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Silvio Berlusconi : carrellata storica di fatti, misfatti, artefatti

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2014 21:14
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23/11/2005 23:05

Re: Re:

Scritto da: Etrusco 23/11/2005 22.38


Si narra che dopo la vittoria contro il cancro queste erezioni siano ormai purtroppo solo una triste utopia..... [SM=x44464]

[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
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23/11/2005 23:32

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23/11/2005 23:52

Re:

Scritto da: siderius 23/11/2005 23.32



Che bugiardo,
persino nell'intimità del talamo nuziale si pavoneggia tra le menzogne... [SM=x44463]

Il PIL per calare deve prima crescere... [SM=x44498]
è cresciuto di appena 0,1 punti con le stimolazioni balneari di agosto scorso... ce ne vuole per dire che è "calato" [SM=x44455]

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30/11/2005 11:29

[SM=x44455]
[SM=x44455]

[Modificato da Etrusco 30/11/2005 11.30]

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04/12/2005 11:54

Approfondimenti etimologici:
andiamo ora a meditare sul nome di questo fenomeno che ormai è oggetto di analisi a livello mondiale:

Berlusconi:
la radice di questo nome è Berlusco:


Gli antichi saggi erano soliti dire "Nomen omen" ovvero "il nome è il destino": capita qualche volta che nel nome sia scritto il proprio destino, o almeno il proprio mestiere.

[Modificato da Etrusco 04/12/2005 11.58]

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12/12/2005 13:40

C'è per caso una regia dietro al reality di Mamma Rosa?
Le sue esternazioni sono un autentico prodigio di tecnica,
di autovittimismo funzionale indirizzato al segmento degli anziani...





Nella nuova esternazione della madre del premier, l'eroico
altruismo del figlio avversato dall'ingratitudine del Paese.
Mamma Rosa come in un reality
"Silvio fa del bene ma lo offendono"
"Ha lavorato tanto: ha costruito Brugherio, Milano 1 e 2,
le televisioni che prima non esistevano"

di FILIPPO CECCARELLI



Mamma Rosa, come al solito, è molto preoccupata:
«Mio figlio è così stanco, avvilito, non sa più cosa fare per la nostra Italia». Dal teatro dal Verme di Milano, dove la signora Berlusconi si è recata per assistere dal maxischermo alla proiezione in diretta della prima della Scala, ancora una volta la madre del presidente del Consiglio ha inteso significare all´opinione pubblica i suoi sentimenti riguardo all´attuale momento politico e in particolare alla fatica a cui Silvio Berlusconi si sottopone ogni giorno, ricevendone in cambio la più iniqua delle ingratitudini. [SM=x44469]

E dunque: «Ma chi glielo fa fare? Silvio, gli ho chiesto, cosa fai? E lui mi risponde che il bene che si fa non si dice. Ma quando sento le persone che lo offendono - ha dichiarato Mamma Rosa - mi viene una rabbia. Se fosse un altro, direbbe di andare tutti al diavolo. Lui vuole bene a tutti. Ha lavorato tanto: ha costruito le città, Brugherio, Milano 1 e 2, le tv che prima non esistevano. Invece di godersi i risultati del suo lavoro - ha concluso - si è messo al servizio del paese e in cambio ha ricevuto solo offese».

Le elezioni si avvicinano:
e puntualmente nella vita pubblica italiana si riaffaccia il più efficace e sperimentato turbo-testimonial famigliare, inteso come un personaggio che attesta non tanto le capacità, ma le grandi, le super, le mega virtù di un figliolo così perfetto che gli altri politici e persino gli elettori, in fondo, nemmeno si meritano, poverino.
In questo senso il messaggio di Mamma Rosa, nella sua apparente semplicità, è un autentico prodigio di tecnica, un assai sofisticato dispositivo, si direbbe, di auto-vittimismo funzionale indirizzato al segmento elettorale degli anziani.

