Grano e petrolio calano, ma pane e benzina aumentano

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
Etrusco
00martedì 2 settembre 2008 22:45
CARBURANTI
«Il petrolio cala e la benzina aumenta»
Federconsumatori: «Il greggio si avvicina ai 100 dollari,
ma ci guadagnano solo le compagnie petrolifere»



Rifornimento di benzina

ROMA - «Con il petrolio che si sta avvicinando ai 100 dollari al barile, sarebbe logico aspettarsi una diminuzione dei prezzi dei carburanti, che dovrebbero attestarsi ben al di sotto di 1,40 euro al litro». Lo afferma in una nota Federconsumatori, che arriva persino a chiedere l'abolizione della Robin Tax sulle compagnie petrolifere, per rimpinguare un po' le tasche dei consumatori. «Di diminuzioni non vi è stata neanche l'ombra, anzi, i prezzi - sottolinea l'associazione - sono vergognosamente aumentati, attestandosi intorno a 1,47-1,48 euro al litro, con un sovrapprezzo di 7-8 centesimi al litro. Questi centesimi di euro bastano per fare il pieno non di carburante, ma di guadagno da parte di chi opera nella filiera. Infatti, le compagnie petrolifere, 'vessate' dalla Robin Tax, guadagnano in questo modo 'appena' 315 milioni di euro al mese. Come al solito, a farne le spese, saranno sempre e solo i cittadini, che, per i carburanti, subiranno ricadute di 7 euro al mese, pari ad 84 euro all'anno».

LE PROPOSTE - Ecco perché Federconsumatori rinnova le richieste di «controllo della doppia velocità; completa liberalizzazione del settore, con una decisa apertura alla grande distribuzione; blocco, riduzione e restituzione del carico fiscale sui carburanti; sospensione della Robin Tax»


02 settembre 2008

Corriere della Sera
mementino
00giovedì 4 settembre 2008 14:25
...se no come fanno a pagarsi la robin tax?
FerrariDaytona
00giovedì 4 settembre 2008 14:37
ringraziamo la brillante idea della robin tax e l'inettitudine di scajola
il moro30
00giovedì 4 settembre 2008 14:38
a formentera un litro di diesel costava 1,1 euro
da noi invece................che rabbia
bianco77
00giovedì 4 settembre 2008 23:09
si vabbè ok dare contro alle compagnie petrolifere,però ricordiamoci che la parte del leone la fa sempre lo stato,il 75% circa del prezzo di un litro di benzina che paghiamo noi,finisce nelle casse dello stato sotto forma di accise varie,alcune anche preistoriche, e iva...
piperitapatty
00venerdì 5 settembre 2008 10:23
Re:
bianco77, 04/09/2008 23.09:

si vabbè ok dare contro alle compagnie petrolifere,però ricordiamoci che la parte del leone la fa sempre lo stato,il 75% circa del prezzo di un litro di benzina che paghiamo noi,finisce nelle casse dello stato sotto forma di accise varie,alcune anche preistoriche, e iva...




alcune risalgono ai tempi del sior benito [SM=x44452]

e intanto il dollaro si rafforza, maledetto [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]
bianco77
00venerdì 5 settembre 2008 11:58
Re: Re:
piperitapatty, 05/09/2008 10.23:




alcune risalgono ai tempi del sior benito [SM=x44452]

e intanto il dollaro si rafforza, maledetto [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]




si,quella sulla guerra in Abissinia (manco sappiamo dov'è l'abissiania..)..
paradosso:non si può nominare il fascismo,altrimenti vieni denunciato ecc ecc,però lo stato tiene ancora una tassa messa dal Duce...com'è sta storia? [SM=x44473]
riabilitiamolo allora
Etrusco
00venerdì 5 settembre 2008 15:08
Re: Re:
piperitapatty, 05/09/2008 10.23:




alcune risalgono ai tempi del sior benito [SM=x44452]

e intanto il dollaro si rafforza, maledetto [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]




avresti fatto meglio ad anticipare le ferie a luglio [SM=x44455]
FerrariDaytona
00venerdì 5 settembre 2008 16:21
lo Stato ha le sue responsabilità, è vero...Anche di cconnivenza. Ma quando 3 mesi fa si sentiva dire che il prezzo èera colpa del dollaro debole, mentre ora il prezzo alto è colpa dell'Euro debole, il dubbio che ti prendano per il culo c'è ed è forte.

