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Silvio Berlusconi : carrellata storica di fatti, misfatti, artefatti

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2014 21:14
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11/01/2011 00:46

Caso Mills, il Csm contro Berlusconi
"Ha insultato pm e magistratura"

La Prima Commissione approva una proposta di risoluzione: denigratorie le affermazioni con cui il premier parlò di "associazione a delinquere" tra le toghe di sinistra e ricondusse il suicidio di Gabriele Cagliari alla condotta del pm Fabio De Pasquale

ROMA - "Berlusconi ha denigrato con accuse infondate il sostituto procuratore di Milano Fabio De Pasquale, pm del processo Mills,ma anche la magistratura nel suo complesso". E' quanto sostiene la Prima Commissione del Csm nella proposta di risoluzione con cui ha concluso la pratica a tutela di De Pasquale, e che è stata approvata a maggioranza, con il voto contrario del laico della Lega Matteo Brigandi, che ha presentato una relazione di minoranza. Il documento approvato dalla Prima Commissione sarà discusso dal plenum del Csm probabilmente la prossima settimana.

GUARDA IL VIDEO

Il presidente del Consiglio il 3 ottobre dell'anno scorso, alla Festa del Pdl a Milano, parlò dell'esistenza di un'"associazione a delinquere" tra le toghe e definì "famigerato" il magistrato milanese. Non solo. La Prima Commissione del Csm rileva come Berlusconi mise in evidenza che "tre diversi collegi, quello di primo grado, secondo grado e la Cassazione" avevano avallato la tesi del pm del processo Mills", dimostrando, secondo il premier, l'esistenza di "un accordo fra i giudici di sinistra che vuole sovvertire il risultato delle elezioni". Quanto al "famigerato" De Pasquale, Berlusconi nella stessa occasione ricordò come il pm fosse lo stesso che, in piena Tangentopoli, "disse a Gabriele Cagliari che il giorno dopo l'avrebbe messo in libertà e poi è andato in vacanza, e il giorno dopo Cagliari si è tolto la vita". Il premier chiuse quella Festa del Pdl rincarando la dose, giungendo a chiedere una commissione d'inchiesta sulla magistratura italiana che voleva "farlo fuori" dalla scena politica.

All'epoca, le parole di Berlusconi generarono la profonda indignazione tanto dell'Associazione nazionale magistrati, per i "continui attacchi che rischiano di delegittimare un'istituzione dello Stato", quanto del procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, che bollò le parole del premier come "denigrazioni che si qualificano da sole".

Oggi dalla Prima Commissione del Csm giunge innanzitutto un giudizio di infondatezza delle accuse rivolte da Berlusconi a De Pasquale per il caso Cagliari. Per l'organismo, non esiste alcun collegamento tra il suicidio del manager e il comportamento del pm milanese, riconosciuto legittimo dagli accertamenti penali e disciplinari compiuti all'epoca. Inoltre, la Commissione conferma il rischio esistente di una delegittimazione dell'intera magistratura quando Berlusconi parla di un "preteso e non dimostrato accordo" tra le toghe per "sovvertire il risultato elettorale".

Fonte: Repubblica

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14/01/2011 10:47

Ultim'ora: «Concussione» & «Prostituzione Minorile».

Caso Ruby, Berlusconi indagato

Perquisizioni in corso a Milano

Silvio Berlusconi (Archivio)
Silvio Berlusconi (Archivio)
MilAno - La Procura di Milano ha indagato Silvio Berlusconi per le ipotesi di reato di «Concussione» e di «Prostituzione Minorile». Secondo la contestazione d’accusa, allo scopo di occultare di essere stato cliente di una prostituta minorenne in numerosi week-end ad Arcore, assicurarsi l’impunità da questo reato e scongiurare che venissero a galla i retroscena delle feste nella sua residenza brianzola, il Presidente del Consiglio la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 avrebbe abusato della propria qualità di Primo Ministro per indurre i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente l’allora 17enne marocchina Karima "Ruby" El Mahroug, scappata da una comunità per minori, alla consigliere regionale lombarda pdL Nicole Minetti.

Il reato di «Concussione» (articolo 317 del Codice Penale) punisce con la reclusione da 4 a 12 anni il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, abusando della sua qualità o dei suoi poteri, costringa o induca taluno a dare o a promettere indebitamente, a lui o ad un terzo, denaro od altra utilità. Al Premier è contestato con l’aggravante il reato di «Prostituzione Minorile» (articolo 600 bis, contestato al premier nella forma del secondo comma) punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e 18 anni in cambio di denaro o di altra utilità economica, ed è l’unico caso nel quale il cliente di una prostituta è sanzionato penalmente.

La polizia sta perquisendo gli uffici della consigliere regionale Nicole Minetti, indagata per favoreggiamento della prostituzione sia adulta sia minorile. Stessa ipotesi di reato per Lele Mora ed Emilio Fede.

Fonte: Corriere della Sera - Luigi Ferrarella
14 gennaio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA

[Modificato da Etrusco 14/01/2011 10:47]
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16/01/2011 15:23


1- PARLANDO CON LA SUA IGIENISTA ORALE NICOLE MINETTI (TELEFONINO SOTTO INTERCETTAZIONE),

BERLUSCONI HA OFFERTO INCAUTAMENTE ALLA BOCCASSINI & PM ASSOCIATI

LA PROVA CHE SAPEVA: SAPEVA CHE RUBY RUBACUORI, PIÙ VOLTE OSPITE AD ARCORE NELLE NOTTATE DEL BUNGA BUNGA (Putin comporeso), NON AVEVA ANCORA COMPIUTO I 18 ANNI -

2- quando LA MINETTI AL TELEFONO LO INFORMA che RUBY È STATA INTERROGATA A GENOVA DA UN MAGISTRATO DI MILANO. IL BANANA LE RISPONDE CHE NON C’È DA PREOCCUPARSI:

 “NON IMPORTA, TANTO NON POTRANNO MAI DIMOSTRARE CHE IO SAPEVO CHE È MINORENNE” - [SM=x44457]
[SM=x44522]

3- AGGIUNGERE LE TESTIMONIANZE DELLE BUNGA-GIRLS E I VIDEO-FOTO DAL CELLULARE - [SM=g51505]

4- RUBY CONTINUA A FARE IL SUO MESTIERE: SMENTIRE, SMENTIRE, SMENTIRE! “MAI FATTO SESSO CON SILVIO. MI HA DATO SOLDI PERCHÉ SAPEVA DELLA MIA SITUAZIONE DIFFICILE” -

img

Gianni Barbacetto per Il Fatto Quotidiano

RUBY col fidanzato

Tra le "prove evidenti" che la Procura di Milano ha squadernato per chiedere il giudizio immediato di Silvio Berlusconi, c'è una telefonata intercettata: tra Nicole Minetti e il Presidente del Consiglio.