Ora. Senza volerle minimamente mancare di rispetto, anzi trovando la madre del Cavaliere una figura certamente spontanea, come pure dimostra il frequente uso del dialetto milanese, ma conoscendo altresì le insidie delle più evolute strategie comunicative, sorge un dubbio: c´è per caso una regia dietro al reality di Mamma Rosa?

L´ultima sua uscita - a Genova: passeggiata al mercato e visita alla mostra mazziniana - risale a nemmeno un mese fa ed è stata opportunamente accompagnata da riprese televisive e servizi fotografici (su Novella2000).
In quell´occasione, 15 novembre, la mamma del presidente ha detto più o meno le stesse cose di ieri: Berlusconi è buono e ama l´Italia, ma invece di apprezzarlo lo criticano. A lei fa pena vederlo soffrire, perciò lo esorta a lasciar perdere, ma è inutile perché lui insiste per il bene comune.

Anche allora la circostanza che sia una mamma a esaltare l´eroico altruismo del figlio non sminuisce il valore delle sue parole, ma le illumina di calore ed emozione.
Nel pronunciamento genovese, oltretutto, la signora Berlusconi, che di cognome fa Bossi e in famiglia era chiamata «Rosella», parlò anche di Prodi, il nemico del figlio. Disse - e anche in quel caso il suo messaggio fa riflettere per la sua primordiale immediatezza:
«Ma come può pensare di mettersi a paragone con Silvio? Non voglio essere cattiva, ma basta vederlo in faccia».

In faccia: attenzione.
Sostiene l´ultimo rapporto del Censis che la politica ruota ormai attorno all´immagine e dunque al volto, al corpo dell´uomo politico.
Bene, Mamma Rosa ha anticipato questa sensatissima analisi di almeno quattro anni, avendo detto nella scorsa campagna elettorale (2001) che Rutelli, «un cretino», «se mett lì cume se fuss un concorso di bellezza», e che comunque era più bello Silvio. Non solo, ma divenendo sempre più chiaro che le elezioni si vincono o si perdono sul terreno dell´astensionismo, ecco che prima delle regionali Mamma Rosa sinteticamente dichiara: «Se c´è qualcuno che non va a votare vuol dire che non vale niente».

Il presidente, com´è ovvio, ricambia e rilancia. «Fate come mia madre» dice a proposito della sagacia con cui lei fa gli acquisti al mercato. Questa storia del mercato l´ha detta parecchie volte. Al che un giorno D´Alema ha fatto lo spiritoso raccontando di aver pensato alla bancarella della mamma di Berlusconi in una centro commerciale alla periferia di Pechino: «C´era un cartello che diceva: "Qui nulla è autentico"».

Comunque Silvio la chiama sempre, a tutte le ore, la coccola, ne racconta le gesta contro dei soldati tedeschi, in treno, nell´opuscolo «Una storia italiana». Tanto in pubblico che in privato è il classico figlio che non ha paura di sembrare mammone. E milioni di genitori anziani - molti dei quali purtroppo si sentono e spesso sono anche trascurati - sospirano. E votano, altroché.

Ma al di là dei processi d´immedesimazione che le elezioni impongono di suscitare, il rapporto tra madre e figlio risponde a un modello in qualche maniera regale, e da questo punto di vista Mamma Rosa è riconosciuta e celebrata soprattutto come colei che ha dato vita al re. Come tale le si sono appellati due dirigenti marchigiani di Forza Italia espulsi, e poi riammessi. Nel 2000 Berlusconi se l´è portata in crociera sulle nave «Azzurra» e nella cerimonia d´imbarco, su cortigiano suggerimento il coro ha così modificato il ritornello dell´inno di Forza Italia: «E forza Mamma/ è tempo di credere/ E forza Mamma/ che siamo tantissimi». Nel partito esiste, a suo nome, un club di donne intitolato «Rosa Azzurra». Per inciso: Rosa si chiamava la madre di Mussolini e Rosa anche quella di Andreotti. Tre Rose, dunque, per tre leader che più italiani non si potrebbe. (Nemmeno col candeggio).

