Lavorando si muore

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PippyZzetta
16/06/2008 20:39

Re: Re:
fantasex, 16/06/2008 19.17:




sei sicuro di quello che dici??

i ponteggi da parecchi anni vengono montati e smontatida ditte specializzate, con tanto di progettino di montaggio e firma di un responsabile...





già, e dovrebbero avere gli ancoraggi, e gli operai dovrebbero avere sempre il caschetto, e dovrebbero essere attaccati con la corda mentre lo fanno, e dovrebbero avere le basette, e le scale dovrebbero essere protette se montate verso l'esterno, e i piani non utilizzati non dovrebbero essere montati e l'ultimo impalcato dovrebbe sporgere di almeno 1 m rispetto al tetto e tutta una serie di altre regole e norme che le aziende grandi seguono quelle piccole molto spesso no.
per cui non è che siano tanto leggende.
purtroppo la normativa è una cosa, l'applicazione è ben altra.

precisazione il pimus deve avere solo un disegno del ponteggio, il progetto a firma di tecnico va fatto solamente per strutture che vanno al di fuori degli schemi di montaggio presenti nell'autorizzazione ministeriale [SM=x44462]


[Modificato da piperitapatty 16/06/2008 20:53]

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05/08/2008 17:15

«ma l'attenzione pubblica si concentra sulla sicurezza»

L'allarme del Censis:
il numero di vittime del lavoro e della strada
supera di gran lunga quello dei delitti



Lo stabilimento delle Acciaierie ThysseKrupp di Torino teatro, il 6 dicembre del 2007, di un incendio costato la vita a sette operai (Ansa)

ROMA - In Italia le morti bianche e il numero delle vittime della strada superano di gran lunga i decessi legati alla criminalità o ad episodi violenti.
I morti sul lavoro in particolare sono quasi il doppio degli assassinati e i decessi sulle strade otto volte più degli omicidi.

MORTI BIANCHE - È questo l'allarme che lancia il Censis, specificando che
nel 2007 le morti legate al lavoro nel nostro Paese sono state 1.170, di cui 609 per infortuni stradali, ovvero lungo il tragitto casa-lavoro o in strada durante l'esercizio dell'attività lavorativa.
E l'Italia, avverte il Censis, è di gran lunga il Paese europeo dove si muore di più sul lavoro.
Se si escludono gli infortuni in itinere o comunque avvenuti in strada, non rilevati in modo omogeneo da tutti i Paesi europei, si contano 918 casi in Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia (in questo caso il confronto è riferito al 2005).

INCIDENTI STRADALI - I numeri crescono ancora se si considerano le vittime degli incidenti stradali. Nel 2006, in Italia, i decessi sulle strade sono stati 5.669, un dato che supera di gran lunga quello registrato in altri Paesi europei anche più popolosi del nostro come Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091). Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade. Nel 1995 la Germania era maglia nera in Europa, con 9.454 morti in incidenti stradali, ridotti a 7.503 già nel 2000, per poi diminuire ancora ai livelli attuali. In Francia, si è passati dagli 8.892 morti sulle strade nel 1995 agli 8.079 nel 2000, per poi registrare un ulteriore calo. La riduzione in Italia c'è stata (i morti erano 7.020 nel 1995, 6.649 nel 2000, fino agli attuali 5.669), ma non in maniera così rapida, sottolinea il Censis, tanto da diventare il Paese europeo in cui è più rischioso spostarsi sulle strade.

CRIMINALITA' -
E nonostante i decessi sul lavoro e quelli legati a incidenti stradali superino quelli legati alla criminalità, nel nostro Paese, sottolinea il Censis, «gran parte dell'attenzione pubblica si concentra sulla dimensione della sicurezza rispetto ai fenomeni di criminalità».
Il numero degli omicidi in Italia continua a diminuire.
In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni).
Sono molti di più negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra una tendenza alla riduzione:
879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000),
727 in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000),
901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000).
Anche rispetto alle grandi capitali europee, nelle cittá italiane si registra un numero minore di omicidi.
Nel 2006 a Roma si sono contati 30 casi,
quasi come Parigi (29 omicidi, ma erano 102 nel 1995),
33 a Bruxelles, 35 ad Atene, 46 a Madrid, 50 a Berlino,
169 a Londra, che aveva toccato la punta massima (212 omicidi) nel 2003.