È l'estate 2010 e le indagini sul caso della ragazza marocchina Karima el Mahroug detta Ruby stanno decollando. Il procuratore aggiunto che ha preso in mano le carte sulla minorenne, Pietro Forno, va a interrogarla a Genova, nella comunità protetta in cui vive, pur non rinunciando a molte serate "libere ".

RUBY

Ruby è una ragazza irrequieta, al tempo stesso spavalda e fragile. Dopo i suoi contatti ravvicinati con il presidente del Consiglio, è seguita a distanza da alcune persone. Da Nicole Minetti, la soubrette di Colorado Cafè diventata così intima di Silvio da essere stata imposta nelle liste elettorali, con elezione assicurata, nel listino del presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.

Dall'impresario Lele Mora, che assieme al direttore del Tg4 Emilio Fede l'ha catapultata nel "giro" del presidente, facendola arrivare fino ad Arcore. Dall'avvocato Luca Giuliante, fedelissimo del presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, tesoriere lombardo del Pdl e legale di Lele Mora nelle questioni tributarie. Nicole Minetti ha già dovuto farsi carico di Ruby, correndo in questura la fatidica notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, a chiedere che le fosse affidata la minorenne, indicata ai funzionari, da una telefonata molto autorevole, come "la nipote del presidente egiziano Mubarak".

RUBY

Bene, Minetti qualche mese dopo è al telefono proprio con Silvio Berlusconi e, fedele al suo mandato, lo informa di un nuovo pericolo: Ruby è stata interrogata a Genova da un magistrato arrivato da Milano (è l'aggiunto Pietro Forno).

Il presidente del Consiglio le risponde e le dice che non è allarmato, che non c'è da preoccuparsi:

"Non importa, tanto non potranno mai dimostrare che io sapevo che è minorenne". [SM=x44522]

Così dice il presidente. Peccato che la sua voce rimanga registrata nei file degli investigatori della Procura di Milano. Certo: il presidente del Consiglio non può essere intercettato. Ma a essere controllati erano i telefoni di Nicole Minetti. E parlando con lei, Berlusconi offre incautamente agli investigatori la prova che, invece, sapeva: sapeva che Ruby Rubacuori, più volte ospite ad Arcore nelle nottate del Bunga bunga, non aveva ancora compiuto i 18 anni.

RUBY COL FIDANZATO

LE CERTEZZE DI BOCCASSINI E FORNO
Eccole, dunque, le "prove evidenti" che i pm Ilda Boccassini, Pietro Forno, Antonio Sangermano e il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati ritengono di aver già raccolto, tanto da chiedere il giudizio immediato per Berlusconi, saltando l'udienza preliminare. Nella telefonata ha ammesso di sapere che era minorenne.

RUBY

Le presenze di Ruby ad Arcore in almeno sei occasioni (il 14 febbraio, San Valentino; il 24, 25 e 26 aprile, festa della Liberazione; il 1 maggio, festa del Lavoro; il 4 e il 5 aprile, Pasqua e Pasquetta) sono provate inconfutabilmente dalla presenza del cellulare della ragazza nella "cella" di Arcore .

Per far scattare l'accusa di prostituzione minorile, nell'unico caso in cui il codice punisce (con una pena da 6 mesi a 3 anni) il cliente di una prostituta, e cioè quando questa ha un'età compresa tra i 14 e i 18 anni, resta da provare che Ruby ad Arcore non abbia parlato di filosofia, ma abbia avuto rapporti sessuali con il padrone di casa.

RUBY

Per questo ci sono i racconti delle molte ragazze presenti, che hanno parlato del Bunga bunga nelle intercettazioni e negli interrogatori. Ci sono anche le immagini riprese con i telefonini dalle protagoniste? La procura smentisce e il procuratore Bruti Liberati allarga le braccia e sospira: "Permettetemi che queste prove me le tenga per me".

Ci sono, comunque, anche i pagamenti: buste con centinaia, migliaia di euro, approntate da Salvatore Spinelli, l'uomo-portafoglio di Silvio Berlusconi. Troppi per premiare innocenti serate organizzate per assicurare il riposo del guerriero. E a cui si aggiungono anche gli affitti pagati nella casa residence di via Olgettina, a un passo dall'ospedale San Raffaele: una vera tana delle ragazze a disposizione del presidente.

Ruby continua a smentire: "Non ho mai fatto sesso con il premier ", ha dichiarato ieri a Sky Tg24. "Silvio mi ha dato soldi perché aveva saputo della mia situazione difficile". Ma nelle perquisizioni dei giorni scorsi alle ragazze sono stati trovati migliaia di euro, tutti in banconote da 500, e anche una busta con su scritto "Silvio".

BERLUSCONI-RUBY

Nel decreto di perquisizione degli uffici di Spinelli, la Procura di Milano spiega che Minetti, Fede e Mora, "in concorso con ulteriori soggetti", hanno "continuativamente svolto un'attività di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni e della minore El Mahroug Karima, individuando, selezionando, accompagnando un rilevante numero di giovani donne, che si sono prostituite con Silvio Berlusconi, presso le sue residenze, dietro pagamento di corrispettivo in denaro da parte di quest'ultimo, nonché gestendo e intermediando il sistema di retribuzione delle suddette ragazze a fronte dell'attività di prostituzione svolta". La prosa è cruda, ma chiara.

berlusca_ruby2

IL PLICO NEI PALAZZI DELLA POLITICA ROMANA
Tutto il resto, tutto il malloppone delle "prove evidenti" che condurranno Silvio Berlusconi diritto al giudizio immediato per prostituzione minorile e per concussione (per le pressioni esercitate nelle notte tra il 27 e il 28 maggio 2010 sui funzionari della Questura di Milano, affinché rilasciassero Ruby), sta nell'invito a comparire spedito al presidente del Consiglio e nelle 300 pagine mandate alla Camera per rinnovare la richiesta di perquisizione degli uffici di Spinelli, considerati "pertinenza della segreteria politica dell'onorevole Silvio Berlusconi".

BERLUSCONI-RUBY

Sarà la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera a decidere. Intanto il plico è arrivato a Montecitorio ed è stato chiuso in cassaforte. Lo ha comunicato il presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti: "È arrivato alla Camera, ma non è stato aperto. Io mi trovo in Sicilia e ho anticipato il mio rientro a Roma da martedì a lunedì proprio per questo". Anticipata di due giorni la riunione dell'organismo, che era prevista, su tutt'altro argomento, per mercoledì.

ruby

"Visto che i pm hanno chiesto il giudizio immediato", commenta Castagnetti, "si può immaginare che i magistrati ritengano di disporre già di prove sufficienti. Dunque la nostra decisione potrebbe non rivelarsi decisiva ai fini processuali". Ma intanto il materiale che, secondo la Procura di Milano, incastra Berlusconi è approdato nei Palazzi della politica romana.

