00 14/08/2006 12:19


Notte russa sotto le stelle di Cortona
Al mattino del giorno dopo, sabato 12 agosto, a confronto due grandi testimoni, Dmitri Hvorostovsky e Giuseppe Tornatore
NELL’UNIVERSO SIBERIANO DI PROFONDITA’ E SILENZI SOLO LA GRANDE MUSICA A SCALDARE GLI ANIMI

Il concerto dell’11 agosto al Tuscan Sun Festival si preannuncia davvero memorabile:
la soprano russa superstar bellissima, Anna Netrebko e il baritono siberiano Dmitri Hvorostovsky (in concerto anche il 16 agosto a Cortona) che hanno conquistato le platee di tutto il mondo si esibiranno insieme in una performance ormai attesa con impazienza dal pubblico e dai media anche perché costituisce l’unica tappa italiana per il 2006 dei due artisti contesi dai più grandi teatri del mondo.

Ad accompagnarli addirittura il direttore artistico del Festival NINA KOTOVA, russa DOC, magnetica violoncellista In programma Chajkovskij, il compositore russo più amato e popolare, che rapirà il pubblico con il suo romanticismo estremo. Un’occasione quella dell’11 anche piuttosto rara per ascoltare la l’Orchestra e la scuola russa, cosa che non capita frequentemente.
Hvorostovsky originario della Siberia, è un cantante dalla voce inconfondibile con un incomparabile legato e una padronanza del fiato che lo hanno consacrato come uno dei maggiori baritoni verdiani di oggi. Netrebko è una soprano come poche al mondo; forse l’unica che riesce ad unire una purezza di voce, una precisione, un’estensione e un’ampissima gamma coloristica ad una ricchezza d’immaginazione, introspezione ed ironia che la elevano quasi al rango di dea della musica. Kotova è una violoncellista straordinaria dai modi tanto impetuosi quanto affascinanti; sa dare alle sue performance un tocco ardente ma spontaneo che la rendono un’artista profonda e forte, con un controllo tecnico fuori discussione. Un vero esempio di lirismo glorioso.

In Piazza Signorelli, in prima fila, ad assistere allo spettacolo ci sarà anche Giuseppe Tornatore che non poteva proprio perdersi il concerto che sembra omaggiarlo in musica del tributo che egli stesso ha reso alla Siberia nelle insoliti vesti di fotografo.

Dal 5 al 20 agosto, infatti, il Tuscan Sun Festival ospita “Giuseppe Tornatore, fotografo in Siberia” , mostra che vede nei panni di autore degli oltre 300 scatti in bianco e nero esposti a Palazzo Casali, il grande regista siciliano. Una mostra che racconta di una terra a 50° sottozero sembra essere quasi fuori posto in una calda Cortona di mezzo agosto. In realtà il collegamento esiste, eccome, considerando che alcune tra le più grandi star del Festival provengono proprio dalla fredda Russia: il direttore Sitkovetsky, Anna Netrebko, la bella violoncellista Nina Kotova, il giovane oboista Ogrintchouk senza dimenticare due siberiani doc come appunto l’affascinante baritono Hvorostovsky ed il violinista Vadim Repin. Paradossalmente come se proprio dai ghiacci potessero nascere le migliori note che scaldano il cuore.

L’appuntamento con la Russia, in particolare la Siberia, prosegue anche la mattina del 12 agosto alle ore 11.00 a Palazzo Casali con "Un’ora in Siberia". Una conversazione informale tra Giuseppe Tornatore e Dmitri Hvorostovsky in cui a fare gli onori di casa ci penserà Barrett Wissman. Palazzo Casali e le splendide foto di Tornatore faranno da cornice ad un incontro che vuole essere occasione di dialogo tra due personaggi che hanno avuto modo di vivere un’unica terra, la Siberia, in modi molto diversi: il regista, nei panni quasi del cronista di lusso e il baritono Hvorostovsky, originario del luogo in cui simbolicamente torna ogni volta che il suo repertorio mette al centro la musica russa.

Giuseppe Tornatore racconterà la sua esperienza di viaggiatore in Siberia, nella città di Novij Urengoi, tra le sue strade, la sua gente e di come sono venute alla luce le fotografie esposte in mostra in cui ha racchiuso tutta l’intensità delle emozioni provate davanti ad un paesaggio estremo, enigmatico, crocevia di popoli russi, ucraini, moldavi, tartari, azeri…Il regista ha già descritto l’appassionante esperienza vissuta nel freddo della Siberia come un’occasione per compiere “…un viaggio a ritroso nel tempo verso quella stagione della mia vita spesa ad andare in giro a rubare immagini con la mia indimenticata Rollercord…Anni che mi hanno insegnato ad osservare la gente, a studiarne le espressioni e i movimenti, sino a prevenirne quasi le azioni, sino all’illusione di condizionarne il comportamento. Anni in cui ho scoperto che se fotografi uno sconosciuto, nell’istante in cui fai scattare l’otturatore, quella persona smette di essere estranea, perché la porterai sempre con te…”

Il punto di vista di Dmitri Hvorostovsky sarà invece quello di chi nasce e cresce in una terra considerata da molti inospitale ed estrema, da cui però il cantante ha saputo trarre ispirazione e forza per diventare il grande baritono che ha dimostrato essere. Da sottolineare, inotre, che Hvorostovsky ha reso più volte omaggio ai sentimenti di patriottismo della Russia, per esempio con un Cd per la Delos dedicato a canzoni di guerra dalla Guerra Russo-Giapponese del 1904 fino agli anni '70. Cosa ha significato per lui andare via dalla Siberia, cosa prova nel farci ritorno oggi, che emozioni gli suscitano i paesaggi della sua infanzia e come tutto questo influisce sul suo modo di cantare saranno gli spunti di conversazione per conoscere meglio due artisti apparentemente molto lontani tra loro.

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