Una buona istruzione prepara i figli a superare le sfide che la società odierna presenta. Fornisce loro una preparazione di base, insegnando fra l'altro a leggere e scrivere bene e a far di conto. In più, influisce sui loro rapporti con gli altri e consolida le sane norme morali.
Ma dal momento che in Italia la scuola sta vivendo tempi difficili, è molto difficile provvedere un'istruzione del genere.
Un insegnante con una lunga carriera alle spalle si è lamentato dicendo: Le classi sono composte da bambini violenti che usano un linguaggio volgare e offensivo, bambini stanchi morti perché sono andati a letto tardi per guardare la TV, bambini malnutriti o affamati e bambini che non sanno cos'è la disciplina.
E gli insegnanti vi diranno che "non è possibile insegnare a bambini indisciplinati".
Ecco allora che è nata l'idea di procedere con una riforma nella speranza di portare "aria nuova" nelle scuole italiane, e il ministro Gelmini ha preso come modello la "vecchia scuola" per portare "aria nuova" nelle aule italiane!
Il Ministro Gelmini vede come tutti noi, che la scuola italiana non funziona, vede che gli studenti italiani sono fra i più ignoranti di tutta 'Europa, quindi ha ideato una riforma drastica per tornare ai tempi in cui "sembra" che le cose andavano meglio… ora più che mai vale il detto: "Si stava meglio (nelle scuole) quando si stava peggio!"
Il dilemma degli insegnanti italiani
Il Ministro ha così descritto il dilemma che si presenta oggi agli insegnanti: "Si trovano costretti a prevenire l'uso di droga e di alcool, a insegnare educazione sessuale, a cercare di rafforzare l'autostima degli studenti, a riconoscere i membri di bande criminali e a fare un sacco di altre cose. Tutto tranne fare veramente gli insegnanti. Quello che in realtà è richiesto loro è di essere assistenti sociali, mamme, papà, psicoterapisti, poliziotti, nutrizionisti, operatori sanitari, infermieri".
Perché agli insegnanti è richiesto tutto questo? Il motivo diventa chiaro se si analizza la composizione delle classi in una grande città italiana.
Circa una tipica classe di 23 studenti, probabilmente da 8 a 15 d'essi vivevano in condizioni di povertà; 3 erano nati da madri tossicodipendenti; 15 vivevano con un solo genitore.
È chiaro che la famiglia si sta disgregando. In Italia quasi un neonato su tre è illegittimo e un matrimonio su due finisce nel divorzio.
Come si spera di affrontare la crisi che questa situazione crea nelle scuole? Con la riforma Gelmini!
Le condizioni nelle scuole
Il degrado morale della società ha gravemente compromesso la capacità di insegnamento delle scuole. Le ha quasi messe nell'impossibilità di impartire una guida morale. Che l'ambiente scolastico sia cambiato si capisce confrontando i 7 maggiori problemi disciplinari delle scuole pubbliche nel 1940 con i 17 di oggi.
Nel 1940 i problemi maggiori nella scuola erano:
- (1) chiacchierare, (2) masticare gomma, (3) fare rumore, (4) correre nei corridoi, (5) non aspettare il proprio turno nelle file, (6) indossare abiti non appropriati e (7) non gettare la carta straccia negli appositi cestini.
Oggi invece, i maggiori problemi nella scuola sono:
- (1) stupro, (2) ladrocinio, (3) violenza privata, (4) furto con scasso, (5) incendio doloso, (6) esplosioni di bombe, (7) omicidio, (8) suicidio, (9) assenteismo, (10) vandalismo, (11) estorsione, (12) tossicodipendenza, (13) abuso di alcool, (14) scontri fra bande, (15) gravidanze, (16) aborti e (17) malattie veneree.
Noi siamo cresciuti più protetti delle nuove generazioni
Quasi tutti e tutto intorno a noi erano un appoggio per aiutarci a crescere. Noi che siamo stati allevati così dobbiamo renderci conto che i giovani d'oggi si trovano in un mondo molto diverso".
Effettivamente nelle scuole dei quartieri più poveri delle città è normale per gli studenti portare con sé sigarette, riviste pornografiche, coltelli e persino pistole, nonché usare e spacciare droga.