GHEDINI E LONGO

Fonte: Gianni Barbacetto per Il Fatto Quotidiano 16/1/2011

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Aspettiamo, di sicuro ora il Premier ha per le mani delle vere e proprie "Patate Bollenti" [SM=g1741324]

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16/01/2011 19:46

Primi riscontri e conferme di colpevolezza:
[SM=x44455]
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16/01/2011 20:28

Però Berlusconi può sempre chiamare a sua difesa Vittorio Feltri, che dichiarò in un colloquio televisivo:
"Ma come potete pensare che un vecchio di 74 anni operato di prostata possa fare queste cose?"

Come dargli torto! [SM=x44458]
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Re:
fabius039, 16/01/2011 20.28:

Però Berlusconi può sempre chiamare a sua difesa Vittorio Feltri, che dichiarò in un colloquio televisivo:
"Ma come potete pensare che un vecchio di 74 anni operato di prostata possa fare queste cose?"

Come dargli torto! [SM=x44458]




Può essere anche impotente, ma per atto sessuale si considera anche il palpeggiamento +/- morboso...

Alla Presidenza del Consiglio arrivano ogni giorno valanghe di lettere che chiedono aiuti economici da chi è veramente disperato,
come mai regala soldi solo a queste Escort
(oltre che Don Gelmini)
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Briscola IperCafonica 2012
17/01/2011 15:54

1- IL COMMISSARIO DAVANZONI SCRIVE GIÀ LA SENTENZA E GODE:

"UNA SETTIMANA DI CARCERE" -

2- "NESSUN CAVILLO O PRODIGALITÀ POTREBBE IMPEDIRE CHE QUELLA SETTIMANA, QUEI DUE GIORNI, SILVIO BERLUSCONI LI SCONTI DAVVERO. LO DICE - E LA PROCURA MILANESE LO SA BENE - L’ARTICOLO 4 BIS DEL NUOVO ORDINAMENTO PENITENZIARIO..." -

3- LA PROFEZIA DI VERONICA SI È AVVERATA: "... FIGURE DI VERGINI CHE SI OFFRONO AL DRAGO PER RINCORRERE IL SUCCESSO, LA NOTORIETÀ E LA CRESCITA ECONOMICA..." -

4- RUBY: "MI PAGANO PER PARLARE. MI PAGANO PER TACERE. SONO DIVENTATA RICCA" -

5- CHI HA LETTO LE CARTE SU 3 PUNTI È MOLTO ESPLICITO: "QUANDO DIVENTERANNO PUBBLICHE LE FONTI DI PROVA, CHIUNQUE POTRÀ RENDERSI CONTO COME SIA EVIDENTE CHE RUBY HA FATTO SESSO CON IL PRESIDENTE, IL QUALE ERA CONSAPEVOLE DELLA SUA MINORE ETÀ, E CHE IN CAMBIO È STATA GENEROSAMENTE RETRIBUITA"

img

D'Avanzo e Colaprico per La Repubblica

BERLUSCONI-RUBY

Se Niccolò Ghedini ci ha messo del suo, in questa storia pasticciata non manca la mano di Silvio Berlusconi. Il premier oggi rischia di finire prigioniero dello stesso dispositivo che il suo governo ha preparato per castigare papponi, immigrati e predatori metropolitani. Come loro, può finire in carcere. Anche se il reato che gli viene contestato ha come pena massima tre anni. È vero, in Italia, nessuno entra davvero in una cella per una condanna così mite. C'è un ma.

Giuseppe D'avanzo berlusca_ruby2

Il Cavaliere, per fare la faccia feroce, sospinto dai leghisti e dagli utili elettorali della "politica della paura", ha pensato di escludere dai benefici carcerari un bel gruppo di reati, considerati di "particolare pericolosità sociale". Tra questi delitti c'è anche il crimine che gli viene contestato. Favoreggiamento della prostituzione minorile, secondo comma dell'articolo 600 bis: "Chiunque compia atti sessuali con un minore di età compresa tra i 14 e i 18 anni, in cambio di denaro o di altra utilità economica, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa non inferiore a euro 5.164".

BERLUSCONI-RUBY

Qualche sciocco ironizza sull'esiguità della pena, come se la limitatezza della sanzione rendesse trascurabile il reato, e quindi imperdonabile l'iniziativa della procura di Milano. Quello sciocco ignora che, se dovesse volgere al peggio, non ci possono più essere scappatoie per il capo del governo, perché in questo caso non esiste la discrezionalità
dei giudici.

Anche se dovesse essere condannato (per dire) a una settimana di reclusione, a due giorni di carcere, nessun cavillo o prodigalità potrebbe impedire che quella settimana, quei due giorni, Silvio Berlusconi li sconti davvero. Lo dice - e la procura milanese lo sa bene - l'articolo 4 bis del nuovo ordinamento penitenziario.

LA BERLUSCONI FAMILY A NATALE SU CHI

Leggiamolo: "Divieto di concessione dei benefici e accertamento della pericolosità sociale dei condannati per taluni delitti. 1. L'assegnazione al lavoro all'esterno, i permessi premio e le misure alternative alla detenzione (...) possono essere concessi ai detenuti e internati per i delitti commessi per finalità di terrorismo, di mafia, per i responsabili di reati di cui agli articoli 600, 600 bis, primo comma, 600-ter, primo e secondo comma, 601, 602... solo nei casi in cui tali detenuti collaborino con la giustizia".

Gli avvocati del presidente, Niccolò Ghedini e Piero Longo, sono consapevoli del baratro che Berlusconi potrebbe avere dinanzi. Ma quel che più li preoccupa oggi non è la futuribile settimana di carcere del premier (a quel punto tutto già sarebbe stato perduto), ma il fantasma di un'incombente rovina della sua immagine.

Berlusconi Gelmini Carfagna Baraldi via Nonleggerlo Berlusconi Babbo Natale Nonlegggerlo

Mancano poche ore al materializzarsi di questo incubo, con l'arrivo domani alla giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, e quindi ai politici di tutti gli schieramenti, delle trecento pagine che raccolgono, per i pubblici ministeri, "le prove evidenti" della colpevolezza di Berlusconi. E' l'invito a comparire, insieme con la possibilità di giudizio immediato, che diventa pubblico.

Per quel che se ne sa, ci sono intere pagine con lunghe conversazioni, appassionati sfoghi che disegnano una scena convergente, sino al millimetro, con quanto, quasi due anni fa, Veronica Lario ha raccontato al Paese, ai più cari amici del marito (a cui s'era rivolta per avere un aiuto). Ricordiamo le parole della moglie separata del premier: "... figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica".

APICELLA CANTA CON BERLUSCONI RUBY - una delle ragazze del bunga bunga

Quando "le carte" potranno essere rese note, si toccherà con mano quanto la metafora del Drago, l'atmosfera di violenza che evoca, il dominio dei corpi e l'uso dei corpi come strumento di promozione sociale ed economica, siano concretissimi. Tangibili e realistici non nella polemica di una donna ferita dal tradimento, ma nella vita segreta e nelle ossessioni private del tycoon che si è fatto capo del governo. E lo sono oggi, in questi giorni, in queste stesse ore, perché - è lampante dalla lettura delle carte, a quanto pare - Berlusconi non controlla la sexual addiction che si manifesta nella ritualità del bunga bunga.