Filippo Ceccarelli,
La Repubblica


Fonte ...

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13/12/2005 01:08

Re:

Scritto da: Etrusco 12/12/2005 23.12


[SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457] [SM=x44457]
Vorrei postare, ma ho problemi con l'adsl [SM=x44464]
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Il Cavaliere e il Principe si intrattengono a Palazzo Chigi, poi escono insieme verso la Fondazione Memmo.
Percorrono un po’ di strada affiancati: via dell’Impresa, Campo Marzio, e via verso piazza in Lucina. Promenade tra la folla. Berlusconi in blu. Alberto in grigio, camicia bianca, cravatta azzurra, occhialetti di metallo dalla montatura sottile. Capelli appena. Ne ha di più Berlusconi.









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16/12/2005 13:58

Re:

Scritto da: Etrusco 12/12/2005 13.40
C'è per caso una regia dietro al reality di Mamma Rosa?
Le sue esternazioni sono un autentico prodigio di tecnica,
di autovittimismo funzionale indirizzato al segmento degli anziani...





Nella nuova esternazione della madre del premier, l'eroico
altruismo del figlio avversato dall'ingratitudine del Paese.
Mamma Rosa come in un reality
"Silvio fa del bene ma lo offendono"
"Ha lavorato tanto: ha costruito Brugherio, Milano 1 e 2,
le televisioni che prima non esistevano"

di FILIPPO CECCARELLI



Mamma Rosa, come al solito, è molto preoccupata:
«Mio figlio è così stanco, avvilito, non sa più cosa fare per la nostra Italia». Dal teatro dal Verme di Milano, dove la signora Berlusconi si è recata per assistere dal maxischermo alla proiezione in diretta della prima della Scala, ancora una volta la madre del presidente del Consiglio ha inteso significare all´opinione pubblica i suoi sentimenti riguardo all´attuale momento politico e in particolare alla fatica a cui Silvio Berlusconi si sottopone ogni giorno, ricevendone in cambio la più iniqua delle ingratitudini. [SM=x44469]

E dunque: «Ma chi glielo fa fare? Silvio, gli ho chiesto, cosa fai? E lui mi risponde che il bene che si fa non si dice. Ma quando sento le persone che lo offendono - ha dichiarato Mamma Rosa - mi viene una rabbia. Se fosse un altro, direbbe di andare tutti al diavolo. Lui vuole bene a tutti. Ha lavorato tanto: ha costruito le città, Brugherio, Milano 1 e 2, le tv che prima non esistevano. Invece di godersi i risultati del suo lavoro - ha concluso - si è messo al servizio del paese e in cambio ha ricevuto solo offese».

Le elezioni si avvicinano:
e puntualmente nella vita pubblica italiana si riaffaccia il più efficace e sperimentato turbo-testimonial famigliare, inteso come un personaggio che attesta non tanto le capacità, ma le grandi, le super, le mega virtù di un figliolo così perfetto che gli altri politici e persino gli elettori, in fondo, nemmeno si meritano, poverino.
In questo senso il messaggio di Mamma Rosa, nella sua apparente semplicità, è un autentico prodigio di tecnica, un assai sofisticato dispositivo, si direbbe, di auto-vittimismo funzionale indirizzato al segmento elettorale degli anziani.

Ora. Senza volerle minimamente mancare di rispetto, anzi trovando la madre del Cavaliere una figura certamente spontanea, come pure dimostra il frequente uso del dialetto milanese, ma conoscendo altresì le insidie delle più evolute strategie comunicative, sorge un dubbio: c´è per caso una regia dietro al reality di Mamma Rosa?

