Lavorando si muore

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27/05/2009 11:24

I dati 2008 confermano una tendenza già in atto da diversi anni, ossia di una diminuzione (a volte solo un non aumento) dei casi di incidenti mortali.

Ci sono da fare un paio di segnalazioni:
* i dati comprendono anche gli incidenti in itinere e metà delle morti sono causate da incidenti stradali (sia per raggiungere il posto di lavoro, sia per svolgere il proprio lavoro di rappresentante, camionista, etc.).
* i dati non prevedono, ovviamente, i casi non regolarizzati (lavoro nero).

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27/05/2009 12:17

L'IMPIANTO DI PROPRIETà DELLA FAMIGLIA MORATTI
Tragedia alla Saras, morti 3 operai
Si trovavano in un impianto di desolforazione.
Napolitano: «Cordoglio per le vittime»




L'impianto di raffineria Saras
(dal web)

CAGLIARI - Tre operai sono morti e altri due sono rimasti feriti martedì pomeriggio intorno alle 14 all'interno degli impianti della raffineria Saras a Sarroch (Cagliari).
Le tre vittime, secondo le prime informazioni, stavano pulendo una cisterna in un impianto di desolforazione.
Sono deceduti, l'uno per salvare l'altro,
per asfissia, anche se non si esclude l'intossicazione da anidride solforosa.

Daniele Melis, di 29 anni, Luigi Solinas, di 27, e Bruno Muntoni, di 56, erano tutti di Villa San Pietro, piccolo paese confinante con Sarroch. Muntoni era sposato e padre di tre figli. Il presidente e l'ad della Saras, Gianmarco e Massimo Moratti, hanno subito raggiunto Sardegna appresa la notizia. I Moratti hanno comunicato con una nota il «tragico evento» verificatosi presso la raffineria di Sarroch, esprimendo «profondo dolore».

I SOCCORSI - Sul luogo dell'incidente sono intervenuti medici del 118, ma per i tre operai era già tardi. Sulle cause della morte restano molti dubbi, che verranno chiariti dall'inchiesta della magistratura. Secondo il medico della Saras sarebbero morti per asfissia, cioè per mancanza di ossigeno. L'azienda assicura che la cisterna era stata bonificata con azoto lunedì sera, ma non è escluso che i tre abbiano respirato anidride solforosa. Da quanto si è appreso, i tre operai morti erano dipendenti della Comesa, una ditta esterna che lavora per la Saras e che ha in appalto alcuni lavori all'interno della raffineria. In queste settimane gli impianti sono interessati da una serie di interventi di manutenzione programmata.

LA RABBIA DEI COLLEGHI - Subito dopo l'incidente, i dipendenti sono stati invitati a mettere in sicurezza gli impianti e ad abbandonare lo stabilimento, e la Saras, esprimendo cordoglio ai familiari, ha sottolineato di attendere la ricostruzione dei fatti da parte delle autorità. Nel frattempo all'esterno cresceva la rabbia degli operai, passati dallo sgomento alla disperazione.
Tante le accuse lanciate all'azienda sulla sicurezza, soprattutto quella di far svolgere le mansioni più pericolose alle ditte esterne e non ai dipendenti.
«Rischiamo la vita tutti i giorni per 900 euro al mese - ha detto un operaio di

SCIOPERO - I sindacati parlano di morti annunciate e chiedono di accelerare l'entrata in vigore del testo unico sulla sicurezza. Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per mercoledì uno sciopero di otto ore, l'intera giornata lavorativa, nello stabilimento Saras. Dalle 6 i lavoratori dell'area industriale, circa 3.000 persone, aderenti alle tre sigle sindacali si asterranno dalle attività. Come preannunciato da Nicola Marongiu, segretario della Camera del lavoro di Cagliari, lo sciopero riguarderà tutte le categorie operanti nella zona: chimici, metalmeccanici ed edili. «Non sappiamo se l'accumulatore dove i tre operai sono morti fosse stato bonificato», spiega Marongiu. «Certo, il gas che li ha uccisi non doveva essere presente al momento del loro ingresso della zona di accumulo, dove si svolge un particolare tipo di lavorazione sul gasolio». «La raffineria è un luogo ad alto rischio, non è prima volta che succedono incidenti mortali, ma mai erano stati di questa gravità. È un incidente gravissimo - ha detto il segretario generale della Cgil sarda, Enzo Costa - ma nessuno parli di fatalità, la pericolosità del sito era ampiamente nota».