Anche se consapevole dei racconti di Ruby ai pm la scorsa estate, dei guai che gliene sarebbero forse venuti, dell'attualità del vaglio dei comportamenti illeciti nelle sue ville e palazzi, il Cavaliere non è riuscito e non riesce a fermarsi. La testimonianza della ragazza che ieri abbiamo chiamato A, riminese, studentessa modello, amica di scuola di Nicole Minetti, è più che esplicita.

RUBY col fidanzato

A spiega alle sue amiche (e infine ai pm) quanto quell'uomo sia "malato". Di come ogni parola, ogni gesto, lo stesso sguardo durante quelle serate "imbarazzanti", abbiano più a che fare con un girone infernale che con un magnifico eden del piacere. È una fiaba che siano "serate rilassanti". È un'illusoria leggenda il consesso di misurata e raffinata allegria dove "quel che accade non può far vergognare nessuno". Chi ha letto le carte usa queste parole: "Alcune scene oscillano tra lo squallore e l'orrore".

RUBY- una delle ragazze del bunga bunga

Si legge di ragazze madri, che - andati via gli Apicella, i cortigiani, gli ospiti di rango - restano là di sotto, nella sala sotterranea del bunga bunga, e si offrono al Drago per bisogno. Il Drago, con il suo sorriso fisso, finge a volte di non capire. Ascolta quei drammi, perché gli vengono raccontati - e un po' si assomigliano tutti - eppure chiede il "sacrificio": quelle donne sono lì per confermarlo nella sua illusione di immortalità.. Poi spesso aiuta, è vero, ma è un soccorso o è un compenso? È un fatto che quel che egli chiede e pretende, gli deve essere dato.

Ruby

Chi ha letto le carte sostiene che c'è qualcuna che è stata terrorizzata da questa atmosfera cupa, dispotica non nelle parole, sempre gentili, ma nei gesti, nei comportamenti, nei desideri, nell'umiliante sottomissione che ne è il frutto. "Sono donne giovanissime, venti, ventidue anni", racconta una fonte vicina all'inchiesta.

"Molte di loro non hanno avuto una vita felice, costrette come sono al mestiere, anzi involgarite dal mestiere, eppure tra di loro c'è chi, dopo quelle cerimonie, dopo essere stata coinvolta in serate via via incandescenti, non ne ha voluto più sapere di tornare, era sbigottita, come preda di un malessere".

È in questo palcoscenico che nel febbraio 2010 appare, nel giorno di San Valentino, la diciassettenne Ruby. Una ragazza "scappata di casa", fuggita o allontanata da più d'una comunità. A Milano "senza fissa dimora". Una che nel concorso di bellezza siciliano, dove ha vinto una fascia vattelapesca, alla presenza di Emilio Fede, commuove le altre concorrenti e i promoter: "Dormo in strada, non ho da mangiare, ho sedici anni e lavorare nello spettacolo è il mio sogno".

RUBY CATWOMAN Ruby leopardata

Ascoltiamola al telefono, ora che è a Milano e si racconta a un amico: "A me non me ne frega niente, la mia vita non è qui, faccio più soldi possibile e poi me ne torno in Marocco...". In questa conversazione si parla di Berlusconi, appaiono cifre che possono nascere dalla fantasiosa millanteria della ragazza, eppure chi ha letto le carte su 3 punti è molto esplicito: "Quando diventeranno pubbliche le fonti di prova, chiunque potrà rendersi conto come sia evidente che Ruby ha fatto sesso con il presidente, il quale era consapevole della sua minore età, e che in cambio è stata generosamente retribuita".

Sesso con il presidente: questo è il punto che nelle interviste e negli interrogatori Ruby nega con ostinazione. Per lei questa vaghezza è una nuova opportunità e lo confessa in qualche occasione: "Mi pagano per parlare. Mi pagano per tacere. Sono diventata ricca".

Il 3 agosto 2010 la ragazza ha raccontato ai pubblici ministeri la sua versione dei fatti, in larga parte sincera, ma con qualche omissione, qualche fanfaronata, qualche parola di troppo o di troppo poco. I pm però hanno "tracciato" il suo telefonino e hanno scoperto che Ruby non è stata ad Arcore tre volte, "per una cena", o "per una notte". Ma, per esempio, è stata fissa ospite della villa San Martino dal 24 al 26 aprile 2010.

Berlusconi BungaRuby

Silvio Berlusconi era stato alla Scala con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e si era detto "radioso". Poi era andato a prendere Vladimir Putin e l'aveva accompagnato ad Arcore. Il giorno dopo, conferenza stampa a Villa Gernetto, ma ritorno a Villa San Martino. E ad Arcore chi c'era? Ancora la giovane e frizzante Ruby, la quale "notte e giorno era presente", come hanno stabilito i tecnici che analizzano il traffico telefonico per conto della Procura.

C'era anche a Pasqua e Pasquetta, c'era il Primo Maggio, quattro settimane prima di quella notte in cui, accusata di un furto, finì in questura, in via Fatebenefratelli. La notte in cui Silvio Berlusconi telefonò, spiegando che avevano a che fare non con una "scappata di casa", ma con la "nipote di Mubarak".

Il padre di Ruby MohamedRuby

C'è dunque una ragazza che da mesi, da quando la sua vicenda è emersa, cerca da una parte di rassicurare gli amici, dall'altra di non preoccupare troppo il presidente così munifico, il "vecchio" (parole sue) Emilio Fede e Lele Mora, affettuoso "come un padre" (sempre parole sue). E chi è questa Ruby, se non una neo-diciottenne che teme di pregiudicare irrimediabilmente il suo futuro?

Ruby e Corona

Ma c'è anche un'altra Ruby, che al telefono, con qualche amica nella comunità, nelle sue lunghe giornate, si lascia andare alle confidenze più sincere sulla ventura che le è capitata. "Se ci sono stata o non ci sono stata, sono affari miei", ripete agli amici. È il suo mantra.

Però qualche frase le sfugge, una di queste è molto esplicita. Ruby racconta come agli occhi del Drago lei non è neanche un corpo, ma una parte molto precisa di un corpo. Nel suo infantilismo o nella sua cinica ambizione, Ruby non si sente neanche umiliata da questo. [SM=x44487] Se ne vanta, ne è quasi divertita. Quella parte del suo corpo, in fondo, non è anche la sua fortuna? [SM=x44454]

Ci sono più testimoni che confermano questa soddisfatta smania di Ruby. C'è un carabiniere che ha conosciuto la ragazza in una discoteca e che per un breve periodo la frequenta. C'è un altro bel tomo, non si capisce se gigolò o giramondo, che non riesce a resistere ai tanti tentativi di Ruby di coinvolgerlo, di uscire, di girare, e per togliersela di torno si allontana dal suo appartamento in pieno centro a Milano.

