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Harem segreto di Berlusconi

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Re:
l.manuele, 14/10/2008 11.21:

silvio buongustaio




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31/03/2009 18:29

nuovi volti

Ecco Barbara, la nuova Carfagna del Cavaliere:
da «letteronza» a candidata
Dalla tv alla politica,
la 28enne soubrette di Lucera nelle liste del Pdl:
ShowGirl, ma laureata alla Sapienza




BARI - Piccole soubrette crescono.
In politica. È il caso, che sa di già visto, di Barbara Matera, 28enne showgirl di Lucera, che sarà candidata per il Pdl alle prossime elezioni europee.
A promuovere la candidatura, il Cavaliere in persona, durante il congresso del partito svoltosi lo scorso fine settimana.





I PRECEDENTI IN POLITICA
- Del resto la bella Barbara ha già un precedente tra le fila del Popolo della Libertà:
fu sempre Silvio Berlusconi ad inserirla, nel marzo del 2008, in una «lista segreta» utile per le consultazioni politiche.
Di quei 20 nomi, poi, solo alcuni sbarcarono realmente nella composizione delle liste elettorali, mentre per la Matera la candidatura fu per il momento accantonata.
Ora sembra arrivato il suo momento di sbarcare in politica,
ricalcando i passi già percorsi dalla sua «collega» di partito Mara Carfagna, da valletta a Ministro.

DA «LETTERONZA» A CANDIDATA - Finalista per la Puglia al concorso di Miss Italia, annnunciatrice Rai, «letteronza» nello show «Mai dire gol» della Gialappa's band, «letterata» in «Chiambretti c'è», tra gli interpreti della fiction «Carabinieri 7» e tra i «pattinatori» vip di «Notti sul ghiaccio»
,



Barbara Matera ha all'attivo però anche una laurea in Scienze dell'Educazione e della Formazione all’Università «La Sapienza» di Roma.



«Per me è una grandissima occasione di crescita politica e personale – ha dichiarato Barbara Matera al sito locale «Luceraweb» – per la quale mi sento molto motivata e sicuramente più pronta rispetto all’anno scorso quando invece non mi ritenevo preparata. Tutti i passi che ho fatto finora sono sempre stati supportati dalle certezze e dalla preparazione.
Oggi credo di essere all’altezza di quanto mi è stato chiesto, anche perché ho sempre e comunque coltivato la passione per la politica e per il mio partito, oggi ancora di più in grado di dare spazio ai giovani e al contributo che essi possono dare».

[SM=x44467]

A. S.
31 marzo 2009
Fonte: Corriere della Sera




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31/03/2009 18:32

Lo 007: «Virginia la mia carnefice.


«il mio appartamento fu comprato da un senatore di FI»
Lo 007: «Virginia la mia carnefice.
Le stranezze dei fiori e della casa»

L'ex marito dell'annunciatrice, Federico Armati: «Sono stato trasferito dal Sisde e inguaiato: mi stiro le camicie»



ROMA — Pronto, Federico Armati? È lei lo 007 che...

«No, guardi che questo non è uno scherzo eh?, qui non c'entra il gossip, questa è una tragedia. Una faccenda molto seria, molto profonda, stiamo parlando di me, della mia ex moglie e di...».

Silvio Berlusconi.

«Ecco, appunto».

Lei l'ha denunciato.

«Questa storia comincia il 29 settembre 2003. È la sera in cui Berlusconi, che anche allora era presidente del Consiglio, va a parlare di pensioni in televisione a reti unificate. Ad introdurre l'evento, come annunciatrice, viene chiamata mia moglie, anzi la mia ex moglie, perché a quel tempo eravamo già separati...».




La bellissima Virginia Sanjust di Teulada. Be', che c'è di male, scusi?
«Il mattino dopo, il Cavaliere le inviò dei fiori... Però il mazzo arrivò a casa mia
, in piazza Campo de' Fiori numero 8, la stessa casa — guarda un po' — che fu comprata poi senza mai metterci piede dal senatore di Forza Italia, Salvatore Sciascia. E in cui nel maggio 2006 andò a vivere proprio Virginia. Ho qui tutti i documenti, nessuno mi può smentire. Oh, intesi, questo mica è un reato eh? Però, insomma...».

Lei, forse, l'ha denunciato per gelosia?
«Gelosia? Guardi, non m'interessa, non mi compete. Virginia è grande, vaccinata, dunque frequenta chi vuole. Anzi, all'epoca io ero contentissimo, strafelice che frequentasse... Il problema è l'utilizzo che è stato fatto di questa conoscenza. In un certo senso, la mia ex moglie è stata la mia carnefice».

Nel senso che...
«Noi ci siamo sposati il 15 aprile '98, poi è nato nostro figlio e nell'ottobre '99 ci siamo separati. Il matrimonio è durato pochissimo. Nel 2004 è arrivato il divorzio e a quel punto è impazzita la situazione...».

Vuole dire che le liti si sono fatte più aspre e sua moglie a quel punto avrebbe chiesto aiuto a Berlusconi?
«Guardi, è molto semplice. Io ho denunciato Berlusconi per abuso d'ufficio e maltrattamenti, l'articolo 562 del codice parla chiaro, contempla il caso della vittima che è sottoposta all'altrui autorità... Il premier è il capo dei servizi, io perciò ero un suo dipendente e sono stato trasferito...».

Dal Sisde al Cesis..
. Ma lei è solo un impiegato oppure un vero e proprio agente segreto?
«Io ora sono solo inguaiato, mi stiro le camicie da solo e non ho più una lira...».
(«In verità - obietta a questo proposito l'avvocato Niccolò Ghedini, l'avvocato del Cavaliere - fu la signora Sanjust a chiedere al presidente Berlusconi d'interessarsi per il marito, lui era un semplice impiegato del Sisde non un agente segreto. Ma Berlusconi non se ne occupò. Malgrado questo, però, lui passò di livello. Poi nel 2006 nell'ambito della riorganizzazione del Sisde Armati tornò all'amministrazione della giustizia e infine passò al Cesis sempre come impiegato. Posso capire la sua stizza: da uno stipendio di 4500 euro è passato a guadagnarne 1500»).

Anche alla sua ex moglie, però, le cose non vanno meglio. Nel frattempo ha proprio chiuso con la televisione, lei che era diventata il «volto di RaiUno»...
« Virginia era arrivata lì con le sue gambe, nessuno l'aveva raccomandata... Aveva fatto un provino nell'agosto 2003 e l'aveva superato perché è piena di qualità: è bella, intelligente, conosce 5 lingue. Aveva avuto un successo strepitoso, era l'annunciatrice Rai col più alto indice di gradimento. Insomma, aveva avuto tutto dalla vita, aveva in mano il mondo...».

E invece com'è finita?
«Che è stata invitata, consigliata, anzi indotta a lasciare la televisione... Si è dimessa nell'ottobre 2004 quando il suo nome figurava già nei palinsesti dell'anno successivo. Ha lasciato Oltremoda e al suo posto è arrivata Katia Noventa». L'ex di Paolo Berlusconi.


Fa. C.
03 luglio 2008
Fonte: Corriere della Sera



L'ex annunxiatrice con la collega Barbara Matera (Ansa)


______________________________________________________________________


Il caso al Tribunale dei ministri
L'annunciatrice: pronta a combattere
Berlusconi denunciato per mobbing
L'ex marito sostiene di essere stato trasferito dal Sisde al Cesis per abuso d'ufficio.