05 agosto 2008 Corriere della Sera

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05/08/2008 21:16

L'ho sentito stasera al TG ... che commenti si possoni fare??

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05/08/2008 21:28

Re:
Fatascalza, 05/08/2008 21.16:

L'ho sentito stasera al TG ... che commenti si possoni fare??





Intanto che prima dell'Emergenza Sicurezza
ci sarebbe l'Emergenza Morti Bianch:
ben più grave e concreta di quanto non sia percepita.
Ma a Confindustria & Co. non interessa affrontare questo scomodo problema, per ovvi motivi [SM=x44465]

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05/08/2008 21:30

beh anche la sicurezza non è da meno, li metterei sullo stesso piano.
questo cmq è da risolvere e anche in fretta, ma il problema è che spesso sono i lavoratori stessi a non usare le misure di sicurezza, per la fretta, per il fastidio.
Questo è quello che ho potuto constatare chiedendolo ai diretti interessati.

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05/08/2008 21:37

Re:
Fatascalza, 05/08/2008 21.30:

beh anche la sicurezza non è da meno, li metterei sullo stesso piano.
questo cmq è da risolvere e anche in fretta, ma il problema è che spesso sono i lavoratori stessi a non usare le misure di sicurezza, per la fretta, per il fastidio.
Questo è quello che ho potuto constatare chiedendolo ai diretti interessati.




La sicurezza è importante, ma se vedi bene nell'articolo i dati sono allarmanti:
le morti bianche sono in numero molto più allarmante degli omicidi.
Ed il problema è che appena si abbozza qualche legge utile per combatterle ci son subito le solite lobby che riescono a farle naufragare. [SM=x44464]
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06/08/2008 08:08

Quando ho letto la notizia mi sono venute in mente 4 pensieri:

1 - i dati sono tutt'altro che nuovi, essendo questo un trend che si registra credo da almeno una decina di anni. evidenziarli oggi mi appare solo strumentale.

2 - il fatto che i dati siano stati esposti in maniera strumentale è confermato dalla sottolineatura che si muore di più sul lavoro che per omicidio, mentre bisognerebbe dire che si muore di più nelle strade che negli altri due casi messi insieme. E che, se ipotizzassimo 0 morti in incidenti stradali, i morti sul lavoro sarebbero la metà (secondo i criteri di rilevazione italiani) e quindi pari ai morti per omicidi. ERGO: se proprio si vuole fare una scala di priorità - che io trovo oscena - bisognerebbe parlare di "emergenza stradale"

3 - altro fatto che mi fa pensare alla strumentalizzazione politica, la riduzione del fenomeno "sicurezza" agli omicidi, mentre non si menziona il vero problema sicurezza in Italia, ossia gli scippi i furti, le rapine e le truffe

4 - un problema non esclude l'altro: infatti il codice della strada viene rivisto praticamente ogni 3-4 anni; nuove leggi sulla sicurezza nei posti nel lavoro sono state fatte 10 mesi fa (anche se io le trovo assolutamente insufficienti e inutili); la nuove misure di sicurezza (stessa nota personale) sono di adesso. Come si vede si possono affrontare più problemi contemporaneamente.