Stefano Disegni  Bunga-Bunga!

Sono mesi che Ruby, senza saperlo, è stata intercettata e ascoltata dai pubblici ministeri, ma quel che conta è quanto delle sue parole trova una conferma nei ricordi e nell'esperienza delle altre habitué nella casa del Drago.

Chi ha letto le carte ne ha ricavato stupore per la forza del quadro probatorio, che ordina ricostruzioni, relazioni, ruoli e condotte in un disegno dal significato univoco. Lo si può anche immaginare. La tecnologia consente di sapere che in quel giorno, in quella ora, per quelle ore, un certo numero di telefoni cellulari si è raccolto nella villa di Arcore.

Ruby compleanno La residenza di Arcore

Quei cellulari corrispondono a dei nomi e quei nomi diventano conversazioni, confessioni, resoconti personali. E, alla fine, formano un racconto, una storia che fiorisce in modo autentico proprio perché libera da ogni costrizione, diplomazia, vincolo. La stessa Ruby è la perfetta testimonial di questo metodo che chi ha letto le carte definisce "padre di prove schiaccianti".

Fonte: D'Avanzo e Colaprico per La Repubblica

 

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Viedeomontaggio: tutta la verità che dal PDL non verrà mai detta:
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1- FERMI TUTTI! DOMANI RUBY SARà OSPITE DI SIGNORINI A "KALISPERA"! -

2- SCOPARE, OH OH! MA FORSE INTENDEVANO PULIRE LA CASA. L’EX PREFETTO CARLO FERRIGNO: "SAI CHI È RIMASTO POI A SCOPARE, CON BERLUSCONI? LE 2 SORELLE DE VIVO. SONO RIMASTE LORO 2 E LA FIO .... A SCOPARE CON BERLUSCONI, TUTTE E 3, LE ALTRE SONO ANDATE VIA... SON RIMASTE, Sì Sì.. SON RIMASTE A LETTO CON BERLUSCONI..." -

3- RUBY, LA FRASE DELL’ANNO: “NOEMI è LA PUPILLA DI BERLUSCONI E IO SONO IL CULO” -

4- “SILVIO HA DETTO AL SUO AVVOCATO: ‘DILLE DI PAGARMI TUTTO QUELLO CHE VUOLE. L’IMPORTANTE È CHE LEI CHIUDA LA BOCCA, NEGHI TUTTO... MAI VISTO UNA RAGAZZA DI 17 ANNI” -

5- MELANIA: “PER ME È STATO TRISTISSIMO CHE TU TI ABBASSI A TOCCARE IL CULO A CHI NON SAI COME TI CHIAMI. SIAMO FINITE IN MEZZO A UN’ORGIA. MANI IN MEZZO ALLE GAMBE" -

6- "LA MINETTI SI TRAVESTÌ DA UOMO. FACEVA LO SPOGLIARELLO. ALCUNE RAGAZZE MEZZE NUDE BALLAVANO VICINE VICINE, RICORDANDO ATTEGGIAMENTI LESBICI E SI FACEVANO TOCCARE DA BERLUSCONI..." -

img

1- WOW! DOMANI RUBY OSPITE DI ALFONSINA LA PAZZA A "KALISPERA"!

Le ragazze del Bunga Bunga

2- "SAI CHI È RIMASTO POI A SCOPARE, CON BERLUSCONI? LE DUE SORELLE DE VIVO"

Gemelle de Vivo

Nelle intercettazioni che coinvolgono Carlo Ferrigno, l'ex Prefetto di Napoli (dal 2000 al 2003) ed ex Commissario antiracket nominato dal Consiglio dei Ministri nel 2003, rimasto in carica fino al 2006, si parla esplicitamente di "scopate"

Ferrigno: tranquilla spensierata se era una serata pulita come delle serate a cui io vado a parteciapa re a Roma da Palmiro, un locale dove c'è la ballerina che balla, ma è una serata a chiunque entra, in giacca e cravatta, io non pensavo quando Lele mi disse le faccio fare la danza del ventre da Berlusconi,

l'ex Prefetto e Commissario antiracket Carlo Ferrigno

ma io pensavo fosse una cena pulita e una cosa, no invece, quella mi chiamava, pur essendo lei una puttanella è rimasta sterefatta quando stavano tutte discinte con le mutande, ognuno fa, mezze ubriache eccedere, in braccia a Berlusconi e se le baciava tutte, le toccava tutte,

Gemelline de Vivo

queste venti erano una ventina di ragazze, tra cui la Minetti e le due e ah ecco, poi in particolare, sai chi è rimasto con lui poi a scopare, con Berlusconi? Le due sorelle De Vivo, le gemelle De Vìvo, le hai più viste a proposito a Milano? ... ".

Sacco: ah le De Vivo scusami scusami scusami, si hai ragione, le De Vivo, le De Vivo me le ricordo, le due napoletane quelle che han fatto

Ferrigno: si bravo bravo

gemelline de Vivo

Sacco: si si si ho capito, che facevano il cir si si si

Ferrigno: quelle, sono rimaste loro due e la Fio .... a scopare con Berlusconi, tutte e tre, le altre sono andate via

gemelle de vivo

Sacco: son rimaste, si si

Ferrigno: son rimaste a letto con Berlusconi... ".

 

3- RUBY, LA FRASE DELL'ANNO: "NOEMI è LA PUPILLA DI BERLUSCONI E IO SONO IL CULO"
Marco Lillo, Carlo Tecce e Ferruccio Sansa per "il Fatto Quotidiano"

A soli 17 anni Ruby ha capito tutto della vita in Italia ai tempi del Berlusca. Il 26 ottobre del 1010, il giorno in cui Il Fatto Quotidiano pubblica per primo la notizia dell'inchiesta milanese sui suoi rapporti con il presidente del Consiglio, lei telefona al padre e a tre amiche. Al povero commerciante ambulante marocchino che non la vede da mesi, dice: "Berlusconi ha detto al suo avvocato: ‘Dille di pagarmi tutto quello che vuole. L'importante è che lei chiuda la bocca, che neghi tutto... che io non mai visto una ragazza di 17 anni".

Gemelle De Vivo Sara Tommasi

Concetto ribadito all'amica Grazia: "Il mio caso è quello che spaventa più di tutti. Il mio avvocato se n'è appena andato. Ero con lui... con Lele. Loro mi stanno comunque vicini. Io ho parlato con Silvio e gli ho detto che ne voglio uscire almeno con qualcosa. Cioè mi dà 5 milioni (di euro, ndr) a confronto con il macchiamento del mio nome".

