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Censure al Tg1 - crollo degli ascolti a favore del Tg5

Ultimo Aggiornamento: 11/12/2011 15:08
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22/06/2009 00:29

persino Ferrara molla Minzolini
CENSU-RAI!
- TG1 E TG2 A PRANZO CANCELLANO COMPLETAMENTE LE INCHIESTE DI BARI E LE “BOMBE” DI PATTY E BARBARA
- AL TG3 LA NOTIZIA È L’APERTURA
- INTANTO PERSINO ‘IL FOGLIO’ DI FERRARA CRITICA MINZOLINI: “AL TG5 ALMENO UN’OMBRA DI PATRIZIA LA SI È INTRAVISTA…”



1 - IL SALTO DI QUALITA' DI TG1 E TG2: OGGI A PRANZO COMPLETAMENTE CANCELLATA L'INCHIESTA DI BARI


Il gioco si fa duro e i telegiornali Rai rispondono presente.

Nelle edizioni di pranzo del 20 giugno sia il Tg1 di Minzolini, sia il Tg2 dell'interregno post Mazza sono andati oltre ogni previsione, superando abbondantemente i servizi onirici di questi giorni.
Se fino a ieri l'inchiesta di Bari veniva trattata non nominando mai il fatto, oggi a Saxa Rubra sono andati oltre.


MINZOLINI E BERLUSCONI

Il Tg2 delle 13 e il Tg1 delle 13.30 non hanno dedicato neanche un secondo alle nuove rivelazioni bomba dell'inchiesta barese

sul Cime di Rapa Gate. Non soltanto le indiscrezioni sui video di Patrizia in camera da letto con Papi-Silvio, ma neanche le affermazioni messe a verbale dalla nuova testimone Barbara sia in Procura che in un'intervista a Repubblica destano l'interesse dei due tg.

Il fatto che la ragazza abbia confermato sia la storia di soldi sia il sesso tra Papi e Patty non è stato giudicato meritevole di menzione. Se fino a ieri il tentativo era quello di lasciare la vicenda fuori dai titoli (con Dipollina che ha ribattezzato Minzolini "Zero Tituli"), oggi addirittura il caso rimane fuori dai tg. La vicenda, che apre le prime pagine di tutti i giornali con le nuove notizie arrivate da Bari, è passata completamente sotto silenzio. E pensare che il Tg3 ci ha aperto l'edizione delle 14.25...



2 - PERSINO IL FOGLIO DI FERRARA MOLLA MINZOLINI:
"AL TG5 ALMENO UN'OMBRA DI PATRIZIA LA SI E' INTRAVISTA..."

Da "Il Foglio"

Il re dei re del retroscena accusato di mancata messa in scena:

forse surreale contrappasso, magari ritrovata saggezza. Fatto sta che Augusto Minzolini manco ha messo piede al Tg1 che è finito sulla graticola. Vero che, appena arrivato, ha fatto sapere che di gossip - avendo a lungo praticato quello politico sui giornali - non se ne sarebbe né visto né sentito.


MINZOLINI

E' la metanoia minzoliniana, diciamo, in qualche modo opportuna e dovuta, visto che il Tg1 - tiggì ammiraglio su rete ammiraglia: sta praticamente tra il senso delle istituzioni e la capitaneria di porto - non è cartaccia stampata, e se non è dogma certo si avvicina all'atto di fede. E quindi benissimo si capisce che non può mica mandare i suoi cronisti a inseguire col microfono, vicolo per vicolo, magari in groppa a un motorino, le ragazze di lieve vita come una Sarzanini qualunque.

Non perché potrebbe risultare imbarazzante per il desco famigliare all'ora di cena (se hanno fatto pratica con i programmi televisivi pomeridiani, quelli possono sopportare tutto), ma proprio perché il ruolo del maggior telegiornale del servizio pubblico deve avere, mettiamola così, una compostezza e un'autorevolezza ce altri possono più gagliardamente schivare.


Per sua stessa, ovvia natura, il Tg1 è quanto di più vicino alla visione del Conte Zio: sopire, troncare; troncare, sopire - non certo per eludere, diononvoglia, ma quantomeno per non sbracare. Il gossip, dunque, non prevarrà. Come disse con elevato (e meglio: rinnovato) spirito Minzolini nel momento del suo insediamento, ci si occuperà di vita reale, e va a sapere se il sospetto transito di insospettabilmente vivaci fanciulle in casa altrui sia roba da vita reale.

Quindi, è la saggezza di Saxa rubra che strutture la cauta scaletta minzoliniana; non banale e deprecabile opportunismo, ma necessario senso dell'opportunità.
Guidare il TG1 è più faticoso che presidiare un ministero, portare un Tir dal Brennero a Bari (al povero Riotta, per dire, non bastava la giornata neanche per infilarsi la giacchetta), e del resto Minzolini per la bisogna è ancora un fresco neopatentato.

Certo, un tiggì di quelli saldamente ancorati tra la vita reale e l'autorevolezza - si potrebbe dire tra il pianerottolo e una discussione all'Aspen - avrebbe allora una scaletta che dall'Ira porta alla Corea, dalla social card alla crisi economica, da Dahrendorf all'enciclica papale; poi volendo, e senza strafare, pure quello che si travestiva come la mamma morta per beccarsi la pensione e qualcosa sulle faccende baresi. Dove si trovano le friselle e "la signora D'Addario" (Fitto dixit).

Con garbo, pian pianino, una parola è poca e due sono troppe
- ma se qualcosa si deve dire, che non sia proprio un elaborato da Settimana Enigmistica dove evaporano le signorine e si materializzano i giudici comunisti:
a volerci capire qualcosa, erano più facili i misteri nordcoreani.

Così che persino quei malpensanti dell'opposizione (la scossa? Frequentano magistrati? Elettricisti?), hanno finito col compiere il passo inconcepibile:
lodare il Tg5 di Mimun
, che spigliatamente un giorno ha prodotto un ineccepibile servizio sul fatto se sia meglio il gelato in coppetta o quello sul cono. Ma almeno un'ombra di Patrizia, temerariamente, lì si è intravista.


[20-06-2009]

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22/06/2009 23:59

Minzolini: «La prudenza sul caso Bari?
Non si può privilegiare il gossip»
Tg1, scontro maggioranza-opposizione.