LA STORIA - La Saras è stata fondata Angelo Moratti nel lontano 1962. Adesso è guidata dai suoi eredi. La società si occupa di raffinazione petrolifera e l'impianto di Sarroch, uno dei sei supersite d'Europa, lavora circa 300.000 barili al giorno, cioè il 15% dell'intera raffinazione in Italia.

IL CORDOGLIO - Unanime il cordoglio del mondo istituzionale e politico. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dalla prefettura di Firenze, dove ha partecipato a un convegno su Galileo Galilei, si è messo in contatto con il prefetto di Cagliari per avere ragguagli sulla dinamica del grave infortunio. Il capo dello Stato ha pregato il prefetto di sprimere ai familiari delle vittime la sua vicinanza e il suo cordoglio a nome di tutto il Paese. L’incidente è «una ennesima tragica notizia» ha detto il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che in occasione del convegno «Il lavoro che cambia» ha invitato i presenti in sala a tributare un minuto di silenzio. Anche l'Aula del Senato ha osservato un minuto di silenzio per i tre operai morti a Saras. Tutti i gruppi sono intervenuti esprimendo cordoglio per la morte dei tre operai. «Il profondo cordoglio proprio personale e quello dell'intera Assemblea di Palazzo Madama» è stato espresso da Renato Schifani. Cordoglio anche dal segretario del Pd, Dario Franceschini, mentre il Governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci ha parlato di «tragedia immane». Concetti ribaditi anche dal ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi («ora sono doverosi i più attenti e scrupolosi accertamenti sulle responsabilita») e dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.


26 maggio 2009
www.corriere.it/cronache/09_maggio_26/saras_tre_morti_incidente_raffineria_82b5d990-49f7-11de-8785-00144f02aa...


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I colleghi: «Morti per soccorrersi a vicenda»

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PippyZzetta
28/05/2009 14:36

Re:
paperino73, 27/05/2009 11.24:

I dati 2008 confermano una tendenza già in atto da diversi anni, ossia di una diminuzione (a volte solo un non aumento) dei casi di incidenti mortali.

Ci sono da fare un paio di segnalazioni:
* i dati comprendono anche gli incidenti in itinere e metà delle morti sono causate da incidenti stradali (sia per raggiungere il posto di lavoro, sia per svolgere il proprio lavoro di rappresentante, camionista, etc.).
* i dati non prevedono, ovviamente, i casi non regolarizzati (lavoro nero).



esatto...parlare di "morti bianche" è quasi grottesco.
purtroppo il giornalismo italiano è ancora afflitto da molti luoghi comuni e poca informazione [SM=x44463]
io non ho ancora capito cosa sia successo alla saras ma sinceramente al prima cosa che mi è venuta in mente è stata "ma indossavano le maschere?". la risposta a quanto pare è no, anche se non sono riuscita a capire il perchè.
senza contare la gran confusione che si è fatta parlando di ribassi. un conto è il ribasso sull'appalto di fornitura (che sia di materiale o di servizi) un conto sono gli oneri per la sicurezza che non sono soggetti a ribasso.
chiaro che le scappatoie ci sono ma è inutile piangere le morti per mancata sicurezza quando sono ammessi ribassi anche del 50-60% che ti chiedi come facciano a starci dentro nelle spese....



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15/06/2009 19:27

avevano 36 e 40 anni
Riva Ligure (Imperia):
due operai muoiono in una vasca di depurazione
Stavano lavorando all'interno della struttura, ma sarebbero stati
uccisi dalle esalazioni

RIVA LIGURE (IMPERIA) - Ancora un incidente sul lavoro in una vasca di depurazione.