Procura chiede l'archiviazione



ROMA — «L'apparenza inganna
— dice ora Virginia Sanjust di Teulada —. Quel che sembrava il top, in realtà è stato il bottom assoluto... giusto la soddisfazione di cominciare a capire perché indicare l'orizzonte...». Parla così, la nipote di Antonella Lualdi e Franco Interlenghi, del suo passato recente di annunciatrice televisiva: nel 2003, lei bellissima, era diventata «il volto di Raiuno». Dopo solo un anno, però, ha abbandonato tutto: «Non insistete, non avrete dettagli da me sul teatrino squallido dell'apparente. La verità quasi sempre, ma in questo caso in modo particolare, è impossibile da spiegare a parole...». Non sopportava più la volgarità, «la mancanza di discrezione» del suo mondo. Ma adesso Virginia, 31 anni, figlia di Antonellina Interlenghi e del barone Giovanni Sanjust di Teulada (pittore a Capalbio), pronipote di quel Piero Sanjust di Teulada che fu uno degli ultimi grandi dandy italiani (fu lui a lanciare la moda dell'orologio sul polsino e a suggerirla al suo amico Gianni Agnelli), si ritrova in mezzo a un polverone non da poco.


Il suo ex marito, Federico Armati, ha denunciato addirittura davanti al Tribunale dei ministri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi:

lo accusa di abuso d'ufficio e maltrattamenti, per una vicenda che risale al marzo 2006 e che vedrebbe coinvolta anche Virginia. La Procura di Roma, però, ha già chiesto l'archiviazione.
«Virginia è stata la mia carnefice» ha raccontato Armati. Secondo lui, l'ex moglie (da cui aveva divorziato nel maggio 2004 e con cui era in lite per l'affidamento del figlioletto) utilizzò «la conoscenza» di Silvio Berlusconi per danneggiarlo sul posto di lavoro. «Io ero al Sisde e mi vidi improvvisamente trasferire al Cesis. Per questo ho denunciato Berlusconi per maltrattamenti: il premier è il capo dei servizi e io, perciò, ero un suo dipendente. Il codice parla chiaro: subisce maltrattamento anche una persona sottoposta all'altrui autorità...».

E Virginia Sanjust? «Il presidente le mandò dei fiori perché lei è la nipotina di Antonella Lualdi, un'amica di famiglia. Tutto qui» taglia corto l'avvocato del Cavaliere ricostruendo l'episodio del settembre 2003, quando Berlusconi andò a parlare di pensioni in tv a reti unificate e a introdurre l'evento fu chiamata proprio lei, che il giorno dopo si vide recapitare a casa delle rose dal Cavaliere. «Il presidente è molto dispiaciuto — conclude Ghedini — soprattutto per questa ragazza che è stata ingiustamente messa in mezzo in questa vicenda». Virginia Sanjust (nessuna lontana discendenza dai Saint-Just della Rivoluzione Francese, la sua è una nobile famiglia spagnola approdata nei secoli in Sardegna) sull'argomento è lapidaria: «Sono vaccinata e ho fiducia nella vita... non solo... Non ho paura di combattere a costo della vita. Che senso ha farmi certe domande? Se dico di sì o di no potrei mentire in entrambi i casi per motivi diversi... Perciò avanti e che il popolo si svegli...».

Fabrizio Caccia
03 luglio 2008
Fonte: Corriere della Sera

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09/04/2009 19:59

La Carfagna e la duciona Alessandra si accapigliaNO sui bambini terremotati
- CASINI FA IL PIACIONE COL NEMICO: BACI & CALDI ABBRACCI ALLA DEPUTATA BERLUSCONA
- LA MADIA ’CONTESA’ TRA D’ALEMA E LETTA
- LA ROSSI NON SI STANCA DI BACIARE STANCA





Reportage in Parlamento di Umberto Pizzi da Zagarolo







La terra trema in Abruzzo,
qualche scossa arriva anche nell'aula di Montecitorio, tra i banchi della maggioranza.
A colpi di latte in polvere, pannolini e doppi sensi.

C'è il deputato del Pdl Giuseppe Romele che sbotta con Gianfranco Fini perché non riesce a votare con il sistema delle impronte digitali.

"Basta", grida al microfono, "non ne posso più, rivoglio il vecchio strumento!".
E il presidente della Camera, gelido: "Prego gli uffici di verificare lo strumento dell'onorevole Romele..."


Alessandra Mussolini e Mara Carfagna - Copyright Pizzi

Ma il pezzo forte della seduta è lo scontro tra le due prime donne del Pdl campano:
la ministra Mara Carfagna e la duciona Alessandra Mussolini.

Le due si detestano da tempo
, ieri si sono accapigliate sui bambini terremotati.
Alessandra rade al suolo con un ordine del giorno il numero verde anti-violenza che la Carfagna vorrebbe istituire nel suo ministero al costo di un milione di euro: "un milione di euro per l'attivazione dell'ennesimo numero verde inutile!", sbotta la Mussolini:
"Riducete lo stanziamento da un milione a 100 mila euro e destinate i restanti 900 mila euro, ad esempio, per il latte artificiale e i pannolini, per i quali non abbiamo trovato i fondi, o per i bambini e le donne terremotati".



Apriti cielo!
Replica Mara presente in aula:
"Abbiamo già spedito una tonnellata di latte in polvere ai bambini terremotati e centomila euro raccolti dal mio ministero.
Non lo pubblicizziamo, perché riteniamo opportuno e preferibile agire con i fatti, per questo abbiamo evitato di pubblicizzarlo".

"Ah, ecco, meno male.
Il lungo servizio di 'Porta a Porta' della sera prima, dove la Carfagna si atteggiava a fatina dei bimbi abruzzesi in mezzo alla tendopoli,
è stato rubato dalle telecamere della valente cronista di Vespa, evidentemente!"
[SM=x44457]

[SM=x44456]



Ma, nella baraonda parlamentare l'occhio di Pizzi non poteva non pizzicare il nostro amatissimo Pierfurby. Eccolo il Casini più casinaro dell'urbe che fa il piacione con il nemico in gonnella: l'affettuoso bacio & abbraccio, con manona acchiappona sul fianco posteriore, è dedicato a una vispa e incantevole deputata di Berlusconi. Sì, proprio il suo nemico più intimo scompare quando c'è di mezzo una bella fanciulla che di nome fa Anna Maria Bernini Bovicelli, concittadina del compagno di Azzurra (è nata a Bologna il 17 agosto 1965), laurea in giurisprudenza, avvocato civilista, professore associato di discipline giuridiche (diritto pubblico comparato).
Ma non finisce qui. Perché la libido dilaga tra i banchi senza alcuna distinzione di partito. Ecco la Marianna Madia, sempre più semisvenuta tra i capelli boccoluti, che viene 'contesa' tra il suo ex (capo) Enrico Letta e il nuovo Massimo D'Alema. Girato lo sguardo, beccatevi la topolona Savina fa la boccuccia a culo di gallina non si sa a chi mentre la popputissima Maria Rosaria Rossi non si stanca di baciare di Lucio Stanca con le sue guance da braccobaldo-show.
Per quando riguarda la mitologica star ex tintobrassina Fiorella Ceccacci (a volte) Rubino qualcuno le dica che deve restituire subito quell'abituccio scippato al guardaroba circense di Moira Orfei.


www.dagospia.com/rubrica-5/cafonal/articolo-5157.htm
[09-04-2009]

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09/04/2009 20:08


maria rosaria rossi - Copyright Pizzi



maria rosaria rossi con lucio stanca - Copyright Pizzi





testoni piero e maria rosaria rossi - Copyright Pizzi

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23/04/2009 23:58


- MUSSOLINI: “VOGLIAMO LA PAR CONDICIO, DATECI i letteronzi"
- Storace: “meglio loro di Mastella E POMICINO”
- IL CAVALIERE DEL CIALIS MIRA A TRASPORTARE IN EUROPA IL SUO HAREM DI PREFERITE: SOZIO, RAVOT...


