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Il 2° divorzio di Berlusconi

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2009 12:37
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03/05/2009 10:51



MILANO - "Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente.

Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni.

Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: "Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo". È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L'ha sentita al telefono il primo maggio, l'avvocato era in vacanza su un'isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: "Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro". Il legale le ha risposto: "Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?".

Nella risposta non ci sono state esitazioni: "So tutto. Voglio andare avanti". Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all'inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la "signora".

Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull'importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: "Ora sono più tranquilla - ha confidato loro - . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni".

Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà - sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: "Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene".

L'inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull'articolo di "Repubblica" che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott'anni di Noemi Letizia. Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo "book" fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna. La ragazza chiama Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, "perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d'oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C'è chi mormora anche le chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce.

Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un'amica: "Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo". A Roma infuria la polemica sulle "veline" pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di "papi" e "papino". Veronica non ce l'ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come "figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". La sconcerta, però, che il metodo da "ciarpame politico" non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che "per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore", come racconta a chi le sta vicino.

Quell'imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott'anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all'agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all'ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il "ciarpame" non è soltanto politico.
La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le "veline" spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l'indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace". Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate.

Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all'ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al "come si permette?" si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano "Libero" pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l'ora dell'olio di ricino. Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente "come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione". Alla figlia Barbara dice: "Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti".
Cala il sipario. La lettera affidata a "Repubblica" due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento". A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino.

Immagini che oggi sembrano lontanissime. "Mi domando in che paese viviamo - ha raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica - , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta".

www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-2/veronica-divorzio/veronica-divor...
[Modificato da Nikki72 03/05/2009 11:04]
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03/05/2009 10:56

Nikki,
come al solito mi hai preceduto di pochi secondi, [SM=x44452]
ma stavo cercando la vecchia discussione sul precedente incidente diplomatico Veronica vs Silvio,....

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03/05/2009 11:07

INDISCREZIONI SUI QUOTIDIANI:
«Voglio tirare giù il sipario, ma senza scontri»
Veronica Lario prepara il divorzio

Dopo la bufera sulle candidate-veline, la first lady sarebbe intenzionata a lasciare il premier Berlusconi


MILANO - Veronica Lario «chiude il sipario» sulla sua vita coniugale. Dopo quasi trent’anni, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie si dividono, anche giuridicamente.
Le prime pagine di Repubblica e della Stampa di oggi sparano la notizia:
dopo lo sfogo dei giorni scorsi alle candidature delle «veline»,
Veronica Lario conferma di aver avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi.
La signora dice di avere trovato un’avvocato, una donna, «finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo».
«Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore.
Vorrei evitare lo scontro»
, scrive Repubblica, citando una conversazione tra la Lario e il suo legale.
L’avvocato le ha chiesto se fosse consapevole delle difficoltà: «So tutto, voglio andare avanti», chiude Veronica.

DIVORZIO - Ieri, racconta ancora Repubblica, Veronica e l’avvocato si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia, e si incontreranno di nuovo all’inizio della settimana.
L’idea è di «evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni»,
scrive il quotidiano, quindi i tempi dovranno essere brevi.
La signora Lario ne ha discusso con i figli e un paio di amiche, le più intime.
«Ora sono più tranquilla - ha confidato, secondo il quotidiano - sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi.
La strada del mio matrimonio è segnata,
non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni».



Noemi Letizia

LA FAMIGLIA - I figli - Barbara, Eleonora e Luigi - hanno vissuto ore di amarezza e dolore
,
riferisce ancora Repubblica, ma hanno assicurato alla madre che rispetteranno ogni sua decisione.
«Non muoveremo un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene», le hanno detto.