Due operai che stavano lavorando all'interno del depuratore di Riva Ligure (Imperia) sono morti dopo essere caduti all'interno di una vasca di depurazione delle acque.
La morte potrebbe essere stata causata dall'esalazioni provenienti dall'interno.

DIFFICILE INTERVENTO - Sul posto sono presenti vigili del fuoco, carabinieri, 118 e Croce Verde. L'intervento è reso difficile dai forti miasmi che provengono dall'interno. Il personale sanitario è entrato della vasca munito di mascherine di protezione.

LA TRAGEDIA - I due operai morti, uno di 36 anni e l'altro di 40 anni, facevano parte di una squadra di tre addetti della società C.I.E.M di San Biagio della Cima, specializzata nella pulitura di depuratori.
Secondo una prima ricostruzione, sembra che i due siano entrati nel depuratore sprovvisti delle protezioni di sicurezza ed abbiano raggiunto la vasca delle acque reflue.
Qui avrebbero perso i sensi a causa della rarefazione dell'ossigeno e dell'alta percentuale di anidride carbonica nell'aria.
A dare l'allarme è stato il terzo operaio della squadra, rimasto all'esterno dell'impianto. La C.I.E.M. lavora per conto della Secom, società pubblica che gestisce gli impianti di depurazione di otto comuni dell'Imperiese.


Corriere della Sera - 15 giugno 2009



Ancora altri incidenti sul lavoro che si potevano evitare, rispettando le norme sulla sicurezza... [SM=x44472]

[SM=x44471]

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17/06/2009 10:00

Operai morti nel depuratore, quattro indagati ad Imperia

Nel mirino della magistratura il rispetto della normativa sulla sicurezza e la conduzione dell'impianto
Sono almeno quattro le persone indagate dalla Procura della Repubblica di Sanremo nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo che mira far luce sul tragico infortunio che ieri è costato la vita a due cognati, tecnici della "Ciem srl", società che si occupa della pulizia di impianti di depurazione.

Caduti in una cisterna di decantazione delle acque nere del depuratore di Riva Ligure (Imperia), hanno perso la vita Gianfranco Iemma, 36 anni, e Francesco Mercurio, 40 anni.

Obiettivo dell’indagine è chiarire le cause della morte, ma soprattutto verificare l’eventuale responsabilità di terzi. Nel mirino della magistratura ci sono il rispetto della normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (sembra infatti che almeno una delle due vittime non fosse completamente in regola con le protezioni) e la regola nella costruzione e conduzione dell’impianto, il cui tratto interessato dalla tragedia era ancora in fase di omologazione provvisoria e faceva parte di un nuovo lotto.

Parallelamente bisognerà anche accertare in quali circostanze sono morti i due operai e, domani alle 11, il sostituto procuratore Francesco Pescetto, di Sanremo, affiderà l’incarico per l’autopsia alla dottoressa Simona Del Vecchio.

Stando a una prima perizia medico legale, sembra che Francesco, un ex floricoltore che da pochi mesi si era messo a lavorare per l’impresa della sorella vista la crisi del settore, si fosse calato con una scala a pioli nella vasca profonda cinque metri e colma di liquami per circa un metro e mezzo per spostare la pompa idraulica malfunzionante. La scala sarebbe stata collegata sulla parte alta a un verricello. Sono bastati tre, forse quattro gradini, perchè Francesco perdesse l’equilibrio cascando nel pozzo dove è annegato. Sarebbe stato stordito dai miasmi provenienti dalla vasca.

In suo aiuto è subito corso Gianfranco Iemma, suo cognato. Anche per lui la stessa fine: stordito dai gas sarebbe precipitato nella vasca morendo in pochi istanti, senza però annegare. Il terzo operaio della squadra, Mohamed Abidi, quando ha visto che non riusciva più a respirare è scappato allertando i soccorsi.

Domattina, comunque, sul depuratore è previsto un nuovo sopralluogo dei vigili del fuoco con i tecnici dell’Arpal. Questi ultimi hanno monitorato per tutta la giornata la salubrità dell’acqua lungo il tratto di costa interessato, per controllare che non si fossero verificati casi di inquinamento delle acque dovuti all’interruzione, per circa due ore, dell’attività dell’impianto che ha scaricato in mare, a tre chilometri dalla riva.