Inoltre, questo complici i giornalisti in malafede, nessuno parla mai delle quotazioni del Brent di Londra, che è la piazza di riferimento per noi, e non è New York.
Sarebbe come dire che la borsa è salita, citando i dati di Francoforte invece che MIlano.
Etrusco
00venerdì 5 settembre 2008 16:33
Re:
FerrariDaytona, 05/09/2008 16.21:

lo Stato ha le sue responsabilità, è vero...Anche di cconnivenza. Ma quando 3 mesi fa si sentiva dire che il prezzo èera colpa del dollaro debole, mentre ora il prezzo alto è colpa dell'Euro debole, il dubbio che ti prendano per il culo c'è ed è forte.

Inoltre, questo complici i giornalisti in malafede, nessuno parla mai delle quotazioni del Brent di Londra, che è la piazza di riferimento per noi, e non è New York.
Sarebbe come dire che la borsa è salita, citando i dati di Francoforte invece che MIlano.




hai ancora qualche dubbio? [SM=x44467]
piperitapatty
00sabato 6 settembre 2008 00:26
Re: Re: Re:
Etrusco, 05/09/2008 15.08:




avresti fatto meglio ad anticipare le ferie a luglio [SM=x44455]




maledetti [SM=x44491]
meglio che pago subito l'albergo o rischio di dover cercare un lavoro lì [SM=x44452]
Etrusco
00sabato 6 settembre 2008 00:32
Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 06/09/2008 0.26:




maledetti [SM=x44491]
meglio che pago subito l'albergo o rischio di dover cercare un lavoro lì [SM=x44452]




si, e ricordati di comprarmi subito il burro di arachidi prima di dilapitare tutti i tuoi soldi in alcolici e vizi vari [SM=x44452]

ps ma non ci vai a letto? O stai facendo un rituale propiziatorio? [SM=x44473]
Etrusco
00martedì 16 settembre 2008 23:45
il prezzo del greggio al barile sotto i 90 dollari. il Brent ha toccato 89,2 dollari
Crac Lehman: il petrolio scende ancora,
ferma la benzina. Consumatori in rivolta
Le associazioni: quota di «speculazione» di 7-8 centesimi al litro.
L'Unione petrolifera: accuse senza dati di fatto

ROMA - Il petrolio continua a scendere:
trascinato dal ciclone provocato dal crac di Lehman Brothers e dai timori che il copione possa ripetersi per il colosso delle assicurazioni Aig e per la banca d'affari Goldman Sachs, il prezzo del greggio al barile è tornato sotto i 90 dollari, con il Brent che ha toccato quota 89,2 dollari, il livello più basso dall'inizio del marzo scorso. La benzina è ferma: gli aggiustamenti al ribasso hanno interessato il diesel, ma la verde è rimasta sostanzialmente stabile negli ultimi giorni.

La discesa del petrolio dipende principalmente dal fatto che chi ha puntato sul greggio nei mesi passati, investendo sui futures, e facendo lievitare il prezzo, oggi sta uscendo da queste posizioni. Dal punto di vista del cittadino-consumatore il calo del greggio dovrebbe significare un calo dei prezzi dei carburanti. E un ribasso c'è stato,come hanno confermato anche i dati diffusi lunedì dall'Istat sull'inflazione ad agosto.

I CONSUMATORI - Ma il "taglio" - denunciano le associazioni dei consumatori - non è in linea con la riduzione delle quotazioni petrolifere:
resta una quota di «speculazione» che ammonta a 7-8 centesimi al litro. Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, hanno confrontato i listini odierni dei carburanti con quelli di novembre e dicembre 2007 e di gennaio e febbraio 2008, periodi in cui il petrolio si attestava, come ora, sui 90 dollari.
E hanno tenuto conto di «un fattore di correzione, sul prezzo industriale, dovuto al cambio dollaro-euro, con una percentuale di apprezzamento del 4,5%». Risultato:
la benzina dovrebbe costare 1,38 euro al litro, contro la media attuale di 1,45 euro,
il gasolio 1,31 euro, mentre è venduto a 1,39-1,40 euro al litro.