E Garimberti convoca il direttore



ROMA - Un incontro di 20 minuti tra il presidente della Rai, Paolo Garimberti, e il nuovo direttore del Tg1, Augusto Minzolini, per parlare di «completezza e trasparenza dell'informazione»: il faccia a faccia si è tenuto dopo le polemiche sulla copertura riservata dalla testata ammiraglia della Rai all'inchiesta della Procura di Bari (i magistrati, occupandosi di presunte corruzioni nelle forniture sanitarie, sono incappati in un giro di ragazze che avrebbero partecipato, a pagamento, a feste e cene con il premier Silvio Berlusconi). L'argomento, dopo giorni di polemiche, sarà probabilmente oggetto di discussione nel Cda di mercoledì e proprio in quest'ottica Garimberti avrebbe convocato Minzolini. Tra i due c'era già stato un colloquio telefonico informale venerdì scorso sull'argomento. Lo stesso direttore è poi intervenuto in video nel corso dell'edizione principale del Tg1 di lunedì, quella delle 20: nel suo mini editoriale ha spiegato che la scelta di tenere «bassa» la vicenda delle feste con ragazze nella residenza del premier è una scelta di prudenza non essendovi reati o imputazioni a carico di Silvio Berlusconi e non essendovi a suo dire «alcuna notizia certa. «Di fronte a quanto sta accadendo nel mondo, dal piano economico di Obama alle vicende dell'Iran - ha sottolineato sostanzialmente il direttore - sarebbe stata una scelta incomprensibile privilegiare polemiche basate sul gossip».

SCONTRO - Sul tema intanto è scontro tra maggioranza e opposizione. Il Pdl difende Minzolini. Il Partito democratico, invece, accusa il nuovo direttore per la scarsa informazione fornita dal suo telegiornale sull'inchiesta di Bari. Michele Meta: «affrontare in maniera approfondita il tema dell'informazione e del pluralismo nei telegiornali Rai, i cui principi di obiettività, trasparenza e imparzialità sono chiaramente indicati nel codice etico dell’azienda». Duro anche il commento del senatore dell'Italia dei Valori Francesco Pardi, membro della Commissione di Vigilanza radiotelevisiva: «Neanche una parola sulle novità nell'inchiesta di Bari: per due giorni il Tg1 è stato reticente su quest'argomento. Uno scandalo, ridurre il servizio pubblico al silenzio stampa significa calpestare la Costituzione e il diritto dei cittadini di essere informati».

L'EDITORIALE
- «Voglio spiegarvi perchè - ha detto in serata Minzolini in un video registrato mentre stava alla sua scrivania - il Tg1 ha assunto una posizione prudente sull'ultimo gossip, l'ultimo pettegolezzo del momento, le famose cene o feste nelle residenze private del premier Berlusconi, Palazzo Grazioli e Villa Certosa. Dentro questa storia piena di allusioni, rancori personali, non c'è ancora una notizia certa nè un'ipotesi di reato che riguardi il premier e i suoi collaboratori». Casi che a suo avviso vengono strumentalizzati, come quello che coinvolse l'allora presidente del Consiglio Romano Prodi per «la vicenda della foto di un suo collaboratore ripreso in una situazione scabrosa». Minzolini ha spiegato: «Ho visto celebri mangiapreti nelle vesti di novelli Savonarola». Per il direttore del Tg1 «queste strumentalizzazioni, questi processi mediatici, non hanno nulla a che vedere con l'informazione del servizio pubblico. Questa è la linea che vi ho promesso fin dal primo giorno e che continuerò a garantirvi».


22 giugno 2009
www.corriere.it/politica/09_giugno_22/garimberti_minzolini_pd_pdl_bari_5724c798-5f35-11de-bd53-00144f02aabc.shtml?fr=box_pr...



Dopo queste giustificazioni Minzolini non potrà più ricorrere al gossip
quando gli sarà necessario per distrarre l'opinione pubblica da errori o atti impopolari del PdL [SM=x44499]

Staremo a vedere [SM=g1741324]
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23/06/2009 14:50

INFORMAZIONE E TRASPARENZA

L'Idv lancia la battaglia per l'indipendenza dell'informazione sulla tv di Stato
«Minzolini? Licenziarlo per giusta causa»
Di Pietro all'attacco del direttore del Tg1: «E' un gossiparo, l'Emilio Fede del servizio pubblico»


Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro
(Ansa)

MILANO - Augusto Minzolini, direttore del Tg1, per il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, è «un gossipparo», anzi
«l'Emilio Fede del servizio pubblico» che toglie spazio alla politica e alle notizie in tv e per questo «andrebbe licenziato per giusta causa».
Nell'edizione del telegiornale di lunedì sera proprio Minzolini era intervenuto in video per giustificare la decisione di non dare molto spazio alle vicende legate al caso Bari, l'inchiesta che chiama in causa un imprenditore pugliese e un giro di escort che avrebbero frequentato anche le residenze private del premier Silvio Berlusconi.
Nel suo mini-editoriale Minzolini aveva parlato della mancanza di una notizia certa e spiegato di non volere assecondare quella che ritiene essere una linea di condotta scandalistica portata avanti da altri media.

INFORMAZIONE E INDIPENDENZA - In una conferenza stampa dedicata «all'assoluta mancanza di trasparenza e indipendenza dell'informazione pubblica»,
Di Pietro annuncia che il suo partito ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per presentargli il materiale che ha raccolto su questo tema
e ricorda che l'Idv ha chiesto in Vigilanza l'audizione dei direttori dei Tg.
Anzi Pancho Pardi, che ne fa parte, anticipa che mercoledì ci sarà l'ufficio di presidenza ma le audizioni sarebbero già state calendarizzate a partire da quella di Minzolini per la prossima settimana.

«MERCIMONIO A VIALE MAZZINI» - Di Pietro però va oltre e denuncia le nomine di Viale Mazzini che sono all'ordine del giorno del cda di mercoledì.
L'Idv «ha rifiutato la spartizione per gli incarichi che saranno assegnati domani alla Rai.
Una spartizione e un mercimonio di posti su cui a questo punto deve intervenire la magistratura».
Ma il dossier del suo partito riguarda soprattutto il Tg1 che «dopo la vittoria alle elezioni è quasi del tutto oscurato con un 3% appena.
Si vuole ridurre al silenzio una voce critica e del resto Minzolini con me ha il dente avvelenato. Tre volte ha fatto gossip, diffamazione, su di me ed è stato rinviato a giudizio. Una volta anche condannato in primo grado

... segie...

Corriere della Sera - 23 giugno 2009


[SM=x44515]
[Modificato da Etrusco 23/06/2009 14:50]
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23/06/2009 14:58

Guardate cosa scriveva Minzolini qualche tempo fa: come si caaaaambia, per non morireeeeeee, come si cambiaaaaaaa...... [SM=x44463]

"Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. Il rinnovamento del Parlamento italiano è un fenomeno anche sociologico di cui la stampa deve dare conto: io non dimentico mai che il mio referente è il lettore e non il politico e che il mio compito è quello di rappresentarlo come è senza mediazioni". Rappresentarlo anche nei suoi aspetti privati? E' giusto frugare nella vita intima di chi ci governa, è utile? "Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico".

Firmato: Augusto Minzolini 1994
Disgustoso! [SM=x44475]

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Voi gridavate cose orrende e violentissime e voi siete imbruttiti. Io gridavo cose giuste e ora sono uno splendido quarantenne.

