E' tutto un magna magna

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Etrusco
00venerdì 16 febbraio 2007 16:23
Carmine lo-ri-manda su:


poi fa un ruttino... (si può dire?) [SM=x44474]
Etrusco
00venerdì 16 febbraio 2007 16:24
Sua Impunità Cesare Geronzi:


[SM=x44476]
Etrusco
00venerdì 16 febbraio 2007 16:28



DAVANTI AI QUADRI DI DONGHI, CIN-CIN E CAN-CAN TRA I GLADIATORI DI CAPITALIA (Cesare Geronzi)

PERCHE’ VERONICA-ARPE E SILVIO-GERONZI NON POSSONO SOPRAVVIVERE SEPARATI

“ECONOMIST”:
CARNEVALE, IN ITALIA, È IL TEMPO DEL MISTERO E DEL TRAVESTIMENTO



Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo


1 - GERONZI-ARPE, L’ORA DEL DISGELO…

Dal “Sole 24 Ore” - Cesare Geronzi e Matteo Arpe tornano a presentarsi insieme ad un evento pubblico dopo lo «strappo»della scorsa settimana e le dichiarazioni opposte sulle ipotesi di alleanze per Capitalia. Ieri il presidente e l'a.d.dell'istituto di Via Minghetti hanno partecipato a Roma al Vittoriano all'inaugurazione della mostra monografica dedicata ad Antonio Donghi, pittore romano del XX secolo.
E con Geronzi ed Arpe, tutto il vertice del gruppo, compreso il presidente e l'amministratore delegato di Banca di Roma che ha sponsorizzato l'evento, il presidente Berardino Libonati e l'a.d. Fabio Gallia. Intanto, l'ultimo numero dell'Economist torna sull'argomento mettendo in evidenza i contrasti ai vertici dell'istituto e ricordando che la stagione del carnevale, in Italia, porta sempre con sé un poco di divertimento. Per il settimanale, lo scontro sulle strategie e sulle alleanze è anche e soprattutto un contrasto tra due diversi stili manageriali e reti di relazioni: il mercato con Arpe, il«potere» con Geronzi. Carnevale, conclude l'articolo, è il tempo del mistero e del travestimento, ma in questo caso il ruolo di maestro di cerimonia svolto dal presidente non è soggetto a equivoci.



2 - L’ITALIANITA’ SALVATA DAGLI ITALIANI
Paolo Madron per Panorama


Bella battaglia a Capitalia, di quelle che non se ne vedevano da tempo. Ancor più appassionante perché si svolge sotto lo stesso tetto: da una parte Cesare Geronzi, banchiere che ha più vite di un gatto, una carriera consumata a pane e politica, mirabile interprete del capitalismo cosiddetto relazionale, quello che privilegia i legami sui numeri. Dall’altra Matteo Arpe, enfant prodige di illustre scuola milanese, strenuo adepto del capitalismo mercatista, la cui prima regola è che i bilanci fanno premio su «aumma aumma» e logiche di schieramento. Chi vincerà? Per ora nessuno, i due patteranno la partita perché, in mancanza dell’arma letale, rischiano di impantanarsi in una guerra di trincea. E poi perché, paradossalmente (per ora), sono come il paguro e l’attinia, che devono coabitare in simbiosi.



Geronzi, che lungo il suo cammino ha fatto strame di chi gli si parava davanti, non può liberarsi di un amministratore delegato che sotto la sua gestione ha portato il titolo da niente a 7 euro e, come si dice in gergo, ha messo a posto i fondamentali della banca. Tuonerebbe il mondo, dai fondi agli analisti, dai grandi investitori al popolo degli azionisti che grazie al giovane banchiere hanno guadagnato un sacco di soldi.