L'UP E IL CERM - L'Unione petrolifera d'altra parte parla di «accuse non basate su dati di fatto», sottolineando che il reale riferimento per la definizione dei prezzi interni sono le quotazioni dei prodotti finiti scambiati sulle piazze internazionali, che «nei periodi in cui il greggio presentava valori simili a quelli odierni, erano ben inferiori a quelle attuali anche tenendo conto dell'effetto cambio». A segnalare che qualcosa non va sul mercato italiano dei carburanti non sono solo i consumatori. Il Cerm, per esempio, parla di «anomalie» concentrate nei «prezzi industria, che mantengono margini di ricavo elevati lungo tutta la filiera e indipendenti da ciclo del petrolio».


16 settembre 2008
Corriere

FerrariDaytona
00mercoledì 17 settembre 2008 10:41
il problema è anche delle associazioni, troppe e sinceramente troppo frammentate. possible che non si riesca ad organizzare una sciopero generale, oppure una marcia contro il costo? no, ci riescono solo i sindacati politicizzati...
non è credibile questa protesta fatta di parole e basta,io faccio ancora fatica a capire il ruolo delle associazioni, che in primis fanno annunci e proclami, ma poi danno seguito con azioni???
Etrusco
00mercoledì 17 settembre 2008 11:50
Re:
FerrariDaytona, 17/09/2008 10.41:

... possible che non si riesca ad organizzare una sciopero generale, oppure una marcia contro il costo? ...




Ho sentito alla radio che per i prox gg. è stato fatto l'invito ad uno sciopero generale per gli automobilisti, ma non ho capito il giorno preciso.
[SM=x44473]
FerrariDaytona
00mercoledì 17 settembre 2008 12:29
Re: Re:
Etrusco, 17/09/2008 11.50:




Ho sentito alla radio che per i prox gg. è stato fatto l'invito ad uno sciopero generale per gli automobilisti, ma non ho capito il giorno preciso.
[SM=x44473]




ecco proprio come volevo dimostrare...scusate estendiamo il discorso alle associazioni.
Riconosciute, e conosciute, ce ne sono 11. E' credibile una cosa del genere secndo voi? La voce di una associazione ha autorità di fronte ad un'Istituzione, quando le altre 10 non dicono nulla?
Colonnello Kilgore
00sabato 20 settembre 2008 00:35
Re: Re: Re:
bianco77, 05/09/2008 11.58:




si,quella sulla guerra in Abissinia (manco sappiamo dov'è l'abissiania..)..
paradosso:non si può nominare il fascismo,altrimenti vieni denunciato ecc ecc,però lo stato tiene ancora una tassa messa dal Duce...com'è sta storia? [SM=x44473]
riabilitiamolo allora




Volentieri [SM=x44455] . Ps io l'Abissinia so dov'è..

Cmq, oggidì ho fatto il pieno col gasolio a 1,309. Rispetto a una settimana fa qua dalle mie parti è calato tutto di almeno mezzo decimo..
fantasex
00sabato 20 settembre 2008 10:58
Piccola puntualizzazione sulle tasse sui carburanti, ma anche su altre accise et similia.

Si continua a parlare di addizionale per l'abissinia, per il terremoto, per il diavolo che se loporti, etc..
ma trascuriamo l'effettivo utilizzo di queste tasse.

Un meaculpa per il CentroSinistra ed una richiesta al Governo Attuale...
tra le tante leggine facciamone una per inglobare le decine di tasse ed addizionali sui prodotti petroliferi ed altro...

Dal momento che tutte queste tasse ante 2000, se non erro, vanno alla fiscalità generale perche' mantenere le singole voci?

lasciamo sole le ultime ( addizionale per il contratto degli statali posta dal precedente Berlusconi) e azzeriamo cosi' la polemica.

Capitano Marino
00sabato 20 settembre 2008 11:32
Re:
fantasex, 20/09/2008 10.58:

Piccola puntualizzazione sulle tasse sui carburanti, ma anche su altre accise et similia.