1 - MUSSOLINI: "VOGLIAMO LA PAR CONDICIO, DATECI i letteronzi"
Francesco Bei per "la Repubblica"



Silvio Berlusconi


«Ma quali trenta ragazze?
Al massimo ne candideremo due o tre in posti sicuri, si è fatto tanto rumore per nulla».
Uno dei tre coordinatori del Pdl, intercettato ieri all´uscita della Camera, prova a minimizzare il caso della trentina di veline, attrici, "letteronze" e affini che, indicate dal Cavaliere, stanno seguendo un corso accelerato di formazione politica a via dell´Umiltà in vista dell´approdo al Parlamento europeo.

Ma nei corridoi di Montecitorio ieri non si parlava d´altro

e la vicenda è già oggetto di una varietà infinita di lazzi e battute da parte dei colleghi del Pdl.
Anche una abituata a dire la sua fuori dai denti, come Alessandra Mussolini, non rinuncia a un pizzico di ironia su questa selezione:
«In nome della par condicio potrei dire che anche noi donne vogliamo i nostri "letteronzi".
Mi appello alla sensibilità verso le donne del presidente Berlusconi:
candidi anche Raul Bova, Costantino e Riccardo Scamarcio».

La Mussolini è inarrestabile:
«Il 52% degli elettori è donna e ci dovremmo accontentare di avere in lista solo Pomicino e Zappalà? Dateci i letteronzi».
«Tutto sommato - affonda Francesco Storace in aperta polemica con il Pdl - fa bene Berlusconi a candidare un po´ di belle ragazze. Vuol dire che ha preferito facce nuove a Mastella e Pomicino».

«Ironie offensive» a cui replicano piccate la coordinatrice delle pari opportunità del Pdl, Barbara Saltamartini, e la sua vice Beatrice Lorenzin, che rivendicano il diritto delle ragazze a non essere giudicate «per la loro "bella presenza" ma per i titoli di studio che hanno saputo conseguire, per la loro conoscenza delle lingue e per il lavoro che sapranno svolgere in seguito». Ma sulle liste delle Europee scoppia un altro caso al femminile.

Il fatto è che si è sparsa la voce che Berlusconi voglia chiedere ad alcune giovani deputate la disponibilità a candidarsi e questa eventualità ha gettato nel panico le interessate.
«Ci chiedono di buttarci nella mischia senza garanzie, saremo triturate», si sono sfogate ieri le ragazze con alcune colleghe del Pd.
La paura è quella di doversi confrontare con le preferenze in una contesa che vede all´opera, per dirla con il deputato Mario Pepe,
«vecchi caimani portatori di voti».


2 - ECCO I NOMI DELLE 'PREFERITE' DI SILVIO: CRISTINA RAVOT, ALBERTINA CARRARO, ANGELA SOZIO, Elisa Alloro, Emanuela Romano, Rachele Restivo, Barbara Matera, Camilla Ferranti, Eleonora Gaggioli, ....
Mario Prignano per "Libero"


Silvio Berlusconi über alles. Sopra tutti i leader del mondo.
Il più amato e il più osannato. Più del brasiliano Ignazio Lula, più di Barack Obama, e tutti gli altri recordman del pianeta. Lo ha raccontato lui stesso, ieri pomeriggio, in una riunione con venti aspiranti candidate alle elezioni europee del 6 e 7 giugno prossimi.

«Ho il gradimento più alto di tutti: sono al 73,5 per cento»,
ha esordito tutto felice, «dopo di me ci sono Lula, che ha il 69,4 per cento, Obama, con il 59,5, Tusk (il premier polacco, ndr), con il 59 per cento e il turco Erdogan, con il 51».
Ma nessuno pensi che risultati come questi sono alla portata di tutti.
Per meritare il Parlamento di Strasburgo, ad esempio, «dovrete studiare, prepararvi sul funzionamento delle istituzioni europee e internazionali»,
ha spiegato il premier alla attentissima platea femminile mentre distribuiva materiale informativo, parte del quale scritto da lui stesso, su come funziona l'Unione europea, sulla Nato e sulle Nazioni Unite.

Del resto, non tutte di quelle che gli erano sedute di fronte finiranno per occupare uno scranno a Strasburgo.
Né tutte saranno candidate. Lo deciderà il colloquio che ognuna di loro farà nei prossimi giorni, alla presenza di uno psicologo.

Ad ascoltare Berlusconi che le arringava c'erano diverse candidate non risultate elette alla scorsa tornata delle Politiche.
E molte matricole.
Per due ore si erano sorbite la lezione di Mario Mauro, eurodeputato uscente e candidato alla presidenza del Parlamento di Strasburgo, su come funziona il governo dell'Europa. Denis Verdini ha fatto una fugace comparsa insieme a Ignazio La Russa.

Ad un certo punto ha fatto capolino anche Maurizio Lupi.
Ma il catalizzatore dell'attenzione generale non poteva che essere il Cavaliere.
Ad accogliere il suo verbo c'erano:
Elisa Alloro, showgirl di Reggio Emilia,
tra le più presenti al congresso del PdL dove è rimasta seduta in prima fila per tutti e tre i giorni;
la napoletanissima Emanuela Romano,
storica supporter del premier e presidente dell'associazione "Silvio ci manchi".

C'era poi Angela Sozio,
assurta agli onori della cronaca non tanto per la sua partecipazione al Grande Fratello, quanto per le foto galeotte che l'hanno ritratta sulle ginocchia di Berlusconi nel parco della sua villa in Sardegna (circondata da molte altre persone non riprese nello scatto);
Rachele Restivo, giornalista,
protagonista di un programma andato in onda su Italia 1 a dicembre dal titolo "Passion: erotismo per donne".


Altre candidate con esperienza televisiva:
Eleonora Gaggioli,
che ha recitato in "Don Matteo" e "Elisa di Rivombrosa",
Camilla Ferranti, sorella del consigliere comunale di Terni
(ovviamente in quota PdL) Francesco, reduce da "Incantesimo",
e Barbara Matera, ex annunciatrice Rai che ha lavorato nella serie Tv Carabinieri su Canale 5..

Tra le ex candidate (trombate) alle Politiche:
Ginevra Crescenzi, che lo scorso anno corse senza successo nel Lazio,
Antonia Ruggiero,
avellinese con una militanza nella Nuova Dc,
e Lara Comi,
ex coordinatrice regionale dei giovani di Forza Italia, inutilmente candidata nel collegio Lombardia 1 alla Camera dei deputati.

Direttamente dal mondo della musica arrivano invece:
Adriana Verdirosi,
tra le altre cose autrice di un 45 giri distribuito in Giappone dal titolo "Sunny day",

e l'affascinante pianista sassarese Cristina Ravot:

Cristina Ravot

Completano il quadro la giovane Giovanna Del Giudice, anche lei segnalata sempre-presente al congresso del PdL,
Chiara Sgarbossa, Silvia Travaini, Assunta Petrone e Letizia Cioffi.

