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enel...mercato libero...tariffa bioraria

Ultimo Aggiornamento: 06/05/2012 18:54
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13/05/2010 22:04

fatemici capire qualcosa
...so gia' che c'e' un'altra discussione aperta altrove....

...so gia' che in rete potrei trovare tutte le informazioni possibili...

...tuttavia...

...attraversando un periodo di totale apatia...se qualche anima pia...che gia' ha affrontato questa avventura mi potesse spiegare in parole semplici... [SM=x44452]
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...ecco...tanto per far capire...

...volevo metterla in chiacchiere...non certo in attualita'...

...avrei bisogno anche di un buon gerontologo...se me lo potete consigliare...
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13/05/2010 22:50

sul sito dell'autority per l'energia trovi info utili
oltre che una comparazione on line per vedere qual è la scelta più conveniente per te tra le varie possibili (dovrai semplicemente inserire pochi semplici dati).

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14/05/2010 18:46

la prima cosa da valutare in assoluto è la propria tipologia di consumo.

in pratica la tariffa bioraria coincide con quella monoraria nel caso in cui il consumo delle fascia gialle e verdi sia pari al 66.6% del consumo totale e quindi che in fascia rossa (la più cara) si consumi solo il 33.4%.

in pratica se di giorno feriale sei a lavoro e le lavatrice e lavastoviglie le fai lavorare la notte... dovresti avere convenienza, altrimenti rischi di pagare di più.

ripeto inn tutti i contratti di tutti i distributori l'unica differenza tra le due tariffazioni è quella della concentrazione del consumo, in pratica se trovi più vantaggiosa la tariffa oraria di un operatore rispetto ad un altro, se i tuoi consumi consigliano la bioraria, anche la relativa tariffa avrà gli stessi criteri di conveninenza.

Non è invece automatica la scelta di convenienza tra tariffe diversa quando hai consumi rossi inferiori alla soglia del 33%.

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13/04/2012 22:57

Nella fascia 17-21 il prezzo dell'elettricità è salito del 30% nell'ultimo quadrimestre 2011

La beffa della tariffa bioraria
L'energia di notte ora costa di più

L'arrivo delle rinnovabili ha rivoluzionato il mercato elettrico

 

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MILANO - Fare andare la lavatrice di notte per risparmiare sulla bolletta. Oppure la lavastoviglie, il ferro da stiro, lo scaldabagno, ma tassativamente dopo le sette di sera o prima delle otto del mattino. Si chiamano «tariffe biorarie» e sono diventate popolari dalla seconda metà del 2010. Ma ora, dopo due anni, rischiano di tramutarsi in una mezza delusione. O quanto meno in una promessa sempre più difficile da mantenere appieno: si era partiti puntando su un progressivo incremento del risparmio in bolletta per i consumatori, dal 5% in su. Adesso ci si accorge che, rebus sic stantibus , non sarà più possibile. Per provare a incidere con un incentivo concreto sulle abitudini di consumo degli italiani bisognerà procedere come minimo a una revisione dell'attuale meccanismo.

Videochat: che cos'è la tariffa bioraria? Che cosa è successo? Che ci si è messa di mezzo una rivoluzione del mercato dell'energia. In sintesi: l'energia elettrica, nelle fasce serali, oggi non è più così a buon mercato come è storicamente stato. Anzi, in qualche caso il suo prezzo è addirittura superiore a quello delle «ore di punta», la fascia oraria tra le 8 e le 19 che va dal lunedì al venerdì e che concentra i maggiori consumi. Intendiamoci: chi ha stipulato contratti «biorari» sul libero mercato o non si è mai affidato a offerte alternative a quelle previste dall'Autorità (la «maggior tutela») continuerà a pagare quanto previsto da ciò che ha sottoscritto (e finché dura il contratto). Chi ha optato per la formula che va per la maggiore sul mercato libero, quella «flat» (tutto compreso e prezzo bloccato per un periodo predeterminato), non vedrà differenze. Ma l'idea che la tariffa bioraria consenta di difendersi dagli aumenti in bolletta dovrà in qualche modo essere ripensata. E con essa anche il proposito «strategico» di cambiare il modello di consumo degli italiani.