[Modificato da paperino73 06/08/2008 08:09]

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18/10/2008 17:38

ma c'è chi preferisce ridimensionarla come problema ideologico


Morti bianche: cordoglio per le nuove vittime

Ancora morti sul lavoro, una strage che continua
e che nelle ultime 24 ore ha mietuto altre quattro vittime.
Il nostro cordoglio va alle loro famiglie: ci associamo al dolore immenso che si prova quando si spegne anche una sola vita umana.
Al di la delle parole, quello che conta e’ cambiare la realta’ esistente per estendere rapidamente una cultura che guardi alla sicurezza e all’integrita’ delle persone come obiettivo fondamentale dell’impresa e dei lavoratori.
Per questo le buone leggi esistenti, come il Testo unico sulla salute e la sicurezza, vanno integralmente applicate e rese operative nei territori e nei luoghi di lavoro con il concorso delle parti sociali, delle istituzioni, delle forze della cultura.

...
La ‘Carovana per un lavoro sicuro’ sara’ a Fossano, in provincia di Cuneo, dove morirono nel luglio del 2007 cinque operai e manutentori del Molino Cordero.
Questo viaggio nella sofferenza e’ un modo per non dimenticare, ma soprattutto per rivendicare un’azione incisiva, politica e sociale, per la tutela dei lavoratori.
Ottobre 17, 2008
cesaredamiano.wordpress.com/2008/10/17/morti-bianche-cordoglio-per-le-nuove-vittime/#m...

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18/10/2008 17:44

Nelle ultime 24 ore questo è, purtroppo, il numero delle vittime:

1. CASERTA :Costache Dan Cristian, 21enne romeno,
2. RAGUSA: Giuseppe Tumino, 38 anni,
3. SALERNO: Massimiliano Strifezza 33enne,
4. PARMA: un operaio di 57 anni Giuseppe Tabone
5. NAPOLI: Guido Palumbo, 35 anni
6. PIACENZA: Luan Qosja, di 38 anni,
7. POTENZA:agricoltore di 56, Mauro Strozza. L

… e altri lavoratori sono ricoverati in gravi condizioni a seguito di incienti sul lavoro:

1. REGGIO CALABRIA: Giuseppe Granito, 44 anni,
2. ROCCARASO L’Aquila: Lupu Catalin, 27 anni
3. REGGIO CALABRIA:Farid Amrid, 30 anni
4. TREVISO: un operaio ______________
5. UDINE: Nistor Traian Gheorghe, 37enne

A questi si devono aggiungere tutti gli incidenti che ogni giorno accadono, ma che non vengono citati dai media e che raramente trovano spazio nelle testate locali.

[SM=x44471]
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11/11/2008 10:28


CRONACA

Un geometra di 19 anni travolto da una ruspa nella discarica a Sant'Arcangelo Trimonte, in Campania

A Magenta un operaio di origini marocchine ha perso la vita cadendo in un altoforno

Morti bianche, ancora due morti
undici le vittime in quattro giorni

Sacconi: "Agenzia unica per combattere gli infortuni".
Damiano, ministro ombra: "Fatti, non parole"


I colleghi di lavoro dell'operaio morto nella fonderia a Magenta

20 ottobre 2008
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11/11/2008 10:34

MORTI BIANCHE:
UNA VITTIMA AL MESE NEL COMASCO DA INIZIO ANNO



(AGI) - Como, 31 ott. -
Una vittima sul lavoro al mese da inizio anno. Questa la media registrata in provincia di Como dove si sono avute nove 'morti bianche'.
A queste vanno aggiunti 30 infortuni con esiti gravissimi su un totale oltre 4.200 casi.

Dati allarmanti, diffusi dalla Cisl di Como.

Quattro persone, da febbraio a fine settembre, sono rimaste vittime d'infortuni 'in itinere' ovvero coinvolti in incidenti stradali mentre svolgevano le proprie mansioni professionali.
Due erano dipendenti di Poste Italiane, uno della Econord di Mozzate (Como) impegnato nel giro di raccolta dei rifiuti, l'ultimo di un'ortofrutticola. Nella Pubblica amministrazione comasca, da gennaio a giugno, si sono verificati 119 incidenti.
Al bilancio si aggiungono due ricoveri per folgorazione per scariche di correnti elettriche e situazioni altamente pericolose come la violenta esplosione, avvenuta a Cantu' ad inizio ottobre alla Fotoincisioni Mfm, che fortunatamente ha provocato solo lesioni.

