La decisione al Viminale dopo un incontro interforze
Si prepara la risposta dopo le violenze di Castelvolturno
Camorra, vertice di polizia per la strage
In arrivo 400 agenti per l'emergenza
Il questore di Caserta: "Capire il motivo per cui hanno agito sei killer professionisti"
Sicari di nuovo in azione. Grave un uomo raggiunto da un proiettile alla testa
ROMA - Una risposta "forte e immediata" per far sentire la presenza dello Stato nel casertano: sono in partenza 400 uomini (150 poliziotti, 150 carabinieri e 100 finanzieri) che dovranno dare la caccia ai sei-sette componenti del gruppo di fuoco che terrorizza l'area, e intensificare il controllo del territorio. Da valutare l'impiego di militari, anche se il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, frena. E' il risultato della riunione voluta dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, per affrontare l'emergenza criminale dei Casalesi dopo gli incidenti di Castelvolturno scatenati dall'omicidio di 6 immigrati nel centro domiziano in provincia di Caserta.
In mattinata, un primo incontro interforze presieduto dal vicecapo della polizia, Nicola Cavaliere. Nel pomeriggio al Viminale si sono riuniti il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della polizia, Antonio Manganelli ed i capi di Stato Maggiore di Carabinieri e Guardia di finanza, generali Leonardo Gallitelli e Paolo Poletti. Sul tavolo, il dossier Castelvolturno: la strage di giovedì e la rivolta degli immigrati.
Priorità è la caccia al manipolo di latitanti dei Casalesi: quel che resta di due clan - i Bidognetti e gli Schiavone - di cui sono stati neutralizzati i capi e ora i gregari sparano per far valere la loro supremazia. Gli investigatori sono da tempo sulle tracce di questi uomini, che si rifugiano nel loro territorio contando su complicità e paura. Nei prossimi giorni il Casertano sarà battuto a tappeto. Accanto alla strategia di polizia ci sarà quella "carceraria": intensificate le misure dure per i boss non pentiti, maggiori colloqui con i detenuti che potrebbero fornire elementi utili alle indagini.
C'è stata, infine una discussione sul possibile impiego dei militari nell'area. Si è ventilata l'ipotesi di aumento da 3.000 a 4.000 del contingente delle forze armate che da agosto affianca le forze dell'ordine nel presidio del territorio. Ma le scarse risorse economiche non consentirebbero l'operazione. Il ministro Maroni si è impegnato a portare al prossimo Consiglio dei ministri un provvedimento per rendere più flessibile l'uso dei militari non solo per le aree urbane, ma anche per altre zone critiche dove c'è un'emergenza criminalità. Ma La Russa, frena: "E' un'ipotesi che dev'essere sottoposta prima alla mia attenzione, voglio verificare, deciderò entro i prossimi giorni".
Nel centro del Casertano dopo le violenze è tornata la calma. Un contributo alle indagini potrebbe arrivare, quando sarà in condizione di parlare con le forze dell'ordine, dall'immigrato del Ghana rimasto ferito nell'agguato e ricoverato al Cardarelli di Napoli. Secondo i medici l'uomo, ieri sottoposto a un intervento chirurgico, non è in pericolo di vita.
Intanto le perizie balistiche hanno stabilito che i proiettili utilizzati nell'eccidio di Castelvolturno (130 tra kalasnikov e pistole calibro 9) e i circa 60 utilizzati per uccidere Celiento sono gli stessi. Una coincidenza che conferma che ad agire sia stato un solo commando, o comunque alcuni elementi dello stesso gruppo. Sono state rinvenute le auto utilizzate dai killer, un'Audi A3 e una Fiat Punto, trovate bruciate tra Nola e Villa Literno. Gli agenti della squadra mobile di Caserta hanno trovato, nella piccola fabbrica di abiti in cui lavoravano gli immigrati, banconote per 700 euro nascoste tra abiti piegati.
Non è da escludere che il titolare della sala giochi di Castelvolturno, Antonio Celiento, possa essere stato ucciso giovedì sera, prima dell'agguato nel quale sono morti sei immigrati africani, per non avere pagato una tangente. E' una delle ipotesi che avanza il questore di Caserta, Carmelo Casabona, facendo il punto delle indagini. "Verificheremo i precedenti, le frequentazioni, le amicizie delle persone uccise". I killer, ha aggiunto il questore che per l'agguato esclude qualsiasi matrice razzista, "hanno agito in maniera chirurgica e ciò vuol dire che c'era una ragione che dobbiamo capire".
Per i disordini di Castelvolturno una ventina di immigrati africani sono stati identificati e denunciati dalla polizia. Gli agenti hanno visionato immagini e riprese televisive sui danneggiamenti. I principali responsabili dei disordini sarebbero tutti appartenenti alla comunità ghanese. Netta la condanna del questore: "Hanno sbagliato e saremo molto duri, chi si è reso responsabile dei reati sarà identificato e denunciato" ha detto Casabona.
Intanto i sicari della camorra potrebbero essere tornati in azione. Un uomo è stato ferito gravemente in via Turati, a Cesa, sempre nel Casertano, in quello che sembra, dai primi rilievi, un agguato. Trasportato all'ospedale di Aversa. sarebbe in gravi condizioni. Forse è stato raggiunto da un proiettile alla testa.
(20 settembre 2008)
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