La situazione è grave, ma non è seria! (E.Flaiano)

"Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste....cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone, ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perchè il regista non crede nelle persone....io CREDO nelle persone, però non credo nella MAGGIORANZA delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza......"

Le donne ci amano per i nostri difetti. Se ne abbiamo abbastanza, ci perdonano tutto, anche la nostra intelligenza (O. Wilde)


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Re:
+tag+, 23/06/2009 14.58:

Guardate cosa scriveva Minzolini qualche tempo fa: come si caaaaambia, per non morireeeeeee, come si cambiaaaaaaa...... [SM=x44463]

"Le smentite a ripetizione rivelano solo che abbiamo una classe politica nuova che non ha ancora assimilato il fatto che un politico è un uomo pubblico in ogni momento della sua giornata e che deve comportarsi e parlare come tale. Il rinnovamento del Parlamento italiano è un fenomeno anche sociologico di cui la stampa deve dare conto: io non dimentico mai che il mio referente è il lettore e non il politico e che il mio compito è quello di rappresentarlo come è senza mediazioni". Rappresentarlo anche nei suoi aspetti privati? E' giusto frugare nella vita intima di chi ci governa, è utile? "Quattro anni fa, e cioè in tempi non sospetti, scrissi che la nomina di Giampaolo Sodano alla Rai nasceva dai salotti di Gbr, la televisione di Anja Pieroni. Oggi penso che se noi avessimo raccontato di più la vita privata dei leader politici forse non saremmo arrivati a tangentopoli, forse li avremmo costretti a cambiare oppure ad andarsene. Non è stato un buon servizio per il paese il nostro fair play: abbiamo semplicemente peccato di ipocrisia. Di Anja Pieroni sapevamo tutto da sempre e non era solo un personaggio della vita intima di Craxi. La distinzione fra pubblico e privato è manichea: ripeto, un politico deve sapere che ogni aspetto della sua vita è pubblico. Se non accetta questa regola rinunci a fare il politico".

Firmato: Augusto Minzolini 1994
Disgustoso! [SM=x44475]




[SM=x44466] scusa, ma Minzolini dove lo scrisse questo articolo?
Hai qualche link o riferimento? [SM=x44473]

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23/06/2009 16:56

Re: Re:
Etrusco, 23/06/2009 16.52:




[SM=x44466] scusa, ma Minzolini dove lo scrisse questo articolo?
Hai qualche link o riferimento? [SM=x44473]


a te!! [SM=x44461]

ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/10/29/il-politico-non-ha-un-priv...


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La situazione è grave, ma non è seria! (E.Flaiano)

"Sa cosa stavo pensando? Io stavo pensando una cosa molto triste....cioè che io, anche in una società più decente di questa, mi troverò sempre con una minoranza di persone, ma non nel senso di quei film dove c'è un uomo e una donna che si odiano, si sbranano su un'isola deserta perchè il regista non crede nelle persone....io CREDO nelle persone, però non credo nella MAGGIORANZA delle persone. Mi sa che mi troverò sempre a mio agio e d'accordo con una minoranza......"

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23/06/2009 17:56

+tag+, 23/06/2009 16.56:





è incredibile vedere l'inversione ad U [SM=x44466]

ma perchè avrà fatto questo cambiamento?
Solo per avere una poltrona prestigiosa?
Ma penso che ci dovrebbe essere anche dell'altro, altrimenti anche un Giuliano Ferrara sarebbe andato benissimo per la direzione del Tg1... (leggendo le critiche piccate di Ferrara vien da pensare che lui abbia mal digerito la cosa...) [SM=x44473]
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25/06/2009 18:04

Rai, Garimberti porta il caso Tg1 in Cda Protesta dei giornalisti contro Minzolini

di GIOVANNA VITALE

"Le notizie non si occultano". I Cdr chiedono che il direttore
sia ascoltato dalla Vigilanza. Slittano ancora le nomine

ROMA - Slittano ancora le nomine Rai, a dispetto dell'ordine del giorno in cda che aveva al primo punto la designazione dei direttori di Tg2 e Raisport. La mancanza di un accordo complessivo ha costretto il dg Masi a rimandare tutto alla prossima settimana, quando si dovrebbe discutere pure di Raidue, Radio Rai e forse Raitre e Tg3. Una necessità dettata anche dal "caso Minzolini" e dalla clamorosa protesta dei giornalisti, questione che il presidente Paolo Garimberti porrà oggi con forza all'attenzione del consiglio.

D'altra parte non era mai accaduto. Mai a Viale Mazzini i comitati di redazione di tutte le testate s'erano riuniti in assemblea plenaria per condannare la disinformazione diffusa dai telegiornali sullo scandalo Berlusconi-D'Addario. "Siamo tutti Tg1, siamo tutti, noi giornalisti della Rai, contro le scelte editoriali di chi occulta le notizie e rende agli italiani un pessimo servizio pubblico radiotelevisivo" afferma un documento. Nel mirino c'è Augusto Minzolini, da meno di un mese direttore del Tg1, autore lunedì sera di un editoriale per difendere la sua linea del silenzio. Ebbene è ora che egli "comprenda", sottolineano i rappresentanti sindacali dei giornalisti, "qual è il compito del direttore di una testata del servizio pubblico, tenuta a raccontare e rappresentare, con tutti i punti di vista, i fatti che hanno rilevanza nella vita del Paese. Un impegno che mai può venir meno e mai può permettersi di tacere notizie o impedire una loro corretta e completa lettura". E ciò vale "anche per il Tg2, responsabile di analoghe omissioni" e per tutte le redazioni. I comitati di redazione concludono chiedendo alla Commissione di Vigilanza di convocare Minzolini. Un'audizione che l'ufficio di presidenza potrebbe decidere già oggi, insieme a quella dei direttori degli altri Tg Rai.

Nel frattempo, almeno finché Minzolini "non avrà chiarito le sue scelte sulle vicende del premier", l'associazione Libertà e Giustizia invita a non guardare più il Tg1. E il direttore viene bacchettato perfino da un deputato del Pdl, già direttore di QN Giancarlo Mazzuca: "Ha sbagliato. Io avrei dato la notizia, ma mettendo in rilievo le forzature".

Una protesta inedita, quella dei giornalisti Rai, che incassa subito la solidarietà del consigliere in quota Pd, Giorgio Van Straten: "La presa di posizione dei cdr dimostra che il richiamo a una maggiore correttezza non era un'invenzione né del presidente Garimberti, né del consigliere Rizzo Nervo, che ha invocato la possibilità di licenziamento per giusta causa. Perché se dare notizie in modo distorto è grave, non darle affatto è peggio". Un'ipotesi, quella ventilata da Rizzo Nervo, rilanciata ieri da Antonio Di Pietro. "Minzolini è un gossipparo", anzi "l'Emilio Fede del servizio pubblico", ha attaccato il leader Idv. Annunciando una lettera al Capo dello Stato completa di dossier sul tema e denunciando le future nomine di Viale Mazzini: "Noi abbiamo rifiutato la spartizione e un mercimonio di posti su cui ora deve intervenire la magistratura".