Lo stesso giorno Ruby chiama l'ex fidanzato Sergio Corsaro: "Non siamo preoccupati per niente perché Silvio mi chiama di continuo. Mi ha detto di passare per pazza. Tu racconta cazzate... ti sarò vicino... con il mio avvocato gli abbiamo chiesto 5 milioni di euro in cambio del fatto che passo per pazza. E lui (Berlusconi, ndr) ha accettato".

Raissa Skorkina

Il ricatto.

È questa la nota più inquietante dello spartito che si delinea chiaramente nelle carte inviate dalla Procura di Milano alla Camera dei deputati. Nelle 300 pagine di accuse al premier si delinea il ritratto di un presidente del Consiglio a rischio. Non tanto per le accuse di prostituzione minorile e concussione, ma perché è un uomo ormai in balia di ragazzine che lo ricattano spudoratamente per i suoi vizi inconfessabili.

Alcune gli chiedono soldi minacciando di raccontare quello che accade nei suoi party sfrenati, altre incassano migliaia di euro per mantenere nei loro cassetti le fotografie più imbarazzanti. Il basso impero è garantito da una corte di lenoni e protettori che da un lato partecipa alle feste, definite nelle intercettazioni "puttanaio" o "orge" e dall'altro, acquisendo un potere maggiore di quello delle escort ricattatrici, presidia con tutti i mezzi la cappa del segreto.

Miriam Loddo

In questo quadro sono centrali le figure degli indagati Lele Mora; Nicole Minetti, consigliere regionale dallo spogliarello facile ed Emilio Fede, direttore del Tg della real casa che si vanta di pagare il silenzio delle prostitute più pericolose.

Su tutte però, la protagonista è lei, la marocchina minorenne nel periodo delle intercettazioni: Ruby.

A un amico, Antonio Passaro, risponde con una sineddoche che resterà nella storia della Seconda Repubblica. Così Ruby declina la figura retorica che indica la parte per il tutto:

Passaro: "Come lo chiami?" Ruby: "Papi. Ma Noemi è la pupilla (degli occhi di Berlusconi, ndr), io sono il culo".

All'amica Poliana dice: "Il mio avvocato mi ha detto: ‘Ruby dobbiamo trovare una soluzione. È un caso che supera quello della D'Addario e quello della Letizia".

Maristel Garcia Polanco Marysthell Garcia

La svolta nelle indagini è l'intercettazione di una telefonata tra Nicole MInetti e una vecchia amica degli anni del liceo, la riminese Melania Tumini. Il 19 settembre del 2010, prima di una festa a casa di Silvio Berlusconi ad Arcore, alla quale la ragazza era stata invitata, la Minetti le dice: "Ti volevo un attimo briffare (termine anglo-manageriale derivante da briefing, cioè incontro prima di un impegno per spiegare quello che sarebbe accaduto nello stesso, ndr) sulla cosa. Ci sono varie tipologie di... persone", spiega il consigliere regionale all'amica, "c'è la zoccola, c'è la sudamericana che non parla l'italiano e viene dalle favelas, c'è quella un po' più seria, c'è quella via di mezzo tipo Barbara Faggioli, e poi ci sono io che faccio quel che faccio".

Iris Berardi

Il telefonino di Melania viene subito messo sotto intercettazione e non delude le attese. All'uscita Melania racconta tutto: "Per me è stato tristissimo che tu ti abbassi a toccare il culo a chi sai chi sia, che non sai come ti chiami. Siamo finite in mezzo a un'orgia... mani in mezzo alle gambe. E c'era il suo amico bassino e abbronzato". Poi Melania chiama un'amica, una giovane ragazza che non ha nulla a che fare con questo giro.

Barbara Guerra

Quando Melania e l'amica vengono chiamate per testimoniare confermano il contenuto esplosivo delle intercettazioni e aprono uno squarcio sul muro di omertà che circonda Arcore. Ecco una sintesi del verbale reso da Melania Tummini il 16 ottobre del 2010:

"La Minetti mi disse", spiega questa ragazza studiosa che ha conseguito due lauree, "che lei aveva parlato di me con Silvio Berlusconi. Ci siamo dirette ad Arcore con l'auto di Nicole che aveva appuntamento con altre ragazze. Erano una ventina e ricordo che tre non erano italiane.

All'arrivo alla villa, i carabinieri comunicavano all'interno con il radiomobile. Berlusconi appena mi vide mi disse: ‘Lei è la signorina due lauree'. Dopo un brindisi ci fu la cena. Berlusconi cominciò a cantare. Io avevo la sensazione che le altre ragazze avessero già frequentato Berlusconi per la confidenza che avevano con lui. Durante la serata inviai sms al mio fidanzato e rimasi in contatto. A mezzanotte e mezza le ragazze scattarono dicendo: ‘adesso bunga bunga'.

Scendemmo al piano di sotto e c'era il palo per la lap dance e i bagni. La serata a quel punto cambia clima. Le ragazze indossano abiti succinti e assumevano atteggiamenti equivoci. Senza rapporti sessuali (così dice la ragazza forse intendendo rapporti completi Ndr) c'erano ammicammenti provocanti e balletti. Io non mi sono cambiata e sono stata molto tempo in bagno.

Le meteorine gemelle Ferrera

Al centro della sala si sono alternate a ballare molte ragazze in balletti provocanti e tra queste c'era Nicole Minetti. Verso l'una e trenta abbiamo seguito Berlusconi al piano di sopra. Alcune ragazze si sono intrattenute con Berlusconi". Poi la ragazza dice: "confermo il racconto fatto al telefono a B.V.".

A questo punto gli investigatori sentono B.V. e lei, che non ha partecipato ma ha ricevuto le confidenze sincere dell'amica rende ancora più vivido il racconto: "Melania mi raccontò che dopo cena si erano spostati nella discoteca Bunga Bunga e la Minetti si travestì da uomo. La serata si suddivide in tre serate: cena-bunga bunga e poi qualcuna restava a dormire.

Già durante la cena alcune ragazze si erano parzialmente denudate. Mi disse che le ragazze si erano ulteriormente spogliate e poi si avvicinavano a turno, anche in gruppi di due o tre insieme e ballavano e si facevano toccare da Berlusconi. La Minetti faceva lo spogliarello. Alcune ragazze mezze nude ballavano vicine vicine, ricordando atteggiamenti lesbici. Poi ritornavano sopra dove Berlusconi avrebbe scelto chi sarebbe rimasta a dormire per la notte. Questo è un momento molto ambito dalle ragazze".

Alessandra Sorcinellil

Un'altra partecipante alle feste di Arcore è il deputato del PdL Maria Rosaria Rossi. Al telfono parla con il direttore del Tg 4 prima di una serata: «Ma tu stai venendo qui?», chiede Maria Rosaria Rossi a Emilio Fede. Il direttore del tg4 risponde che sarà nel luogo dell'appuntamento non prima delle 21-21.15.

