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RASSEGNA STAMPA ESTERA

Ultimo Aggiornamento: 13/12/2014 13:46
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21/01/2012 19:18

Silvio Berlusconi, diciamo la verità, aveva i suoi vantaggi. Durante il periodo in cui è rimasto al governo, gli italiani hanno avuto la scusa perfetta per sfuggire al fisco. Non lo faceva forse anche il premier, per di più vantandosene? Il fatto è che in un battibaleno la situazione è cambiata completamente. Se n’è andato a malincuore il populista Berlusconi, incapace di fronteggiare la tempesta della crisi e del proprio calo di popolarità e il suo posto è stato preso dal suo perfetto antagonista.

Il professor Mario Monti ha fatto cadere il velo e ha mostrato ai suoi concittadini che l’Italia è ridotta a pezzi. Le ragioni sono tante e diverse, ma ce n’è una incontestabile che li mette in difficoltà: se gli italiani pagassero le tasse all’erario come gli inglesi o gli americani, il rapporto tra debito e PIL sarebbe dell’80% invece che del 120%. Dopo aver saputo i risultati di un’analisi richiesta da Monti e realizzata da Enrico Giovannini, presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), diversi italiani, a metà fra il serio e il faceto, hanno confessato a chi scrive un’idea molto diffusa tra coloro che dichiarano religiosamente le proprie entrate: “In Italia pago solo io! E quindi Monti tiene per il collo solo me”.

Hanno ragione. Per il momento le misure di risanamento del governo tecnico riguardano solo coloro che per vivere dipendono da uno stipendio o da una pensione. E gli altri? Gli altri hanno cominciato a gridare “Si salvi chi può!” Ecco i fatti. Tango e Cash, i due labrador della Guardia di Finanza all’aeroporto milanese di Malpensa non avevano mai annusato tanto inchiostro fresco in tutta la loro vita canina. Nelle settimane di novembre che coincisero con le dimissioni di Berlusconi e l’arrivo di Monti, hanno scoperto mazzette di biglietti da 500 euro nascosti in scarpe, cinture, valigette sul punto di imbarcarsi verso destinazioni più tranquille. Alla frontiera tra Italia e Svizzera di Ponte Chiasso un giovane collega di Tango e Cash ha annusato 65.000 euro comodamente nascosti nel reggiseno di una signora.

Anche al Nord, a Cortina, la Guardia di Finanza ha schierato i suoi agenti, che il 30 dicembre hanno fermato i proprietari di auto di lusso. Dei 251 a cui hanno chiesto i documenti, 41 erano persone che avevano problemi ad arrivare alla fine del mese (avevano dichiarato solo 30.000 euro di entrate lorde all’anno) e 118 erano intestate ad imprese in perdita. In un paese in cui un giovane su tre è disoccupato e i servizi pubblici assomigliano al Colosseo per quanto perdono i pezzi, il denaro sporco costituisce esattamente il 17,5% del PIL.

E benché attirino più l’attenzione notizie come quella che riguarda Giovanni Montresor, il ricchissimo e famosissimo costruttore veronese che ha dichiarato solo sei euro nel 2010, la verità è che, seguendo la filosofia di Berlusconi, qui chiunque può frodare il fisco. Ecco l’esempio dell’IVA. Secondo l’Istat il 36% dei contribuenti evade, e la cifra aumenta a dismisura quando ci si riferisce a imprenditori e lavoratori autonomi. In questo non è l’Italia il paese più evasore d’Europa. Ce n’è uno che lo supera. Proprio dove finisce il Mediterraneo.

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