"Siamo in una fase in cui e' necessaria la massima attenzione - ha spiegato il Segretario territoriale Cisl Mario Piccinelli -.
Nei luoghi di lavoro si vivono veri e propri drammi sui quali non si puo' scherzare.
Allarmante l'aumento delle cadute dall'alto.

"I dati sono estremamente preoccupanti" ha aggiunto il Sindacalista, soprattutto in considerazione del fatto che parliamo di incidenti sul lavoro denunciati regolarmente.
Manca il dato relativo al lavoro sommerso e a quello precario.



(AGI)
www.agi.it/milano/notizie/200810311252-cro-rt11073-art.html

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11/11/2008 11:52

Re:
paperino73, 06/08/2008 8.08:

Quando ho letto la notizia mi sono venute in mente 4 pensieri:

1 - i dati sono tutt'altro che nuovi, essendo questo un trend che si registra credo da almeno una decina di anni. evidenziarli oggi mi appare solo strumentale.

2 - il fatto che i dati siano stati esposti in maniera strumentale è confermato dalla sottolineatura che si muore di più sul lavoro che per omicidio, mentre bisognerebbe dire che si muore di più nelle strade che negli altri due casi messi insieme. E che, se ipotizzassimo 0 morti in incidenti stradali, i morti sul lavoro sarebbero la metà (secondo i criteri di rilevazione italiani) e quindi pari ai morti per omicidi. ERGO: se proprio si vuole fare una scala di priorità - che io trovo oscena - bisognerebbe parlare di "emergenza stradale"

3 - altro fatto che mi fa pensare alla strumentalizzazione politica, la riduzione del fenomeno "sicurezza" agli omicidi, mentre non si menziona il vero problema sicurezza in Italia, ossia gli scippi i furti, le rapine e le truffe

4 - un problema non esclude l'altro: infatti il codice della strada viene rivisto praticamente ogni 3-4 anni; nuove leggi sulla sicurezza nei posti nel lavoro sono state fatte 10 mesi fa (anche se io le trovo assolutamente insufficienti e inutili); la nuove misure di sicurezza (stessa nota personale) sono di adesso. Come si vede si possono affrontare più problemi contemporaneamente.




concordo totalmente su tutti e 4 i punti. sono le solite statistiche fatte alla "diciamo quello che ci interessa dire per fare scalpore".
la sicurezza nei luoghi di lavoro è un problema che ha lo stesso trend da anni ormai, e la questione sicurezza riguarda non solo omicidi (diminuiti) ma i furti e rapine (che invece sono ben aumentati).
per carità ci sono dei datori di lavoro delinquenti, ma facendosi qualche giro nei cantieri si vedono operai che non rispettano le minme condizioni di sicurezza. quelle che vorrebbe la logica [SM=x44465]

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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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12/11/2008 11:18

Morti bianche, siamo tutti responsabili
30 ottobre 2008| Elena Romanato

GLI INCIDENTI sul lavoro
I controlli sono più pressanti, ma il personale addetto ancora poco. E lo stillicidio di incidenti, mortali, gravi o lievi, continua. Pippo Delbono, l’attore e regista varazzino di fama europea, sta portando nei teatri del mondo il suo ultimo lavoro teatrale - con grande risonanza mediatica - “La menzogna”, ispirato dalla tragedia torinese della Thyssen Krupp. Delbono commenta i dati della nostra provincia per parlare a ruota libera oltre che di sicurezza sul lavoro, dello sfruttamento dei “nuovi schiavi” lavoratori stranieri sfruttati, ma anche di cementificazione, politica, cultura in provincia.

«Inizialmente ero in dubbio su questo lavoro – dice Pippo Delbono – la morte dei sette operai della Thyssen Krupp era già stato abbastanza strumentalizzato, mediatizzato all’estremo.
Nei confronti di fatti come questo si preferisce indulgere alla pateticità perché permette di evitare la drammatizzazione del dolore.
Poi ho capito che era un pretesto per partire da un fatto ed arrivare a parlare di qualcosa di più grande.
E ci si continua a chiedere perché le persone muoiono sul lavoro».