A convincere Veronica a procedere verso separazione e divorzio sarebbe stata la puntata del premier lo scorso 28 aprile al compleanno di Noemi Letizia,
la diciottenne di Casoria che chiama Berlusconi «papi»
e che ha vantato alla stampa una costante frequentazione, anche a Milano e Roma, «perché lui poverino non può sempre venire a Napoli».
Per Veronica sono scene da «ciarpame politico» e non solo,
continua Repubblica.
Il giorno dopo ascolta la replica del marito dalla Polonia,
che ordina la scomparsa delle «veline» dalle liste europee
e sostiene che la moglie si è fatta influenzare dalla sinistra e dalla stampa.
Lei gli fa sapere tramite la segretaria Marinella che non ha più niente da dire
e che il premier meglio si tenga alla larga.



03 maggio 2009
www.corriere.it/politica/09_maggio_03/veronica_lario_divorzio_1cdc96a6-37a8-11de-8d05-00144f02aabc.shtml?fr=box_pr...




la stampa estera:









Silvio, Veronica e Mara senza veli


Il premier Silvio Berlusconi e il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna senza veli in una delle due opere dell'artista palermitano Filippo Panseca, che hanno suscitato non poche polemiche a Savona, dove sono state esposte in nell'ambito della mostra «Art & Savonnerie» al Priamar. «Il corpo della Carfagna - ha rivelato l'artista - è preso in prestito da un artista dell'Ottocento»
(Sportmedia)


L'altra opera di panseca che ha suscitato polemiche ha come soggetto un angelo a seno nudo e con il volto della moglie del presidente del Consiglio, Veronica Lario
(Emmevi)






[Modificato da Etrusco 03/05/2009 11:20]

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BROCCOLO D'ORO
per 4 edizioni
dal 2003 al 2005
03/05/2009 11:12

Finalmente il PD ha trovato il suo futuro leader! [SM=x44520]

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It's been a long time since I Rock and Rolled,
It's been a long time since I did the Stroll.
Ooh, let me get it back, let me get it back,
Let me get it back, baby, where I come from.
It's been a long time, been a long time, been a
long lonely, lonely, lonely, lonely, lonely time.



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03/05/2009 11:12

Già qualche anno fa tra Veronica Lario e suo marito Berlusconi
si crearono degli attriti per le sue disinvolte attenzioni verso le svariate ragazze di cui ama circondarsi:
ne parlammo anche su questo thread....




[SM=x44515]
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03/05/2009 11:54

Per non dimenticare:



e poi, "non c'è 2 senza 3..." [SM=x44452]

03/05/2009 12:13

dopo il mito del furbo, dopo quello del "mi sono fatto da solo" e quello del "simpatico" - ma ce ne sono altri eh! - ora assurge anche al mito del donnaiolo italiano che tanto piace a questo popolo di fanciulli alla ricerca sempre di un padre, talvolta padrone talaltra idolo...

ah, l'irrazionalità... che brutti scherzi fa!

E pensare che dopo i danni napoletani con l'immondizia, dopo quelli con l'abruzzo ora sale anche nei sondaggi...


quanto dobbiamo toccare il fondo? Ci siamo scavati già una bella fossa...

Ma la cosa che più mi fa arrabbiare che dalle altre sponde bisogna sorbirsi un mascherato "politically correct" che li vede solo appiattire al dittatore mediatico...

bisognerà continuare a votare di pietro per luuuuuuuuuuungo tempo.
03/05/2009 13:54


Etrusco, 03/05/2009 11.07:


La strada del mio matrimonio è segnata,
non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni».









macché minorenni, non ci credo: sono figlie sue!!! [SM=x44455] a parte gli scherzi, Veronica sapeva da anni, anzi, da decenni, delle tendenze dongiovannesche di Silvio. e aspetta così tanto per chiedere il divorzio? va bé, ci sono di mezzo questioni economiche, di potere, di immagine ecc. però... non so, far la parte di quella che "cade dal pero" (da noi si dice così) non mi pare le si addica molto... [SM=x44464]

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03/05/2009 13:55

Povero "papi" ...