Chiudono la lista Albertina Carraro

e una misteriosa signorina di cui si conosce il nome,
Giada, e la provenienza: Lituania.
Secondo qualcuno il nome completo potrebbe essere Gabriele (che in lituano è femminile) Martirosianaite. E c'è anche chi sostiene che tra le possibili candidate ci siano
le gemelle del Grande Fratello Eleonora e Imma De Vivo. [SM=x44459]




[23-04-2009]

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23/04/2009 23:58

"quegli spettacolini a Palazzo Grazioli ridottO a ritrovO di escort"
- Concita De Gregorio rivela le confidenze di una berluschina DELUSA
- Le favorite del Cav.? "Marchiate" con una farfallina
- Ma la notizia finisce a pag. 31




Concita De Gregorio per "L'Unità"


Tempo fa ho conosciuto una giovane procuratrice legale che lavora in un celebre studio di avvocati della capitale.
Precaria, molto volitiva, piuttosto bella.

Lamentandosi degli incerti del mestiere ed elencandoli ne ha enumerato ad un certo punto uno non censito finora tra i disagi classici dei lavoratori flessibili.
«E poi anche alle feste del Presidente ormai ti trovi in compagnia di chiunque. Le prime volte c'erano deputate, attrici, manager.
Insomma persone con una professione.
Adesso sono soprattutto escort e la mosca bianca sei tu che lavori».

Ho osservato, per prendere tempo, che anche le escort (accompagnatrici da catalogo, ultimamente autrici di libri editi da prestigiose case editrici su «come renderlo schiavo in perpetuo», testimoni di eccezione a certi processi di risonanza transoceanica, ospiti nei talk show a giorni alterni per illustrare le caratteristiche del loro tipo di part time)
sono professioniste, lavorano eccome.

Lei scuoteva la testa mirando l'oliva con lo stuzzicadenti, sembrava avvilita davvero allora mostrando comprensione ho domandato:
ma poi quali feste, scusi?
«La festa di compleanno, per esempio».
L'ultima volta alla festa di compleanno del Presidente c'erano quasi solo escort e lei si era sentita sola.

È ovvio che a questa storia non ho creduto e non ci credo, si sa che certa gente le spara per darsi un tono,
tuttavia per non deluderla le ho chiesto: e cosa avete fatto, alla festa? Brindato, ballato?
«Un po' di tutto, le solite cose per divertirsi, le cose che piacciono a lui, spettacolini». Così, col diminutivo.

«Poi ci ha regalato la solita farfalla, le disegna lui.
Eccola è questa qui. Ogni tanto incontro una che non conosco con la farfalla al collo e penso ma guarda, anche lei.

Una volta, con una, ce lo siamo anche dette: anche tu?». La farfalla l'ho vista, la portava al collo: ha un bordo d'oro e le ali trasparenti tempestate di piccoli strass. Forse brillanti, può essere. La procuratrice mi ha detto che ne sono state fatte fare centinaia.

Che storia inattendibile, no?
Certamente falsa però per assonanza mi è tornato in mente quel primario che regalava una Cinquecento a ogni infermiera con cui aveva una relazione, il parcheggio dell'ospedale pieno di macchine uguali e di ostili sguardi obliqui.
Così, siccome mi dispiaceva che pensasse che non le credevo, gliel'ho raccontata.
«A me una macchina mi avrebbe fatto più comodo», mi ha risposto seria e con un sospiro ha infilzato l'oliva.

23-04-2009

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01/05/2009 17:02

stampa estera sul caso Berlusconi VS Veronica
sul caso Veline candidate al Parlamento UE e Noemi...:



















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05/05/2009 00:00

"IL RIFORMISTA" LEGGE DAGOSPIA E SCOPRE
SABINA BEGAN, L'APE REGINA DI SILVIO
- ATTRICE TEDESCA, è DI CASA A PALAZZO GRAZIOLI
– LA ROTTURA CON LA TOPOLONA SAVINO
- QUEL TATUAGGIO: 'L'incontro che ha cambiato la mia vita: S.B.'
– LA COVER SU 'PANORAMA'

Andrea Mordecani per "Il Riformista"



lario began berlusconi

È da poco passata la mezzanotte del 12 settembre 2008.

A Villa Miani, a Roma, va apparentemente spegnendosi la sfarzosa festa di matrimonio tra Elvira Savino, da poco eletta nelle file del Popolo della Libertà, e Ivano Campili, imprenditore napoletano del ramo Poste.

Dopo la torta nuziale, raccontano i presenti, Silvio Berlusconi ha cantato con Mariano Apicella i suoi cavalli di battaglia, come A Pigalle, e lanciato la new entry 'Stay with me'. Il momento più alto è quando il pubblico, adorante, canta sulle note di 'O sarracino, pizzicate da Apicella, «O presidente, o presidente, bellu guaglione... tutt'e femmene fa innamurà».


sabina began

A quest'ora, quando un giorno non è finito e un altro non è iniziato, direbbe Marzullo, Berlusconi sta raccontando le barzellette davanti a una folla raccolta e divertita, arricchendo il menù satirico con aneddoti su Veronica che parla solo dei figli.
Fuori l'aria è elettrica, il cielo non ha ancora scaricato del tutto la pioggia che ha costretto gli invitati, qualche ora prima, a rifugiarsi all'interno della villa dove si sposò anche Francesco Totti con Ilary Blasi, soubrette delle Iene.

Per le scale, verso un'auto scura che l'attende,
una mora con un vestito d'argento, a strisce verticali separate dai seni sodi sul petto seminudo, esce urlando alla notte parole di rimprovero o minaccia.
Dette a voce troppo alta per non sperare, o temere, che qualcuno le raccolga e le riferisca.

«Tanto gliel'ho presentato io, lei non è nessuno, la distruggo quando voglio».

Sono frasi da dirsi a un matrimonio? Gliel'ho presentato io... lei non è nessuno... la distruggo quando voglio... Di chi starà parlando? E chi è questa mora che abbandona la festa con la fretta di Cenerentola e l'aria arrabbiata da matrigna?


Scorrendo le foto su Dagospia, qualche giorno dopo, incrociate con la cronaca del Tempo, a firma di Gabriella Sassone, si scopre che
la mora in questione risponde al nome di Sabina Began, attrice attiva sulla scena mondana romana, amica della sposa, la Savino, con la quale avrebbe anche condiviso un appartamento romano.

Possibile che la mora parli di lei? Della Savino?
[SM=x44467]
Difficile, anche perché ormai la Savino è un personaggio pubblico, una onorevole.
Nota alle cronache di Dagospia e delle pagine di gossip come la "Topolona", soprannominata anche "Miss Tacco 12" perché con un vertiginoso tacco ha esordito in Parlamento, in realtà è stata un'attiva pr di 'Formiche', il mensile diretto da Paolo Messa, testimone di nozze della Savino assieme a Berlusconi. E se Marianna Madia è economista perché è laureata in economia, anche Elvira ha la sua bella laurea (110 e lode) e, certo, perché no, un aspetto che valorizza il curriculum.

Come la scelse Berlusconi?
Secondo Paolo Zeppitelli, del Tempo, l'idea di Berlusconi «era presentare Barbara Matera, presentatrice Rai e con alle spalle piccole parti in alcune produzioni televisive, ma il partito in Puglia ha fatto capire che non avrebbe gradito una imposizione di questo tipo, completamente slegata dal territorio.
Così, a pochi giorni dalla chiusura delle liste, Berlusconi si è ricordato di quella giovane ragazza che aveva già notato, forse a un seminario, forse a una festa».

Per la pista festaiola, l'indiziata numero uno è proprio Sabina, amica di Elvira (hanno condiviso per un po' di tempo un appartamento a Roma, ndDago) e del Cavaliere, donna assai avvenente e con una innata attività da Cupido.
Politico o sentimentale che sia. Una delle sue ultime frecce ha colpito i cuori dell'ex Spice Girl Geri Halliwell e dell'armatore italiano Fabrizio Politi, proprietario della Fashion Yacht e della Politi Navi, grande amico di Simona Ventura e Valeria Marini.