Fonte la stampa

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PippyZzetta
24/06/2009 11:58

visto che ci smazzano da mesi sull' "emergenza morti bianche" vorrei riportare quanto ricavato dall'inail (che è l'ente preposto a tale controllo)

2 cose sono da evidenziare:
1- che gli incidenti mortali sono in tendenza calante a differenza di quanto ci venga fatto credere.
2- la metà degli incidenti mortali avviene per gli incidenti stradali nei tragitti di andata o ritorno dal lavoro.

il problema non è certo risolto e come insegnano si può solo cercare di adottare tutte le misure necessarie per minimizzare il rischio (ma se io do lo scafandro all'operaio e appena mi giro se lo toglie....) da qui ad usare i toni epici dei tg ce ne corre [SM=x44463]


da corriere.it

ROMA - Nel 2008 il numero di morti sul lavoro è sceso ai livelli minimi dal dopoguerra. Lo sottolinea l'Inail nel Rapporto annuale 2008, precisando che l'anno si è chiuso con 874.940 infortuni sul lavoro e 1.120 incidenti mortali. Un bilancio infortunistico che, «pur nella drammaticità dei numeri, «segna un incoraggiante record storico», evidenzia l'Inail: il numero di infortuni mortali è infatti sceso, per la prima volta dal 1951, al di sotto dei 1.200 casi l'anno. Nel 2008, in particolare, i morti sul lavoro sono diminuiti del 7,2% rispetto ai 1.207 dell'anno precedente.

GLI STRANIERI - Il calo, tuttavia, non c'è stato per i lavoratori stranieri, tra i quali si è invece registrato un aumento (+2%) degli incidenti sul luogo di lavoro. La flessione degli infortuni nel 2008 è stata nettamente superiore al -1,7% registrato tra 2006 e 2007, evidenzia l'Inail, aggiungendo che anzi, se si tiene conto dell'incremento dello 0,8% del numero degli occupati, il miglioramento reale, in termini relativi, sale al 4,8%. Il calo - aggiunge - conferma il trend decrescente degli ultimi 8 anni: dal 2001 le denunce di infortunio sono scese del 14,5% e se si considera che nello stesso periodo c'è stato un aumento occupazionale dell'8,3%, la flessione raggiunge il 21,1%. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, il cui numero di assicurati all'Inail è aumentato del 6% (oltre quota 3.266.000), gli incidenti sul lavoro sono cresciuti a 143.561, mentre il numero di infortuni mortali rimane invariato a 180 casi. Gli immigrati continuano a presentare un'incidenza infortunistica più elevata rispetto ai colleghi italiani: 44 casi denunciati all'Inail ogni 1.000 occupati, contro i 39 degli italiani. Nel 2008 gli eventi infortunistici accaduti a lavoratori stranieri hanno rappresentato il 16,4% del totale. Aumentano, invece, le malattie professionali che salgono del 3,2% con 29.704 denunce. Nel giro degli ultimi due anni, le patologie denunciate all'Inail sono cresciute di 3mila casi (+11%).

LE CAUSE - Ed è la strada la principale causa di morte per i lavoratori secondo l'Inail: su di essa infatti si verifica oltre la metà delle morti bianche. Dei 1.120 infortuni mortali, ben 611 sono quelli avvenuti su strada e, precisamente, 335 quelli provocati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 276 quelli in itinere (ovvero sul percorso casa lavoro e viceversa), avvenuti prevalentemente su strada. Quest'ultimo dato, evidenzia l'Inail, è particolarmente importante se si considera che alcuni paesi dell'Ue 15 (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Portogallo) non rilevano gli infortuni in itinere e che Irlanda e Regno Unito non registrano neppure quelli stradali avvenuti durante l'esercizio dell'attività lavorativa. Per quanto riguarda gli infortuni, degli 874.940 mila incidenti denunciati all'Inail nel 2008, ben 50.861 (5,8%) sono stati causati da circolazione stradale in occasione di lavoro e 97.201 (11,1%) sono avvenuti in itinere.