Si continua a parlare di addizionale per l'abissinia, per il terremoto, per il diavolo che se loporti, etc..
ma trascuriamo l'effettivo utilizzo di queste tasse.

Un meaculpa per il CentroSinistra ed una richiesta al Governo Attuale...
tra le tante leggine facciamone una per inglobare le decine di tasse ed addizionali sui prodotti petroliferi ed altro...

Dal momento che tutte queste tasse ante 2000, se non erro, vanno alla fiscalità generale perche' mantenere le singole voci?

lasciamo sole le ultime ( addizionale per il contratto degli statali posta dal precedente Berlusconi) e azzeriamo cosi' la polemica.




E' un'idea semplice, gratuita e geniale !
Quasi quasi ti proporrei per un ministero magari dal nome bizzarro, fantasioso, indefinibile tipo...tipo...che so :
Ministero per la semplificazione.

[SM=x44452]



fantasex
00lunedì 22 settembre 2008 09:18
Re: Re:
Capitano Marino, 20/09/2008 11.32:



E' un'idea semplice, gratuita e geniale !
Quasi quasi ti proporrei per un ministero magari dal nome bizzarro, fantasioso, indefinibile tipo...tipo...che so :
Ministero per la semplificazione.

[SM=x44452]







qualcuno ha già datom in tal senso...

eppoi a me la 'signora troppo abbronzata' mi piace troppo!!!


direi solo che basterebbe razionalizzare ed evitare di governare con i sondaggi ma solo con le elezioni. (da ambo le parti!)

[SM=x44451]
Etrusco
00lunedì 22 settembre 2008 18:17
PETROLIERI O LADRI?
– IL GREGGIO CALA MA LA BENZINA NO: IN DUE MESI È SCESO DA 147 A 107 $ E I GUADAGNI DELLE IMPRESE ARRIVANO AL 45%
- ECCO COME FANNO IL PIENO (DI SOLDI) A SPESE NOSTRE…



M.G. per “Libero”


Quando il greggio cresce, non importa di quanto, sono dei fulmini di guerra.
Si riuniscono, ritoccano all’insù il prezzo della benzina e mandano a dire ai telegiornali che a loro è tanto dispiaciuto doverlo fare, ma d’altra parte se il barile va su cosa pretendete.
Sembra inattaccabile, la logica dei petrolieri: se la benzina è rincarata, colpa della materia prima che sale, mica nostra. E ci sarebbe pochissimo da aggiungere, se solo funzionasse davvero così.
Perché, se proporzionalità diretta tra i prezzi di barile e pieno ci deve essere, allora deve valere sempre: il costo alla pompa deve cioè sì crescere quando fa altrettanto il greggio, ma deve anche calare quando il petrolio scende. [SM=x44498]

Cosa che non succede. Anzi, succede il contrario:

il greggio va giù, e pure in maniera sensibile, ma non solo il prezzo della benzina subisce oscillazioni assolutamente non paragonabili a quelle della materia prima, ma i margini di guadagno delle industrie petrolifere crescono.
In soldoni: se il petrolio cresce, i petrolieri guadagnano;
se il petrolio cala, pure. Addirittura di più.
E allora significa che c’è qualcosa che non funziona.

Il conto è presto fatto: il prezzo dei carburanti alla pompa è il risultato di quattro distinti fattori:
prezzo del greggio (cioè il costo della materia prima sui mercati internazionali);
prezzo industriale (cioè il ricarico effettuato dai petrolieri per raffinazione, trasporto e margini di guadagno);
accise;
iva.
Individuabili anche le quote di influenza dei rispettivi fattori nella determinazione del prezzo.
Il prezzo del greggio incide per circa il 35% del totale: sulla benzina verde (per esempio con il prezzo medio alla pompa 1 euro e 40 centesimi al litro), la materia prima vale suppergiù 45 centesimi.



Le accise, ossia le tasse che lo Stato impone oltre all’Iva (tra le quali, non è mai superfluo ricordarlo, figurano ancora tributi di scopo relativi a fatti di scottante attualità quali la guerra di Abissinia, il terremoto del Belice, la tragedia del Vajont e analoghe primizie), incidono in misura variabile a seconda del prodotto.