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03/05/2009 22:00

Re:
Arsenio Lupin, 03/05/2009 11.12:

Finalmente il PD ha trovato il suo futuro leader! [SM=x44520]





stessa cosa che ho pensato e detto io [SM=x44452]
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04/05/2009 10:12

Nikki72, 03/05/2009 13.54:

Veronica sapeva da anni, anzi, da decenni, delle tendenze dongiovannesche di Silvio. e aspetta così tanto per chiedere il divorzio? va bé, ci sono di mezzo questioni economiche, di potere, di immagine ecc. però... non so, far la parte di quella che "cade dal pero" (da noi si dice così) non mi pare le si addica molto... [SM=x44464]



[SM=x44458]

è quello che ho pensato anch'io.
forse adesso è il momento buono per sistemare bene i suoi figli.

Per il resto: fatti loro. Mi spiace solo che le pagine dei giornali in futuro saranno piene di gossip (già oltre a quanto ce n'è ora).
[Modificato da paperino73 04/05/2009 10:13]

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04/05/2009 10:43

VERONICA ANNUNCIA IL DIVORZIO DAL PREMIER

Lario costretta alle dimissioni da moglie
L'offensiva di Silvio da Versavia
e la sconfitta di tutte noi

di Maria Laura Rodotà


Veronica Lario col marito Silvio Berlusconi
(LaPresse)

«Berlusconi è n’ber probblema pe’ noi italiani. Pe’ come è fatto: te riconosci e nun te riconosci. Nun sai mai bene che pensà»,
spiegava ieri sera un avventore del baretto romano di piazza Farnese a un gruppo di origliatori rapiti.
Anche la sua signora, grazie, è un po’ così. Alla sua seconda esternazione in due anni, quando ha parlato di «ciarpame» riferendosi a frequentazioni e candidature caldeggiate da suo marito (spesso coincidevano) e forse alle sue gite da una diciottenne napoletana che maliziosamente lo chiama “papi”, moltissime, d’istinto, si sono riconosciute. Poi ci hanno pensato un momento: per carità, ha ragione, ma perché non divorzia?

Ora divorzia
, o almeno si separa, si sa che in Italia la procedura è complicata
(per la cronaca: secondo la legge italiana la moglie separata ma non divorziata eredita la “legittima” proprio come una moglie, scusate la digressione).
Divorzia e probabilmente non poteva fare altro, a questo punto.
Questa volta non ci sono state lettere di scuse da marito simpaticamente malandrino, con le altre possibili fanciulle definite “bagatelle”.
C’è stato un fuoco incrociato contro Veronica che ha spiazzato il pubblico,
linciato il personaggio occasionalmente pubblico
(Veronica, accusata anche di questo, di rimanere nell’ombra tranne quando attacca il marito),
l’ha alla fine (finalmente?) costretta alle dimissioni da moglie.

Ha lanciato l’offensiva Silvio B. in persona addirittura, da Varsavia
,
chiamandola «quella signora» e definendola «vittima della stampa di sinistra».
L’attacco era già in corso sul sito Pdl, nella blogosfera, onestamente anche nelle conversazioni da bar e da macchinetta del caffè.
Manifestavano molti dubbi uomini e anche donne (piangere in limousine o nella villa di Macherio può non essere popolarissimo, in tempi di crisi).

Poi è arrivata la gogna a mezzo stampa, una prima pagina di Libero con vecchie foto di Veronica a teatro
(nella pièce Il magnifico cornuto, ironia della storia), una sequenza in cui, sul palcoscenico, scopre il seno.
Messaggio non troppo criptico: cosa vuole, ora, questa vecchia velina?
Forse non lo sapremo mai, cosa voleva. Forse non vorremmo neanche saperlo.
È un canovaccio che di sicuro continuerà per un po’, però; in cui esce in modo diciamo ambiguo il premier
(«ce se riconosce e nun ce se riconosce», per un maschio italiano, si è capito).
In cui esce a pezzi una donna volutamente (ma anche no) misteriosa con una vita stranissima.
Da cui escono un po’ peggio tutte le donne italiane.