DOVE - La maggior parte degli infortuni si verifica nel Nord (61%): in particolare Lombardia (149.506 casi), Emilia Romagna (123.661) e Veneto (104.134), che assommano insieme oltre il 43% degli infortuni. Dal punto di vista dell'età, gli infortuni sono scesi dell'8% per i giovani fino a 34 anni, mentre per i casi mortali le flessioni più consistenti (-16%) riguardano gli over 50. Per quanto riguarda gli stranieri, poco meno del 96% degli infortuni si è verificato nell'industria e servizi (contro il 90% per il totale dei lavoratori): in particolare nelle costruzioni (13,7% di tutti gli infortuni riguardanti stranieri), che detengono anche il primato degli infortuni mortali tra gli immigrati (1 decesso su 4 nel 2008). Per quanto riguarda il personale domestico, 72 infortuni su 100 hanno colpito lavoratori stranieri, quasi sempre colf o badanti di sesso femminile. L'Italia, infine, evidenzia l'Inail sulla base dell'ultima rilevazione Eurostat, non risulta affatto maglia nera in Europa: nel 2006, ultimo anno disponibile, ha infatti registrato un indice infortunistico pari a 2.812 infortuni per 100mila occupati, inferiore alla media delle due aree Ue (3.469 per l'Area-Euro e 3.013 per l'Europa a 15), collocandosi al di sotto di importanti Paesi come Spagna, Francia e Germania. Stesso discorso per gli infortuni mortali: con 2,9 decessi per 100mila occupati nel 2006, l'Italia, pur con un indice leggermente superiore alla media Ue, si pone al di sotto di grandi Paesi come Portogallo, Austria, Grecia, Spagna e Francia
[Modificato da piperitapatty 24/06/2009 11:58]

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24/06/2009 12:38

Re:
piperitapatty, 24/06/2009 11.58:



visto che ci smazzano da mesi sull' "emergenza morti bianche" vorrei riportare quanto ricavato dall'inail (che è l'ente preposto a tale controllo)

2 cose sono da evidenziare:
1- che gli incidenti mortali sono in tendenza calante a differenza di quanto ci venga fatto credere.
2- la metà degli incidenti mortali avviene per gli incidenti stradali nei tragitti di andata o ritorno dal lavoro.

il problema non è certo risolto e come insegnano si può solo cercare di adottare tutte le misure necessarie per minimizzare il rischio (ma se io do lo scafandro all'operaio e appena mi giro se lo toglie....) da qui ad usare i toni epici dei tg ce ne corre [SM=x44463]





[SM=x44462] [SM=x44462] [SM=x44462]

Quando si leggono articoli sensati e documentati, che rimettono nel giusto ordine le cose ci si rende conto di quanto i TG facciano disinformazione.

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Re:
piperitapatty, 24/06/2009 11.58:

visto che ci smazzano da mesi sull' "emergenza morti bianche" vorrei riportare quanto ricavato dall'inail (che è l'ente preposto a tale controllo)

2 cose sono da evidenziare:
1- che gli incidenti mortali sono in tendenza calante a differenza di quanto ci venga fatto credere.
2- la metà degli incidenti mortali avviene per gli incidenti stradali nei tragitti di andata o ritorno dal lavoro.

il problema non è certo risolto e come insegnano si può solo cercare di adottare tutte le misure necessarie per minimizzare il rischio (ma se io do lo scafandro all'operaio e appena mi giro se lo toglie....)
...



Però teniamo sempre presente che dalle statistiche rimangono fuori diverse tipologie di incidenti più o meno gravi.
Potrei portare qualche esempio di aziende che conosco dove gli operai, quando si son fatti mali, son stati minacciati dall'imprenditore per dire ai medici dell'ospedale di essersi fatti male a casa.
In altri casi poi i DPI non vengono nemmeno acquistati, come non vengono acquistati i costosi kit per l'adeguamento normativo dei macchinari e le varie misure di emergenza...

Nel sommerso poi ci sono anche quegli operai che vengono ricattati per andar a lavorare persino il week end (in nero) e per assurdo a metà paga anzichè retribuiti con le tariffe dello straordinario.