L’Iva - calcolata sulla somma di prezzo industriale e accise - è al venti per cento, e fanno, spicciolo più spicciolo meno, venticinque centesimi. Il resto è prezzo industriale. Il quale, a seconda delle variazioni, determina in uguale (e in certo senso reciproca) misura il travaso di soldi dalle tasche di chi fa il pieno o paga la bolletta del riscaldamento a quelle dei petrolieri.

E a questo punto, per capire la situazione (i dati che seguono sono limitati alla benzina verde), bisogna incominciare coi numeri, elaborati dal centro studi Sintesi sui dati del ministero delle Attività produttive.
Primo dato.
L’11 luglio del 2008 il prezzo del petrolio è allo zenit: un barile (159 litri di greggio) costa 142 dollari (pari a 0,585 euro al litro). Il prezzo industriale si attesta a quota 0,710 euro al litro, mentre il prezzo alla pompa schizza a 1,528 euro per litro: il margine di guadagno per le imprese, pertanto, risulta essere 0,125 euro per litro. Secondo dato. Il primo settembre 2008, il greggio è sensibilmente sceso, e tocca i 107 dollari (ossia gli 0,466 euro per litro).

Il prezzo industriale si contrae a 0,648 euro per litro, mentre i distributori vendono il prodotto finito a 1,454 euro al litro: e questo porta il margine di guadagno dei petrolieri a salire fino a 0,182 euro per litro. Risultato, mentre il greggio è sceso del 20,37% il prezzo industriale è in flessione solo dell’8,71%. Calcolando la conseguente riduzione dell’Iva (che porta il prezzo al consumo a ridursi del 4,85%), i margini di guadagno dei petrolieri fanno segnare un +45,6%.
Analoghi i meccanismi per gasolio (margini di guadagno su dell’11% tra 11 luglio e primo settembre) e gasolio da riscaldamento (+9,5%).
E non si tratta di un’anomalia circoscritta all’anno in corso:
tra 2006 e 2007 il greggio era calato da 0,306 euro al litro a 0,258, mentre la differenza tra prezzo industriale e barile è aumentata in media del 5,2%.
Poi dice che la Robin tax non serve. [SM=x44455]

22 Settembre 2008 - Libero


[SM=x44492] [SM=x44491] [SM=x44490]
silvercloud87
00lunedì 22 settembre 2008 23:54
da me un po' è calata anche la benzina, soprattutto i diesel..
fantasex
00martedì 23 settembre 2008 07:24
Re:
Etrusco, 22/09/2008 18.17:

PETROLIERI O LADRI?
– IL GREGGIO CALA MA LA BENZINA NO: IN DUE MESI È SCESO DA 147 A 107 $ E I GUADAGNI DELLE IMPRESE ARRIVANO AL 45%
- ECCO COME FANNO IL PIENO (DI SOLDI) A SPESE NOSTRE…



M.G. per “Libero”


Quando il greggio cresce, non importa di quanto, sono dei fulmini di guerra.
Si riuniscono, ritoccano all’insù il prezzo della benzina e mandano a dire ai telegiornali che a loro è tanto dispiaciuto doverlo fare, ma d’altra parte se il barile va su cosa pretendete.
Sembra inattaccabile, la logica dei petrolieri: se la benzina è rincarata, colpa della materia prima che sale, mica nostra. E ci sarebbe pochissimo da aggiungere, se solo funzionasse davvero così.
Perché, se proporzionalità diretta tra i prezzi di barile e pieno ci deve essere, allora deve valere sempre: il costo alla pompa deve cioè sì crescere quando fa altrettanto il greggio, ma deve anche calare quando il petrolio scende. [SM=x44498]

Cosa che non succede. Anzi, succede il contrario:

il greggio va giù, e pure in maniera sensibile, ma non solo il prezzo della benzina subisce oscillazioni assolutamente non paragonabili a quelle della materia prima, ma i margini di guadagno delle industrie petrolifere crescono.
In soldoni: se il petrolio cresce, i petrolieri guadagnano;
se il petrolio cala, pure. Addirittura di più.
E allora significa che c’è qualcosa che non funziona.