Nomine che tuttavia oggi non si faranno. Colpa dello stallo sui direttori di Rete. Perché se il Tg2 dovrebbe andare a Mario Orfeo, Raidue è ancora contesa tra Pdl e Lega. La quale potrebbe accontentarsi della direzione della Tgr con Simonetta Faverio. Per Radio Rai si profila la "super direzione" di Bruno Socillo, mentre su Raisport il condirettore Eugenio De Paoli non convince. Resta infine il rebus Raitre-Tg3, che vedrebbe il direttore del Tg3, Di Bella, trasmigrare alla Rete. E Bianca Berlinguer al suo posto.

(24 giugno 2009)

Fonte la repubblica

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

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Sai cosa scrivere? Allora posta!
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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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25/06/2009 18:05

B protetto dal silenzio dei Tg Ma l'Ordine dei giornalisti?

Mimmo Càndito

Legittimità e legalità, ma censura e autocensura
Passo ora al secondo argomento, i guai del signor B. Argomento che in questi giorni ha avuto, anch''''esso, una forte evoluzione. Oggi non è più soltanto il caso Noemi, oggi si rientra in una fattispecie ancora più grave e drammatica.

B. la indentifica come un complotto organizzato da "poteri forti" che muovono dall'Italia e hanno alleanze all'estero, fin dentro il mondo dei media.

E', mi pare, una scelta di comodo, che tenta di coprire una realtà che parla da sola, e con accenti durissimi, anche quando va fatta distinzione tra legalità e legittimità, e tra pubblico e privato (ammesso che esista un privato per l'uomo pubblico che regge un governo). Ma, naturalmente, un "imputato" ha legittimità di scegliere la difesa che meglio gli aggrada.

Quello che sorprende, tuttavia, non è soltanto il blocco di difesa che immediatamente si ricompone attorno all'imputato (ma questa volta assai meno compatto, il blocco, che nel passato, con le prese di distanza di Fini e con i velati - ahi, quanto ardire - commenti critici della Chiesa), cioè il prevalere ancora una volta della logica di schieramento contro ogni evidenza e ogni ragione; ma a sorprendere è il fatto che non si sappia scegliere altra strategia che non sia negare i fatti e dire che è colpa dei "comunisti".

Tuttavia, non vado oltre su questo piano perchè rischio di spostarmi decisamente dai confini di questo blog, che riguarda la comunicazione .

Su questo piano, vorrei fare due notazioni. La prima fa riferimento al tentativo di diversione che viene compiuto dal blocco pro-B: si dichiara a ogni occasione che si tratta soltanto di "gossip", e che i nemici di B non avendo altri argomenti tentano di infangare la figura del capo del governo, distraendolo dai suoi progetti di salvare l'Italia.

Nelle tecniche della comunicazione, questa della diversione - cioè dello spostamento del "fuoco" del problema e della sua sostituzione con un altro "fuoco" - è una pratica molto usata. Che talvolta ottiene anche buoni risultati, ma al cui raggiungiemnto è essenziale l'apporto dei massmedia come strumento di condizionamento del giudizio dell'opinione pubblica.

E qui arriviamno al secondo aspetto del problema. Ieri - con forme assolutamente mai usate prima - il complesso dei giornalisti della Rai ha condannato l'informazione che su questo caso (non) era stata data dal Tg1 e comunque dal servizio pubblico in generale: se si voleva sapere quanto stava accadendo bisognava collegarsi con il Tg3 o TgSky24 o Tg7, perchè anche Mediaset praticava un fuoco di sbarramento e una pratica di diversione che non lasciavano capire un bel niente di quanto stava accadendo.

Il caso è gravissimo. Questa volta non si è trattato soltanto di manipolazione dell'informazione, ma di una vera e propria censura. Una censura che, dopo alcuni giorni di proteste del mondo politico, è stata mutata in una manipolazione, perchè - pur dando finalmente la notizia - si tacevano gli elementi essenziali della vicenda e si spostava l'attenzione dell'ascoltatore ingannandolo in evidente malafede (e qui va detto che la responsabilità è certamente del giornalista direttore del Tg1 - il suo nome è Augusto Minzolini - ma anche del giornalista che firmava il servizio, e il suo nomè Pino Scaccia). Ma la pratica, dicevo, è stata diffusa su tutte le reti televisive, tranne quelle citate, e le spiegazioni possibili sono due: un ordine calato dall'alto, al cui ordine i giornalisti e i direttori hanno piegato la schiena, o un gravissimo atto di autocensura e di autoimbavagliamento.

Tuttavia, il fatto che ieri sia stato poi pubblicato quel documento di condanna firmato da TUTTI i rappresentanti dei giornalisti della Rai - cosa MAI accaduta prima - lascia pensare che ci sia stato un vero e proprio ordine cui, alla fine però, i giornalisti hanno deciso di ribellarsi ritrovando un minimo di livello di decenza. Non è stato più possibile, dunque, accusare i "comunisti" di fare un caso politico di un semplice "gossip" e B. si è ritrovato nudo in compagnia dei suoi servitori che sono iscritti all'Albo dei giornalisti (ma l'Ordine, non dovrebbe intervenire???).

Una cosa divertente l'ho notata nel tg1 di ieri notte, poco prima della mezzanotte. Il giornalista conduttore che doveva leggere il comunicato sindacale di cui parlavo mostrava tanto impaccio, tanta incertezza nel leggere, che la cosa faceva davvero ridere: e non si capiva bene se lo facesse con intenzione (tanto che non si comprendeva che cosa stesse leggendo), o se fosse davvero così poco aduso a leggere cose che vanno contro "il potere" che pareva stesse leggendo un testo in inglese e non in italiano. Che barbarie!

Un'ultima notazione. Un'indagine del Censis (istituto autorevole e inattacabile) ha rilevato un paio di settimane fa che il 70 per cento degli italiani forma le proprie opinioni e riceve informazioni esclusivamente attraverso i telegiornali e comunque le tv, e che soltanto il 24 per cento ha queste informazioni attraverso i giornali. Si capisce bene, dunque, la gravità di quanto è accaduto in questi giorni; e si capisce bene che cosa quelle cifre dicono se le si proietta nel tempo passato (e in quello a venire...)

Fonte la stampa

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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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26/06/2009 17:25



Che pena assistere nel pieno di TANGEN-TOPA al
SILENZIO AZZURRO DI MINZOLINI,
CHE FU IL 1° A Svelare alle plebi la liaison dangereuse tra BETTINO Craxi e L'ATTRICE Anja Pieroni.

Tanto da beccarsi daL CINGHIALONE furente il titolo di “Ridolini”

- SE PALAZZO GRAZIOLI VALE COME "RESIDENZA DI STATO", BRUNETTA installi anche lì i “tornelli” per controllare CHI VA, CHI VIENE.
O basta il rilascio di una “marchetta”?