Viceversa, Arpe non può pensare (per ora) di poter fare a meno di Geronzi, che politicamente pesa molto più di lui, e questo non è un dettaglio perché la Capitalia è una banca de’ Roma, ecumenica, ossequente, papalina, da sempre ammanicata coi poteri, temporali e spirituali, costituiti. Però la battaglia appassiona e divide lo stesso, non foss’altro perché i protagonisti sono l’emblema di due visioni del mondo contrapposte. Si appassionano i politici, specie quelli dell’opposizione, che vedono in Geronzi l’ultimo baluardo alla colonizzazione prodian-bazoliana di tutto il sistema, lui che, unico tra i grandi banchieri d’Italia, non ha votato alle primarie dell’Ulivo, guadagnandosi l’imperitura riconoscenza del Cavaliere.



Si appassionano i tifosi dell’italianità, che inorridiscono all’idea di una Capitalia in mani straniere, col seguito di Mediobanca e Generali su cui (per ora) la sua influenza predomina. Si appassionano i media d’Europa e d’oltreoceano, anche se qui la sproporzione è tutta a vantaggio di Arpe.
Con lui ci sono il Financial Times e il Wall Street Journal, mentre a difendere il presidente c’è Milano Finanza dell’editore Paolo Panerai. Il quale, fra tante accuse al giovane manager, muove anche quella di essere abbronzato (?). Sarà, uno immagina, perché invece dei suoi giornali sceglie Il Sole 24 Ore.

Si appassionano, infine, le grandi potenze finanziarie, dalla ondivaga Abn Amro, prima azionista della banca, che un giorno crocifigge Geronzi e l’altro gli giura eterna riconoscenza, agli ultimi arrivati, gli spagnoli del Santander e l’onnipresente francese Vincent Bolloré, la cui prima preoccupazione (falsi come Giuda) è che hanno valicato le Alpi per difendere l’italianità invece che per fare i loro sacrosanti affari. Ma sarà bene che l’italianità se la difendano gli italiani, purché la cosa interessi. È mai successo del resto che noi ci siamo fatti carico della francesità o della spagnolità?



Un tema che deve assillare non poco il governatore della Banca d’Italia, che non perde occasione per predicare il bisogno di altri matrimoni. Nel momento in cui lo dice, l’ultima volta al Forex di Torino, si vede che il suo pensiero corre alla Capitalia, che è retta da un patto di sindacato incline a ondeggiare al primo refolo di vento, e che dunque resta una signora da maritare in casa, prima che arrivi qualcuno da fuori a portarsela via. Mario Draghi, dicono i ben informati, si arrovella per trovare una soluzione che soddisfi altrove le ambizioni di Geronzi rendendo così più facile sposare la Capitalia senza che il grande vecchio la viva come una diminutio.

E se lo mettessimo al vertice delle Generali? ha persino pensato l’ex direttore generale del Tesoro, non considerando che, con tutto rispetto, Roma è caput mundi mentre Trieste se ne sta piuttosto defilata e (per ora) governata da un giovane signore di 80 e passa anni che non ci sente di mollare. Si accettano suggerimenti anche se, siccome italiani siamo e italiani vogliamo restare (e poi Draghi ha già dato, stendendo tappeti ai francesi che si comperavano la Bnl), l’ipotesi di sontuose nozze con l’Unicredito di Alessandro Profumo prende quota.



Profumo è il primo a non credere che il suo arcirivale Bazoli, dopo aver fatto il lupo col Sanpaolo, sia agnello con Generali e Mediobanca.
Insomma, per i palazzi che contano quella della Capitalia è una partita troppo importante per gli assetti di questo Paese perché possa ridursi a un’intestina lotta di poltrone. A giocarla come tale si rischia che alla fine non ci sia un vincitore ma due perdenti e un terzo incomodo ad aggiudicarsi la preda. Che, se Profumo guardando Roma continua a storcere il naso, verrà per forza d’oltralpe. Anche se con un solo generoso obiettivo: difendere l’italianità al posto di quei velleitari pasticcioni di italiani che non lo sanno fare. Finirà come nel campionato di calcio, dove a far spettacolo sono squadre fatte quasi tutte di stranieri.