Ciò che è accaduto è il risultato dell'irruzione sul mercato elettrico delle energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico: 6.600 megawatt di potenza installata a fine 2011 per il primo e 12.500 megawatt per il secondo. Quando vanno a pieno regime, prevalentemente durante le ore diurne e quindi di «picco», hanno diritto di precedenza su tutte le altre forme di energia. La conseguenza è che il parco delle centrali elettriche a gas, «spiazzato» dai nuovi venuti, è stato via via confinato in orari periferici, e si attiva con minor frequenza. Quando il sole tramonta, però, si assiste a un evento particolare: non solo vengono a mancare quasi d'improvviso le forniture di energia rinnovabile, ma il sistema deve anche affrontare l'innalzamento serale dei consumi, una «rampa di carico» inferiore a quella della mattina presto, ma non trascurabile. Per coprirla si richiamano in servizio le centrali a gas, ma questo continuo «stop and go», e la necessità di tenere accesi e pronti all'intervento gli impianti, ha un costo. Di più: le aziende proprietarie sanno benissimo che hanno poche ore nella giornata per «recuperare» i margini necessari per ripagare almeno il combustibile. E si muovono di conseguenza, tenendo alti i prezzi.

Risultato: nel 2011, nelle ore di maggior produzione fotovoltaica (dalle 7 alle 16), l'incremento di prezzo è rimasto contenuto al 7% rispetto al 2010. Nelle altre ore è cresciuto invece del 20%. Nella fascia dalle 17 alle 21, nell'ultimo quadrimestre 2011, è stato del 30%. Lo scorso marzo si è assistito addirittura al sorpasso: il prezzo delle ore serali ha superato (93 euro/mwh contro 83) quello delle ore diurne. Se ad essere colpiti sono i cittadini ancora in «maggior tutela» (e le aziende che hanno concentrato i consumi di notte) urge comunque una correzione del sistema, magari scadenzando diversamente la divisione tra ore «di punta» o «intermedie» o «fuori punta». L'Autorità per l'energia ci sta pensando, ma la questione è delicata perché riguarda il «messaggio» da trasmettere ai consumatori. E in questi tempi difficili il rischio di disorientarli è elevato.

Stefano Agnoli13 aprile 2012 | 18:15© RIPRODUZIONE RISERVATA

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27/04/2012 19:54

Debora BilliPubblicato da  il 27 aprile 2012. 
L'articolo Rinnovabili: non cederanno senza combattere appartiene alla categoria Energia,Petrolio
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Rinnovabili: non cederanno senza combattere

-di Debora BIlli per Petrolio-

Quando, anni fa, alcuni amici aspisti mi proposero di partecipare ai loro investimenti sul fotovoltaico, risposi: “Non ci penso neppure. Non mi fido per niente del Conto Energia, e non investirei mai su qualcosa il cui ritorno economico dipende dal buon cuore delle compagnie elettriche e dalle loro attività lobbistiche sull’attività legislativa dello Stato.”

Fui criticata assai, in quanto non disposta a metter quattro soldi in qualcosa che per prima propugnavo. Oggi mi tocca aver ragione. Non solo gli incentivi vengono mandati rapidamente a ramengo, perché all’ENEL non convengono più, ma succede persino di peggio.

Riporta Qualenergia:

Prima dell’esplosione del fotovoltaico dell’ultimo anno alla Borsa elettrica c’erano due picchi di prezzo, uno di giorno, verso le 11 di mattina, e uno di sera, verso le 18-20. Ora il picco delle 11 di mattina è praticamente scomparso, ma in compenso il picco di prezzo serale è schizzato alle stelle. Quel che succede è che il fotovoltaico, assieme alle altre rinnovabili, producendo a costi marginali nulli (non serve più combustibile per dare un kWh in più), di giorno fa concorrenza alle centrali tradizionali e riesce a contenere il prezzo dell’energia.

E quindi:

Un fenomeno che si spiega con l’autodifesa dei produttori da fonti convenzionali dalla concorrenza delle rinnovabili e soprattutto del fotovoltaico.

Non so se è chiaro: i produttori tradizionali fanno in modo di aumentare il prezzo serale per compensare i “mancati guadagni” diurni dovuti all’energia gratuita. Così, invece di beneficiare del grande impulso al fotovoltaico degli ultimi anni, ce la prendiamo ugualmente in saccoccia.

