sperminator, 08/12/2009 18.26:
ok, risposta signorile
comunque, ti faccio una confessione che ti stupira' : mi sta un sacco simpatico guido de angelis
un po' perche' ha il mio stesso nome, che denota grande intelligenza
, un po' perche' e' un tifoso come lo sono io, cioe' completamente perso per la propria squadra ( tipo il protagonista di febbre a 90 gradi, un film cult per chi adora il calcio ) , sa tutte le date e i dettagli ( si ricorda che calzini indossava il terzino della lazio nel 66 - 67 a mantova
) si preoccupa per i giocatori ( una volta in trasmissione disse " speriamo che i giocatori vadano a letto presto e che dormino bene
) insomma, anche se ha scelto la squadra dell' agro pontino mi fa spaccare troppo dalle risate, e' un vero mito
, tifa come tifo io, come i bambini .. e il calcio, soprattutto quello moderno, ha un grande bisogno di questi tifosi
Guido (in curva conosciuto e soprannominato Bongo) mi ha cresciuto nei miei primi anni in curva. Io avevo circa 15-16 anni, lui qualcuno di più, era uno dei capi del tifo curvarolo. Mi ricordo quando al giovedì, in un locale in zona Prati (che ora sarà destinato ad attività di tutto altro tipo) ci radunavamo noi della curva (per prepararci alla domenica successiva o organizzare le trasferte, gli striscioni, ecc...), lui veniva in divisa militare (era di leva quell'anno). Credo si tratti proprio del periodo di Lazio - Lens, o forse l'anno l'anno prima.
Abitava ai Colli Albani, molto distante da me, ma andavo spesso in un bar della zona, dove si trovavano diversi amici tra i quali lui e il fratello chiamato "er patata" (che non sono sicuro ma temo non ci sia più, come tanta gente di quel periodo. Droghe e malattie connesse hanno fatto stragi).
Poi altri ricordi belli sono nell'estate '80, di per se molto triste perché fummo retrocessi in B per le scommesse, ma eravamo assieme in tenda dove la Lazio era in ritiro estivo (San Terenziano, in Umbria), e ascoltammo tutti assieme la notizia alla radio della retrocessione. Assieme a noi c'erano anche alcuni calciatori di quella squadra, che alloggiavano all'albergo di fronte alle nostre tende. Mi ricordo Chiodi, Citterio, Bigon.
Spesso la sera, assieme a qualche calciatore, ce ne andavamo con la renault 5 viola scuro di Guido (con Renato Zero nello stereo) a bere una birra nelle cittadine vicine, come Todi.
Nonostante la retrocessione, bei ricordi di gioventù.
Poi in anni relativamente più recenti ci siamo incontrati di nuovo, casualmente, e chiacchierando del più o del meno, si è finiti a parlare di lavoro, e si era dimostrato interessato ai miei servizi, ma poi tutto è sfumato. In quell'occasione mi è piaciuto di meno, ormai da imprenditore e comunicatore di successo, non da più peso alle amicizie giovanili. Però ....
Il suo lavoro lo sa fare comunque bene