Caro Dagone,
argomentava l'acuto Marx (inteso come il mitico e a noi caro Groucho) che se si scrivesse "la verità sulla maggior parte degli uomini in vista, non ci sarebbero abbastanza galere per alloggiarli".

Ma da quando Silvio Berlusconi è sceso in politica, "graziato" - si può ricordarlo ogni tanto? - dai giudici di Tangentopoli
come tutti i signorotti proprietari di stampa e tv (ricordi la ghigliottina mediatica allestita dal mediasettimino Emilio Fede di fronte al palazzo di Giustizia di Milano?
O le conversioni mistiche di Cesare Romiti e del suo abate Paolino Mieli ai piedi del Card. Martini?)
oggi la verità fatica sempre più a farsi strada nel solido muro di carta (e plasma televisivo) eretto a difesa dell'onore del Cavaliere (S)mascarato.

Così, l'unica industria italiana che non sembra risentire della crisi è quella delle bugie.
Una volta, quando la plastica non aveva preso il posto del ferro dei partiti,
forse eravamo un pochino tutti più liberi e informati.

Forse. Ben ritrovato, comunque, sito Dagospia.

Che pena assistere allora nel pieno di Puttanopoli alla Vespa in panne di Saxa Rubra (della serie "Non aprite quella Porta", firmato Bru-neo). [SM=x44455]
Oppure ai contorcimenti di Flebuccio de Bortoli.

Per non dire dei vari imbiscionati dall'unto di Arcore.
Il Signorini "Chi" e il Rossella "O Bara". Gli sfatti separati dalle opinioni.
E che lezioni di giornalismo anglosassone arrivano pure dalla cattedra di Jhonny Riotto.
L'ex americanista del Manifesto che è arrivato fin sulla vetta del Monterosa (la via milanese che ospita il Sole 24 Ore).
Riotta fa mercecaglia di notizie piccanti spedendole non in prima pagina, ma nei magazzini confindustriali.

Infine, due parole sul velino azzurro, Augusto Minzolini.
L'ultimo miracolato da Berlusconi.

Allievo di Guido Quaranta, intraprendente e brillante cronista parlamentare prima di "Panorama" e poi dell'Espresso, tanto da essere soprannominato "Supposta" dal deputato monarchico Alfredo Covelli,
il Minzo è andato al Tg1, di cui è direttore, per raccontare la favoletta che a lui non interessa il gossip pecoreccio.
Un bla bla penoso e sudaticcio.

Proprio lui si cosparge il cranio di cenere
che per primo rivelò la liaison dangereuse tra Bettino Craxi e l'attricetta Anja Pieroni.
[SM=x44455]
Tanto da becccarsi dal leader socialista furente il titolo di "Ridolini".

Dalla tua antica e appassionata diarista,
Tina A.Commotrix


Ps. Apprendo dai giornali che i nostri servizi di sicurezza hanno equiparato a "residenze di governo" le case private di Berlusconi (Arcore, Villa Certosa, palazzo Grazioli).
Dunque, in questi luoghi dovrebbero valere le stesse regole ministeriali di palazzo Chigi.
Chissà se il ministro Brunetta, il Minosse delle regole anti fannulloni, ha provveduto ad installare anche lì i terribili "tornelli" per controllare le entrate e le uscite.
O basta il rilascio di una "marchetta"?



Fonte: Dagospia 26-06-2009

[SM=x44456]
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PippyZzetta
28/06/2009 16:39

Re:
Etrusco, 23/06/2009 17.56:




è incredibile vedere l'inversione ad U [SM=x44466]



più che a U direi a novanta [SM=x44452]
cmq mi credete se vi dico che sto rimpiangendo riotta? che mi era piaciuto proprio zero [SM=x44465]

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Perchè ga na testa che manco un porzeo ghe la magnaria
You're a good man,Charlie Brown

Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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29/06/2009 21:56

VENGO DOPO IL TG
- MINZO: "La vera inchiesta di Bari riguarda la malasanità, Ma i media prediligono la escort-story"
- DI BELLA: "E Lewinsky/Clinton?
Il confine TRA POLITICA E GOSSIP è ormai labile"
- CARELLI: "è UN'INCHIESTA GIUDIZIARIA CON RISVOLTI POLITICI"...



Come affrontare nei tg nazionali l'inchiesta di Bari

che ha travolto come un ciclone la politica italiana e la vita privata e pubblica del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi?
Il settimanale Tv Sorrisi e Canzoni, in edicola martedì 30 giugno, lo ha chiesto ai sette direttori dei tg nazionali nella rubrica «I magnifici 7».
Ecco le loro risposte:

AUGUSTO MINZOLINI - TG1: «La vera inchiesta di Bari riguarda la malasanità, 700 milioni di euro di appalti rubati alle tasche degli italiani. Questa è politica. Ma i media ammalati di gossip prediligono la escort-story».

ANTONIO DI BELLA - TG3: «E Lewinsky/Clinton, e Sarko/Rachida? Il confine è ormai labile. Ma se c'è un'inchiesta della Procura, l'unica cosa da fare è mandare un inviato sul posto e valutare se quel che ha raccolto ha interesse pubblico o no».

CLEMENTE J. MIMUN - TG5: «È un mix. Difficile non notare che non si parli più dell'ipotesi tangenti sugli appalti sanitari in una regione, la Puglia, governata dalla sinistra, ma solo di signorine ingaggiate per feste nelle case di personaggi influenti, residenze del premier comprese. Il Tg5 ha parlato di tutto».

EMILIO FEDE - TG4: «È solo l'azione di una muta di cani famelici non sono degni nè del gossip, nè della politica, nè di una società civile. Schegge impazzite».

GIORGIO MULÈ - STUDIO APERTO: «È un'inchiesta che viene, allo stato, usata per fini politici nel tentativo di indebolire e offuscare l'immagine di Berlusconi. Per fare questo, giornali che hanno fatto del rigore la loro bandiera hanno temporaneamente ammainato il vessillo cedendo al gossip più becero».


ANTONELLO PIROSO - TG LA7: «Politica, ahimè. Perchè lambisce un politico. Se in un'intercettazione un soggetto parla di ragazze da lui pagate per andare a feste a casa del premier, non può che essere così. Ricordando però che il premier non è indagato. E che chi lo vuole battere lo deve fare sul terreno della politica, e non del gossip».