L´ultima sua uscita - a Genova: passeggiata al mercato e visita alla mostra mazziniana - risale a nemmeno un mese fa ed è stata opportunamente accompagnata da riprese televisive e servizi fotografici (su Novella2000).
In quell´occasione, 15 novembre, la mamma del presidente ha detto più o meno le stesse cose di ieri: Berlusconi è buono e ama l´Italia, ma invece di apprezzarlo lo criticano. A lei fa pena vederlo soffrire, perciò lo esorta a lasciar perdere, ma è inutile perché lui insiste per il bene comune.

Anche allora la circostanza che sia una mamma a esaltare l´eroico altruismo del figlio non sminuisce il valore delle sue parole, ma le illumina di calore ed emozione.
Nel pronunciamento genovese, oltretutto, la signora Berlusconi, che di cognome fa Bossi e in famiglia era chiamata «Rosella», parlò anche di Prodi, il nemico del figlio. Disse - e anche in quel caso il suo messaggio fa riflettere per la sua primordiale immediatezza:
«Ma come può pensare di mettersi a paragone con Silvio? Non voglio essere cattiva, ma basta vederlo in faccia».

In faccia: attenzione.
Sostiene l´ultimo rapporto del Censis che la politica ruota ormai attorno all´immagine e dunque al volto, al corpo dell´uomo politico.
Bene, Mamma Rosa ha anticipato questa sensatissima analisi di almeno quattro anni, avendo detto nella scorsa campagna elettorale (2001) che Rutelli, «un cretino», «se mett lì cume se fuss un concorso di bellezza», e che comunque era più bello Silvio. Non solo, ma divenendo sempre più chiaro che le elezioni si vincono o si perdono sul terreno dell´astensionismo, ecco che prima delle regionali Mamma Rosa sinteticamente dichiara: «Se c´è qualcuno che non va a votare vuol dire che non vale niente».

Il presidente, com´è ovvio, ricambia e rilancia. «Fate come mia madre» dice a proposito della sagacia con cui lei fa gli acquisti al mercato. Questa storia del mercato l´ha detta parecchie volte. Al che un giorno D´Alema ha fatto lo spiritoso raccontando di aver pensato alla bancarella della mamma di Berlusconi in una centro commerciale alla periferia di Pechino: «C´era un cartello che diceva: "Qui nulla è autentico"».

Comunque Silvio la chiama sempre, a tutte le ore, la coccola, ne racconta le gesta contro dei soldati tedeschi, in treno, nell´opuscolo «Una storia italiana». Tanto in pubblico che in privato è il classico figlio che non ha paura di sembrare mammone. E milioni di genitori anziani - molti dei quali purtroppo si sentono e spesso sono anche trascurati - sospirano. E votano, altroché.

Ma al di là dei processi d´immedesimazione che le elezioni impongono di suscitare, il rapporto tra madre e figlio risponde a un modello in qualche maniera regale, e da questo punto di vista Mamma Rosa è riconosciuta e celebrata soprattutto come colei che ha dato vita al re. Come tale le si sono appellati due dirigenti marchigiani di Forza Italia espulsi, e poi riammessi. Nel 2000 Berlusconi se l´è portata in crociera sulle nave «Azzurra» e nella cerimonia d´imbarco, su cortigiano suggerimento il coro ha così modificato il ritornello dell´inno di Forza Italia: «E forza Mamma/ è tempo di credere/ E forza Mamma/ che siamo tantissimi». Nel partito esiste, a suo nome, un club di donne intitolato «Rosa Azzurra». Per inciso: Rosa si chiamava la madre di Mussolini e Rosa anche quella di Andreotti. Tre Rose, dunque, per tre leader che più italiani non si potrebbe. (Nemmeno col candeggio).

Filippo Ceccarelli,
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Ma non possiamo rinchiudere la vecchia ?

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16/12/2005 14:38

Re: Re:

Scritto da: Max2572 16/12/2005 13.58


Ma non possiamo rinchiudere la vecchia ?