Non tanto per la figuraccia all’estero, non è più quella che conta (ne facciamo di continuo).
Perché il gran pasticcio in cui è finita la nostra prima dama di fatto benché generalmente assente (quella ufficiale, Clio Napolitano, è mujer vertical rispettatissima dal marito, per fortuna; consoliamoci così)
non aiuta l’autostima collettiva di tutte noi.

In questi giorni abbiamo sentito argomentazioni di due secoli fa,
magari proposte da uomini civili e progressisti:

«Ma cosa vuole, le donne dei grandi uomini devono sapere che il loro ruolo è al loro fianco
e che non possono fare queste uscite,
che un grande uomo ha molte donne e loro devono fare la loro parte con dignità».
Solo loro? Parrebbe di sì.
Sul resto, sul grand’uomo, sono stati finora consentiti e incoraggiati pettegolezzi e battutoni.
Certo (sottotesto) donna Rachele Mussolini non l’avrebbe mai fatto.
Ma proprio la dignitosa donna Rachele dobbiamo recuperare, nel 2009, come modello?
E tutte le altre sono Clarette?
È offensivo per tutte, suvvia.

E allora si vorrebbe lasciar perdere. A prescindere da toni e intenzioni di V. Lario, questa è stata un’umiliazione collettiva.

Ed è pretestuoso dire «solo Veronica è in grado di fare opposizione, in questo Paese».
Beato il Paese che non ha bisogno di Veroniche, che ha una maggioranza rispettabile e un’opposizione che fa il suo lavoro (anche il «tra moglie e marito…» del Pd Dario Franceschini non è stato un bel momento, diciamolo;
di democristiani che dicono «i panni sporchi si lavano in casa» ne abbiamo avuto di più autorevoli,
molto discussi ma con una visione più ampia e maggiore capacità di governare, è noto).

E il delirio gossiparo di questi giorni sta facendo male a tutti.
A un partito e a un governo ridotti a comprimari di una pochade anche un po’ laida;
a un’opposizione sgangherata che per curriculum non può nemmeno troppo polemizzare sulle belle fanciulle in lista (l’ha fatto anche il Pd);
a un’Italia che avrebbe bisogno di parlare, di confrontarsi, di mobilitarsi sulle cose serie.
Forse a una parte della classe politica il caso Lario fa comodo;
si parla d’altro, non si parla di nient’altro, anzi.

Ma a noi tutti, francamente, no. E non fa bene ai figli, alle figlie, nostre ma anche di Silvio Berlusconi
(come si sentiranno Barbara, Eleonora, e pure Marina, bombardate di notizie su un padre così pimpante?
Veronica lo ha detto, e su questo aveva stra-ragione; nessuno vuole che ragazze e ragazzine crescano tra mogli trascurate e forse disperate e adolescenti che dicono “papi” a sproposito; vorremmo tutti qualcosa di meglio, per loro e per noi).


Fonte: Corriere della Sera - 03 maggio 2009

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04/05/2009 10:43


Bene, abbiamo capito di cosa parleranno i giornali italiani per i prossimi mesi. [SM=x44469] [SM=x44470]

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
Non sai cosa scrivere? Allora spamma!

<-- IO -->

I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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04/05/2009 13:31

IL TESORO DEL RE
– SONO DUE UOMINI RIMASTI NELL’OMBRA A GESTIRE L’IMPERO DI BERLUSCONI: SALVATORE SCIASCIA E GIUSEPPINO SCABINI

– CREARE UNA “FININVEST 2”?
– “DOLCEDRAGO” CONTROLLA LE VILLE
– I 30 MLN DELLA LARIO
- 200MILA € SPESI PER I TOSAERBA…

Mario Gerevini per il "Corriere della Sera"



Tanto per dare un'idea: Silvio Berlusconi per i tosaerba delle sue ville ha speso quanto una famiglia media italiana per comprare casa. Ma il Cavaliere (72 anni) non ha fatto il mutuo. Con duecentomila euro, insomma, ci taglia il prato e anche questo dà l'idea di quanto sia grande l'impero, ricco, complesso. E due uomini, poco conosciuti, ne hanno le chiavi. Si chiamano Salvatore Sciascia (66) e Giuseppino Scabini (61).