Dagospia 16 Febbraio 2007
MORO HBK
00venerdì 16 febbraio 2007 18:49
Re:

Scritto da: Etrusco 22/11/2006 13.53



Addirittura questa se la butta addosso la torta. [SM=x44457]
Etrusco
00mercoledì 4 aprile 2007 03:07
Etrusco
00mercoledì 4 aprile 2007 03:07
Etrusco
00mercoledì 4 aprile 2007 03:08
Etrusco
00martedì 24 aprile 2007 12:47
Tania Zamparo
Etrusco
00martedì 24 aprile 2007 12:49
Etrusco
00giovedì 26 aprile 2007 01:56
Suor Lorena Bianchetti
Etrusco
00giovedì 26 aprile 2007 20:07

Giuseppe di Segni
Etrusco
00martedì 8 maggio 2007 23:39

PRELIBATEZZA Una turista cinese addenta uno spiedino di scorpioni fritti durante la visita al Longhua Temple (Shanghai)in occasione delle festività del Primo Maggio, che in Cina duranouna settimana
( REUTERS/Aly Song )

Etrusco
00martedì 15 maggio 2007 16:16

(L'affamato Totò Cuffaro - Foto U.Pizzi)
Etrusco
00martedì 15 maggio 2007 16:21



I CAPARBI DI CAPALBIO, PIU’ GAJARDI CHE PRIA, APRONO LA STAGIONE PRODI2
FRANTOIO-PARTY DELLA PICCOLA ATENE PER LA MOSTRA “OZIO SIMBOLICO” DI ROMANO

ARIECCOLI:
FABIANI, DE MASI, PARISI, STEFANIA CRAXI, VIANELLO, PIRANI, MARCENARO


Eleonora Sannibale per “Il Tempo”
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo


«Ozio simbolico»
, un titolo che lascia già intendere come il concetto di tempo libero sia in realtà solo spazio per le idee. Antonio Romano, brand designer e fondatore di Inarea, ha scelto il Frantoio di Capalbio per inaugurare la sua mostra, «Ozio simbolico. Vent’anni di weekend cancellati».



Sì perché, per Romano, Capalbio «è da vent’anni il luogo dell’ozio creativo, del tempo libero da usare per pensare, scrivere e disegnare». Ma la mostra segna anche un altro anniversario importante: quello del Frantoio, che celebra proprio nel mese di maggio i primi dieci anni di vita. E furono proprio gli «inventori» del Frantoio, all’inizio, a chiedere a Romano di creare il marchio del locale.



Ora il ristorante è tra i più conosciuti della Maremma.
La mostra (attiva fino al 27 maggio, con ingresso gratuito) racconta vent’anni di lavoro.
Lungo il percorso espositivo, il visitatore troverà marchi ora familiari a tutti, nati nel silenzio delle notti capalbiesi: dai progetti degli anni ’80, come il quadrato rosso della CGIL e la comunicazione per i sindacati, a quelli degli anni ’90, come i marchi Tim, Stream, fino alla farfalla della Rai e al rebranding delle Ferrovie dello Stato, ai lavori con i marchi Lacoste, Renault, Sears e Aventis Pharma.



Tanti gli amici - molti dei quali esponenti romani del mondo dell’imprenditoria, della cultura e della stampa - di Antonio Romano, che sono intervenuti alla visita della mostra e alla cena che è poi seguita.
Tra questi il sindaco di Capalbio Lucia Biagi, Laura Pellegrini (moglie di Romano), il direttore generale di Capitalia Carmine Lamanda, l’amministratore delegato di Fastweb Stefano Parisi, Paola Comencini, Livia Azzariti con Valentino D’Addario, Marco Bassetti con Stefania Craxi, l’amministratore delegato di Atac Gioacchino Gabuti, Mario Pirani, Raffaella Leone, Giancarlo Santalmassi….



