L'ex presidente dell'IRI nel dibattito ha detto in modo chiarissimo che per quel provvedimento occorrono dieci miliardi, che il beneficio sarà, per ogni dipendente, di 600 euro all'anno al dipendente stesso e 1200 al datore di lavoro. Purtroppo, i dipendenti in Italia sono 16.719.000 (Istat) e dunque il costo totale sarebbe, non di 10 miliardi, ma di 30 miliardi 94 milioni di euro. Al professore restano due possibilità.
Una è quella di adeguare il numero degli occupati alle sue cifre: mantenere lo stanziamento di 10 miliardi e i 600+1200 euro di beneficio per ogni dipendente, e creare oltre 10 milioni di disoccupati, cosa non impossibile visto che vuole agevolare le importazioni dalla Cina e i suoi alleati gli impedirebbero di costruire le infrastrutture per rendere competitivo il paese. In questo modo i conti tornerebbero.
La seconda soluzione è quella di trovare tutti e 30 i miliardi rivedendo ancora le sue posizioni sulla tassa di successione: basterebbe estorcere 51mila euro a ognuna delle circa 590 mila persone che decedono ongi anno, inclusi nullatenenti, e il gioco sarebbe fatto.
Una terza soluzione starebbe in un'ulteriore cambio di rotta sulla tassazione del risparmio. Secondo Eurispes ogni anno le famiglie risparmiano un totale di 64 miliardi: basterebbe sottrarne poco meno della metà e tutto andrebbe a posto: ogni 1000 euro risparmiati, 470 se li prendE Prodi & C, gli altri restano sul conto. Contenti?
Prodi dovrebbe gentilmente fare sapere agli italiani - che non sono stupidi - quale di queste tre opzioni adotterà. Oppure se ad essere ubriaco quella sera era lui. Se non scappasse dai confronti televisivi potrebbe dirlo lui. Altrimenti tocca a noi indovinare!