EMILIO CARELLI - SKY TG24: «Nè l'uno nè l'altro. Si tratta semplicemente di un'inchiesta giudiziaria che per il suo contenuto può avere risvolti di gossip e che impatta sulla politica italiana nel momento in cui riguarda anche il presidente del Consiglio».

dal Corriere.it 29-06-2009

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01/07/2009 19:01

UN sorpasso SENZA FANFARA
- Da due sere il Tg5 mette ko il Tg1 alle 20
- Negli ultimi 7 giorni è accaduto 5 volte: Effetto Puglia su Minzolinho “Zero tituli”?
- perché MIMUN E MEDIASET NON rivendicaNO iL successO (da quanto non accadeva?)…


Uno si aspetterebbe la fanfara,
comunicati trionfanti sulle agenzie, articoli compiacenti dai giornali amici, analisi dettagliate dai cronisti di settore.
E invece niente. Silenzio di tomba. Da due sere il Tg5 delle 20 mette ko il Tg1, nell'ultima settimana il tg di Clemente Mimun ha fatto segnare il sorpasso per ben cinque volte, eppure a Mediaset non hanno trovato neanche lo straccio di cinque righe per rivendicare la vittoria.

Dopo le polemiche roventi per la censura di Sputtanopoli,
dopo che Pino Scaccia è diventato il bersaglio prediletto di Sebastiano Messina nella sua rubrica su "Repubblica",
ora su Minzolihno "Zero Tituli" si abbatte anche la maledizione dell'Auditel. [SM=x44457]
Ieri sera, martedì 30 giugno, il Tg5 ha fatto registrare il 27,58% di share, 5.270.000 milioni di telespettatori, contro il 27,17 del Tg1 e 5.140.000. Stesso copione la sera prima.

Lunedì 29 giugno per il Tg5 28,17% e 5.456.000, per il Tg1 27,15 e 5.226.000.
Il sorpasso è avvenuto in due serate in cui, a differenza di quanto era accaduto la settimana scorsa, il Tg1 è andato in onda in forma completa, senza riduzioni per le partite di calcio.
Tra l'altro in epoca Riotta le poche volte in cui il Tg5 riusciva ad avvicinarsi al Tg1 accadeva di solito la domenica sera (per motivi di traino), non durante la settimana.

Andando ancora a ritroso si arriva a domenica 28 giugno: Tg5 al 26,87% e 4.212.000, Tg1 (in versione dimezzata) al 25,53 e 3.702.000.
Sabato 27 giugno e venerdì 26 è il telegiornale di Minzolini a imporsi: 27,70 (4.267.000) a 24,36 (3.751.000) il sabato, 26,24 (4.586.000) a 24,23 (4.349.000) il venerdì.

Giovedì 25 giugno è di nuovo tempo di Mimun: il Tg5 fa segnare il 27,56 % e 5.266.000 telespettatori, contro il 26,46 e 4.724.000 del Tg1 in forma ridotta.
Mercoledì 24 giugno ancora vittoria del Tg5, con il 26,70 e 5.026.000 contro il 25,40 e 4.438.000 del Tg1 di nuovo in versione ridotta.

Insomma, se le sconfitte nelle serate in formato ridotto possono avere l'attenuante calcistica per il Tg1, i ko di Minzolini di ieri e dell'altro ieri mandano in brodo di giuggiole Clementone Mimun, che però gioisce in silenzio...


Dagospia - 01-07-2009
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07/07/2009 14:04

Mai dire Minzo
- Altro che risintonizzazione,
nel preserale Raiuno sta sopra anche 10 punti su Canale 5,
IL SORPASSO AVVIENE ALLE 20 CON TG1 E TG5

- Su Minzo Forza Italia schiera calibri e consiglieri,
An zitta,
Pd afono
- Il crollo degli ascolti in Cda…

MINZOLINI1 - NEL PRESERALE RAIUNO SOPRA A CANALE 5 ANCHE DI 10 PUNTI, IL SORPASSO AVVIENE ALLE 20 CON TG1 E TG5...


Il coro pro Minzolinho "Zero Tituli"

che si è levato dal centrodestra ripete la linea come una falange:
è colpa della risintonizzazione di Raiuno.

Eppure passano i giorni, i tempi della risintonizzazione si sono conclusi oramai da una settimana (il calendario del Ministero prevedeva come finestra temporale l'ultima decade di giugno, scadenzata giorno per giorno secondo le diverse regioni),
si presume che i telespettatori trovatisi all'improvviso con qualche problema di frequenza lo abbiano risolto, ma il sorpasso del Tg5 sul Tg1 viene confermato giorno dopo giorno.

Un dato, in particolare
, è al vaglio di Viale Mazzini:
il traino.
A dispetto dei discorsi sulla risintonizzazione, nel preserale Raiuno vince puntualmente su Canale 5, come segnala Francesco Bei su "La Repubblica" (vedi articolo sotto).
Quando, però, la linea passa ai telegiornali, il Tg5 di Clementone Mimun fa segnare recuperi anche di dieci punti. [SM=x44452]
Basta prendere i numeri Auditel degli ultimi giorni.


Domenica 5 luglio
il programma che precede il Tg1 fa segnare nel suo ultimo segmento il 19.8%, 2.557.000 di telespettatori. Passa la linea al tg di Minzolini, l'ascolto sale di soli 5 punti, 24.4%, 3.534.000. Situazione diversa su Canale 5. Il preserale sta ben al di sotto del concorrente Raiuno, 13.1% con 1.480.000. Parte la sigla del Tg5 e gli ascolti schizzano, assestandosi sul 24.9%, 3.617.000. Undici punti di balzo, che permettono al tg Mediaset di vincere di mezzo punto sul rivale.

Sabato 4 luglio.
L'ultimo spezzone del preserale di Raiuno segna 26.08%, 3.239.000. Il Tg1 seguente non sposta molto: 26,46%, 3.743.000. Su Canale 5, invece, solita impennata. Il preserale al 14.1%, 1.443.000, il Tg5 al 26,5%, 3.791.000. Mimun di nuovo sopra Minzo, partendo da uno svantaggio di dodici punti.

Venerdì 3 luglio stessa situazione:
nel preserale Raiuno è in vantaggio, ma poi il risultato si ribalta con i tg. Su Raiuno il programma prima del tg è al 22.6%, 3.146.000. A seguire il Tg1 segna il 26.1%, 4.172.000. Su Canale 5 preserale in svantaggio, al 21.9% e 3.044.000. Il Tg5 dà una strombazzata di clacson e sorpassa, con il 26.7% e 4.337.000. Insomma, la risintonizzazione dovrebbe valere solo per i tg, mentre sul preserale non sembra avere effetto...


Eppure dal centrodestra, tendenza Forza Italia e Forza Silvio, si è levato un coro unanime,
che ha messo in campo consiglieri di amministrazione come Verro e Gorla, ministri come Rotondi,
calibri parlamentari come il vigilante Lainati e il vicepresidente della Camera Lupi.

Dai finiani e quello che resta di Alleanza Nazionale, invece, neanche un fiato,

mentre il Partito Democratico a parte qualche parlamentare resta afono.


2 - CALO DI ASCOLTI DEL TG1, IL CASO APPRODA IN CDA RAI...
Francesco Bei per "La Repubblica"


Il calo di ascolti del Tg1 «è un tema di cui ci stiamo occupando, sul quale ci stiamo interrogando:
un po´ di preoccupazione certamente c´è».

