Il matrimonio infelice, la fuga, Hollywood
Sposa subito dopo un importante industriale, Fritz Mandl, fabbricante di armi (e qui il destino comincia a dipanare la sua sottile matassa).
Costui prima cerca di far sparire dal mercato tutte le copie del film (per fortuna non ci riesce), poi tiene segregata in casa, in una prigionia dorata, la bellissima moglie.
Però la esibisce come trofeo in tutte le feste che organizza, e la presenza della bella Hedy contribuisce non poco al successo commerciale del marito. Il destino (sempre lui..) vuole che uno dei temi che trattano, alla presenza apparentemente solo decorativa della giovane, è la guida remota di siluri, e di come sia difficile, forse impossibile all’epoca, garantire una guida radio sicura e segreta; Hedy non parla, ma ascolta e il bel cervellino che sta nascosto nel bellissimo corpo gira, gira.. (ricordiamoci di questo).
In questo periodo ha modo di incontrare anche Hitler e Mussolini, e qualche leggenda vocifera anche qualcosa di più.
Ma la nostra Hedy non sopporta più la gabbia sia pur dorata in cui vive, e con uno stratagemma (travestendosi da cameriera) nel 1937 fugge dal marito e dall’Austria, ormai prossima all’annessione alla Germania nazista; ha solo 24 anni.
Si rifugia prima a Parigi, poi a Londra. E’ sola, ma l’accompagna la fama del suo esordio, e la sua starordinaria bellezza.
Incontra per caso L.B- Mayer, uno dei fondatori della Metro-Goldwin-Mayer, che non può sottrarsi al suo fascino: è fatta, il destino ha giocato ancora una volta bene i suoi dadi.
Hedy parte per Hollywood dove prende il nome di Hedy Lamarr: nasce una stella.
Hedy Lamarr nel film “Algeri”, 1938