Il conto è presto fatto: il prezzo dei carburanti alla pompa è il risultato di quattro distinti fattori:
prezzo del greggio (cioè il costo della materia prima sui mercati internazionali);
prezzo industriale (cioè il ricarico effettuato dai petrolieri per raffinazione, trasporto e margini di guadagno);
accise;
iva.
Individuabili anche le quote di influenza dei rispettivi fattori nella determinazione del prezzo.
Il prezzo del greggio incide per circa il 35% del totale: sulla benzina verde (per esempio con il prezzo medio alla pompa 1 euro e 40 centesimi al litro), la materia prima vale suppergiù 45 centesimi.



Le accise, ossia le tasse che lo Stato impone oltre all’Iva (tra le quali, non è mai superfluo ricordarlo, figurano ancora tributi di scopo relativi a fatti di scottante attualità quali la guerra di Abissinia, il terremoto del Belice, la tragedia del Vajont e analoghe primizie), incidono in misura variabile a seconda del prodotto.

L’Iva - calcolata sulla somma di prezzo industriale e accise - è al venti per cento, e fanno, spicciolo più spicciolo meno, venticinque centesimi. Il resto è prezzo industriale. Il quale, a seconda delle variazioni, determina in uguale (e in certo senso reciproca) misura il travaso di soldi dalle tasche di chi fa il pieno o paga la bolletta del riscaldamento a quelle dei petrolieri.

E a questo punto, per capire la situazione (i dati che seguono sono limitati alla benzina verde), bisogna incominciare coi numeri, elaborati dal centro studi Sintesi sui dati del ministero delle Attività produttive.
Primo dato.
L’11 luglio del 2008 il prezzo del petrolio è allo zenit: un barile (159 litri di greggio) costa 142 dollari (pari a 0,585 euro al litro). Il prezzo industriale si attesta a quota 0,710 euro al litro, mentre il prezzo alla pompa schizza a 1,528 euro per litro: il margine di guadagno per le imprese, pertanto, risulta essere 0,125 euro per litro. Secondo dato. Il primo settembre 2008, il greggio è sensibilmente sceso, e tocca i 107 dollari (ossia gli 0,466 euro per litro).

Il prezzo industriale si contrae a 0,648 euro per litro, mentre i distributori vendono il prodotto finito a 1,454 euro al litro: e questo porta il margine di guadagno dei petrolieri a salire fino a 0,182 euro per litro. Risultato, mentre il greggio è sceso del 20,37% il prezzo industriale è in flessione solo dell’8,71%. Calcolando la conseguente riduzione dell’Iva (che porta il prezzo al consumo a ridursi del 4,85%), i margini di guadagno dei petrolieri fanno segnare un +45,6%.
Analoghi i meccanismi per gasolio (margini di guadagno su dell’11% tra 11 luglio e primo settembre) e gasolio da riscaldamento (+9,5%).
E non si tratta di un’anomalia circoscritta all’anno in corso:
tra 2006 e 2007 il greggio era calato da 0,306 euro al litro a 0,258, mentre la differenza tra prezzo industriale e barile è aumentata in media del 5,2%.


Poi dice che la Robin tax non serve. [SM=x44455]

22 Settembre 2008 - Libero


[SM=x44492] [SM=x44491] [SM=x44490]




esatto non serve la robintax, che comunque non essendo una imposta sul reddito ma sulla produzione, si scaricherà sul prezzo finale come buona amministrazione vuole, checche ne dica il mitico 3Conti!
e visto che nessuno controlla, intanto i petrolieri cominciano a far provvista per tenere botta alla preannunciata RobinTax!

Tutto regolare a dritta e a manca, avati a vista fino all'iceberg del titanic!


paperino73
00martedì 23 settembre 2008 10:00
Per tagliare la testa al toro, il prezzo del barile è tornato a 122 dollari (dopo aver superato i 130 prima della chiusura).

[SM=x44515]
piperitapatty
00martedì 23 settembre 2008 13:46
Re:
paperino73, 23/09/2008 10.00:

Per tagliare la testa al toro, il prezzo del barile è tornato a 122 dollari (dopo aver superato i 130 prima della chiusura).