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Re: Re:
Etrusco, 24/06/2009 15.54:


Però teniamo sempre presente che dalle statistiche rimangono fuori diverse tipologie di incidenti più o meno gravi.
Potrei portare qualche esempio di aziende che conosco dove gli operai, quando si son fatti mali, son stati minacciati dall'imprenditore per dire ai medici dell'ospedale di essersi fatti male a casa.
Nel sommerso poi ci sono anche quegli operai che vengono ricattati per andar a lavorare persino il week end (in nero) e per assurdo a metà paga anzichè retribuiti con le tariffe dello straordinario.



Il problema del sommerso, dell'illecito, chiaramente incide con la sicurezza sul lavoro oltre che sull'evasione fiscale, ma purtroppo su quello non si può fare molto.
A parte aumentare i controlli, che trovo sia sempre la bestia nera della sicurezza.



Etrusco, 24/06/2009 15.54:


In altri casi poi i DPI non vengono nemmeno acquistati, come non vengono acquistati i costosi kit per l'adeguamento normativo dei macchinari e le varie misure di emergenza...



La prima volta che quella ditta subirà un controllo chiuderà baracca e burattini, sempre lì si ritorna, i controlli. [SM=x44464]
Insomma, conosco un muratore che si è beccato 1.000,00 euro di multa perchè i gommini della scala erano troppo consumati (cosa molto discutibile), e dall'altra parte un po' di tempo fa ho visto due tizi che sistemavano delle grondaie stando su un tetto senza nessuna protezione.



Però il senso della normativa dovrebbe essere che se viene rispettata gli incidenti diminuiscono, e su questo mi pare ci sia un riscontro positivo.
Poi è ovvio che ci saranno sempre i furbetti, il lavoro in nero, ecc., ma non è certo tartassando ulteriormente chi cerca di essere a posto che si risolve il problema dell'illegalità

Dopo il fattaccio della thyssen il governo ha ripreso mano al T.U. della sicurezza, stravolgendo un po' di qua ed un po' di là.
Per prima cosa sono state triplicate le sanzioni.

Il che vuol dire che il tizio di prima oggi pagherebbe 3.000,00 euro per i gommini consumati, in compenso i tizi che fanno le scimmie sui tetti continuano tranquillamente.

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Re: Re:
Etrusco, 24/06/2009 15.54:



Però teniamo sempre presente che dalle statistiche rimangono fuori diverse tipologie di incidenti più o meno gravi.
Potrei portare qualche esempio di aziende che conosco dove gli operai, quando si son fatti mali, son stati minacciati dall'imprenditore per dire ai medici dell'ospedale di essersi fatti male a casa.
In altri casi poi i DPI non vengono nemmeno acquistati, come non vengono acquistati i costosi kit per l'adeguamento normativo dei macchinari e le varie misure di emergenza...

Nel sommerso poi ci sono anche quegli operai che vengono ricattati per andar a lavorare persino il week end (in nero) e per assurdo a metà paga anzichè retribuiti con le tariffe dello straordinario.



stiamo parlando di morti, che è un po' più difficile occultare


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Re: Re: Re:
piperitapatty, 24/06/2009 16.25:



stiamo parlando di morti, che è un po' più difficile occultare





Che ne sai di cosa c'è amalgamato nel cemento? [SM=x44451]

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Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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PippyZzetta
24/06/2009 16:31

Re: Re: Re: Re:
Arjuna, 24/06/2009 16.27:




Che ne sai di cosa c'è amalgamato nel cemento? [SM=x44451]



ecco cos'è l'armatura del calcestruzzo [SM=x44515]

[SM=x44452]

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Re: Re: Re:
Arjuna, 24/06/2009 16.14:



La prima volta che quella ditta subirà un controllo chiuderà baracca e burattini, sempre lì si ritorna, i controlli. [SM=x44464]
Insomma, conosco un muratore che si è beccato 1.000,00 euro di multa perchè i gommini della scala erano troppo consumati (cosa molto discutibile), e dall'altra parte un po' di tempo fa ho visto due tizi che sistemavano delle grondaie stando su un tetto senza nessuna protezione.