Fabiano Fabiani, Rosalba Giugni, Armando e Franca Cicero, Antonio Catricalà, Luigi Coldagelli, Carlo Eleuteri, Roberto Patruno, Sasà Toriello, l’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici del comune di Roma Giancarlo D’Alessandro, Camilla Morabito con il marito Walter Galleni, Daniele Protti, Luigi Vianello con la moglie Daniela Carosi, Francesca Bisignani, Donatella Monachesi, Gianluca Comin, Maurizio Sacconi, Antonio Lirosi, il sociologo Domenico De Masi, Giuliana Del Bufalo, Daniela Viglione e Angelo Bucarelli.



Dagospia 15 Maggio 2007
Etrusco
00venerdì 8 giugno 2007 12:44
LA GASTRO-DERIVA ITALIANA
 A COSA SERVE LA LINGUA PER I SENATORI? FACILE: A LECCARE I GELATI
 DA BUTTIGLIONE ALLA PRODIANA SOLIANI, UN NUTRITO GRUPPO DI PARLAMENTARI HA SCRITTO UNA LETTERA AI QUESTORI DI PALAZZO MADAMA:
VOGLIAMO IL GELATINO!





Filippo Ceccarelli per La Repubblica



Sembra uno scherzo, o una insidiosa provocazione dell'antipolitica.
Ma è vero: al Senato, adesso, vogliono anche il gelato.

Così ieri, a nome di un nutrito gruppo di parlamentari, il senatore Rocco Buttiglione, filosofo dell'Udc, e la senatrice Albertina Soliani, prodiana emiliana, hanno scritto ai questori di Palazzo Madama una lettera che merita di essere riportata nella sua concisa integrità documentale:



(Rocco Buttiglione e Giuliano Urbani - Foto U.Pizzi)


E dunque:

"Ci rivolgiamo a voi con una richiesta di miglioramento della qualità della vita in Senato.
La buvette non è provvista di gelati.

Noi pensiamo che sarebbe utile che lo fosse e siamo certi di interpretare in questo il desiderio di molti.
E' possibile provvedere?
Si tratterebbe di adeguare i servizi del Senato alle esigenze della normale vita quotidiana delle persone. In attesa di riscontro, porgiamo cordiali saluti".



E' bene a questo punto che si conoscano anche i nomi dei senatori-questori che prima o poi dovranno respingere o accogliere l'istanza, magari regolamentandola nelle sue molteplici varietà:
ghiacciolo, coppetta, cassata, cono, cornetto, granita, sorbetto, affogato e biscottone.
Si tratta quindi del senatore Gianni Nieddu, Ulivo;
del senatore Romano Comincioli, Forza Italia;
e della senatrice Helga Thaler, autonomista sud-tirolese.
Che la coscienza del loro ruolo li ispiri, per una volta, nel senso che riterranno più consono al bene comune. Amen.

Nel frattempo, varrà la pena di considerare come quella che in un celebre studio affidato alla buonanima di Giovanni Malagodi veniva cautamente definita "la condizione del parlamentare" sia oggi diventata, sic et simpliciter, "la qualità della vita dei senatori".
Ma soprattutto colpisce, nella sollecitazione gelatiera e bipartisan, una parola che getta una piccola luce sulla faccenda: "il desiderio".

Ecco forse la bramosa chiave di volta per comprendere come, al di là di un facile e scontato moralismo, diversi rappresentanti della volontà popolare abbiano smarrito il senso stesso del loro operato, e ormai non si rendano più conto dell'effetto - per non dire la ricaduta simbolica - che suscitano certe loro pretese.

Molto semplicemente:
desiderano, anzi desiderano troppo, non pongono tanti limiti alle loro voglie.
Nel caso specifico alla loro gola.
E' un fatto che richiama l'essenza corporea e primordiale del potere; un'impellenza biologica che non viene nascosta perché connessa al rango, allo status, al privilegio
di ostentare il proprio appetito.