[SM=x44515]




ha fatto un balzone di più di 20 dollari [SM=x44497]
e intanto il bigliettone verde è tornato quasi a 1,50 [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]
solo quando sono andata io si doveva riprendere eh? [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]
Etrusco
00martedì 23 settembre 2008 14:10
Re: Re:
piperitapatty, 23/09/2008 13.46:




ha fatto un balzone di più di 20 dollari [SM=x44497]
e intanto il bigliettone verde è tornato quasi a 1,50 [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]
solo quando sono andata io si doveva riprendere eh? [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491]




che ci sia stato qualche gufo a rovinarti il cambio?
La prox volta prova a non dire niente a nessuno circa la meta precisa delle tue vacanze... non si sa mai [SM=x44508]
Etrusco
00giovedì 25 settembre 2008 14:18
finito il periodo di prezzi stabili
Benzina e gasolio: nuovi rincari

La verde sale alla pompa a 1,43 euro al litro, il diesel si aggira intorno agli 1,38-39 euro


ROMA - Scatta una nuova ondata di rincari per i carburanti. Seppure con aggiustamenti contenuti, quasi tutte le compagnie hanno oggi rivisto i listini all'insù. La verde si porta così su quota 1,43 euro al litro ed il diesel su 1,38-1,39 per tutti i marchi. Mercoledì a rialzare i prezzi di un centesimo al litro, tanto per la benzina che per il gasolio, era stata Agip, dopo settimane di prezzi stabili. Oggi un rialzo è stato deciso anche da Api-Ip, Erg, Esso, Q8 e Tamoil.

25 settembre 2008 Corriere della Sera

[SM=x44463]
Etrusco
00sabato 6 dicembre 2008 19:21
LA PREVISIONE
Giù il petrolio, ecco quanto si risparmia
Gli esperti Nomisma:
il 10% in meno per le bollette della luce, del gas e per i 'pieni' di carburante dell'auto


ROMA - Nel 2009 le famiglie italiane potrebbero risparmiare circa il 10% per le bollette della luce, del gas e per i 'pieni' di carburante dell'auto.
Grazie al ripiegamento delle quotazioni del petrolio l'anno prossimo - stima Nomisma Energia - la famiglia 'tipo' potrebbe infatti spendere circa 370 euro in meno rispetto ai 3.538 euro pagati nel 2008 per i conti energetici.
La previsione - spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia - si basa sull'ipotesi di un prezzo del petrolio «sui livelli attuali» e potrebbe tradursi in un calo del 4,5%, pari a circa 70 euro in meno su base annua, per le bollette della luce e del gas.
E, ancora, in una riduzione complessiva di 300 euro per i rifornimenti di carburante (circa -15%).

I RISPARMI -
Una famiglia 'tipo' - quella cioè che consuma 2.700 chilowattora di luce, 1400 metri cubi di gas l'anno e 1.500 litri di carburante - quest'anno ha speso per le bollette ed i pieni dell'auto 3.538,1 euro mentre l'anno prossimo potrebbe vedere le stesse voci costare 369,1 euro in meno.
Vale a dire 3.169 euro, con un risparmio del 10% sui conti 2008. Solo sul fronte delle bollette della luce e del gas il 2008 ha visto le famiglie alle prese con un esborso di 1.513,1. Se il petrolio non dovesse nuovamente invertire tendenza, le stesse famiglie nel 2009 potranno contare su un risparmio di 69,1 euro, pari cioè al 4,5% in meno, spiega Tabarelli. In particolare - aggiunge l'esperto tariffario - per quanto riguarda l'elettricità il minor esborso che si profila per l'anno prossimo è di 23,6 euro: circa l'1% cioè in media d'anno con una spesa complessiva che dovrebbe fermarsi a 446,8 euro contro i 470,5 pagati nel 2008. Per il gas, invece, il minor costo per le famiglie potrebbe essere più consistente, pari a 45,5 euro sull'intero anno grazie ad una flessione delle tariffe attesa intorno al 3,3% che farebbe scendere la spesa dagli 1.042,7 euro del 2008 a 997,2 euro dell'anno prossimo.