In molti casi gli insegnanti sono contenti se arrivano alla fine della giornata senza guai, e non necessariamente perché siano riusciti a insegnare qualcosa agli studenti.
Le deplorevoli condizioni in cui versano le scuole sottolineano il fatto che non sono in grado di sostituire i genitori nel provvedere la guida e il sostegno di cui i figli hanno bisogno per riuscire nella vita.
Collaboratori, non antagonisti
Il Ministro Gelmini, fra le varie cose chiede più rigore da parte dei genitori, egli dice che
"Credo che le famiglie non debbano sempre dare ragione ai propri figli o, in qualche modo, fare i sindacalisti dei figli ma debbano creare una collaborazione con gli insegnanti. Una famiglia schierata sempre e comunque dalla parte dei figli non aiuta il ragazzo".
E' giusto questo, quando i genitori non cooperano con gli insegnanti sorgono SERI problemi. Alcuni genitori, per esempio, si disinteressano completamente dell'istruzione dei figli; altri cercano di competere con gli insegnanti. A proposito di questa situazione non è forse vero che l'insegnante non è più l'unico capitano a bordo?
I genitori, ossessionati dall'idea che i figli debbano riuscire bene a scuola, spulciano i libri di testo, giudicano e criticano i metodi di insegnamento, reagiscono al primo brutto voto della prole.
Con un comportamento del genere possono invadere la sfera di competenza degli insegnanti!
Nell'interesse dei figli è necessario che i genitori cooperino con gli insegnanti, interessandosi in modo utile e attivo dell'istruzione dei figli.
Potrà la riforma Gelmini eliminare i problemi scolastici odierni?
Poiché rispecchia la società di cui fa parte, la scuola non può evitare i problemi della società in generale. I problemi sociali si sono rapidamente aggravati nel corso degli anni.
Come insegnanti e genitori descriverebbero la situazione di una scuola tipica di oggi?
Forse che gli studenti dormono in classe, si minacciano nei corridoi deturpati dalle scritte sui muri, disprezzano gli studenti bravi; forse che molti studenti hanno problemi come quello di badare ai fratellini, hanno genitori assenti e hanno problemi di sopravvivere alla violenza delle gang. Direste che ogni giorno quasi un quinto degli studenti è assente!.
Particolarmente allarmante è il problema della violenza nelle scuole, in aumento in tutta Italia.
Al posto di occasionali liti risolte a spintoni, in molti paesi sono di routine linciaggi e crudeltà.
Le botte sono sempre più comuni, le aggressioni più gravi, e i ragazzi ricorrono alla violenza più in fretta e in più giovane età.
Certo, non in tutti i paesi d'Italia le condizioni sono così terribili. Ma in molte città tanti insegnanti devono far fronte alla situazione tipica di oggi che l'insegnante non è più rispettato; non ha più autorità!
La mancanza di rispetto per l'autorità costituisce un vero pericolo per tutti i ragazzi. Perciò, personalmente, noi genitori, cerchiamo di insegnare ai nostri figli l'ubbidienza e il rispetto per l'autorità, qualità che spesso mancano nella vita scolastica odierna.
Potrà la riforma Gelmini eliminare la violenza nelle scuole?
Le notizie rivelano che la violenza nelle scuole ha raggiunto livelli molto preoccupanti ed è in aumento.
Ad una conferenza di insegnanti è stato detto che il 15 per cento degli alunni è "pronto a ricorrere alla violenza, e il 5 per cento non esita nemmeno a compiere gesti di estrema brutalità, in quanto sarebbe capace di prendere a calci una persona indifesa stesa a terra".
Singoli episodi di estrema brutalità destano grande preoccupazione.
I genitori si preoccupano per l'aumento dei reati di natura sessuale, dei ricatti e della violenza psicologica a scuola.
Il Ministero dell'Istruzione riferisce che la violenza è in aumento sia fra gli studenti delle scuole medie inferiori che fra quelli delle superiori.
La violenza nelle scuole è una piaga sociale. Negli ultimi 10 anni, ha osservato il portavoce di un sindacato degli insegnanti, abbiamo visto una tendenza sempre più diffusa a fare ricorso alla violenza e allo stupro.