Il primo è l'ex responsabile fiscale del gruppo e oggi è inserito nelle principali società della famiglia, quelle lontane dai riflettori della Borsa ma vicine al portafoglio della proprietà. Sciascia è l'ufficiale di collegamento nella capofila Fininvest, cioè cuore e cassaforte del «sistema Berlusconi». Infatti governa la finanziaria (Holding Quattordicesima) che raggruppa la quota in Fininvest del «ramo» Veronica Lario.

Il secondo, Scabini, è l'ex tesoriere centrale del Biscione ed è contemporaneamente alla guida della società personale del Cavaliere, la Dolcedrago (fuori dal perimetro Fininvest), e del piccolo gruppo che fa capo a Veronica Lario (52). Posizione un po' scomoda in prospettiva, soprattutto se le pratiche di divorzio si complicassero. Dunque i due manager stanno nei punti nevralgici dell'ossatura societaria berlusconiana ma uno è anche in «casa» Lario.

Si sa, la Fininvest è l'isola del Tesoro. Le partecipazioni in Mondadori, Mediaset, Mediolanum, Milan, Medusa eccetera, si misurano in molti miliardi di euro: c'è chi li stima in dieci miliardi. Senza dimenticare un patrimonio miliardario in terreni, immobili, aerei, imbarcazioni (tra cui un superyacht di 48 metri con caminetto), elicotteri. Tanto per dare ancora un'idea: assicurazione, carburante e meccanico per l'elicottero privato costano ogni anno (soldi privati) il corrispettivo di una trifamiliare a Trapani o un monolocale a St. Moritz.

Tutto questo ben di Dio targato Fininvest è controllato al 63% da Berlusconi e il restante è suddiviso tra i cinque figli in quote di poco più del 7% ciascuno. Marina (42) presidente Fininvest, e Piersilvio (40 anni una settimana fa) vice presidente Mediaset, sono nati nel primo matrimonio (1965, divorzio vent'anni dopo) con Carla Dall'Oglio (68). Gli altri tre, Barbara (24), Eleonora (22) e Luigi (20), in seconde nozze con la Lario.

È evidente che a divorzio consumato l'attuale moglie del premier uscirà dal «gioco» ereditario (per la quota del 63% in mano a Berlusconi) e dunque gli equilibri probabilmente dovranno essere ricalibrati. E magari tornerà sul tavolo l'ipotesi di creare una Fininvest 2.

Ma la residenza dove vive Veronica Lario, a Macherio (Mi), di chi è? E la villa di Arcore? E villa Certosa in Sardegna?

La Fininvest qui non c'entra, sono tutte proprietà personali di Berlusconi attraverso la Dolcedrago che è sua al 99,5% e che ha immobili per centinaia di milioni, oltre a diritti cinematografici su film di Totò, Bud Spencer e Terence Hill, «La dolce vita di Fellini» e altri per un totale di 106 pellicole.

Altra cosa rispetto ai pur rispettabilissimi 30 milioni di pertinenza personale della signora Lario, suddivisi tra palazzi e appartamenti a Milano, Bologna, Olbia, Londra e New York. Sono nel portafoglio della Finanziaria il Poggio, sua al 100%, anche se la gestione è in capo ai ragionieri del Cavaliere. Insomma, se va male un tetto c'è sempre ma non comune.

[04-05-2009]

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04/05/2009 13:32

LA LUNGA NOTTE DI SILVIO
– GHEDINI CHIAMA: “VERONICA VUOLE IL DIVORZIO”
– PARTE LA CONTROFFENSIVA: “DOBBIAMO ESSERE DURISSIMI”
– LE PAURE MEDIATIChe. IL VOTO DEI CATTOLICI. la 'goccia' feltri
– L’IRA CON FINI PER QUELL’ARTICOLO SUL “VELINISMO”…


Claudio Tito per "la Repubblica"



Il telefono squilla poco dopo le 22. A Palazzo Grazioli non c´è più nessuno. Silvio Berlusconi è solo. È sabato sera, 2 maggio.