Poi Fede aggiunge: «Ho anche due amiche mie, minchia ragazzi, ma sai che quando ho visto queste due sono impallidito?». Rossi: «Che palle che sei: quindi bunga bunga, 2 di mattina, ti saluto...». Fede «No tesoro, se vuoi posso non portarle.. Ma chi c'è?» Rossi: «Ma stai scherzando? C'è una delle gemelle, Manuela e un'altra. Dai, dimmi solo quanti siete: tu più due ragazze, dunque tre».

Barbara Faggioli

Un'altra intercettazione imbarazzante per Emilio Fede è quella dell'ex Prefetto Carlo Ferrigno

che svela a un amico altri dettagli. Il prefetto, il giorno dopo l'uscita delle prime notizie su Ruby, conferma tutto quello che si dice sui giornali dei festini ad Arcore. Lui sostiene di essere stato informato in tempo reale per telefono da una partecipante, tale Maria, danzatrice del ventre.

Secondo la donna, le ragazze "stavano tutte discinte" e "si mettevano in braccio a lui. A casa di Berlusconi c'era pure la Minetti con il seno di fuori che baciava continuamente Berlusconi. [SM=x44466] Maria me lo ha detto: proprio un puttanaio ". Fra le ospiti che, dai racconti, si sarebbero fermate ad Arcore per "fare sesso" con Berlusconi ci sono anche le gemelle Imma ed Eleonora De Vivo.

Ruby

Barbara Faggioli poi si lamenta con Emilio Fede: "Non mi ha invitato. Ormai preferisce invitare le cubane e le venezuelane".

Imma dice alla sorella Eleonora De Vivo su Berlusconi: "L'ho visto un po' out. Ingrassato. Imbruttito. L'anno scorso stava più in forma. Adesso sta più di là che di qua. E' diventato pure brutto: deve solo sganciare. Speriamo che sia più generoso. Io non gli regalo un cazzo".

Caterina Pasquino versione ballerina

IL TESTE: B. SAPEVA CHE ERA MINORENNE
A preoccupare la difesa di Silvio Berlusconi però è soprattutto una testimonianza di un amico di Ruby. La linea difensiva dell'avvocato Nicolò Ghedini si basa sulla mancata conoscenza dell'età di Ruby da parte del Cavaliere. Al telefono la minorenne marocchina sostiene il contrario e ora si scopre che un suo amico, Floriano Carrozzo, conferma: "Ruby mi disse che era andata due volte alla presidenza del Consiglio. Mi confidò anche del fatto che

il presidente del Consiglio
aveva saputo da lei che era minorenne ".

Giovanna Rigato

Mentre il teste Claudio Z. dice: "Emilio Fede quando presentò Ruby la definì una ragazza egiziana di 13 anni"

E non mancano note di colore. Per esempio c'è una madre che litiga con la figlia e le chiede se si è fatta pagare.

Giovanna Rigato e Cecilia Capriotti
[18-01-2011]

Fonti: photo

Fonte: Dagospia - HomePage 

 

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03/02/2011 01:22

SILVIO CONCIATO AD “ARTE” - IL CANALE FRANCO-TEDESCO VENERATO DALL’INTELLIGHENZIA PER I RAFFINATISSIMI DOCUMENTARI, FILM D’AUTORE, MANDA IN ONDA UN “DOSSIER BERLUSCONI” CHE FAREBBE IMPALLIDIRE SANTORO: SENZA CONTRADDITTORIO E CON INTERVISTE A SENSO UNICO GLI ITALIANI DIVENTANO “LOBOTOMIZZATI” DAL CAINANO, FORZA ITALIA IL PARTITO DELLA MAFIA, TUTTE LE TV SOTTO CONTROLLO TRANNE “RARI GIORNALI” - E PER FORTUNA CHE È STATO FATTO PRIMA DI RUBY…
Alberto Mattioli per "La Stampa"

Silvio Berlusconi? Un prodotto della mafia che sta realizzando il piano di «rinascita democratica» griffato Licio Gelli. La sua politica «è la frode fiscale e la corruzione». E gli italiani lo votano perché «sono lobotomizzati dalle televisioni del Cavaliere».

Cose lette e sentite mille volte, almeno in Italia. Stupisce però di ritrovarle in un reportage di prima serata su Arte, il raffinato canale franco-tedesco amato da chi detesta la televisione sbracata che imperversa al di là come al di qua delle Alpi (di qua, però, di più). Arte trasmette documentari, film d'autore, concerti. Ieri sera, però, ha dedicato una serata al curaro all'«Italia di Berlusconi».



Prima parte, 45 minuti di «Dossier Berlusconi» firmato MariaRosa Bobbi e Michael Busse, i quali hanno fatto un viaggetto in Italia per ricostruire il successo del Silvio nazionale raccontato, però, soltanto da quelli cui va di traverso. Dal punto di vista giornalistico, insomma, un lavoro «a tesi».


Gli intervistati sono, tra gli altri, Gherardo Colombo, «Leolocua», vabbé, Orlando, Massimo Ciancimino e naturalmente Licio Gelli. La requisitoria è senza sconti ma anche senza contraddittorio: le condanne penali, Dell'Utri «che fa da intermediario fra la mafia e Berlusconi» (Orlando), Forza Italia «che è il partito su cui ha investito la mafia» (Ciancimino). E ci sono solo «rari giornali» che Berlusconi non possiede, mentre «tutte le tivù sono sotto il suo controllo e non cessano di trasmettere immagini del presidente invitandolo a rieleggerlo» (gli autori, e speriamo che Santoro non veda Arte). A un certo punto, un ufficiale della Guardia di Finanza, per illustrare il diffondersi della corruzione, fa vedere le immagini rubate di un dipendente pubblico che intasca mazzette. Commento fuoricampo: «Spera di cavarsela come Berlusconi».



Le conclusioni le tira Francesco Di Stefano, patron di Europa 7 oscurata dalle frequenze indebitamente occupate dal Cavaliere: «Gli italiani sono lobotomizzati da 25 anni di tivù commerciali di Berlusconi. Credono in lui a prescindere. Lui sa che può fare quello che vuole. Il sentimento prevalente è la vergogna. L'Italia finirà nel Terzo mondo». E per fortuna che il reportage è stato chiaramente realizzato prima del Rubygate.