(La senatrice prodiana Albertina Soliani)



Ai senatori piace il gelato: e lo vogliono. Slurp! Qui e ora. Slurp!
slurp! Magari non immaginano che uscire dal Palazzo, farsi due passi a piazza Navona potrebbe anche fargli bene;
magari non riescono nemmeno a capire come rispetto a un innocente gelatino si possano tirare in ballo questioni così alte.
Pare di sentirli: eh, quante storie!

E' un'unica, drammatica storia, in realtà, quella dello snaturamento, della degenerazione, della deboscia delle assemblee elettive all'insegna di Bengodi.
Tanto più irrilevanti le Camere sul piano politico, quanto più ornamentali, confortevoli, opulente, agognate.

Il Senato, in particolare.
Perché prima del gelato i senatori hanno chiesto e ottenuto le settimane gastronomiche regionali, e poi quelle dedicate alle province.
Il collezionista dispone di fantastici comunicati ufficiali emessi nei momenti più delicati sulle degustazioni dell'agro pontino, "la seconda giornata sarà abbinata alla carne di bufala bianca", oppure un dovizioso banchetto palermitano a conclusione del quale il presidente Musotto ha fatto presente uno slogan promozionale che a dire il vero lì dentro rischiava di suonare un po' così: "Mangio sicuro, mangio meglio".

A metà marzo il presidente Marini ha concesso la sala degli atti parlamentari al primo corso di sommelier per senatori.
Montecitorio risponde con i prodotti agricoli di qualità certificata.
Chi vuole il lardo, chi lo squacquerone, chi i fichi caramellati e chi i torcinelli.
Buttiglione e la Soliani, dopo tutto, sono in buona compagnia.
La deriva eno-gastronomica si fa anche dolciaria, ma non è dolce per niente il futuro delle istituzioni rappresentative.


Dagospia 08 Giugno 2007
Etrusco
00lunedì 2 luglio 2007 22:07
Elisabetta Gardini (attrice teatrale prestata alla... politica):

Etrusco
00venerdì 6 luglio 2007 15:20
GNAM, GNAM! LA CASTA SI ATTOVAGLIA

- LONOREVOLE SI ABBUFFA DI SALMONE E PAGA 9 EURO, MA IL CONTRIBUENTE NE SBORSA 90

 ORA FINISCE LA PACCHIA: CATERING ESTERNO E CUOCHI E CAMERIERI DI MONTECITORIO SPEDITI AI CENTRALINI&


Carmelo Lopapa per la Repubblica



I cavatelli al salmone fresco e zucchine serviti ieri erano una delizia (3,60 euro).
Ma anche gli gnocchi di patate al pomodoro e basilico sembra che abbiano riscosso un certo successo (3 euro).
Gli onorevoli più buongustai sono passati poi a dell´ottimo pescato del giorno (4,20 euro) e infine a una ghiotta «scelta di dolci» (1,80 euro).
Il tutto per 9 euro, centesimo più, centesimo meno. Peccato che quel pranzo sia costato alle casse della Camera dieci volte di più: 90 euro.


Che le cose andassero più o meno in quel modo, a Montecitorio, lo si sapeva da tempo.
Solo che ieri mattina la frittata, è il caso di dire, è finita sul tavolo dell´Ufficio di presidenza, l´organismo che fa capo a Fausto Bertinotti e che sovrintende all´amministrazione del palazzo.
Non tanto perché si è appreso che la ristorazione a beneficio dei 630 inquilini costa 5 milioni 232 mila euro l´anno, anche questo era noto.
Ma perché si è scoperto che quella cifra, ripartita per il numero di deputati, fa lievitare la spesa per ogni singolo pasto appunto a 90 euro.
Il calcolo, un po´ grossolano ma significativo, è stato sottoposto ai colleghi da Gabriele Albonetti e dagli altri due deputati questori, per far capire che forse era giunto il momento di mettere un taglio a cotanto spreco.