Bella questa! [SM=x44457]
Ma come? Tiriamo fuori i mafiosi dal carcere, dissequestriamo i loro terreni...
e tu vuoi rinchiudere una povera vecchina? [SM=x44452]

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16/12/2005 15:59

Re:











[SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]
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20/12/2005 18:37

Porta a Porta: scontro Berlusconi-Della Valle
Il patron viola:
«Per le famiglie la situazione è dura. Non abbiamo bisogno di foglietti».
Il premier:
«Demagogia. Se Della Valle volesse fare uno scontro con me ne uscirebbe con le ossa rotte»


Video: 1 (clicka QUI)
[SM=x44456]
Video: 2 (clicka QUI)
[SM=x44457]


E Beppe Grillo "ritocca" i manifesti di Berlusconi -

Lo slogan è lo stesso, la faccia che sorride dai cartelloni 6X3 no. Il primo «ritocco» dei manifesti di Silvio Berlusconi porta la firma di Beppe Grillo. I cartelloni opportunamente modificati campeggiano sul blog del comico genovese, all'indirizzo www.beppegrillo.it.

Il patron dei viola al premier:
"Hai tentato di criminalizzare il Corriere, non ti rendi conto che per le famiglie la vita è dura!?"


ROMA - È scontro aperto tra Silvio Berlusconi e l'imprenditore Diego della

Diego Della Valle (Eidon)


Della Valle, componente del patto di sindacato di Rcs Mediagroup, l'azienda editrice del Corriere della Sera.
Il campo di battaglia: lo studio di «Porta a porta», dove era in corso di registrazione la puntata che è andata in onda lunedì sera. Le ostilità vengono aperte dal patron delle Tod's che rimprovera al premier di aver tentato di «criminalizzare» il «Corriere della sera», per l'editoriale di Francesco Giavazzi di domenica scorsa contro l'esecutivo sulla questione Bankitalia. «Quanta demagogia», sbotta Berlusconi.

DELLA VALLE DIFENDE IL CORRIERE - È a questo punto che Della Valle fa partire la sua stilettata:
«Il Corriere della Sera è un giornale che decide in piena libertà. Capisco che avendo altre abitudini in casa tua pensi che succeda dovunque»,
dice alludendo abbastanza scopertamente all'attività di editore del presidente del Consiglio.
Poi il patron della Fiorentina passa a criticare la campagna elettorale del premier, fatta con «foglietti» in cui si vantano i successi del governo, ma non tenendo conto che, specialmente per le famiglie, «la situazione è dura».
«Abbiamo bisogno - ha insistito Della Valle- che chi governa metta come primo fatto il rispetto delle regole, della morale, se non facciamo queste cose questo paese non ripartirà mai.
Noi abbiamo bisogno che chi ci governerà ci dia la credibilità di sostenere noi e di conseguenza anche chi lavora con noi.
Se io ti vedo arrivare con un foglietto dove fai 4 disegnini, mi cascano le braccia».
«Sarei più contento- dice Della Valle - se il presidente del Consiglio di presentasse dicendo: "Queste cose non le ho potute fare, io Berlusconi ho sbagliato una serie di cose"...».


Il premier, che fino ad allora aveva ascoltato sorridendo innervosito, interrompe:
«Nessuna, nessuna, nessuna».
:fD:
E prosegue togliendo la parola all'imprenditore:
«Sono imbarazzato dal modo in cui Della Valle ha impostato la questione. Non credevo che un imprenditore potesse scendere a questo livello di demagogia». [SM=x44457]

Silvio Berlusconi (Adnkronos)