Le morti bianche non rispettano nessuno.
Ne sono vittima i savonesi come gli stranieri
; a inizio anno all’Italiana Coke di Bragno è morto un operaio di Saliceto. Tre giorni fa è morto un cittadino bosniaco, mesi fa un operaio albanese è caduto mentre lavorava sul terrazzo di un edificio a Maschio ed ora è immobile in un letto.
«Non è un caso che siano soprattutto gli extracomunitari, gli stranieri – prosegue Delbono – sono i più sfruttati, i più stanchi, i più disperati. I nuovi schiavi.
Siamo tornati ad essere una società schiavista che sacrifica gli uomini in nome del profitto».

Di chi è la responsabilità di queste morti?

Di chi dovrebbe garantire ambienti di lavoro sicuri,
dei controlli mancanti,
di norme spesso aggirate?

«Siamo tutti responsabili perchè ognuno di noi ha permesso che si formassero delle piccole menzogne
e non si è fatto nulla per evitare che diventassero menzogne sempre più grandi.
I sistemi di sicurezza sono inefficienti
, perchè imprese da quelle che operano nella nostra provincia a quelle in tutta Italia, devono fare profitto.
Investire in sicurezza toglie al profitto
e crea continuamente morti per il lavoro come quello dell’altro giorno».

Esiste una via d’uscita?
«Di solito in questi situazioni le cose proseguono finchè non si tocca il fondo.
Dobbiamo recuperare il senso dell’umano.
Al centro di tutto deve tornare l’essere umano e non il profitto.
... Per non toccare il fondo, al quale ci avvicinano queste morti, bisogna ripartire dalla cultura, ...».

SICUREZZA SUL LAVORO, SOLO 15 ISPETTORI IN PROVINCIA

PREVENZIONE è la parola chiave per combattere le morti bianche
associata alla parola informazione.

Due azioni necessarie per le quali le risorse ispettive sono insufficienti.

Per un totale di 24.418 aziende c’è solo una quindicina circa di “controllori”.
Nella provincia di Savona ad occuparsi dei controlli delle misure di sicurezza nelle aziende è la Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza - Psal che fa parte dell’Asl2.

Gli ispettori dello Psal intervengono su segnalazione ed esposti e su diretta segnalazione del Pronto Soccorso.
Rientrano nella categoria degli infortuni gravi quelli che prevedono oltre 30 giorni di prognosi. Ad oggi gli incidenti mortali sono 4, per due di essi non si sono rilevati elementi per procedere.

«La Struttura Complessa Prevenzione e Sicurezza (Psal) è organizzata in quattro sedi operative – dice Angelo Sergi, responsabile dello Psal - nei quattro distretti di divisione dell’Asl2;
il personale è composto da due medici, un chimico, un ingegnere, undici ispettori e due amministrativi.
Le aziende attive sul territorio sono 24.418 e per il lavoro che c’è da svolgere abbiamo risorse limitate.
A breve, su deroga della Regione, dovrebbe esserci l’assunzione di tre nuovi ispettori.
Contemporaneamente pensiamo di andare avanti agendo su tutti i settori ma occupandoci in particolare di quelli che emergono per pericolosità, primo fra tutti l’edilizia»