Il clima di antipolitica montante che si respira fuori dal palazzo, c´è da giurarci, avrà pure avuto il suo peso.
Sta di fatto che si corre per la prima volta ai ripari.
Come?
La soluzione individuata consiste nell´«affidamento all´esterno di una parte dei servizi di ristoro».
Così, i 7 cuochi del reparto cucina e i 25 addetti, tra camerieri e operatori vari, per un totale di 32 «unità di personale» saranno destinati «alla professionalità di assistente parlamentare con le rispondenti qualifiche»,
ma anche al centralino, al «reparto riproduzioni e stampa», ai servizi radiofonici e televisivi.

Ora, cosa ci farà un cuoco al centralino non è dato sapere, ma il problema sarà affrontato in un secondo tempo. Per il momento, questa è la decisione adottata che si legge nella delibera del collegio dei questori varata dall´Ufficio di presidenza. E nessuno ieri ha osato obiettare alcunché, coi tempi che corrono. Anche perché il risparmio stimato supera i tre milioni e mezzo di euro. A regime, infatti, sottrarre i pranzi e le (poche) cene dei deputati alla responsabilità diretta della Camera comporterà per l´amministrazione un costo complessivo di 1 milione 662 mila euro. D´altronde, tutto è affidato da un pezzo all´esterno anche al Senato.




(L'affamato Guardasigilli - Foto U.Pizzi)


Per il momento e per una «fase sperimentale di diciotto mesi», i questori hanno deciso di affidare il servizio alla stessa società che finora ha gestito la mensa dei dipendenti, la "Onama".
Così, senza una gara o un appalto. Perché solo al termine dell´anno e mezzo di prova si procederà a una selezione pubblica oppure, ecco la sorpresa nel provvedimento, «al ripristino della gestione interna».
O funziona, oppure - se i deputati non dovessero gradire cotture e menù - si tornerà all´antico.

Ma l´Ufficio di presidenza non si è occupato solo del mantenimento in futuro di un buono standard dello «spezzato di manzo al vino rosso» e della dolorosa rinuncia alla cucina interna. Ha dovuto fare i conti anche con un´altra grana.
Dopo mesi di dibattiti e buone intenzioni seguiti allo scandalo sollevato dalle "Iene" in tv sui 54 portaborse dei deputati con regolare contratto a fronte dei 683 collaboratori dotati di permesso di ingresso, dopo il giro di vite annunciato dai presidenti di Camera e Senato, Bertinotti e Marini, che avrebbe dovuto comportare la concessione dei nuovi badge solo agli assistenti messi in regola, ieri Montecitorio ha deciso di alzare bandiera bianca. E sì, perché dopo due proroghe della scadenza e molteplici appelli agli onorevoli, a consuntivo si è scoperto che solo 142 deputati hanno stabilizzato 182 collaboratori.

E siccome il rischio era quello di lasciare fuori dalla porta i restanti 500 finora pagati in nero, con paghe da 400 a 800 euro, ecco l´escamotage che consentirà di fatto di proseguire come se nulla fosse:
l´Ufficio di presidenza ha deciso di concedere il lasciapassare anche a collaboratori che svolgono una generica «attività di tirocinio», ma anche a pensionati disposti a collaborare gratuitamente o a dipendenti di enti e associazioni (e quindi anche di partiti). Per farla breve, si torna al passato. Tentativo fallito.