Non cederanno senza combattere. Non cederanno su nulla: dalla produzione elettrica, alla mobilità automobilistica, all’agroalimentare, ai rifiuti. Il Business As Usual deve continuare ad ogni costo, perché è un business loro. Con buona pace del cambio di paradigma e del mondo diverso possibile.

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http://petrolio.blogosfere.it/2012/04/rinnovabili-non-cederanno-senza-combattere.html

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Tratto da: Rinnovabili: non cederanno senza combattere | Informare per Resistere http://www.informarexresistere.fr/2012/04/27/rinnovabili-non-cederanno-senza-combattere/#ixzz1tGSlGQyK 
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario! 

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30/04/2012 15:07

Re:
Etrusco, 13/04/2012 22.57:

Nella fascia 17-21 il prezzo dell'elettricità è salito del 30% nell'ultimo quadrimestre 2011

La beffa della tariffa bioraria
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Videochat: che cos'è la tariffa bioraria? Che cosa è successo? Che ci si è messa di mezzo una rivoluzione del mercato dell'energia. In sintesi: l'energia elettrica, nelle fasce serali, oggi non è più così a buon mercato come è storicamente stato. Anzi, in qualche caso il suo prezzo è addirittura superiore a quello delle «ore di punta», la fascia oraria tra le 8 e le 19 che va dal lunedì al venerdì e che concentra i maggiori consumi. Intendiamoci: chi ha stipulato contratti «biorari» sul libero mercato o non si è mai affidato a offerte alternative a quelle previste dall'Autorità (la «maggior tutela») continuerà a pagare quanto previsto da ciò che ha sottoscritto (e finché dura il contratto). Chi ha optato per la formula che va per la maggiore sul mercato libero, quella «flat» (tutto compreso e prezzo bloccato per un periodo predeterminato), non vedrà differenze. Ma l'idea che la tariffa bioraria consenta di difendersi dagli aumenti in bolletta dovrà in qualche modo essere ripensata. E con essa anche il proposito «strategico» di cambiare il modello di consumo degli italiani.

Ciò che è accaduto è il risultato dell'irruzione sul mercato elettrico delle energie rinnovabili, eolico e fotovoltaico: 6.600 megawatt di potenza installata a fine 2011 per il primo e 12.500 megawatt per il secondo. Quando vanno a pieno regime, prevalentemente durante le ore diurne e quindi di «picco», hanno diritto di precedenza su tutte le altre forme di energia. La conseguenza è che il parco delle centrali elettriche a gas, «spiazzato» dai nuovi venuti, è stato via via confinato in orari periferici, e si attiva con minor frequenza. Quando il sole tramonta, però, si assiste a un evento particolare: non solo vengono a mancare quasi d'improvviso le forniture di energia rinnovabile, ma il sistema deve anche affrontare l'innalzamento serale dei consumi, una «rampa di carico» inferiore a quella della mattina presto, ma non trascurabile. Per coprirla si richiamano in servizio le centrali a gas, ma questo continuo «stop and go», e la necessità di tenere accesi e pronti all'intervento gli impianti, ha un costo. Di più: le aziende proprietarie sanno benissimo che hanno poche ore nella giornata per «recuperare» i margini necessari per ripagare almeno il combustibile. E si muovono di conseguenza, tenendo alti i prezzi.

Risultato: nel 2011, nelle ore di maggior produzione fotovoltaica (dalle 7 alle 16), l'incremento di prezzo è rimasto contenuto al 7% rispetto al 2010. Nelle altre ore è cresciuto invece del 20%. Nella fascia dalle 17 alle 21, nell'ultimo quadrimestre 2011, è stato del 30%. Lo scorso marzo si è assistito addirittura al sorpasso: il prezzo delle ore serali ha superato (93 euro/mwh contro 83) quello delle ore diurne. Se ad essere colpiti sono i cittadini ancora in «maggior tutela» (e le aziende che hanno concentrato i consumi di notte) urge comunque una correzione del sistema, magari scadenzando diversamente la divisione tra ore «di punta» o «intermedie» o «fuori punta». L'Autorità per l'energia ci sta pensando, ma la questione è delicata perché riguarda il «messaggio» da trasmettere ai consumatori. E in questi tempi difficili il rischio di disorientarli è elevato.