Tutto il suo staff è andato via. Il Cavaliere risponde sulla linea privata. All´altro capo del telefono c´è Niccolò Ghedini, parlamentare del Pdl, suo avvocato di fiducia. «Mi ha appena chiamato Veronica - scandisce -. Ha detto che chiederà il divorzio. Non vuole parlarti. Ha avvertito che leggeremo la sua scelta domani su "Repubblica"».

Il tranquillo week-end di paura si è aperto così per il premier. E si è chiuso con un annuncio agli amici più fidati: «Dirò sì al divorzio». Solitamente abituato ad attaccare, questa volta il premier viene schiacciato sulla difensiva. Sapeva che la moglie, Veronica Lario, dopo la dichiarazione all´Ansa di mercoledì scorso non si sarebbe fermata.

Per questo aveva evitato con cura di tornare a Milano riorganizzando la sua agenda con appuntamenti a Napoli, a l´Aquila e Roma. Un suggerimento arrivato dalla fida segretaria Marinella. Ma non si aspettava un precipitare degli eventi. «Ne sei sicuro? O è la solita sparata?», chiede il "Dottore". «Ho provato a invitarla alla calma, le ho detto "parliamone" - racconta ancora Ghedini al suo "cliente" con un tono di voce gelido -. Ma lei mi ha risposto che ne possiamo parlare con il suo avvocato, una donna. Mi ha dato il nome e i numeri di telefono per contattarla».

Niccolò Ghedini, l'Avvocato del Premier Berlusconi

Del resto, la "signora" dopo il comunicato di mercoledì scorso e soprattutto dopo le foto osé pubblicate da "Libero", aveva fatto sapere che la misura era colma. «La vicenda non può più chiudersi solo con un´intervista alla stampa».

Intenzioni comunicate attraverso i soliti "ambasciatori", come Ghedini appunto. Tra moglie e marito, invece, nemmeno una parola. Neanche un sms. Eppure Berlusconi era convinto che la bufera sarebbe prima o poi passata. A Napoli, durante il pranzo del primo maggio in Prefettura, con i commensali rimasti rigidamente in silenzio aveva sdrammatizzato. Solo qualche battuta acida per ridimensionare la protesta di Veronica.

Forse perché in gioco restano fattori che poco hanno a che fare con i rapporti sentimentali. I futuri assetti aziendali e l´eredità dell´impero imprenditoriale. Basti pensare che giovedì scorso, lo stesso Ghedini si mostrava piuttosto sicuro con alcuni parlamentari del Pdl. Convinto che la protesta della consorte presidenziale si sarebbe fermata di fronte ad un muro invalicabile: «Sull´eredità stiamo raggiungendo un accordo.»


Motivo in più per far scatenare la furia del premier.
Nella prima telefonata ha subito scelto come difensore lo stesso Ghedini, assistito dalla sorella insigne divorzista. «Dobbiamo essere durissimi e inflessibili», è stata la sua raccomandazione. Ma soprattutto si è messo immediatamente in moto per studiare tutte le possibili contromosse dal punto di vista della comunicazione.

E già, perché al di là del «dolore» per un legame che si è esaurito dopo 29 anni, l´inquilino di Palazzo Chigi è preoccupato per le possibili ripercussioni politiche ed elettorali. Tant´è che ieri mattina, prima di partire per Arcore, ha convocato a Via del Plebiscito Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Per ora la parola d´ordine è «silenzio».

Con i fedelissimi si è sfogato. «Ogni volta che deve lamentarsi di qualcosa - ha attaccato - si mette a parlare con i giornali e non con me. Mi accusa di averla messa davanti al plotone di esecuzione, ma io con quella roba di "Libero" non c´entro niente».