Oggi sarà la volta del Consiglio dei ministri, che inizierà ad esaminare il disegno di legge sui costi della politica studiato dal ministro Santagata, più volte annunciato e altrettante rinviato. Ma come ha anticipato anche ieri l´altro ministro che vi sta lavorando, Linda Lanzillotta, manca ancora il via libera delle Regioni, dunque oggi al più il testo (in 25 articoli) potrà essere solo esaminato. In ogni caso, quel documento non è sufficiente ad affrontare il problema dei costi nel suo complesso, secondo Antonio Di Pietro, che ieri ha presentato con Gianni Alemanno di An un piano bipartisan per abbattere le spese. Dal taglio delle tessere gratuite dei parlamentari alla riforma costituzionale che riduca la stessa rappresentanza politica.


Dagospia 06 Luglio 2007

213.215.144.81/public_html/articolo_index_32993.html


Etrusco
00domenica 2 dicembre 2007 02:10
Etrusco
00domenica 2 dicembre 2007 02:15
Il Gatto e la Volpe:


Etrusco
00domenica 2 dicembre 2007 02:19

Corinne Clery


Selene Della Noche
(segretaria di Ignazio La Russa)
Etrusco
00domenica 2 dicembre 2007 02:21


LA “CACIARA DE ROMA” FA FESTA ALLA BADESCU,
BELLUCCI DELLA ROMANIA
E’ LA SOLA ‘ROM’ CHE LA DESTRA NON VORREBBE BUTTAR FUORI DALL’ITALIA
LA RUSSA E GASPARRI SU DI GIRI DAVANTI ALLE CURVE PERICOLOSE DI RAMONA


Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Gabriella Sassone per Dagospia


Ramona la bambolona rumena. Orgogliosa di esserlo. E fiera testimonial del suo paese d'origine. "Perchè i rumeni sono persone perbene, non ci si può accanire contro un popolo intero per la folle cattiveria di una persona. La violenza non ha mica la carta d'identità", sussura Ramona Badescu. La prima a soffrire per l'orrendo omicidio di Giovanna Reggiani, violentata e uccisa a Tor di Quinto dal rumeno Romulus Nicolae Mailat.



In un periodo in cui i suoi concittadini sono nell'occhio del ciclone e verrebbero messi volentieri sul rogo, Ramona è l'unica rumena (forse per le sue forme burrose?) che piace alla destra e agli uomini di An.
Qualche settimana, i leader di An, l'hanno voluta alla loro convention di Assisi, per parlare della Romania.
Ramona ha avuto un successone. "Hanno voluto la mia testimonianza e io ho parlato col cuore, con l'animo: questa è la mia politica". Sarà per ringraziarla che Ignazio La Russa (dopo l'ospitata a "L'Infedele su La 7, dove ha maltrattato l’ex amica Santadeché: io palle di velluto?
Ci sono volute le palle di cemento per farti accettare da An, dove tutti ti consideravano un’opportunista!) e Maurizio Gasparri (dopo altre cene) si sono scapicollati al suo compleanno al caffè Antonini.



E si sono seduti con lei al tavolo d'onore. Accolti da Selene Della Notte, la più stretta collaboratrice bionda di La Russa che li ha preceduti.



Nessuno ha capito perchè il senatore di F.I Pietro Lunardi, arrivato tra i primi con l'amica Mara Mancini, è scappato alla chetichella quando si è trovato davanti orde di telecamere e paparazzi in assetto di guerra.



Non si fa questi problemi lo "scapolo d'oro" forzista Giorgio Jannone, presentatosi dopo cena tanto per dare un'occhiata alla fauna femminile. Per spegnere 39 candeline sulla torta, Ramona si è inguainata in un bombastico abito traforato dallo spacco inguinale by Anton Giulio Grande, lo stilista calabro definito l'erede di Versace perchè le donne invece di vestirle le spoglia. Che ha fatto strabuzzare gli occhi a tutti i maschietti presenti, a partire dal produttore Guido De Angelis, che è stato al suo fianco tutta la sera. "Bisogna starle vicino, ora che tutti odiano i romeni", spiega Guido...



