Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Scritto da: Etrusco 23/10/2006 13.50
Vero, ma ogni governo, seppur democratico, andrà sempre verso una manipolazione dell'informazione:
avere troppa gente tra il popolo che sa osservare, analizzare, criticare è scomodo:
proprio perchè è inevitabile che chi governa commetta degli illeciti per garantirsi la conservazione del potere,
altrimenti si avrebbe una perfetta alternanza
Hai messo il dito nella piaga ! Il guaio è che, a ben vedere, in qualsiasi struttura organizzata c'è un "sancta sanctorum" precluso ai più, semmai presentato in maniera manipolata.
Talvolta ci sono eccellenti ragioni (concorrenza, tecniche originali di produzione) ma, siccome l'appetito vien mangiando, la manipolazione diventa un comodo strumento di governo. E qui siamo nel patologico, perchè - con buona pace dei politici da scompartimento ferroviario - ciò che può andar bene, anzi esser necessario, in un'azienda, non va bene nella società civile se vuole davvero essere una società "civile" nella quale abbiano cittadinanza i diritti di tutti.
E non è certo un fenomeno di oggi, anzi...
Però, anche se oggi le tecniche di manipolazione sono raffinatissime e il controllo dei media è stringente, abbiamo a disposizione - solo che lo si voglia - strumenti di smascheramento impensabili solo ieri.
Intanto, abbiamo questi forum, piazze virtuali le definirei, appropriate versioni della piazza del villaggio di un tempo, dove scambiare notizie ed opinioni.
Ma, soprattutto, rispetto a 100/200 anni fa, le tracce che i manipolatori della verità lasciano sono molto più facilmente individuabili: non è che siano più stupidi, è solo che c'è molta gente in più a "giocare" al tenente Colombo e, siccome di riffa o di raffa le tracce si lasciano......
Fateci caso, in vita vostra avrete visto qualche volta un telefilm del tenente Colombo, lo schema è sempre lo stesso, noi sappiamo preventivamente "come" sono andate le cose per davvero e vediamo anche gli accorgimenti presi dal manipolatore di turno per creare la sua verità di comodo. Poi, ti arriva sul luogo del delitto quello sfigato del tenente Colombo che, a forza di domandine innocenti e incrocio di dati, ricostruisce la verità.
Ed è sempre molto godibile il contrasto che via via si instaura fra l'assassino (sempre un potente, uno high society) e il detective: dapprima condiscendenza e velato scherno verso il "morto di fame" Colombo e, gradualmente, fastidio, rabbia...
sembra davvero una replica di quel che abbiamo visto (e vedremo) nel nostro paese (e nel mondo) quando qualcuno si è messo a fare seriamente le pulci ai potenti.