Geri e Fabri fanno coppia fissa, racconta Novella2000 da metà dicembre 2008: si sono conosciuti a Firenze, all'opening del Cavalli Club, presentati da Sabina Began, «nota a Roma come «l'ape regina e tanto cara a Silvio Berlusconi». Sempre Novella2000 l'aveva pizzicata con Manuele Malenotti, fidanzato di Lola Ponce.

Di lei si sa poco. Le scarne note biografiche si possono prendere dal press book di Aitanic, film di Nino D'Angelo che parodiava il Titanic.
«Nasce in Germania nel 1974.
Ha frequentato l'Actor's Studio di New York e la scuola romana di Francesca De Sapio.
Inizia la carriera come modella nel 1993.
Nel 1997 affianca Alberto Castagna nella conduzione dell'ultima edizione del programma televisivo Stranamore.
Dopo piccole partecipazioni in alcune serie televisive, tra cui I Ragazzi del Muretto, debutta sul grande schermo, nel gennaio 1999, con La vita è un gioco di Fabio Campus, al fianco di Bebo Storti».


Il film è prodotto da Giovanni Di Clemente, una delle sue storie più importanti, assieme a quella con il cantante Scialpi.
Ma l'uomo della sua vita è un altro.
Le sue iniziali sono S. e B. Chi la conosce bene, come Gabriella Sassone, la descrive come la regina delle api di Berlusconi.


A nel 2008 spunta fuori un tatuaggio rilevatore:
«La bella attrice Sabina Began, nota a Roma come l'ape regina - scrive - sfoggia un nuovo tatuaggio sulla caviglia. Una farfalla, circondata dalla frase "L'incontro che ha cambiato la mia vita: S.B.".
Che sono le sue iniziali. Ma non solo. Sabina potrebbe essere nel cast del film-tv Mediaset Il falco e la colomba, prodotto da Guido De Angelis».

La farfalla è la farfalla della Rai? Raifiction? Comunque, fino ad oggi, la Began ha combinato poco.
Non ha sfondato. Anche gli incontri che cambiano la vita ci mettono del tempo a cambiarla e, forse, non promettono quel che mantengono.

La Sassone racconta di lei come della regina di Palazzo Grazioli:
«Si fa un gran parlare del party blindatissimo che Silvio Berlusconi ha dato a Palazzo Grazioli il giorno della Liberazione, per festeggiare la stravittoria elettorale. Tra i suoi fedelissimi, oltre a Schifani e l'immancabile stornellatore Mariano Apicella, un mazzo di fanciulle, curvacee e disponibili al gran diletto, in adorazione del Santo Cavaliere. Ma Silvio ha avuto occhi solo per una, che ha tenuto seduta sulle sue ginocchia mentre le intonava Malafemmena.


Spiritoso come sempre, ha pure gigioneggiato:
"Se ora ci fosse qui un fotografo, questo scatto varrebbe 100mila euro".
Chi è la fanciulla in questione, attrice di belle speranze, di origine straniera ma ben trapiantata in Italia, subito ribattezzata dalle presenti (invidiose) "l'ape regina"? Noi la conosciamo bene e da tempo.

E di lei, siamo sicuri, sentiremo presto parlare. Anche se le invidiose di cui sopra non facevano altro che dire:
"Guardatela, si è rifatta dalla testa ai piedi in Brasile, non sempre neanche più lei!".
Intanto, "l'ape regina" ha già girato Crociera Vianello ed è in ballo per il nuovo film di Roberto Faenza, tutto marchiato Mediaset e Medusa, of course».



Nel film di Faenza, 'Il caso dell'infedele Klara' (2009), farà solo una piccola parte, verso il finale veneziano. Un cameo che pure basta a rimpolpare una filmografia un po' scarna, con La vita è un gioco (2000), diretto da Fabio Campus con i comici Graziano Salvadori e Bebo Storti e Malefemmene (2001), film di Fabio Conversi. In tv fa Un papà quasi perfetto (2003) di Maurizio Dell'Orso e Il mistero del lago (2008) di Marco Serafini.


Gisella Marengo e Sabina Began - Copyright Pizzi

In attesa di un rilancio, è Aitanic (2000) l'unico film in cui ha lasciato il segno: è la storia di un traghetto rubato da Aitano, un poveraccio che s'improvvisa armatore vacanziero. Sull'Aitanic si trova imbarcata un'umanità assai varia, tra cui spicca Leonardo Di Capri, interpretato da Nino D'Angelo, fioraio abusivo del cimitero di Napoli e Giulia Roberti, interpretata da Sabina Began. Una prostituta alla Pretty Woman, azzarda la nota di regia, che va a Capri con un suo cliente per vendere panettoni scaduti a un imprenditore dell'isola.

Un po' di gloria cartacea arriva nella primavera del 2008 con la copertina di Panorama, gestione belpietrista, dove indossa i panni della ragazza in bikini con notebook sul ginocchio e cellulare all'orecchio: «Sempre connessi». Sembra comunque un po' poco per un'ape regina, cioè la preferita dell'harem di un uomo potente.


Comunque, il soprannome qualcuno potrebbe prenderlo alla lettera se leggesse l'intervista che la Began ha rilasciato a Chi un mese fa e ripresa sui blog corredata con foto conturbanti: «Il mio ex compagno, il produttore Giovanni Di Clemente, si lasciava avvicinare troppo dalle attrici e io - racconta la Began - lo menavo, anche davanti a tutti. Gli controllavo il telefono, interrogavo il suo autista, mi presentavo senza preavviso ai suoi incontri di lavoro».


Poi l'outing saffopossibilista.
«Con Madonna mi butterei sotto le lenzuola». Infine la dichiarazione politica: «Mi piace troppo fare sesso con gli uomini... Il mio ex mi diceva: "Vai un po' a sfogarti in palestra!"». Era dunque pronta per interpretare Valerie ne Il diario di una ninfomane. Se all'Actor's usano ancora il metodo Stanislavskij. [SM=x44455]




[04-05-2009]
www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-5725.htm


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L’instant book
Elisa, la «velina» pro Cavaliere
Così nacque il nomignolo «papi»
«Lo conobbi in volo, aveva un dossier su di me.
È una miniera di saggezza»

Elisa Alloro
(dal suo sito web)

REGGIO EMILIA - Nome in codi­ce: papi.
Non se la prenda Noemi: non è stata l’unica e non sarà l’ulti­ma.
La prima fu Renata, velina mila­nista, sangue brasiliano nelle vene e tanta adrenalina da spendere.
Fu lei, nell'orgasmo calcistico di una Cham­pions League ancora da vincere e con la promessa ai suoi fans televisi­vi di uno spogliarello stile Ferilli in caso di successo rossonero, ad appic­cicare al premier Silvio Berlusconi quella parolina, «papi»
, che ora sta fa­cendo il giro del mondo. «Renata è un tipo un po’ sui generis, ha una componente maschile molto accen­tuata. Ha chiamato il premier con questo appellativo con incolpevole naturalezza per rimarcarne la familia­rità con il Milan, senza nemmeno averlo mai conosciuto prima». Trovata geniale, mediaticamente fulminante: da allora, quel vezzeggia­tivo si è diffuso con la velocità di una pandemia nella variopinta galas­sia umana che circonda il Cavaliere. «E ora molte ragazze si rivolgono a lui in quel modo. È una consuetudi­ne, forse il frutto di un tacito accor­do, una specie di nome in codice de­ciso, magari, per l’atavico timore di essere intercettate».