In effetti le foto pubblicate dal giornale di Vittorio Feltri hanno sorpreso pure il Cavaliere.
Nei confronti della «signora», però, il giudizio è pesantissimo. Bordate sparate alzo zero. «Mi ha detto che vado con le minorenni. Capite? Una cosa incredibile. Si dovrebbe vergognare. Lo ha fatto per mettermi i figli contro». Senza tenere conto, a suo giudizio, anche delle condizioni di salute di uno di loro. Ossia di Barbara che aspetta il secondo figlio ed è ricoverata in ospedale. «Questo sarebbe il modo "dignitoso" di comportarsi?».


Vittorio Feltri

Un gelo che adesso non sembra essersi mai sciolto dopo la lettera inviata nel 2007 a Repubblica. «Siete solo voi - si lasciò scappare con un giornalista dello stesso quotidiano - che la descrivete come una santa». Frase ripetuta in questi giorni. Con un interrogativo in più. «E se non si ferma qui?».

Il dubbio cioè che la battaglia mediatica impostata dalla Lario venga combattuta fino alla fine. Non più con lettere o mail ai giornali. Ma con interviste in tv. Con testimonianze nei programmi di approfondimento più pugnaci. Con resoconti di vita familiare ancora più dettagliati. Rischi che a Palazzo Grazioli stanno già valutando. Anche perché allo studio ci sono pure i risvolti più immediati. Una volta tornato a Villa San Martino le riunioni si sono concentrate sui timori che la "sintonia" instaurata con il paese venga incrinata. Sui rapporti con il Vaticano intaccati dal secondo divorzio. Sul suo tavolo c´è già uno studio che mette in bilico due milioni di voti "cattolici".

Potenziali elettori che potrebbero optare per il "non voto" alle prossime europee. Per non parlare di un´intesa sempre più traballante con Gianfranco Fini. I due avevano un appuntamento per giovedì scorso. Il premier lo ha annullato. E non a caso. Al presidente della Camera addossa una quota consistente di responsbailità per quel che sta accadendo.




...Secondo Berlusconi, l´editoriale contro il «velinismo» di "Fare Futuro", la fondazione che fa capo proprio a Fini, è stato uno degli elementi che ha fatto scatenare la signora Lario.
«Con Fini non ci parliamo più da tempo.
Abbiamo problemi sulla Rai e su molto altro. Adesso poi.».

Questa, però, è probabilmente solo la prima puntata di una telenovela ancora molto lunga.

[04-05-2009]


[SM=x44456] [SM=x44455]
[Modificato da Etrusco 04/05/2009 14:13]

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04/05/2009 13:42

tutta sta manfrina per dire che si candiderà anche lei..

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04/05/2009 16:36

Il leader del Pd sulla separazione del presidente del Consiglio Da veronica Lario
Franceschini e il caso Lario
«Dal premier frasi patetiche»
«La smetta subito di dire che chi lo ha sobillato e preparato sarebbe la sinistra»




Dario Fransceschini (Eidon)

MALPENSA (VARESE) - «Berlusconi la smetta subito.
La smetta di dire questa cosa patetica che ci sarebbe stato un complotto e chi lo ha sobillato e preparato sarebbe la sinistra».
[SM=x44457]

«DEPISTA»- Lo ha detto il segretario del Pd Dario Franceschini arrivando a Malpensa per la sua giornata milanese, commentando la vicenda del divorzio tra Veronica Lario e Silvio Berlusconi.
«Su questa vicenda ci siamo comportati da persone serie lasciando fuori la politica da una vicenda personale.
In altri Paesi e in altre democrazie è successo ben di peggio».
«Noi vogliamo continuare a comportarci così però Berlusconi la smetta subito».
«Eviti di dire questa cosa patetica unicamente per coprire il merito e depistare l'attenzione degli italiani».


04 maggio 2009
www.corriere.it/politica/09_maggio_04/franceschini_divorzio_berlusconi_6befdeca-389c-11de-a257-00144f02aa...