È stato ieri il presidente della Rai, Paolo Garimberti, a far uscire ufficialmente la questione Tg1 dai circoli ristretti degli addetti ai lavori. I numeri Auditel sembrano confermare la preoccupazione del presidente: venerdì 3 luglio Tg1 al 26,1% - Tg5 al 26,7%; sabato Tg1 al 26,46% - Tg5 al 26,5%; domenica Tg1 al 24,4% - Tg5 al 24,9%.

Un caso solo apparentemente aziendale e molto politico, visto che il neodirettore del Tg1, Augusto Minzolini, è la prima nomina pesante del governo Berlusconi. E che il principale concorrente privato, il Tg5 - che negli ultimi giorni ha messo la freccia e ha sorpassato ripetutamente l´ammiraglia giornalistica della Rai - è di proprietà del Cavaliere.
«La somministrazione di un´informazione incompleta - attacca il pd Giorgio Merlo - è bocciata dal pubblico».

E di un «sorpasso molto preoccupante» parla Roberto Rao dell'Udc. Ce n'è abbastanza insomma per imbastire una polemica, anche perché il clima a viale Mazzini, come sempre quando sono in vista altre nomine (rinviate ancora di una settimana), è tornato farsi pesante. Così si viene a sapere che Garimberti potrebbe sollevare "fuori sacco" la questione Tg1 al prossimo Cda, convocato giovedì per discutere dell'offerta Sky. Del resto, che il problema sia arrivato ormai ai piani alti dell´azienda lo conferma la levata di scudi dei due consiglieri del Pdl a difesa dell'ex inviato della Stampa.

«Il Tg1 e il direttore Minzolini - denuncia ad esempio Antonio Verro - sono in questi giorni oggetto di forti pressioni e tentativi di condizionamento che vanno ben oltre la legittima libertà di critica».
E Alessio Gorla, l´altro membro berlusconiano del Cda, si prende la briga di sparare una raffica di dati Auditel per dimostrare che «l´erosione degli ascolti è cominciata molto prima, quando il direttore era Gianni Riotta».

Per poi concludere con un "consiglio" che sembra rivolto proprio al presidente Garimberti: «Mi sembra corretto sospendere per il momento ogni giudizio sui risultati di ascolto del telegiornale e rimandare una più serena valutazione a quando si sarà ristabilita la normale situazione di ricezione del segnale di Rai Uno».

La spiegazione del calo degli ascolti, secondo Minzolini, è infatti puramente tecnica e non ha niente a che fare con la linea editoriale.

Il problema sarebbe il periodo necessario per la «risintonizzazione» della rete dovuta al cambiamento dal sistema analogico al digitale.
Un guaio soprattutto per le persone anziane:
secondo i dati Rai l´83% del pubblico in uscita dal Tg1 nell´ultima settimana è rappresentato proprio da persone over 55 anni per le quali si evidenzia una riduzione del 16,3%, con un share in calo di 3,92 punti.

[SM=x44516]
La direzione del Tg1 cita quindi i dati della settimana precedente alla risintonizzazione della rete e con una messa in onda normale:
«Il Tg1 delle venti era sopra di 3,49 punti di share rispetto al Tg5».
Ma gli avversari di Minzolini fanno notare che Rai1, prima dell´inizio del Tg1, è sempre avanti Canale5, a dimostrazione che la «risintonizzazione» non c´entra nulla.

Francesco Bei per "La Repubblica"
[07-07-2009]
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07/07/2009 14:48

[SM=x44516] [SM=x44516] [SM=x44516] [SM=x44516] [SM=x44516] [SM=x44516]
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TG1, VOLANO SEDIE E INSULTI E CORNETTE:
PETRUNI E GIORGINO CONTRO MINZOLINI
- Cronaca rocambolesca di una giornata dietro le quinte deL G8 DELLL’Aquila
- (ANZICHé MANDARE IN ONDA PIPPE E PAPPINE TRASFORMATE IL TG1 NELL'ISOLA DEI FAMOSI)




L'Aquila, mercoledi' 8 luglio.
Backstage.


Cronaca di una giornata dietro le quinte della squadra del Tg1 a L'Aquila per il G8.
Tg1 delle ore 20. In onda c'e' Susanna Petruni
che aggiorna i telespettatori sui lavori della giornata di apertura del summit.

Durante il collegamento comincia la conferenza stampa del premier Berlusconi, ma la Petruni continua il suo intervento senza chiedere alla regia di cambiare immagine per ascoltare le parole del premier.

Anche Francesco Giorgino,
a L'Aquila nell'insolito ruolo di conduttore bis
del telegiornale,
non interviene per chiedere alla regia di cambiare fronte.

Contemporaneamente, al Tg5 l'inviata Bambi Parodi, fa l'esatto contrario:
appena vede Berlusconi sul monitor cede la linea per consentire agli telespettatori di ascoltare il suo intervento in diretta.

Ore 20.37,
appena finito il Tg1 il direttore Minzo chiama la Petruni e con toni civili ma fermi la rimprovera per aver ignorato Berlusconi rimanendo lei in video.

La risposta letterale della Petruni non è pubblicabile per uso di espressioni estranee a chi ha frequentato il classico. [SM=x44474]
Il finale del colloquio è questo:
la cornetta di Susanna sbattuta in faccia all'incredulo neo direttore.
Che però non si ferma:
Minzolini rialza il telefono e chiama Giorgino, colpevole anche lui
di non essere intervenuto in quel frangente.

Anche con Giorgino i toni sono accesissimi
e anche il conduttore-zelig del Tg1 sbatte il telefono in faccia al sempre piu' incredulo neo direttore del Tg
della rete ammiraglia. [SM=x44466]
Che però non si ferma neanche stavolta
e prova subito a richiamare Giorgino, il quale, a sua volta, si rifiuta di rispondere e respinge tre volte il tentativo di richiamata di Minzolini. [SM=x44453]
Poi, letteralmente infuriato, lo stesso Giorgino, sotto gli occhi di diversi colleghi esterrefatti,
comincia a sbattere sul terreno, con violenza, una paio di sedie che vanno in frantumi.


[SM=x44456]

La serata sull'asse Roma Saxa Rubra-L'Aquila trascorre in un clima tesissimo.
Poi, Giorgino si decide a ricucire, chiama Minzolini per chiarire l'incidente.
Dalla Petruni, invece, nessun segnale.
Anzi, il giorno dopo, ancora inviperita con Minzolini, la Susanna si rifiuta di fare il pezzo su Berlusconi per l'edizione delle 13.30.
Pezzo che infatti viene confezionato da Sonia Sarno.
Di piu': la Petruni annuncia a Giorgino l'intenzione di tornare a Roma, tanto - dice - a mettere le cose in chiaro ci penserà Paolino (chi sarà mai...??). [SM=x44466]

A quel punto il trasformista Giorgino, tenta la carta della disperazione.
E convince la Petruni a rimanere al G8 e a confezionare il pezzo su Berlusconi per l'edizione delle 20.00.
Edizione che apparentemente trascorre tranquilla. Ma la tensione resta tutta.
Anche tra Giorgino e la Petruni.