In effetti, qualsiasi italiano all'estero è imbarazzato di sentirsi chiedere sempre e solo di Berlusconi o di vedere nei telegiornali, compresi quelli seri, servizi a raffica sul «bungà bungà», peraltro gli unici che si fanno dal nostro Paese. Però questo di Arte non è un reportage sull'Italia berlusconiana, ma la sua caricatura. E fornisce forse una spiegazione per vicende altrimenti incomprensibili. Prendete l'affare Battisti. Chi lo difende crede sul serio, e magari perfino in buonafede, che l'Italia sia governata dalla mafia e dai fascisti. O che i «prigionieri politici» qui vengano torturati, come farnetica su «Le Monde» Fred Vargas, la grande ammiratrice del Cesare Battisti sbagliato

Fonte: DAGOSPIA

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05/02/2011 15:22

Berlusconi di nuovo all'attacco
"L'Italia commissariata dalle Procure"

Il premier contro toghe e opposizioni "contrarie agli interessi del Paese". Il Pd: "Trasformisti senza un leader". E poi: "La maggioranza sta per allargarsi". "Ruby? Mai avuto colloqui diretti". E rilancia il nome di Forza Italia. Bossi: "Andiamo avanti"

ROMA - "L'Italia è una repubblica giudiziaria commissariata dalle Procure". Silvio Berlusconi abbandona rapidamente la linea del "dialogo" e torna ai consueti affondi aggressivi contro toghe e opposizione. Lo fa a proposito del caso Ruby, parlando con i giornalisti al suo arrivo a Bruxelles per il vertice Ue. Dopo le toghe tocca all'opposizione, "contraria agli interessi del Paese". Non mancano i sondaggi: "Pdl oltre il 30%", "il mio gradimento è al 51%: sono il leader europeo più apprezzato dai suoi concittadini". In serata, nuovo affondo contro il Pd: "Partito senza un leader riconosciuto. Il più grande esempio di trasformismo politico della Storia". Per il nuovo partito, poi, un ritorno al passato: si dovrebbe chiamare Forza Italia. "Ora - avrebbe detto Berlusconi - si tratta di convincere gli ex An".

Ieri il premier aveva cenato con i deputati che formano il gruppo dei "responsabili", definendo la commissione bicamerale "un semplice artifizio" e negando "forzature sul federalismo". "Abbiamo la maggioranza sia alla Camera che al Senato, la bicamerale è un artificio" aveva aggiunto, sostenendo che da parte del Quirinale "non dovrebbero esserci problemi a firmare il decreto legislativo". Tesi ribadita anche oggi a Bruxelles: "
Contrasti con Napolitano ? Spero di no". Tutto questo prima che, da parte del presidente della Repubblica, arrivasse lo stop, in quanto "irricevibile", al decreto sul federalismo.

"Pd, trasformisti senza un leader". L'attacco ai Democratici arriva in serata, quando Berlusconi si collega telefonicamente con una manifestazione a Fabriano, nelle Marche, organizzata dal senatore del Pdl Francesco Casoli. Il Pd, afferma, "che è erede del Pci, è un partito che non ha né un leader né una linea precisa né il senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare le forze politiche che vogliono considerarsi riformiste". A questo proposito parla di "una grande anomalia italiana", di "un'opposizione che non ha mai fatto i conti con la propria storia e che si è riciclata mille volte, cambiando nome e simboli ma mantenendo sempre le stesse facce e la stessa politica illiberale". Poi, l'affondo: "Il Pd è il più grande sempio di trasformismo politico della nostra stori, un partito che ha perso la percezione della realtà e non è più seguito neanche dai settori sociali che per mezzo secolo hanno rappresentato il loro bacino elettorale".

"Sinistra tenuta insieme dalla voglia di farmi fuori". A tenere insieme la sinistra, secondo il presidente del Consiglio, sarebbe "la voglia di farmi fuori e non esita a tentare in tutti i modi, anche attraverso la scorciatoia giudiziaria e le toghe politicizzate". Ma "io resisto, non bisogna arrendersi e io sono l'esempio della resistenza: da 17 anni mi rivolgono accuse pesanti come macigni per mandarmi a casa, ma io continuo a restare al mio posto". Quanto ai processi, "contro di me ci sono attacchi di una violenza inaudita - dice ancora il presidente del Consiglio - ma andrò avanti, questi processi farsa saranno un boomerang. Ssono determinato ad andare avanti con forza nella consapevolezza di essere dalla parte giusta e per realizzare le cose che servono al Paese".

"Maggioranza più larga". Berlusconi annuncia che "presto arriveranno altri quattro parlamentari a rafforzare i Responsabili, due dall'opposizione e due dai liberaldemocratici". Poi ribadisce di voler rompere ogni rapporto con l'Udc anche sul territorio. E da Bruxelles conferma: "La maggioranza si situerà oltre 320 voti. Credo che potremo lavorare bene su molti temi anche per riforme importanti per il Paese. Senza Fli è più facile farlo".

Caso Ruby: "Facciamo cappotto...". "Se continua così, la prossima volta facciamo cappotto...". Gioisce, Berlusconi, per il voto ottenuto alla Camera sulla richiesta di autorizzazione a procedere. E avrebbe assicurato di non aver mai avuto colloqui diretti con la ragazza: "Mi è solo stata segnalata, nulla di più. Il fatto è che sono generoso, se qualcuno mi dice che non può comprare una macchina io la regalo. Di solito regalo mini Cooper...".

Fonte: Repubblica

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11 Febbraio 2011: tra le comparse della manifestazione contro la magistratura di Milano
anche il pubblico di Uomini e Donne e vari mercenari...
[SM=x44451] [SM=x44452]
[SM=x44456]
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IMBARAZZANTE SILENZIO DOPO LE PAROLE DEL DIRETTORE DEL TG DI LA7
Mentana e la battuta a Berlusconi:
«Ecco mia figlia, ma è maggiorenne»
Il giornalista incontra per caso il premier e gli presenta l'intera famiglia

«Questa è mia figlia, ma è maggiorenne».
Una battuta scherzosa ma pungente, che però ha creato un certo imbarazzo.
Enrico Mentana l'ha rivolta al premier Silvio Berlusconi in pieno centro a Roma.


INCONTRO CASUALE - Il siparietto nel primo pomeriggio: il direttore del Tg di La 7 ha incrociato per caso il presidente del Consiglio mentre l'auto blindata del Cavaliere stava lasciando la residenza di palazzo Grazioli. Il giornalista era a passeggio per il centro storico della Capitale con i figli e portava la più piccola sulle spalle. Berlusconi lo ha visto, ha fatto fermare il corteo ed è sceso per salutarlo. Larghi sorrisi e strette di mano. Il Cavaliere si è messo subito a scherzare con la piccola: «Ma sei così grande e ancora hai il ciuccio?», le ha detto sorridendo e poi, accorgendosi che aveva in mano degli stuzzicadenti, ha avvertito il padre di fare attenzione. A questo punto Mentana ha presentato al capo del governo anche gli altri figli. Il più grande ha stretto la mano al premier. Poi il direttore ha introdotto anche la figlia più grande, con queste parole: «Anche lei è mia figlia, ma è maggiorenne...». Lo ha detto scherzano e per sottolinearlo ha riso della sua battuta, ma Berlusconi no: anzi, è calato un momento di imbarazzato silenzio che Mentana ha cercato di rompere chiedendo al Cavaliere se fosse diretto ad Arcore. «Si vado ad Arcore», ha risposto Berlusconi, che per cambiare argomento è tornato a giocare e a scherzare con la figlia più piccola del giornalista. [SM=x44468]

Fonte: Corriere della Sera - Redazione online
19 febbraio 2011© RIPRODUZIONE RISERVATA
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