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Papi-Girls nella retata della Mafia Pugliese

Ultimo Aggiornamento: 03/12/2009 14:40
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02/12/2009 21:33

I CONTI DELLE PAPI-GILRS
- LA TOPOLONA SAVINO (INDAGATA) E L'APE REGINA BEGAN COINVOLTE IN UN’INCHIESTA DI RICICLAGGIO A BARI
- CONCEDEVANO L'APERTURA DI CONTI CORRENTI FITTIZI A LABELLARTE (CHE AVEVA CONOSCENZE AI VERTICI DI MAFIA E POLITICA LOCALE)
– L’UOMO FREQUENTAVA ANCHE TARANTINI…




Antonio Massari per "Il Fatto Quotidiano"


Due donne molto vicine al premier Silvio Berlusconi avevano acceso dei conti correnti bancari fittizi:
in realtà erano utilizzati da un esponente della mafia pugliese.

Nelle 1600 pagine dell'ordinanza, firmata dal gip Giulia Romanazzi, che ieri ha portato all'arresto di 83 persone, la parlamentare PdL Elvira Savino risulta indagata per aver agevolato il riciclaggio.


Più defilata la posizione dell'attrice di Fiction Sabina Beganovic
,
che non risulta indagata, ma era intestataria, secondo l'accusa, di "uno dei sei conti correnti nella filiale di Bari-Palese della banca Antonveneta".
L'inchiesta dell'Antimafia ha rivelato un sistema di riciclaggio pari a 220 milioni di euro, risultato del traffico internazionale di droga e investito in 35 società sparse in tutta Italia e ben 680 conti correnti.


On.Elvira Savino (PdL)

Due conti correnti fittizi, intestati alla Savino e alla Beganovic, erano utilizzati da Michele Labellarte
, imprenditore da poco scomparso, ritenuto dalla pm Elisabetta Pugliese una sorta di cassiere di Savino Parisi, noto alle cronache giudiziarie come "Savinuccio", boss dello storico clan mafioso Parisi.

Secondo l'accusa, la Savino conosceva i precedenti penali, per reati di bancarotta, di Labellarte: "Elvira Savino"
, scrivono gli inquirenti, "nel momento in cui ha acconsentito all'intestazione fittizia del conto corrente 10024G della banca Antonveneta, di fatto nella disponibilità del Labellarte, ben conosceva i problemi giudiziari nei quali era stato coinvolto quest'ultimo ed era perfettamente consapevole, anche perché ribaditoglielo dallo stesso interessato, che l'imprenditore non poteva esporsi direttamente nella conduzione degli affari".


La parlamentare era quindi consapevole e riceveva un "corrispettivo":

"la concessione della carta di credito American Express collegata alla promozione Alitalia con addebito sul conto di Michele Labellarte",
per esempio, oppure "aiuti finanziari" per 3.500 euro,
alcune "ricariche telefoniche"
e persino il pagamento del biglietto aereo per il volo AirOne "Roma-Bari".

Intercettando Michele Labellarte ed Elvira Savino,
gli inquirenti sentono parlare di una Sabina, quando i due discutono della chiusura di un conto corrente:
"Ma un'altra cosa, siccome io questa raccomandata ce l'ho qui per Sabina", dice la Savino. "Tu l'hai presa per Sabina?", chiede Labellarte. "No, perchè io ho solo la cartolina che serve a ritirare la raccomandata", risponde la Savino.

Michele Labellarte non era un personaggio secondario della mala barese. Al contrario.
Basti dare un'occhiata alle intercettazioni ambientali tra il boss Savino Parisi e ai capi di imputazione, nei quali si parla di "stabile inserimento nell'organigramma del soldalizio Parisi-Stramaglia".


Il ruolo di Labellarte è finanziario:
"Nel corso della loro ancestrale e prestigiosa carriera criminale, Savino Parisi e Angelo Stramaglia hanno accumulato un patrimonio discretamente cospicuo;
in parte reinvestito in proprietà immobiliari;
in parte costituito in denaro contante affidato a Michele Labellarte.
Scelta determinata anche dal suo incisivo inserimento nel tessuto socio politico ed economico locale".

Inserimento che non riguarda soltanto la Savino, ma anche un ex esponente del Csm, noto avvocato vicino al centrosinistra , Gianni Di Cagno, indagato per impiego di denaro di provenienza illecita, per aver coperto, in qualità di legale di Labellarte, alcune sue operazioni.
Esattamente come per l'avvocato Onofrio Sisto, ex vicepresidente della Provincia (Pd), fratello del parlamentare PdL, nonché avvocato difensore del ministro Raffaele Fitto, Francesco Paolo Sisto.


BERLUSCONI FURIOSO

Labellarte stava puntando a un nuovo, lucroso affare, che mirava alla costruzione di un villaggio universitario per 3.500 studenti.
Anche un imprenditore molto vicino a Massimo d'Alema, Enrico Intini (non indagato), aveva tentato di entrare in affari con Labellarte, con il quale "aveva condotto trattative personalmente".