Oggi nell'edizion e delle 13.30, durante l'intervista dei due a Valentino Valentini, Giorgino viene sorpreso dalla telecamera mentre fa eloquenti gesti di insofferenza al tentativo della Petruni di inserisi nella conversazione in diretta.

Dagospia [10-07-2009]

Spero che queste sceneggiate non siano i mezzucci per risollevare gli indici d'ascolto del Tg1 [SM=x44452]

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12/07/2009 10:43

Continua lo sciopero contro il Tg del Minzolini
Da quando il signor Minzolini è direttore del Tg Uno la nostra possibilità di scelta di telegiornali è ridottissima: Tg Uno più berlusconiano di Berlusconi, il Tg 2 è in mano alla lega, il Tg di Fede non è un Tg, il Tg di Canale cinque emula quello di Minzolini, il Tg di Italia 1, idem. Rimangono il Tg de La 7, abbastanza obbiettivo e il tg 3 (vicino al PD). Ma attenzione: il tg regionale della 3 è il megafono degli ex AN. Dunque, dov'è la lottizzazione?
Il governo s'è spartito quasi tutto. Io proseguo lo sciopero indetto da Giustizia e Libertà: non vedo il tg di Minzolini e per non cedere alla tentazione (non si sa mai!) non ho nemmeno comprato il decoder.
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12/09/2009 02:18

Censu-Rai!
- Strepitosa lezione di giornalismo dei tg Rai della sera del 10-09-2009
- Alla faccia dell’inchiesta di Bari e dello scazzo Papi-Fini (nelle prime di tutti i giornali), il Tg1 ha aperto con: “Berlusconi: mantenuti tutti gli impegni”
- Per il Tg2 apertura con Mike.
E Silvio ringrazia:
“Le tv sono buone, i giornalisti cattivi”...


1 - NEL GIORNO DELLE ESCORT E DELLO SCAZZO PAPI-FINI, TG1 E TG2 REGALANO APERTURE MEMORABILI

Nella più completa latitanza dell'opposizione, della commissione di vigilanza, dei cdr e di tutti gli organi di indignazione permanente, prosegue la strategia del "troncare e sopire" nei telegiornali a proposito delle vicende pugliesi. Nel giorno dei verbali di Tarantini sparati in apertura dal "Corriere della Sera", ripresi dai quotidiani di tutto il mondo e oggi riproposti nelle prime pagine di tutti i quotidiani italiani, nel giorno dello scazzo atomico tra il premier e Gianfry Fini, le scelte dei tg Rai sono state esemplari, da lezione di giornalismo.

L'apertura del Tg1 di Minzolinho Zero Tituli ha superato ogni più arcoriana immaginazione. Immagini di Berlusconi ad Atreju e Farfallina Petruni che scandisce: "Berlusconi: mantenuti tutti gli impegni". Una dichiarazione così forte, che oggi non se ne ritrova traccia in nessun quotidiano... Il Tg2 by Mario Orfeo ha scelto invece il basso profilo, aprendo con i funerali di Mike Bongiorno...

2 - BERLUSCONI: LE TV SONO BUONE, I GIORNALISTI SONO CATTIVI
(Apcom) -
Anche durante il vertice intergovernativo Italia-Spagna, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto modo di lamentarsi dell'informazione italiana. Nel momento delle foto con Zapatero, infatti, il premier ne ha approfittato per mandare l'ennesima frecciatina, seppure in tono scherzoso. Si è infatti avvicinato ai cameramen e, rivolgendosi, al suo omologo ha detto: "Loro sono la parte buona dell'informazione perché loro sono le televisioni e non cambiano le parole, e loro sono i fotografi e non cambiano le immagini. Poi, i giornalisti quelli cattivi, li vediamo nel pomeriggio".


[10-09-2009]


[SM=x44471]

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17/09/2009 11:14

Mai dire share!
- Non stuzzicate il Mimun che dorme.

Clementone rispedisce al mittente i pavoneggiamenti Auditel by Minzo&Orfeo
- “Il Tg2 delle 13 ci ha superato una sola volta dello 0,3%.
Il Tg1 di Minzolini battuto 15 volte e ad agosto il distacco è passato dal 6% del 2008 al 3" (Raiotta gode)...




Lettera di Clemente J. Mimun sul "Corriere della Sera" di oggi


Tg2 e Tg1 tirano in ballo il Tg5 dalle pagine del Corriere.
Il Tg2 esalta la vittoria di una domenica su di noi, nell'edizione delle 13, per lo 0,34 per cento di share. E dire che negli ultimi 12 mesi ha registrato un gap medio superiore ai 6 punti percentuali, che va crescendo. A quel tg sono legatissimo, l'ho diretto per 8 anni, e penso sia normale che il nuovo vertice carichi i colleghi.

Tuttavia, nell'augurare ogni successo a Mario Orfeo, suggerisco di avere dati più solidi prima di comunicare.
Quanto al Tg1 commenta la sua sconfitta nell'edizione delle 20 di domenica 13 settembre (della quale non ci siamo mai vantati), aggiungendo che nei primi 100 giorni della nuova direzione ha vinto sempre «tranne 6-7 serate», andando oltre il 30 per cento, e per di più esaltando i dati del Tg1 alle 13,30, che non fronteggia noi ma il Tg4.

Nel fare mille auguri al mio amico Minzolini, osservo che il Tg5 delle 20 negli ultimi 3 mesi ha vinto 15 volte, che il Tg1 ha superato il 30 per cento solo 8 volte,
tanto è vero che nell'ultimo trimestre ha una media del 28 di share, e che il gap tra i due tg è passato dal 6,71 per cento di share dell'agosto 2008 a vantaggio del Tg1, al 3,70 per cento di quest'anno.
Ma contenti loro...


[SM=x44456]
17/09/2009 11:23

Etrusco, 23/06/2009 14.50:



L'Idv lancia la battaglia per l'indipendenza dell'informazione sulla tv di Stato






ecco, questo si dovrebbe fare: rendere la Rai indipendente dai partiti!! la Rai dev'essere servizio pubblico, non servizio alla politica!! è uno scandalo che sia così, uno SCHIFO [SM=x44504] io ho la nausea per tutte queste meschinità, per questi mentecatti. la parola giusta è questa: non sono giornalisti, sono MENTECATTI! e non fanno neanche finta di essere altro [SM=x44492]

con tutte le riserve che ho detto, ma preferirei dieci Travaglio a un quarto di Manzolin (notare la battuta [SM=x44453])...

[Modificato da rosalia_72 17/09/2009 11:25]
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