Elisa Alloro (dal suo sito web)

Papi, nome in codice. A svelare il mistero, per la tranquillità dei posteri, è la reggiana Elisa Alloro, 32 anni, valletta, showgirl. E da oggi pure scrittrice.
Catturando il vento del momento, ha scritto un instant book dal titolo
«Noi, le ragazze di Silvio» (100 pagine, Aliberti editore, euro 9,90).
Si tranquillizzino Ghedini e il suo stuolo di legali: non c’è fango nelle pagine di Elisa. Che, anzi, sotto forma di lettera de­stinata a Veronica Lario, rintuzza le accuse di «ciarpame» e difende lo sta­tus di velina con annesse ambizioni elettorali (comprese le sue, visto che figurava tra le euro-papabili al cor­so di formazione politica in via del­l’Umiltà, per poi ripiegare, dopo il ci­clone Veronica, su una nomination comunale a Reggio con il Pdl).
Ma so­prattutto regala parole uniche sul Ca­valiere.
Testuale: «Il premier è una miniera di saggezza... Ogni minuto trascorso con lui l’ho sempre conside­rato alla stregua di un dono divino».

E siccome i miracoli esistono, un bel giorno del 2004 Elisa, che allora lavorava per Mediaset, co­nobbe il suo mito.
Dove­va intervistarlo sul Ponte di Messina. E invece, in un batter d'occhio, si ri­trovò catapultata in Sar­degna, «ad un pranzo di lavoro — scrive — con professionisti dello staff presidenziale:
io, unica donna». Il tutto, dopo un volo da Ciampino «sul­l’aereo della Presidenza del Consiglio», durante il quale scoprì che il premier, di lei, sa­peva tutto («Esibì un corposo fascico­lo » ricorda Elisa). E le fece pure un’offerta di lavoro (che lei rifiutò): «Mi spiegò che stava mettendo insie­me una task force di 50 giovani gior­nalisti che facessero da ufficio stam­pa ponte tra Roma e Bruxelles: al suo curriculum gioverebbe enormemente, mi disse...».
Terminata la colazione, di nuovo sull’aereo di Stato:
destinazione Milano, stadio San Siro, dove era di scena il Milan.

Poi ancora auto blu, il grido delle sirene («Milano sembrava tutta per noi...») per l’ennesimo trasferimento aereo su Ciampino.

Lasciata Mediaset, Elisa ha lavorato per una casa di produzione, ma non ha perso le tracce del premier:
«A volte è capitato che mi invitasse a raggiungerlo a villa Certosa, a cene con decine di ospiti ».
Di Noemi ha ricordi vaghi («Ci siamo presentate fugacemente durante una festa»).
Molto più impressa le è rimasta invece «l’ossessione del Cavaliere per l'ordine». Come quando suggerì a Michela Vittoria Brambilla di tenere i capelli raccolti, «che addolciscono i lineamenti ».
O a Mara Carfagna «il castigato caschetto, che allontana lo stereotipo da star di calendario».

E come dimenticare, scrive Elisa, le due gemelle montenegrine che inscenarono «uno sconclusionato e folle balletto davanti agli occhi di un costernato premier»?
E «le altre apparizioni non annunciate, femminili e non, ai cancelli delle sue dimore...»?
Chiusura del libro con ringraziamenti. Ad amici, genitori. E pure «a Silvio, autore inconsapevole di molte di queste pagine».

Francesco Alberti
02 giugno 2009
Corriere.it

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Il volo e gli ospiti per Villa Certosa in Sardegna





1 - Una ballerina di flamenco all’arrivo a Olbia il 24 maggio 2008 a bordo dall’aereo presidenziale

2 - La ballerina scende dal velivolo

3 - L’assistente di Mariano Apicella (evidenziato) all’uscita dall’aereo

4 - Il cantante napoletano Apicella (evidenziato), il suo assistente, e gli altri ospiti di Berlusconi si apprestano a seguire il corteo del presidente del Consiglio





http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2009/06/02/pop_sarzanini_foto_feste.shtml

QUI l'articolo sul Corriere della Sera . . .
[Modificato da Etrusco 02/06/2009 20:05]
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02/06/2009 12:04

Imma Dininni, attrice pugliese e vincitrice del reality “Un, due, tre... stalla”, ma soprattutto ospite a Villa Certosa nell’estate del 2007 e a capodanno dello scorso anno segue la strada della gieffina e confessa al Giornale la sua esperienza ecn certa stampa.

Imma Dininni, attrice pugliese con il sogno nel cassetto di lavorare con Gabriele Muccino,
ma soprattutto ospite a Villa Certosa nell’estate del 2007 e a Capodanno dello scorso anno...


IL RICORDO
Imma Di Ninni: «Mi regalò
un aquilone d’oro, Silvio ha classe»

L’attrice pugliese andò per la prima volta a Villa Certosa nell’estate 2007.
Era anche al party di Capodanno


Imma Di Ninni


ROMA — «Sul bigliettino c’era la dedica per me: 'Alla Dea del Vento, vola nei tuoi sogni, con affetto'».
Firmato?
« Silvio Berlusconi»
E dentro al pacco?
«Un aquilone tutto d’oro».

D’oro vero?
«Di legno ricoperto d’oro, credo. Con le mie iniziali rica­mate ». Imma Di Ninni, 30 an­ni, attrice, pugliese di Altamu­ra, debutto a Telenorba, nel 2007 vinse il reality agricolo Un, due, tre...stalla!, monte­premi 300 mila euro. Quel­­l’estate fu pure la sua prima volta a Villa Certosa.
«Ero con un gruppo al Pe­pero Club in Costa Smeralda. Siamo state invitate, io e una mia amica».
E chi altro c’era?
«Tante persone, anche le fi­glie del premier».
Ragazze in topless, gente senza costume?
«Quando mai».
Si è fermata per la notte?
«Ma no».
E che si faceva alla festa?
«Grandi tavolate, Berlusco­ni che raccontava le barzellet­te e ci portava in giro ad am­mirare il giardino botanico».
Si è preso qualche confi­denza?
«Lui ha classe, le donne le rispetta. Fa tanti regalini ma non chiede niente in cambio. È festoso, un gran bambino­ne a cui piace giocare».
Ha fatto shopping a sue spese o ricevuto altri regali, bracciali, farfalline?
«No. I gioielli non mi piac­ciono. Abbiamo parlato della Puglia, del pane e dell’olio buono. Gli ho raccontato di quando, da bambina, mi pia­ceva correre nel grano con un aquilone al polso. E lui se n’è ricordato, che bella persona».
Al party di Capodanno lei c’era?.
«Sì. No. Sì. Basta, no com­ment, ho già detto troppo».
Ha conosciuto Noemi?
«Non mi ricordo, forse per­ché era un’ospite come altri».
Serata particolare?
«Si è mangiato e bevuto».
Nient’altro per celebrare l’anno?
«Certi suoi colleghi mi han­no offerto 30 mila euro per­ché raccontassi porcherie, so­no spietati, lo vogliono inca­strare ».
Tanti soldi.
«Ma la mia anima non ha prezzo. Magari però alla fine la trovano una ragazza che ce l’ha con lui, una che magari non ha avuto quello che vole­va e per capriccio o perché ha bevuto, li prende e racconta schifezze sul presidente».