Però il senso della normativa dovrebbe essere che se viene rispettata gli incidenti diminuiscono, e su questo mi pare ci sia un riscontro positivo.
Poi è ovvio che ci saranno sempre i furbetti, il lavoro in nero, ecc., ma non è certo tartassando ulteriormente chi cerca di essere a posto che si risolve il problema dell'illegalità

Dopo il fattaccio della thyssen il governo ha ripreso mano al T.U. della sicurezza, stravolgendo un po' di qua ed un po' di là.
Per prima cosa sono state triplicate le sanzioni.

Il che vuol dire che il tizio di prima oggi pagherebbe 3.000,00 euro per i gommini consumati, in compenso i tizi che fanno le scimmie sui tetti continuano tranquillamente.



No, per la verità quest'azienda ha le spalle coperte, ha anche vinto (in modi indecenti) alcuni contenziosi con suoi ex addetti al controllo qualità... [SM=x44474]

PS poi su un giornale ho una foto incredibile (scimmie volanti in cantiere), se lo ritrovo te la scannerizzo [SM=x44461]
[Modificato da Etrusco 24/06/2009 18:54]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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piperitapatty, 24/06/2009 16.25:



stiamo parlando di morti, che è un po' più difficile occultare





E' triste, ma se non restano incastrati nei macchinari si possono occultare anche quelli e purtroppo ho letto di casi di lavoratori in nero abbandonati moribondi in discarica come rifiuti umani [SM=x44465]


Per la cronaca, non sottovalutare i feriti,
potrebbero anche trasformarsi in morti:


Incidenti lavoro: morto marocchino ferito martedi'
02 Luglio 2009 14:57 CRONACHE

FIRENZE - E' morto il cittadino marocchino di 22 anni che era rimasto gravemente ferito martedi' mentre era al lavoro all'interno della Fortezza da Basso di Firenze.
Il giovane era stato travolto da uno stand in legno durante lo smontaggio della struttura.
Sulla morte indaga la procura.
(Agr)

[SM=x44471]
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PippyZzetta
03/07/2009 10:29

Re:
Etrusco, 02/07/2009 20.51:



E' triste, ma se non restano incastrati nei macchinari si possono occultare anche quelli e purtroppo ho letto di casi di lavoratori in nero abbandonati moribondi in discarica come rifiuti umani [SM=x44465]


Per la cronaca, non sottovalutare i feriti,
potrebbero anche trasformarsi in morti:


Incidenti lavoro: morto marocchino ferito martedi'
02 Luglio 2009 14:57 CRONACHE

FIRENZE - E' morto il cittadino marocchino di 22 anni che era rimasto gravemente ferito martedi' mentre era al lavoro all'interno della Fortezza da Basso di Firenze.
Il giovane era stato travolto da uno stand in legno durante lo smontaggio della struttura.
Sulla morte indaga la procura.
(Agr)

[SM=x44471]



sì etrusco sempre tutto può essere ed è. pensare che sia il costume però non è la realtà di fatti.
le statistiche dei morti non sono certo calate perchè c'è più gente che non denuncia un morto. anche presupponendo che sia endemico il calo c'è perchè ci sono meno morti sul lavoro.
e ricordo per la milionesima volta che la metà avviene nei tragitti da e verso il lavoro (per cui già qui è tarocca la statistica visto che quando si parla di morti bianche poi si tira in ballo la qualità e la sicurezza....)

