua analisi del mio caro amico Side, sia fuori strada... [SM=x44452]



[SM=x44461] [SM=x44462]
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Ciaooooo bei! Ora men vò un po' alla TVVVVVVVVVVVVVVVVVVVVV.... [SM=x44517] [SM=x44517] [SM=x44517]


Mi sa che qui allora siamo in due ad essere ingenui, stimato amico Bestionn [SM=x44451]
Vuoi negare forse che il culto per Dio, o per gli Dei, sia maggiormente sentito presso le popolazioni più ignoranti o retrograde?
Come mai, tra i laureati in materie scientifiche, c'è una bassa percentuale di credenti? Forse che gli scienziati sono delle persone da considerare "innaturali"?
A mio avviso nn è la religiosità ad essere insita naturalmente nell'uomo, bensì la curiosità e la paura verso ciò che nn si comprende.
[SM=x44450] [SM=x44475]
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04/10/2006 12:58

Re: Re: Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: enricomolinaro 02/10/2006 20.29


[SM=x44456]

fai bene a dare addosso al furore clericale del bestion, ma temo che nessun antropologo, fosse anche marxista, ti avallerebbe questo quadretto da commedia (divertente, però [SM=x44452] )



Forse perchè si è espresso con termini semplici e comprensibili ?
Sarà pur stato stringato, ma ipotizzare che taluni, più svegli, sappiano trarre profitto dalla credulità diffusa, non solo agli albori dell'umanità ma in ogni epoca...bè non mi sembra per niente una cosa folle. Poi, certo, c'è chi prende la via alta e nobile (evitiamo gli esempi) e chi viaggia terra terra e allora si chiama vannamarchi...ma, in un caso come nell'altro, entrambi rispondono al bisogno diffuso di credere a un deus ex-machina che, tutto potendo, ti può dare una mano quando sei in difficoltà.
Mò, da questo prende le mosse la stantia argomentazione del divino innato nell'uomo, pura e semplice tautologia, in realtà.
Certo, è dura da digerire l'idea che con la morte tutto finisca, che non ci sia alcun premio o condanna, nè vergini bellissime nè schiere di angeli e cherubini. Gli amici che proprio ne sentono la necessità possono riflettere su un particolare: tutto e tutti, alla fine dei conti, siamo una congerie di atomi... tutto torna in circolo e nulla si distrugge o si crea. [SM=x44453]
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04/10/2006 14:59

Re: Re: Re: Re: L'Ateismo: il peggiore dei mali che incombe sull'Umanità!

Scritto da: Catilina.Ancona 04/10/2006 12.58


Forse perchè si è espresso con termini semplici e comprensibili ?
Sarà pur stato stringato, ma ipotizzare che taluni, più svegli, sappiano trarre profitto dalla credulità diffusa, non solo agli albori dell'umanità ma in ogni epoca...bè non mi sembra per niente una cosa folle. Poi, certo, c'è chi prende la via alta e nobile (evitiamo gli esempi) e chi viaggia terra terra e allora si chiama vannamarchi...ma, in un caso come nell'altro, entrambi rispondono al bisogno diffuso di credere a un deus ex-machina che, tutto potendo, ti può dare una mano quando sei in difficoltà.
Mò, da questo prende le mosse la stantia argomentazione del divino innato nell'uomo, pura e semplice tautologia, in realtà.
Certo, è dura da digerire l'idea che con la morte tutto finisca, che non ci sia alcun premio o condanna, nè vergini bellissime nè schiere di angeli e cherubini. Gli amici che proprio ne sentono la necessità possono riflettere su un particolare: tutto e tutti, alla fine dei conti, siamo una congerie di atomi... tutto torna in circolo e nulla si distrugge o si crea. [SM=x44453]


Ahimè..ti confesso che hai centrato un punto ricorrente dai tempi del liceo...la Prof di lettere mi criticava il fatto di essere troppo succinto e categorico, di andare troppo speditamente ad affrontare il tema in discussione senza prima creare quel "substrato" di "contorno" tanto caro alla maggior parte degli scrittori...
Da allora, evidentemente, nn sono cambiato e la conseguenza, me ne rendo conto, sta nel fatto che i miei pensieri possano apparire abbastanza "superficiali" o addirittura "puerili"...Nn posso farci nulla essendo una persona prettamente PRAGMATICA!!

Certo, i discorsi "farciti" e "pomposi", quasi si disputasse una gara per dimostrare chi è più erudito, sortiscono un ben altro effetto ma, dal mio punto di vista, servono solamente a "mostrare i muscoli" nel tentativo disperato di "fiaccare" l'avversario con frasi, talvolta sibilline e anacronistiche, che, alla fine, potrebbero essere riassunte in due righe!

Cmq, essendo ormai abituato a certe "critiche", le supero agevolmente con la speranza che mi si voglia, almeno, rispondere sui contenuti e nn sulla "forma" delle mie considerazioni [SM=x44450] .
P.S.
Lavoisier aveva capito tutto!!! [SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452]

[SM=x44475] [SM=x44475]
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