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24/02/2012 20:22 | |
Primo, è del tutto ovvio che non è l'esistenza o meno dell'Art. 18 a condizionare il mercato del lavoro, è un falso scopo.
Secondo, la principale tutela per tutti i lavoratori non deriva dall'Art. 18, che ha applicazione limitata, ma dalla Legge 604-1966, che si applica a tutti, e che prevede che il licenziamento non possa avvenire che per giusta causa ai sensi dell’articolo 2119
del Codice civile o per giustificato motivo, ed inoltre dispone la riassunzione (più indennità) in caso di mancato rispetto della norma, e ancora pià fortemente la nullità del licenziamento per cause di credo politico, fede religiosa, appartenenza ad un sindacato.
La maggiore tutela dell'Art. 18 consiste nel modificare da "riassunzione" a "reintegro" il diritto in caso di mancato rispetto delle condizioni, più una indennità.
In entrambi i casi l'azienda può rifiutarsi di riassumere/reintegrare pagando una indennittà di un certo numero di mensilità.
Francamente non vedo in nessun modo la centralità dell'Art.18, non mi sembra che sia l'unico baluardo che difende i lavoratori, nè d'altra parte mi sembra che sia la causa della difficoltà di assunzione.
Penso che art.18 o meno cambi ben poco per la stragrande maggioranza delle persone.
Piuttosto sarebbe da normare con ben maggiore chiarezza la "giusta causa", sottraendola ad interpretazioni cervellotiche e schizofreniche da parte dei vari pretori e giudici.
Il fatto che già oggi siano un giustificato motivo di licenziamento "le ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione
del lavoro e al regolare funzionamento di essa" dimostra che forse si sta discutendo del nulla.
E, continuo a dirlo, la tutela dei lavoratori si fa soprattutto controllando che gli amministratori non rubino e non portino alla bancarotta le aziende per i loro porci comodi, e che non possano vendere e trasferire le attività come se fossero un oggetto personale.
Ed anche i sindacati è inutile che scendano in piazza per difendere posti di lavoro che si sono persi a causa di accordi fatti da loro stessi con i padroni, vedi il caso clamoroso dell'ultimo accordo Fiat.
E' come il pompiere incendiario, che si bea di spegnere gli incendi che lui ha appiccato, o il medico che sparge i virus per poi poter riempire la clinica.
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