Davvero patetico l'ennesimo tentativo di Berlusconi
di scaricare come al solito ogni responsabilità sulla Sinistra,
persino delle sue beghe familiari [SM=x44522]

Si faccia piuttosto un esame di coscienza
e si assuma tutte le sue responsabilità! [SM=x44498]



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04/05/2009 19:47

IL VIZIETTO DI PAPISILVIO...
Silvia Ballestra per "l'Unità"


Sul divorzio del secolo (Veronica versus Silvio, una guerra in cui non si faranno prigionieri), niente sconti, niente trucchi e niente inganni.
Come assidue tricoteuses sotto la ghigliottina, vorremo sapere tutto, vedere tutto, commentare tutto. Cattiveria? Macché! È il sacrosanto contrappasso che papi Silvio deve pagare. Non è stato forse lui ad abolire il privato? Non è stato forse lui negli ultimi quindici anni (e più), da regnante, a fare della vita privata un semplice ed efficace spot per il potere pubblico? Ricco nella vita e quindi bravo per forza a guidare un paese. Bravo con il Milan e quindi vincente per forza. Lumacone con le ragazze e dunque supergiovane a oltranza anche se va verso gli "ento".

Coi capelli, senza capelli, con bandana, senza bandana, con terremoto, senza terremoto. Tutto, ma proprio tutto, è stato al servizio del potere. Editore e padrone di tutto quel che di più raccapricciante si può immaginare nel campo della pornografia dei sentimenti, spiattellati davanti a tutti proprio perché privati. E Stranamore, e C'è posta per te, e Verissimo, e Chi e altro ancora.
Che non si azzardi, papi Silvio, ad appellarsi alla privacy!
Non può per il semplice motivo che la privacy per lui è solo un consiglio per gli acquisti, e quello che c'era da acquistare era lui: Silvio primo, il magnifico. Bene.

Ora siamo tutt'occhi e tutt'orecchie.
Anche i ciechi e i sordi capiranno finalmente cosa vuol dire controllare i media.
Lo capiranno quando vedranno dispiegarsi in tutta la sua potenza
il linciaggio mediatico dell'ex consorte, ora nemica in tribunale.
Lui ha già cominciato
, chiamandola "la signora",
alcuni zelanti direttori hanno già ubbidito, chiamandola "velina ingrata".
Ora il gioco si fa duro.
Abbiamo pagato (carissimo) il biglietto, e ora vogliamo lo spettacolo.
Buona visione.

[SM=x44465]
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04/05/2009 20:10

Re:
Runningman77, 04/05/2009 13.42:

tutta sta manfrina per dire che si candiderà anche lei..




Non credo, per come ha agito fino ad ora (e anche sopportato in tutti questi anni), la Lario non mi sembra che abbia mire politiche. Spero poi di non esser smentito dai fatti.

Che poi questo divorzio venga utilizzato, strumentalmente, da ambo le parti, era cosa ampiamente prevedibile. Siamo solo all'inizio, ne seguiranno ancora delle belle.
La sinistra sbaglia fortemente se utilizzerà il dovorzio per far campagna elettorale, e Silvio sbaglierà se farà altrettanto, cercando di far intendere agli italiani che la Lario è stata sobillata dalla sinistra, quando ha dovuto sopportare corna su corna, e velinette che, in cambio di qualche favore che ben sappiamo o immaginiamo, oggi ricoprono importanti incarichi politici.
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04/05/2009 20:32



radcla, 04/05/2009 20.10:


...
Che poi questo divorzio venga utilizzato, strumentalmente, da ambo le parti, era cosa ampiamente prevedibile. Siamo solo all'inizio, ne seguiranno ancora delle belle.
La sinistra sbaglia fortemente se utilizzerà il dovorzio per far campagna elettorale, e Silvio sbaglierà se farà altrettanto, cercando di far intendere agli italiani che la Lario è stata sobillata dalla sinistra, quando ha dovuto sopportare corna su corna, e velinette che, in cambio di qualche favore che ben sappiamo o immaginiamo, oggi ricoprono importanti incarichi politici.




Dici bene, spero anche che Silvio ragioni con la testa anzichè visceralmente, perchè se così facesse chi lo conosce sa bene quanto pericoloso potrebbe essere...

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