BERLUSCONI: NESSUNO SBAGLIO - [SM=x44522]
Insomma, a dire che ha sbagliato qualcosa, il presidente del Consiglio proprio non ci sta: «Non ci sono decisioni importanti assunte da me e dal mio governo di cui io debba pentirmi», dice Berlusconi facendo un lungo elenco di cose negative - dall'euro al prezzo del petrolio - su cui lui non era potuto intervenire.
«Non c'è niente che nessun governo potesse fare per cambiare questa situazione», insiste. Passano alcuni minuti e l'attenzione generale è attrata dall'entrata del sondaggista Mannheimer, ma Berlusconi la questione Della Valle se l'è legata al dito: «Se il signor Della Valle volesse fare uno scontro con me ne uscirebbe con le ossa rotte», dice. Stiamo solo parlando, lo invita alla calma l'altro. In realtà, conclude Berlusconi, «stiamo dicendo sciocchezze, non io per la verità».

Fonte: Corriere della Sera 20 dicembre 2005

[SM=x44457]

[Modificato da Etrusco 20/12/2005 18.47]

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06/01/2006 11:32

Da Repubblica:

All Iberian, Berlusconi assolto
"perché il fatto non è più reato"




MILANO - Silvio Berlusconi e tre ex manager Fininvest sono stati prosciolti, al termine del processo All Iberian, in cui erano imputati per falso in bilancio e false attestazioni, in quanto, in base alla nuova normativa sui reati societari, i fatti non sono più previsti dalla legge come reato.
Lo scrivono i giudici (Ndr. kumunisti) della seconda sezione penale di Milano nelle motivazioni della sentenza, che nel settembre scorso ha posto fine a una vicenda giudiziaria cominciata nel 1995.

Riguardo al falso in bilancio, i magistrati fanno notare che alla luce delle novità legislative sull'argomento (volute proprio dal governo Berlusconi) il pubblico ministero:
"Non ha contestato uno degli elementi specializzanti previsti dalla novella (le nuove norme, ndr), ovvero il superamento delle soglie di punibilità: né tale circostanza può ritenersi contestata implicitamente, atteso il tenore delle imputazioni che, attribuendo le entità delle omissioni oggetto del reato a più annualità, non consente, tramite il raffronto con i bilanci, di considerare all'evidenza superate le soglie in relazione alle singole annualità".

E dunque, visto che per i giudici non risulta contestato "uno degli elementi costitutivi" del reato così come configurato dalle nuove norme, gli imputati devono essere prosciolti perché il fatto in sé "non è più previsto dalla legge come reato".

Nel corso del dibattimento, su questo punto, erano state presentate due tesi contrapposte. Secondo il pm, Francesco Greco, il reato di falso in bilancio doveva essere considerato come prescritto; mentre per i difensori del presidente del Consiglio il falso in bilancio non costituisce più reato. E, come si legge adesso nelle motivazioni, il collegio giudicante ha accolto gli argomenti della difesa.

Stessa conclusione anche per il secondo capo di imputazione, le false attestazioni alla società di revisione Arthur Andersen.

(27 dicembre 2005)

Fonti:
La Stampa . . .

Corriere della Sera:

Silvio Berlusconi era stato assolto lo scorso 26 settembre All Iberian:
depositata motivazione sentenza Per la nuova legge sul falso in bilancio non è più reato: il premier era imputato per falsità contabili per mille miliardi di lire


MILANO - L'accusa in oggetto è decaduta in quanto la nuova legge sul falso in bilancio approvata nell'aprile 2002 non la prevede più come reato. Con questa motivazione, depositata martedì 27 dicembre al tribunale di Milano, i giudici della seconda sezione penale del tribunale lo scorso 26 settembre hanno assolto Silvio Berlusconi nel processo denominato All Iberian. Berlusconi era imputato di falsità contabili per mille miliardi di lire nei bilanci Fininvest avvenuti tra il 1989 e il 1995.
Secondo gli inquirenti Berlusconi aveva utilizzato fondi extrabilancio per «l’ottenimento di frequenze televisive in violazione dei presupposti di legge»; per «scalate occulte di società quotate (Rinascente, Standa e Mondadori ); e per «illeciti finanziamenti estero su estero di uomini politici», ovvero i 21 miliardi al segretario socialista Bettino Craxi nel 1991. Insieme a Berlusconi erano imputati Giancarlo Foscale, Ubaldo Livolsi e Alfredo Zuccotti.