Per l'occasione, sono planati dalla Romania anche i genitori di Ramona: mamma Liana (con giacchino di visone), e papà Cristel. Hanno portato 6 litri di grappa alle prugne che viene servita calda in bicchierini e manda su di giri tutti. Compreso Michele Cucuzza dagli occhi sempre più cerulei, che corteggia tra il serio e il faceto la sua vicina di tavolo Ela Weber. Lei, come tutte le tedesche, l'alcol lo sa reggere molto bene. A festeggiare Ramona ci sono l'amica del cuore Antonella Martini col marito, il conte Umberto Vitetti, Corinne Clery e Beppe Ercole, lo stilista di Miss Italia Cesare Guidetti, il produttore Massimo Ferrero e la moglie Laura, Renato Balestra, il giovane attore Davide Ricci, Michele Baldi, consigliere comunale di An, la dermatologa dei Vip Chantal Sciuto, il parrucchiere delle vamp (ma anche di Lella Bertinotti) Massimo Serini.



C'è Silvana Mura, fedele segretaria nazionale dell'Italia dei Valori di Di Pietro, grande amica di Ela Weber. Tiziana Rocca cura la regia della serata. In uno strepitoso look da streghetta, disegnato da lei, ecco Nathalie Caldonazzo che con la Badescu ha debuttato la sera dopo al Teatro Tenda nel "Musical Romantico", ambientato nel Moulin Rouge parigino. Fa strage di cuori femminili Graziano Galatone, attore e ballerino 34enne, in scena con loro.

Dopo il dinner, canti e balli scatenati prima del taglio della torta, con Ramona che fa sentire la sua bella voce al microfono. "Sono single da un mese e sto bene così. Voglio pensare a me stessa, viaggiare con i miei genitori e stare bene. Certo, desidero anche un figlio, ma manca ancora la materia prima", confessa Ramona a fine serata. Per lei, anche un'inviata dalla tv romena Antenna Uno che la segue passo passo con la telecamera. "Perchè io sono la Bellucci della Romania", sorride lei.

Dagospia 01 Dicembre 2007
dagospia.excite.it/esclusivo.html
Nikki72
00sabato 8 dicembre 2007 15:13


C'è Silvana Mura, fedele segretaria nazionale dell'Italia dei Valori di Di Pietro, grande amica di Ela Weber. Tiziana Rocca cura la regia della serata. In uno strepitoso look da streghetta, disegnato da lei, ecco Nathalie Caldonazzo che con la Badescu ha debuttato la sera dopo al Teatro Tenda nel "Musical Romantico", ambientato nel Moulin Rouge parigino. Fa strage di cuori femminili Graziano Galatone, attore e ballerino 34enne, in scena con loro.




Accidenti, che grandi personalità! [SM=x44466]
Etrusco
00sabato 8 dicembre 2007 15:24
Re:
Nikki72, 08/12/2007 15.13:



C'è Silvana Mura, fedele segretaria nazionale dell'Italia dei Valori di Di Pietro, grande amica di Ela Weber. Tiziana Rocca cura la regia della serata. In uno strepitoso look da streghetta, disegnato da lei, ecco Nathalie Caldonazzo che con la Badescu ha debuttato la sera dopo al Teatro Tenda nel "Musical Romantico", ambientato nel Moulin Rouge parigino. Fa strage di cuori femminili Graziano Galatone, attore e ballerino 34enne, in scena con loro.




Accidenti, che grandi personalità! [SM=x44466]




[SM=x44456]
Etrusco
00giovedì 10 aprile 2008 02:14
Etrusco
00giovedì 24 luglio 2008 20:44
Etrusco
00giovedì 11 settembre 2008 12:26

Etrusco
00giovedì 11 settembre 2008 12:27
Etrusco
00lunedì 22 settembre 2008 19:52
Compleanno di Andrea Meschini


©Umberto Pizzi - 22.09.2008
Gnam esagerato
Etrusco
00domenica 28 settembre 2008 18:32


il maestro non poteva mancare [SM=x44476]

[SM=x44459]
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