Ma chi è davvero Labellarte?
Gli indagati lo definiscono un "diavolo" e lo stesso Parisi sembra temere per il proprio patrimonio affidato all'ex imprenditore.

La guardia di Finanza intercetta una conversazione tra il boss e l'imprenditore:
"Perchè tu forse non lo sai ma la vita tua è la vita nostra ... noi non possiamo pensare un male per te ... noi vogliamo la vita lunga", gli dice Parisi.
Il motivo è semplice: "Labellarte", scrivono gli inquirenti, "rappresenta per il clan una figura di vitale importanza. (...) Stramaglia avrebbe consegnato a Labellarte circa sei miliardi di vecchie lire (...)".


Giampaolo Tarantini

Ma non solo. Labellarte avrebbe dovuto "restituire ‘ripuliti' tre milioni di euro a Parisi" e contava di farlo anche attraverso "l'affare della sua vita", ovvero "l'affare universitario".
La sua posizione è talmente rilevante che un giorno, il boss Parisi, parlando con un "luogotenente", si chiede: "Ma se succede qualcosa a lui a chi ci dobbiamo rivolgere ...".
E' a quest'uomo che la Savino e la Began concedevano l'apertura di conti correnti fittizi.
Un uomo che aveva conoscenze ai vertici della mafia e della politica locale.

E non disdegnava di frequentare l'enfant prodige delle scalate sociali in salsa pugliese:
Gianpi Tarantini, amico della Savino, della Began, e dello stesso Berlusconi
.


Fonte: Antonio Massari per "Il Fatto Quotidiano" [02-12-2009]
[Modificato da Etrusco 02/12/2009 21:35]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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03/12/2009 14:27


Alle nozze della deputata pdl l’imprenditore Labellarte avrebbe conosciuto Berlusconi

Il Gip di Bari sull'On.Elvira Savino:
«Premeva per favorire progetti edilizi della Mafia»

Si sarebbe attivata presso il ministero dello Sviluppo Economico e il ministero dell'Istruzione




Alle nozze di Elvira Savino l'imprenditore Labellarte avrebbe conosciuto Berlusconi

(foto Ansa)

BARI — Era interessata anche Elvira Savino, parlamentare del PdL, amica del Premier Berlusconi,
al progetto di edilizia universitaria ideato dalla Mafia barese con denaro riciclato all'estero

che a Valenzano (Bari) prevedeva la realizzazione di un'opera senza precedenti in Italia capace di accogliere 3.500 studenti.
Nell’«affare universitario — scrive il gip Giulia Romanazzi —
la deputata su sollecitazione di Labellarte (imprenditore barese, uomo chiave dell’inchiesta, ndr ) si sarebbe attivata a presentare il progetto al ministero dello Sviluppo Economico ed al ministero dell'Istruzione».
Un retroscena che emerge dal provvedimento di custodia cautelare
in cui è spiegata la capacità di infiltrazione della cosca mafiosa nel tessuto economico e tra i politici pugliesi,
al punto di condizionare elezioni amministrative e di ripulire il denaro sporco all'estero.
Nelle carte emerge anche il coinvolgimento di noti avvocati di Bari:
Gianni Di Cagno, l’ex vicepresidente della Provincia di Bari Onofrio Sisto (Pd) e Giacomo Porcelli:
avrebbero favorito gli affari di Labellarte, pur «consapevoli del fatto che gli investimenti effettuati da Labellarte nell'affare universitario traessero origine da canali di approvvigionamento illeciti».



Elvira Savino, 31 anni, neodeputata PDL
a Montecitorio, al suo 1° giorno da Onorevole, con un paio di sandali-ghetta optical, tacco 12-14 cm di Gucci.



La deputata Savino è indagata per aver fatto da prestanome per un conto corrente di Labellarte.
Da prestanome per lo stesso imprenditore ha fatto anche la sua amica Sabina Beganovic detta Began, attrice, che però non risulta indagata nell'inchiesta.
Il nome della Began è apparso anche nell'inchiesta su Gianpaolo Tarantini e il suo giro di escort arrivato fino a palazzo Grazioli.

La deputata pugliese del Pdl, Elvira Savino si è sposata con l'imprenditore napoletano Ivan Campili il 12 settembre 2008 nella chiesa di San Lorenzo in Lucina a Roma.


Testimone alle nozze della Savino nel 2008 era Silvio Berlusconi
e durante quella festa il premier avrebbe conosciuto, tra gli altri, anche Labellarte.


L'On.Elvira Savino in Parlamento.

Ed ancora tra i riscontri che uniscono le due inchieste baresi c'è la figura di Alviero Antro, assistente della Savino che, nell'estate 2008, ha affittato una villa in Sardegna.
Facendo concorrenza a Gianpi Tarantini, che nella residenza estiva adiacente organizzava feste alla quali partecipavano veline, vip ed escort.

Corriere della Sera - Angela Balenzano
03 dicembre 2009

[Modificato da Etrusco 03/12/2009 14:40]
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