Stefano Agnoli13 aprile 2012 | 18:15© RIPRODUZIONE RISERVATA




a me pero' nella bolletta c'e come fascia oraria per risparmiare sempre la sera dopo le 19.00 [SM=x44464]
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IpnoticA78, 30/04/2012 15.07:



a me pero' nella bolletta c'e come fascia oraria per risparmiare sempre la sera dopo le 19.00 [SM=x44464]




Certo, anche a me che ho la bioraria, ma intanto da ieri in bolletta abbiamo avuto tutti un altro aumento di poco più del 4% che va a sommarsi all'altro aumento già avuto circa un mese fa [SM=x44492] [SM=x44493]

PS attenta al cetriolo! (Guzzanti dixit [SM=x44452] )

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30/04/2012 16:48

Re:
Etrusco, 30/04/2012 15.25:




Certo, anche a me che ho la bioraria, ma intanto da ieri in bolletta abbiamo avuto tutti un altro aumento di poco più del 4% che va a sommarsi all'altro aumento già avuto circa un mese fa [SM=x44492] [SM=x44493]

PS attenta al cetriolo! (Guzzanti dixit [SM=x44452] )




e' risaputo che non capisco le battute [SM=x44469]

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30/04/2012 16:55

IpnoticA78, 30/04/2012 16.48:




e' risaputo che non capisco le battute [SM=x44469]





Corrado, quando recitava la parte di Tremonti, lasciava intendere che è meglio camminare dando le spalle al muro.... [SM=x44487] un po' come la Pantera Rosa, ricordi? [SM=x44455]

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rimembro [SM=x44474]
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06/05/2012 17:50

l 2 e 3 Maggio energia a costo zero alla Borsa elettrica. Evento clamoroso che costringerà i produttori tradizionali a correre ai ripari per salvaguardare i propri interessi. Non i nostri.



Molto interessante e curiosa questa notizia che riporta Qualenergia:


Il prezzo del kWh in Borsa ha toccato lo zero per diverse ore diurne, è successo sul mercato del giorno prima per la zona Sud il 2 e il 3 maggio. Merito della sovracapacità e del massiccio contributo a costo zero delle rinnovabili, fotovoltaico in testa. Un sintomo dello sconvolgimento che le energie pulite stanno portando nel mercato elettrico.

Guardate il grafico, fa una certa impressione:



Nelle ore di maggior insolazione, il costo dell'energia ha toccato gli zero euro per megawattora.

La combinazione tra sovracapacità di produzione del sud Italia, il calo della domanda elettrica dovuto alla crisi, e incremento delle rinnovabili ha portato a questo storico risultato che è destinato a ripetersi con l'avanzare della bella stagione.

Naturalmente, prima di festeggiare, ricordiamoci che tutto ciò va a compromettere enormi interessi nel settore della produzione di energia tradizionale. Conoscendo il modo in cui siamo governati è probabile che nuove leggi e decreti impediranno l'ulteriore avanzare delle rinnovabili, per proteggere i produttori.

Con buona pace di chi spera che la leadership pensa "al bene del Paese", e di chi ritiene che senza il finanziamento "i partiti sarebbero in mano alle lobby".

Perché, oggi in mano a chi sono?

fonte
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Re:
uepino, 06/05/2012 17.50:

l 2 e 3 Maggio energia a costo zero alla Borsa elettrica. Evento clamoroso che costringerà i produttori tradizionali a correre ai ripari per salvaguardare i propri interessi. Non i nostri.

....storico risultato che è destinato a ripetersi con l'avanzare della bella stagione.
Naturalmente, prima di festeggiare, ricordiamoci che tutto ciò va a compromettere enormi interessi nel settore della produzione di energia tradizionale. Conoscendo il modo in cui siamo governati è probabile che nuove leggi e decreti impediranno l'ulteriore avanzare delle rinnovabili, per proteggere i produttori...

fonte



Spero proprio di no, perchè l'indotto delle energie rinnovabili è uno dei pochi ripasto ancora molto attivo in Italia, conta oltre 500'000 lavoratori... e può contribuire enormemente al rilancio economico e produttivo fornendo appunto energia a costi competitivi col resto del nord europa [SM=x44461]

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