Questa tendenza si è estesa anche alle fasce di età più basse, e ora non è più appannaggio dei maschi, ma si sta diffondendo anche tra le femmine.
Non è quindi strano se è nata l'idea di procedere con una riforma nella speranza di portare "aria nuova" nelle scuole italiane, "aria" tipo "stile antico"... e il ministro Gelmini ha preso come modello la "vecchia scuola" per portare "aria nuova", "aria più educata" nelle aule italiane!
Il sette in condotta porterà miglioramenti riguardo il fallimento della famiglia e della scuola?
Il sette in condotta è una delle riforme del Ministro, per me è una cosa assolutamente giusta, se un ragazzo NON è "civile" non è rispettoso all'autorità e alle norme di buon comportamento, NON è neppure idoneo ad essere promosso alla classe successiva, perciò è doveroso che ripeta l'anno scolastico causa un negativo voto in condotta. Questo "stop" è simile al non dare la patente d'auto ad un guidatore indisciplinato, uno "stop" utile perchè il ragazzo maturi e diventi più "civile"!
Ma la legge Gelmini da sola non basterà mai a far si che l'insegnamento dei veri valori sia impartita al ragazzo!
Infatti a questo riguardo la casa sta rapidamente diventando una sorgente inaridita. La disgregazione delle famiglie fa della casa un luogo poco adatto per l'insegnamento: genitori che lavorano entrambi, divorzi, famiglie con un solo genitore che per di più è costretto a lavorare, figli lasciati alle baby sitter o all'asilo o soli in case vuote in compagnia della TV che propina il sesso come divertimento e insegna la violenza come soluzione dei problemi non daranno un buon contributo a qualsiasi riforma in atto!
Secondo la mia esperienza, all'origine di molti problemi scolastici odierni c'è il fallimento della famiglia e della religione che non hanno trasmesso a quelli che sono nella loro sfera di influenza una solida e durevole scala dei valori.
La divisa o il grembiule uguale per tutti, basteranno a portare i veri valori agli studenti? Il Ministro spera che il grembiule sia un elemento di "ordine", "uguaglianza", "educazione" e "decoro". Ma, secondo me, NON BASTA!
Non avendo conosciuto dai "grandi" i veri valori, il ragazzo, anche se indossa un grembiule, si ritrova a cercare futilmente di più in ogni cosa. Materialmente ricco ma spiritualmente povero, il ragazzo è confuso e non sa da che parte andare. La sua salvezza sta nel ritorno alla fonte dei veri valori come il Ministro tenta di fare!
MAESTRO UNICO:
La Gelmini vuole il MAESTRO UNICO, non credo che il motivo sia legato soltanto all'
interesse economico della facenda, piuttosto lei vede nel MAESTRO UNICO una persona che seguirà con più
responsabilità i suoi studenti, (quando ci sono molti tutori c'è spesso l'idea che la la morale e la disciplina l'insegnerà l'"altro"), ma questo vorrebbe dire che
l'insegnante dovrebbe essere, molto preparato, assai capace, oltre a che paterno e nello stesso tempo autoritario e comprensivo!
Alcuni attribuiscono gran parte della colpa dell'aumento della violenza al fatto che la scuola non insegna valori morali.
Ma è giusto dare la colpa agli insegnanti perché non hanno instillato valori morali nei ragazzi?
La disposizione del ragazzo si forma già molto prima che vada a scuola, c'è poco che l'insegnante possa fare per cambiarla!
E' doveroso mettere in risalto che
gli insegnanti che vedono i loro alunni solo per alcune ore al giorno non possono fare nulla per incrementare la fibra morale nella dieta scolastica a meno che ai ragazzi non sia stata insegnata dai genitori la differenza fra il bene e il male.
Non c'è dubbio: la base di una sana condotta morale dev'essere posta nei primi anni di vita dai genitori. Essi, anziché la scuola, sono primariamente tenuti a insegnare ai loro figli i valori morali perché avvenga un'inversione nell'escalation della violenza.
[Modificato da Etrusco 20/10/2008 10:56]
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.