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Re: Re:
piperitapatty, 03/07/2009 10.29:


---CUT---la metà avviene nei tragitti da e verso il lavoro (per cui già qui è tarocca la statistica visto che quando si parla di morti bianche poi si tira in ballo la qualità e la sicurezza....)





anche quegli incidenti comunque possono essere in stretta relazione con la qualità/quantità del lavoro svolto:
ultimamente sto notando nelle aziende della mia zona che si è scelto di diminuire l'organico compensando con l'aumento degli straordinari per chi rimane.
Ora però chi accumula ogni giorno troppe ore di straordinario non può essere sufficientemente lucido e riposato quando esce dal lavoro, né quando ci ritorna con poche ore di riposo sulle spalle.
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PippyZzetta
03/07/2009 10:56

Re: Re: Re:
Etrusco, 03/07/2009 10.44:




anche quegli incidenti comunque possono essere in stretta relazione con la qualità/quantità del lavoro svolto:
ultimamente sto notando nelle aziende della mia zona che si è scelto di diminuire l'organico compensando con l'aumento degli straordinari per chi rimane.
Ora però chi accumula ogni giorno troppe ore di straordinario non può essere sufficientemente lucido e riposato quando esce dal lavoro, né quando ci ritorna con poche ore di riposo sulle spalle.




etrusco, tutto quello che vuoi, ma capisci bene che se mi fai una statistica per verificare la qualità e la sicurezza sul luogo di lavoro (che sia l'azienda o che sia il cantiere) la rendi insensata inserendo i morti su strada. le variabili in gioco sono troppe, e a parte la stanchezza di un guidatore ci può essere anche il fatto che la sera prima ha fatto bisbocce, che è incazzato con la moglie, che il tir che ha di fronte sbanda e un miliardo di altre cose.
è insensato [SM=x44464]

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Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 03/07/2009 10.56:



... se mi fai una statistica per verificare la qualità e la sicurezza sul luogo di lavoro (che sia l'azienda o che sia il cantiere) la rendi insensata inserendo i morti su strada. le variabili in gioco sono troppe,...stanchezza ... la sera prima ha fatto bisbocce, che è incazzato con la moglie,...



in vari casi le statistiche possono dire tutto ed il contrario di tutto, ne abbiamo già discusso.
In questo caso ad es. si dovrebbe andare a vedere anche quante ore giornaliere lavora chi muore in un incidente stradale:
c'è un'enorme differenza tra chi fa 4 ore al giorno e chi ne fa 15 anche di sabato!

Per come la vedo io sarebbe utile porre un severo limite alle ore di lavoro (mai più di 10, straordinari compresi)
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PippyZzetta
03/07/2009 12:26

Re: Re: Re: Re: Re:
Etrusco, 03/07/2009 11.48:



in vari casi le statistiche possono dire tutto ed il contrario di tutto, ne abbiamo già discusso.
In questo caso ad es. si dovrebbe andare a vedere anche quante ore giornaliere lavora chi muore in un incidente stradale:
c'è un'enorme differenza tra chi fa 4 ore al giorno e chi ne fa 15 anche di sabato!

Per come la vedo io sarebbe utile porre un severo limite alle ore di lavoro (mai più di 10, straordinari compresi)




ma io sto dicendo che la statistica è traviata perchè la conclusione è: IL DATORE DI LAVORO NON FORNISCE SUFFICIENTI DPI/ISTRUZIONE

e scusa tanto ma l'incidente stradale non c'entra una mazza, senza contare che come detto può dipendere da 800 milioni di cause, che possono anche essere avere la colite, piuttosto che l'aver lavorato 14 ore il giorno prima

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03/07/2009 13:05

Re: Re: Re:
Etrusco, 03/07/2009 10.44:




anche quegli incidenti comunque possono essere in stretta relazione con la qualità/quantità del lavoro svolto:
ultimamente sto notando nelle aziende della mia zona che si è scelto di diminuire l'organico compensando con l'aumento degli straordinari per chi rimane.
Ora però chi accumula ogni giorno troppe ore di straordinario non può essere sufficientemente lucido e riposato quando esce dal lavoro, né quando ci ritorna con poche ore di riposo sulle spalle.





Per come la vedo io sarebbe utile porre un severo limite alle ore di lavoro (mai più di 10, straordinari compresi)





[mode cinico e sarcastico ON]

Ma che belle parole, perchè non vai a dirle ad un artigiano/lavoratore autonomo vediamo cosa ti risponde....

Ah, già, dimenticavo che gli artigiani non hanno padroni a cui addossare la colpa per cui ecchissene......

[mode cinico e sarcastico OFF]






_________________

"Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."

Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.

"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."

Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."




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