00 29/04/2015 19:49
Oggi vi propongo la mia versione di un cibo popolare molto diffuso a Palermo. Nei mercati cittadini è molto frequente incontrare un personaggio che porta con sé un paniere molto grande, accuratamente ricoperto da una coperta di lana e da un lenzuolo. Chi si avvicina gli paga il cibo, lui intasca i soldi, con la stessa mano pesca nel cestone una manciata di qualcosa di indefinibile, la mette su un foglio di carta oleata, o in mezzo a un panino, e il cliente mangia soddisfatto.
Non voglio scoraggiarvi, per cui evito di descrivervi le porcherie che ci sono in quel cestone, anche se l'odore è favoloso. Però, siccome mi è stato detto che la frittola è buona, ho cercato di elaborarne la ricetta, realizzabile anche in modo decisamente igienico. Rispetto agli aromi originali ho soltanto sostituito lo zafferano (per me abbastanza insignificante) con la curcuma, che a me piace molto di più. Per il resto, l'originalità della ricetta è rispettata tanto quanto mi hanno consentito le mie ricerche. Io l'ho preparata ieri sera e l'ho gustata, è tanto saporita quanto umile ed economica.

Frittola palermitana

Ingredienti:

Rigagliette di carne di ogni tipo disponibile
Un pezzetto di cotenna
Sedano
Carota
Cipolla
Curcuma
Pepe nero
Olio Evo
Alloro
Rosmarino

Esecuzione

Per prima cosa mettete le carni e la cotenna a bollire in acqua salata per 2 ore. Scolate accuratamente le carni e gettate via l’acqua di bollitura, che sarà diventata bianca per il grasso perduto dalle carni. Sminuzzate assieme le carni e la cotenna, poi condite il miscuglio con carota, cipolla, curcuma, sedano e pepe nero. Mescolate bene e lasciate che il tutto si insaporisca almeno per 1 ora. Tritate dell’altra cipolla e mettetela in una padella con un po’ d’acqua, un po’ d’alloro e un rametto di rosmarino. Fate cucinare la cipolla. Appena la cipolla si sarà ammorbidita aggiungete poco olio Evo e lasciate che la cipolla inizi a stufarsi nell’olio. A questo punto versate la composta di carni nella padella e fatela insaporire fino all’esaurimento quasi completo del liquidi. Imbottite un panino morbido con la composta ben calda. Buon appetito.

Giorgione

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Chi sa fa. Chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, dirige. Chi non sa neanche dirigere è del tutto incompetente; può darsi alla politica.
Giorgione (credo, nonno del forum...)

Vecchietto, sì. Ma le belle fanciulle continuo ad apprezzarle, finchè dura la Grazia Divina...

Io sono un coglione... Continuo ad esserlo anche dopo che il cainano si è ritirato. Spero per sempre.