Fonte: Corriere della Sera - Giovanna Cavalli
01 giugno 2009





nome foto

Ecco il testo integrale dell'intervista pubblicata oggi sul Giornale e firmata da Francesco Cramer:

www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo451338.shtml


"50mila euro per infangare premier"
Imma Dininni si confessa

“Mi hanno offerto 50mila euro per raccontare le verità che fanno comodo a loro”. Imma Dininni, attrice pugliese e vincitrice del reality “Un, due, tre... stalla”, ma soprattutto ospite a Villa Certosa nell’estate del 2007 e a capodanno dello scorso anno segue la strada della gieffina e confessa al Giornale la sua esperienza ecn certa stampa. “Hanno inventato anche che avrei ricevuto in regalo un aquilone d'oro”.

Ecco il testo integrale dell'intervista pubblicata oggi sul Giornale e firmata da Francesco Cramer

Imma Dininni, attrice pugliese con il sogno nel cassetto di lavorare con Gabriele Muccino ma soprattutto ospite a Villa Certosa nell’estate del 2007 e a Capodanno dello scorso anno, sbuffa nel telefonino: "Ah no eh... L’ennesimo giornalista: adesso basta! Sono letteralmente sotto assedio! Cos’è, vuole offrirmi anche lei dei soldi?".

Giuro: neppure un euro. Ma perché? Qualcuno glieli ha offerti?
"Sì, e la trovo una cosa assurda. As-sur-da".

Quanto?
"Cinquantamila euro: trenta e poi altri venti".

E chi glieli ha offerti?
"Un suo collega ma non mi faccia dire il nome, la prego".

Quotidiano o settimanale?
"Settimanale. Un settimanale romano che, sulla carta, dovrebbe essere più serio e non trattare soltanto di gossip".

Mica bruscolini. Solo per un’intervista?
"Qui sta il punto: volevano che raccontassi la loro verità. Ma io, che sono una che non le manda a dire, sa cosa ho risposto?".

Prego.
"Che doveva vergognarsi, con tutte quelle domande pruriginose, tendenziose".

Tipo?
"Se alla festa di villa Certosa c’erano donne nude... Ma le pare? Ma mica solo questo".

Ah no?
"No. Un’insistenza davvero fastidiosa: “Ma è vero che il presidente fa tanti regalini?”, “Ma è vero che è rimasta a dormire in villa?”, “Ma è vero che il presidente vi chiede di spogliarvi?”, “Ma il presidente la chiama sul telefonino?”.

E lei che ha risposto?
"Primo: che la mia anima non ha un prezzo. Secondo: che vogliono per forza vedere il marcio dove non c’è. Vogliono a tutti i costi costruire verità che non ci sono, che non esistono".

Però, scrive il Corriere della Sera, Berlusconi le avrebbe regalato un aquilone d’oro.
"Guardi, sono furente. Macché aquilone d’oro: hanno travisato quello che ho detto".

Che fa, smentisce?
"Ma certo! Mi hanno chiesto se avevo fatto shopping a spese del premier, se avevo ricevuto regali, bracciali, ciondoli a forma di farfalle".

E?
"E ho detto di no, la verità. Poi ho raccontato la storia dell’aquilone. Episodio stravolto completamente".

Ma come, nessun aquilone d’oro in dono?
"Ma noooo. Ho solo raccontato di aver detto al premier che da bambina mi piaceva correre tra le spighe di grano con un aquilone in mano. Poi, rispondendo alla domanda sui ciondoli a farfalla, ho detto “A me allora cosa avrebbe dovuto regalare Berlusconi? Un aquilone d’oro?”.

Ma come? E il bigliettino? E la dedica?
"Ma noooo. Ho solo rievocato alla giornalista quando ho parlato al premier delle mie poesie e lui mi ha detto che sembravo una Dea del vento. Tutto qui. Nessuna smanceria, nessuna malizia, nessun tipo di avance. Soltanto che non c’è peggior sordo di chi non vuol ascoltare".




Nella pagina successiva la Dininni
parla del party di Capodanno



Ma come c’è finita a villa Certosa?
"La prima volta l’estate del 2007. Ero in Costa Smeralda con un’amica, invitata a una festa lì".

Chi era l’amica?
"Ma basta con ’sto gossip. Be’... Comunque ci siamo andate ma, le assicuro, saremo state lì sì e no un paio d’ore: tutto normale, pulito, alla luce del sole. Pensi che c’erano pure le figlie del premier".

E cosa è accaduto?
"Niente di particolare. Berlusconi ci ha intrattenuto. Ha riso, scherzato, parlato con tutti con grande cortesia e signorilità".

E voi di cosa avete parlato?
"Abbiamo parlato della Puglia, dell’olio, del pane di Altamura, la mia città".

Poi?
"Poi ci ha fatto visitare quel paradiso. Da esperto di botanica, s’è soffermato sulle migliaia di specie di piante e di fiori".

Poi ci è tornata a Capodanno, il celebre "party di Noemi"...
"Ma sa che Noemi non me la ricordo neppure? Forse ci siamo salutate: era una festa come un’altra, con un pò di invitati, bella musica, amici e gente che chiacchiera, balla e si diverte. Ma dov’è tutto questo scandalo?".

Nessun harem?
"Ma quale harem d’Egitto? Io ho soltanto visto gente normale in un contesto normale. Di straordinaria bellezza, certo, ma niente di dannunziano. Per il resto mi sembra tutto chiaro".

Chiaro cosa?
"Che aspettavano le elezioni per assestare questi colpi, per riempire il premier di fango. D’altronde i grandi uomini subiscono sempre grandi attacchi. Lo vogliono incastrare ma io a questo gioco non ci sto. Ora chiedo soltanto una cosa".

Cosa?
"Che lo lascino in pace e che lascino in pace pure me. Sono giorni che mi cercano, mi assillano, mi asfissiano per farsi raccontare verità che esistono solamente nelle loro menti. Ma ora salta una rotella".

Quale rotella?
"La rotella di un ingranaggio di cui non voglio far parte: e se va avanti così sarò costretta pure a comprarmi una scheda nuova e cambiare numero di telefonino, ahimè".


www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo451338.shtml?2&fontsiz...

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Da un vecchio articolo di “Italia Oggi” datato 8/8/2008




- CHERCHEZ LA FEMME, ECCO CHI È SELVAGGIA...

Grande lavoro per gli esegeti dell'agenda di Silvio Berlusconi.

In particolare quella pagina un po' malandrina del 30 luglio 2008, che il presidente del consiglio ha mostrato incauto ai fotografi nella sala stampa di palazzo Chigi (vedi foto sotto).
Accanto ai tanti appuntamenti subito decifrati, infatti, ce n'è almeno uno che ha mandato ai pazzi i più curiosi.
Chi è quella «Selvaggia» con cui il premier si è incontrato quel giorno «alle 20,30» o almeno ha sentito telefonicamente?
Tutte le Selvagge più o meno famose chiamate in causa hanno smentito la circostanza, anche con grande simpatia (come ha fatto, con ItaliaOggi, Selvaggia Lucarelli: «Magari fossi io»).
Ma ce n'è una che secondo radio Palazzo è quella giusta.
Si tratterebbe di Selvaggia Scheggi, grande amica di Evelina Manna
(una delle attrici protagoniste delle intercettazioni telefoniche di Berlusconi con il direttore di Rai fiction, Agostino Saccà).
Selvaggia Scheggi, in particolare, è figlia di Publio Scheggi, manager di Autostrade spa deceduto anni fa in un tragico incidente automobilistico nei pressi della località di Fregene nel comune di Roma.