27 dicembre 2005


ALL IBERIAN: PECORARO, CLAMOROSA AUTOASSOLUZIONE PREMIER
(AGI) - Roma, 27 dic -
"Le motivazioni del proscioglimento del premier sul caso All Iberian confermano che si tratta di una clamorosa auto-assoluzione, frutto della vergognosa norma sul falso in bilancio.
Un esempio della giustizia su misura del centrodestra, forte con i deboli, generoso con i potenti".
Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio.
"Coincidenza vuole - afferma Pecoraro- che la motivazione arrivi nello stesso giorno in cui il parlamento discute di amnistia, dimostrando in maniera chiara ed inequivocabile l'orientamento della Cdl in fatto di giustizia. Per il premier ed i suoi sodali si fanno leggi ad personam, per tutti gli altri nessuna clemenza e' ammessa, nemmeno per chi ha compiuto reati minori e non e' socialmente pericoloso.
E' un atteggiamento ipocrita - conclude il leader del Sole che Ride- votare nel 2002 la legge vergogna sul falso in bilancio ed opporsi oggi ad un provvedimento di clemenza sempre piu' necessario ed urgente.
Evidentemente nel centrodestra c'e' una concezione molto confusa dell'idea di giustizia: per alcuni si varano leggi che cancellano il reato, per altri si finge di non ricordare le parole di Giovanni Paolo II". (AGI)

Red/Mal DIC 05
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Notizia del 5 gennaio 2006 - 09:00
"Italia, Forza"


Silvio Berlusconi scende in campo con una campagna elettorale "anonima"

di Beppe Grillo

"Niente paura, hai letto bene"

Sono scomparsi i bei manifesti che hanno allietato le nostre città nel mese di dicembre.
Le mirabolanti imprese sull’economia, sull'inglese e Internet nelle scuole, sulle Grandi Opere, sul Patto con gli Italiani stramantenuto non ci sono più.
Peccato.

Il mattino andando in ufficio, a scuola, o anche passeggiando con il cane, era bello leggere sui cartelloni dell’Operazione Verità le risposte degli italiani scritte con il pennarello.
Commenti pacati.
Un dialogo sotto gli occhi di tutti.
Vera democrazia.


Ed era anche bello quel naso da clown, spesso presente, disegnato da qualche ammiratore con un cerchio rosso su un volto pieno di fiducia, sorridente.



Di una persona che ha raggiunto tutti i suoi obiettivi, quelli che, per pudore, non ha riportato sui manifesti.

Questa manifestazione di affetto, anche se un po’ burbero, nei suoi confronti lo ha fatto riflettere.
Ha deciso di fare un passo indietro.
Di presentarsi alle prossime elezioni in incognito, senza dare nell’occhio.

E di farlo partendo da un nuovo slogan:
“Italia, Forza.”
Accompagnato da un doveroso sottotitolo di spiegazione:
“Niente paura, hai letto bene”.


Che il vecchio partito della 2P (niente paura, hai letto bene) non ci fosse più lo si intuiva e qualcuno, sicuramente comunista, lo sperava anche.

Ma eliminare il nome del partito dai manifesti è un grande segno di umiltà, un gesto di altri tempi.
Un gesto simbolico ed insieme profetico.


Perché non lanciare, dopo l’Operazione Verità, l'Operazione Menzogna?

Una campagna sulle menzogne a cui gli Italiani si ostinano a credere:
recessione, leggi ad personam, deindustrializzazione, nuove povertà e tutto il resto.
Con lo stesso sottotitolo:
“Niente paura, hai letto bene”.

Tratto da: beppegrillo.it


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