AC Fiorentina

Parte da Lione la grande avventura della Fiorentina, del suo Cesare condottiero, di un popolo innamorato, felice già solo immaginando i viaggi che lo aspettano. Questa è una partita da non perdere. Per quello che rappresenta per i tifosi dopo anni di sofferenze, chiaro, il calcio è amore e poesia. Ma è anche vittorie, punti e matematica. Perché, considerando il girone con Bayern e Steaua, sono altissime le probabilità che questa partita risulti decisiva nella classifica finale, pensando in particolare agli scontri diretti.
COME ARRIVARE - Costano uno stipendio minimo gli unici voli diretti da Firenze a Lione, operati da Air France. Da Roma Ciampino ‘viene in soccorso’ Easyjet. Voli ogni giorno a prezzi ragionevoli. Ottima la soluzione di mercoledì 17, giorno della partita: 54 euro con partenza alle 11.50 e arrivo all’ora di pranzo, tutto il tempo per rassettarsi prima di andare allo stadio a far baldoria. La magia di questa prima di trasferta europea della nuova Fiorentina comincia all’aeroporto: in nessun altro luogo del mondo atterrate all’aeroporto Antoine de Saint-Exupéry, l’aviatore sognatore, il lionese autore de ‘Il Piccolo Principe’.
DOVE DORMIRE - Non lontano dal centro l’Hotel Stars Lyon-Bron, in rue Maryse Bastiè 16 bis. Due stelle, forse solo per motivi fiscali, perché dentro ha tutto, colorato e accogliente, anche il satellite in camera, per 19 euro a notte. Appartiene a una catena di alberghi con un’accattivante caratteristica: gli interni delle sale e delle camere sono costruiti come su una nave da crociera, con tanto di salvagente al muro stile Love Boat.
DOVE MANGIARE - La terra di Asterix e Obelix, la Bretagna, è il ciuffo in alto a sinistra dell’esagono francese, sull’Atlantico. Qua siamo sulle rive del fiume Rodano, se non il cuore di Francia, diciamo il fegato. Ma non ce n’è, sono ancora e sempre dei Galli (si fa per scherzare, s’intende, tanto la Coppa rimane da noi). Lione è ribattezzata con il tipico equilibrio francese ‘capitale mondiale della gastronomia’. Scorrendo i piatti, le ricette sembrano uscite dalla tenda di Panoramix, il druido che nel fumetto preparava intrugli e pozioni (magari non è un caso, visto che nelle storie Panoramix veniva rapito da Cesare; e nella realtà, durante la guerra in Gallia, Cesare proprio a Lione si era accampato lungamente). Mettiamola così, niente da dire sugli ingredienti: data la posizione, Lione raduna probabilmente il meglio della produzione francese; sulla maniera di prepararli, ne possiamo discutere, siamo forse all’università del supercondimento alla francese. Insalata di lumache, pasticcio di testa di maiale tritata, lingua di vitello in salsa piccante, cervellata, zampette di maiale, torta di fegatini, rognoni, fino al museau, a base di mento, labbra e guance di maiale o manzo. Mettendosi d’impegno, si rischia di non arrivarci neanche alla sera della partita, mangiando piatti del genere nelle ‘bouchon’, le tipiche trattorie. Quando la preparazione non è così elaborata, il consenso è invece molto più ampio. Consigliamo allora la Fromagerie Richard Renée e Reneée, padre e figlia, in cours LaFayette 102, dove andare avanti tutta la serata a formaggi. Oppure la storica brasserie Georges, cours de Verdun 30, tra i ristoranti più vecchi d’Europa con i suoi quasi due secoli, specialità locali e birra della casa, di cui si può osservare la produzione dal vivo, rimanendo su una ventina di euro per un pasto medio.
COME MUOVERSI - Benestante, grazie ai gruppi bancari e farmaceutici; completa, di storia e di cultura contemporanea; à la page, e lo sport non è mai un indicatore casuale, se è vero che a Lione si vince lo scudetto da 7 anni, e si conta in Europa, dopo essere stati niente per decenni. Al netto del caos e della grandeur parigina, Lione si offre grande, moderna e all’avanguardia. Rinascimentale nella città vecchia (guarda caso, la Vieux Lyon è frutto dei banchieri fiorentini emigrati), dedalo di vicoli intessuti tra botteghe e palazzi signorili, uniti dai traboules, i passaggi coperti dove a frotte fuggivano i partigiani durante l’occupazione nazista. Effervescente nella Presqu'île, la Penisola sulla confluenza tra Rodano e Saona, ovvero il cuore commerciale segnato dal simbolo della città, la place Bellecour, e dall’eleganza pirotecnica di places des Terreaux, architettura deluxe che si riflette nella notte sui giochi d’acqua e luce di 69 fontane. Splendido quadro d’insieme l’offre una gita su un bateau-city lungo i fiumi, per radunare in una sola vista la cattedrale di St. Jean, simbolo gotico della città, e la basilica di Notre-Dame de Fourniere: di spaventosa bellezza, soprattutto di notte, romanico-bizantina e sembra più un castello che una basilica, dalla collina domina la città, dalla stessa collina da cui si apprezza perché questa sia l’originale ‘ville lumière’. E a proposito, scesi dal battello e dalla collina, non dimenticate di passare dall’Institut Lumière, dedicato non alle luci, ma alla storia e alla nascita del cinema e ai suoi scopritori, i lionesi fratelli Lumière.
I BIGLIETTI - Si gioca allo Stade de Gerland, fermata omonima della metro e 41.044 posti addosso al campo. Che Mutu scaldi il calcio piazzato: qui si è giocato il celebre 3-3 tra l’Italia e il Brasile di Ronaldo, su questo campo Roberto Carlos segnò alla Francia il leggendario gol su punizione. Duemila biglietti inviati a Firenze, circa 300 ancora in vendita, acquistabili solo di presenza al Centro Coordinamento Viola Club di fronte al Franchi. Prezzi altini, 37 euro per l’anello inferiore e 57 per quello superiore, ma c’è da giocarsela, non sarà una partita banale.