Il secondo aspetto fondamentale per combattere le morti bianche è l’informazione
che oltre ad essere rivolta alle aziende
recentemente è stata estesa anche agli istituti fidi formazione professionale.
«Abbiamo iniziato anni fa con attività di formazione nelle scuole superiori, in particolare negli istituti tecnici.
Negli istituti tecnici per geometri di tutta la provincia una nostra figura ha affiancato i docenti nell’istruzione degli studenti che possono in un futuro esser operativi nel settore edilizio. Nel 2007 su nostra iniziativa abbiamo organizzato un ciclo di lezioni per le classi quarte degli istituti tecnico professionali sulla sicurezza in ambienti di lavoro e sugli aspetti sanitari del lavoro, vedi malattie professionali.
Stiamo lavorando anche sul settore agricolo, il secondo per criticità.
Abbiamo fatto un’operazione di monitoraggio in 50 aziende alle quali è stato sottoposto un questionario.
Negli ultimi anni – prosegue il dottor Sergi - gli infortuni sul lavoro si sono ridotti ma questo non significa che si debba abbassare la guardia.
Recentemente siamo riusciti ad avere una copertura oraria più estesa per ciò che riguarda i controlli.
Abbiamo attivato un sistema ispettivo di turnazione che permette di effettuare controlli anche al di fuori orari di lavoro tradizionali e soprattutto il sabato mattina».

Per ciò che riguarda l’edilizia, il settore più a rischio, nel primo semestre 2008 lo Psal ha effettuato 491 sopralluoghi in 202 cantieri edili;
40 hanno avuto verbale con prescrizione e 8 sono stati sequestrati) e 219 tra imprese e lavoratori autonomi controllati con 1.236 notifiche pervenute.
Le richieste per infortunio sono state 8.

Nel settore non edilizio lo Psal ha controllato 77 imprese (15 nel settore industria, 6 agricoltura e pesca; 56 nel terziario) per un totale di 1.891 addetti. I verbali di contravvenzione sono stati 3.


30 ottobre 2008| Elena Romanato
ilsecoloxix.ilsole24ore.com/savona/2008/10/30/1101850595414-morti-bianche-siamo-tutti-responsabi...

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12/11/2008 12:43

pultroppo c è molta superficialita e sottovalutazione dei rischi sia da parte dei datori che dei lavoratori stesso...e poi anche gli orari assurdi e condizioni di lavoro pessime nelle quali spesso si è costretti
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Milano: esplosione in industria chimica a Vimercate, 10 intossicati

14 nov 22:37 Cronache

VIMERCATE (Milano) - E' di dieci intossicati il bilancio di una violenta esplosione avvenuta in serata in una ditta farmaceutica di Vimercate, in provincia di Milano.
L'azienda si chiama Dobfar. Gli operai coinvolti non sarebbero comunque in gravissime condizioni.
Ancora da chiarire le cause dello scoppio, che ha generato una densa nube irritante.
Sul posto si sono recati Vigili del Fuoco, il Nucleo contro il rischio nucleare, biologico e radioattivo, l'Arpa, due ambulanze e l'automedica del 118 di Monza.

(Agr)

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15/11/2008 00:35

Re: Milano: esplosione in industria chimica a Vimercate, 10 intossicati
Etrusco, 14/11/2008 23.18:


14 nov 22:37 Cronache

VIMERCATE (Milano) - E' di dieci intossicati il bilancio di una violenta esplosione avvenuta in serata in una ditta farmaceutica di Vimercate, in provincia di Milano.
L'azienda si chiama Dobfar. Gli operai coinvolti non sarebbero comunque in gravissime condizioni.
Ancora da chiarire le cause dello scoppio, che ha generato una densa nube irritante.
Sul posto si sono recati Vigili del Fuoco, il Nucleo contro il rischio nucleare, biologico e radioattivo, l'Arpa, due ambulanze e l'automedica del 118 di Monza.

(Agr)





cazzo, Vimercate è a 2 passi da me [SM=x44473]

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18/11/2008 17:09

lunedì 17 novembre 2008 14.45
SASSO MARCONI, ESPLOSIONE IN INDUSTRIA GOMME: DUE MORTI
Un'esplosione è avvenuta in un'industria di gomme a Sasso Marconi (Bologna).

Dalla prime informazioni dei vigili del fuoco, ci sarebbero due morti e due feriti gravi.
Il disastro sarebbe stato causato, secondo le prime informazioni raccolte dai soccorritori, dall'esplosione di un macchinario della fabbrica sita in viale Europa.
I feriti sarebbero almeno quattro, i due morti sarebbero rimasti carbonizzati dalle fiamme.