LA BENZINA - Per quanto riguarda invece la benzina Nomisma Energia prevede un calo dei prezzi con una media intorno agli 1,15 euro al litro contro gli 1,35 euro della media 2008.
Un calo che dovrebbe fare scendere la spesa complessiva dei 'pienI' - con un consumo medio stimato in 1.500 litri l'anno - dai 2.025 euro di quest'anno a 1.725 euro nel 2009.

Tornando, invece, alle tariffe della luce e del gas che a fine mese attendono il nuovo aggiornamento dell'Authority per l'Energia per il primo trimestre del 2009, Nomisma Energia prevede un calo della luce ed una sostanziale stabilità per le bollette del gas.
L'elettricità - spiega ancora Tabarelli - è attesa diminuire dell'2,9% a 17,55 centesimi a Kwh per le famiglie 'tipò mentre per il metano non sono previste variazioni. La variazione che si registra per il metano (i cui tempi di riferimento, rispetto alla luce, sono più ampi nel calcolo di aggiornamento delle tariffe all'andamento del costo delle materie prime) è infatti sotto la cosidetta 'soglia di invarianza', il tetto cioè entro il quale la variazione - in aumento o diminuzione - non viene trasferita sui prezzi finali.
«L'ultima parola, in materia di aggiornamento tariffario di luce e gas per il prossimo trimestre - ricorda Tabarelli - spetta all'Authority per l'Energia», ma secondo i calcoli effettuati sulla base dell'andamento del petrolio (che si basano sui sei mesi precedenti per l'elettricità e sui nove mesi prima per il gas) la luce è attesa «in calo dell'2,9%» ed il gas «fermo» per le famiglie nel primo scorcio dell'anno venturo. Resta comunque da vedere anche - ricorda l'esperto - come l'Autorità applicherà le recenti norme in discussione al Parlamento nell'ambito del pacchetto anti-crisi.
Norme che prevedono non solo Bonus per le famiglie disagiate (quelle cioè a basso reddito, numerose o con problemi di salute tra i componenti del nucleo) - e che dovrebbero riguardare circa 5 milioni di famiglie con sconti dai 60 ai 138 euro su base annua - ma anche il possibile, annunciato, blocco tariffario o l'eliminazione della franchigia per gli aggiornamenti della tariffa del gas.


06 dicembre 2008
Fonte: Corriere della Sera
Etrusco
00giovedì 18 dicembre 2008 21:12
IL BALLETTO DELLE STIME SUL PREZZO DEL GREGGIO
W.R. per "Il Sole 24 Ore"


Ha voglia l'Opec di tagliare la produzione di petrolio per sostenerne il prezzo. Tanto il prezzo scende lo stesso: come è successo ieri, fino a un minimo di 39,88 dollari che è la quotazione più bassa dal luglio 2004. Si dice che siano la domanda e l'offerta a fare i prezzi. Ma i 2,2 milioni di barili al giorno tagliati dall'Opec sono più del calo della domanda previsto per il 2009. E quando il prezzo del petrolio andava su non era solo per l'esuberanterichiesta mondiale d'energia immaginata da certi analisti.


Di esuberante c'erano semmai le loro stime:
come quelle di Arjun Murti di Goldman Sachs che, ancora nel maggio scorso, vedeva il barile a 200 dollari al barile. Invece di stare zitto e dire, «scusate mi son sbagliato», [SM=x44457] s'è rifatto vivo adesso, dicendo di vedere il petrolio a 45 dollari per il prossimo anno: magari anche a 30, ma «solo nel breve». [SM=x44453]
E con l'invidiabile consapevolezza di chi sa le cose,
Murti ha già previsto a 70 dollari il prezzo per il 2010 ea 105 per il 2012.
(W.R.)

[SM=x44456]
Etrusco
00mercoledì 23 settembre 2009 23:24
Petrolio:
chiusura di contrattazioni in ribasso,
68,96 dollari al barile


23 Settembre 2009 20:46 ECONOMIA


NEW YORK - Chiusura di contrattazioni in netto ribasso per il petrolio sulla piazza di New York.
Il greggio e' quotato a 68,96 dollari al barile. (RCD)


Corriere della Sera


Vediamo ora di quanto scenderanno i prezzi dei carburanti [SM=x44465]
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:35.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com