Fonte: Avvenire

Due operai sono rimasti uccisi dalle esplosioni ed altri tre sarebbero rimasti feriti.
Le vittime sono Fabio Costanzi, 56 anni, il direttore dello stabilimento e e un operaio indiano di 45, Iadav Ramjaz.

L'esplosione è probabilmente avvenuta all'interno di un impianto per la lavorazione della gomma.
Ad esplodere, in particolare, sarebbe stato intorno alle 13,40 un silos contenente il materiale per la produzione di gomma.

www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=88388
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03/03/2009 20:53

Incidenti lavoro: Riccione, muore in un cantiere edile
03 mar 20:08 Cronache

RICCIONE ( Rimini) - Incidente mortale sul lavoro questo pomeriggio a Riccione.
Un operaio edile di 29 anni e' caduto da una betoniera e nell'impatto violento ha perso la vita.
Sembra che l'uomo stesse lavando il mezzo, dopo aver scaricato un carico di calcestruzzi in un cantiere, quando e' caduto. Sulla vicenda indagano i carabinieri. (Agr)

www.corriere.it/ultima_ora/notizie.jsp?id=%7bAB72CB20-6A74-4E5F-B2A7-4FD24AD...

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29/04/2009 20:10

Incidenti lavoro: morto ustionato, 1 anno e 10 mesi a 3 dirigenti
29 Aprile 2009 18:24 CRONACHE

BRESCIA - Il tribunale di Brescia ha condannato a un anno e 10 mesi di carcere i tre dirigenti della 'Palinal' di Pisogne,
per un incendio divampato nella ditta nel 2006 in cui perse la vita un operaio di 33 anni. (Agr)
www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Cronache/Incidenti-lavoro-morto-ustionato-anno-mesi-dirigenti/29-04-2009/1-A_0000188...


Sarà ora che in un modo o nell'altro anche i dirigenti capiscano
che anche loro hanno delle responsabilità sulla Sicurezza. [SM=x44462]

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Utente Power



27/05/2009 11:09

I dati Inail per il 2008 indicano la riduzione del 5,6% delle morti bianche

30 aprile 2009. Per la prima volta dal dopoguerra, secondo le stime della Consulenza statistica attuariale dell'Inail, il numero degli infortuni mortali sul lavoro scende sotto la soglia dei 1200 casi l'anno. I dati sul fenomeno, con 874.866 infortuni e 1.140 casi mortali, restano ancora drammatici, ma rispetto al 2007 si registra una tendenza positiva. Secondo le stime ufficiose riportate dall'istituto previdenziale, gli incidenti sono diminuiti del 4,1% e le morti sul lavoro del 5,6%.

I settori che hanno registrato un sensibile miglioramento sugli infortuni sono l'agricoltura (-7%) e il comparto industria/Servizi (-4,3%). In controtendenza sono invece i dati sul pubblico impiego (+7,4%). Secondo quanto riportato da un comunicato Ansa, il Direttore generale dell'Inail Alberto Cicinelli, nel corso
di un convegno sulla sicurezza del lavoro e in riferimento agli incidenti mortali, afferma "pur nella loro gravità e drammaticità, stanno registrando una costante diminuzione".

I primi segnali positivi che si riscontrano nel contrasto agli incidenti sul lavoro sono il risultato delle politiche integrate tra aziende, sindacati e istituzioni, gli effetti della recente normativa (Testo Unico sulla sicurezza) e non per ultima, la campagna di sensibilizzazione promossa con tenacia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fin dall'inizio del suo mandato.

Anche se i dati complessivi sono ancora lontani da un'adeguata igiene e sicurezza del lavoro, questi risultati vanno interpretati come stimolo nel seguire con determinazione la strada intrapresa, sul rigore del controllo e della prevenzione.

Pasquale La Torre

Fonte



In attesa del prossimo articolo "Morti bianche, tragedia sul lavoro, ecc." io considero questo un buon segnale. [SM=x44462]

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





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<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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