(Franco Adriano)



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02/06/2009 15:40

VIRGINIA SAINTJUST Al settimanale «OGGI»
«Silvio Berlusconi mi diceva:
"potrei essere tuo nonno"»
L'ex annunciatrice della Rai:
«È stato gentile, senza mai andare oltre»


NOTIZIE CORRELATE:

«Veronica ha un compagno». Ma il bodyguard: invenzioni
(1 giugno 2009)


«Nessun flirt tra mia nipote e il premier E il suo ex marito ne spara troppe»
(11 luglio 2008)


«Silvio e la Sanjust: fiori, un biglietto e una consulenza per decreto»
(11 luglio 2008)


Lo 007: «Virginia la mia carnefice. Le stranezze dei fiori e della casa»
(8 luglio 2008)


Virginia Saintjust sulla copertina del settimanale «Oggi»

«Provo compassione per Noemi. Ma non in senso negativo, perché non è pena. Nel senso che in lei rivedo un po’ di me e di ciò che mi è successo in passato».


Per la prima volta, Virginia Sanjust, 32 anni, ex annunciatrice della Rai, rivela al settimanale Oggi, da martedì in edicola, il rapporto di «profonda affinità elettiva» che l’ha legata all’allora e attuale presidente del Consiglio nel 2003. Era stata proprio lei ad annunciare un discorso del premier a reti unificate. Lui era rimasto colpito al punto da mandarle un mazzo di fiori con un bigliettino: «Un debutto a reti unificate: evviva e complimenti!». Lei aveva telefonato per ringraziare e da lì la loro «affinità elettiva» era proseguita.

Lui l’aveva anche invitata a colazione a Palazzo Chigi.
«È vero», ammette.
Come ammette incontri, telefonate, regali:

«Diamanti? Sì, è vero, ma non mi è rimasto niente. Ho donato qualsiasi cosa ad alcuni miei fratelli più poveri di me… Mi ha anche insegnato molto, ma il nostro è rimasto, tutto sommato, un rapporto superficiale. Niente di significativo, diciamo così». Di Berlusconi dice: «Lui ora è in grande difficoltà. È circondato da persone che dimostrano una falsa riverenza verso il potere. Attorno a lui c’è un ambiente troppo ruffiano. Lui, invece, ha un grande cuore, un equilibrio fuori dal comune e sa essere molto paterno come era stato con me. Quando mi telefonava mi raccontava tutto quello che stava facendo, mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, era molto gentile. Ma senza mai andare oltre. “Potrei essere tuo nonno” mi diceva. Io sono sicura di averlo aiutato, anche se l’impatto con il suo mondo poi mi ha fatto male. Lui è vittima della sua troppa intelligenza, vorrebbe farcela e lotta con tutto se stesso per riuscirci. Ma ha sempre ricevuto troppi attacchi, anche dalla medicina che lo convince della necessità di curare all’estremo la sua immagine. È circondato da persone peggiori di lui, questo è il problema. E non ha il tempo nemmeno di rendersene conto».

Aggiunge: «Io invito il presidente a ritrovare se stesso e la fede. Perché proprio una delle prime cose che mi disse era questa. “Sai Virginia”, mi confidò da subito, “io ho un po’ perso la fede”. Per forza, sei attorniato da un mare di vampiri che vogliono sempre qualcosa in cambio o vogliono solo i tuoi soldi! Ci credo che te ne allontani. Forse dovrebbe ammettere di aver sbagliato, di essersi fatto travolgere dal potere dei soldi. Ma alla sua età, dopo una vita, è molto più difficile».

E conclude: «Io mi sento vecchia, anzitempo. Adesso non penso che alla mia anima. Ho già dato per ciò che riguarda il carnale. Ho vissuto il sesso e per me è ormai è passato, è solo un ricordo. Il mio corpo adesso è un oracolo, un altare sacro. È molto più importante l’amore platonico, come quello che avevo per Berlusconi. Posso fare una provocazione? Berlusconi è l’uomo più impotente del mondo… Perché il potere che ha il presidente è un falso potere se non accompagnato dalla fede. Quello spirituale, divino, è il potere vero».

Virginia Saintjust è nota alle cronache perché nel gennaio 2008
il suo ex marito Federico Armati accusò il premier di abuso d’ufficio e mobbing
per essersi adoperato su richiesta dell’ex moglie a peggiorargli la vita lavorativa di agente del Sisde.

Il Tribunale dei ministri, nell’archiviare la posizione di Berlusconi, scrisse tuttavia che la Saintjust all’epoca dei fatti «aveva indubbiamente stretto una relazione personale con il presidente del Consiglio dei Ministri». Virginia Saintjust si è allontanata dal mondo dello spettacolo e della tv, in cui era entrata, dice, «per mantenere mio figlio». «Di quel mondo non voglio più saperne. Un mondo fatto troppo spesso solo di immagine e di superficialità. Io l’ho sempre saputo, solo che pensavo di poter sopravvivere. Hanno costruito un mondo di cattiverie sopra il nulla. E mi è costato la salute, perché ancora non mi sono ripresa del tutto dal crollo psicologico avuto. Mi è costato soprattutto l’allontanamento da mio figlio, che è stato affidato a mio marito, Federico Armati. Per fortuna adesso i rapporti sono buoni, ma sono stata davvero male e mi hanno anche presa per pazza, rinchiudendomi in ospedali psichiatrici, costringendomi a prendere farmaci. È stata una vera a propria violenza. Non so cosa mi abbia aiutato a sopravvivere, forse solo la preghiera».


01 giugno 2009
Fonte: Corriere della Sera
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02/06/2009 19:00

Re:
Nikki72, 15/03/2008 10.05:


Mi sono sempre chiesta se anche a sinistra si concedano qualche "diversivo"... non abbiamo mai sentito di scappatelle di D'Alema piuttosto che Prodi o chiunque altro. invece a destra hanno di tutto e di più. o sono bravi i primi a nascondersi, o veramente vivono in castità. possibile? [SM=x44466]




Perchè ti sembra tanto strano?
Scusa, ma quando un premier è oberato dagli impegni di lavoro sia in patria che all'estero non dovrebbe nemmeno avere il tempo per PENSARE a certe distrazioni. [SM=x44461]

E poi se uno vive un'armoniosa e serena vita sentimentale,
perchè dovrebbe andare a cercare fuori quello che già gli dà la famiglia? [SM=x44510]
A parte che uno a 70 anni dovrebbe esser già appagato da figli, moglie e nipoti vari. [SM=x44452]



Comunque, per la cronaca:



LA DONNA DEL MISTERO
- Quali sono le foto che Silvio teme davvero?
Non le "ninfe" che si rinfrescano nel parco di villa Certosa.
MA un'ospite:
una donna sulla quarantina
, trattata con particolare RIGUARDO dall'entourage dI PAPI (AH, SAPERLO...)


Paolo Berizzi per La Repubblica


Quali sono le fotografie che Silvio Berlusconi teme davvero?
Non le "ninfe"
che si rinfrescano e giocano nel parco di villa Certosa.
Non Noemi Letizia che assieme all'amica Roberta e a una covata di altre fanciulle si prepara al gran festone di Capodanno denominato la "cena dei cento".
Nemmeno, a questo punto, gli ospiti più o meno d'onore - il cantautore personale Mariano Apicella, la ballerina di flamenco, altri musicisti e bellezze varie - ai quali il premier offre passaggi, da e per la Sardegna, con i voli di Stato.


BERLUSCONI, BALLERINA FLAMENCO OSPITE AEREO DI STATO

Di materiale fotografico potenzialmente "scomodo" ce ne sarebbe altro.
Scatti rimasti fuori dal provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Roma, e che proprio per questo, ora, inquietano lo staff del presidente del consiglio.
Nel mirino del fotoreporter Antonello Zappadu sono finiti altri passeggeri ospitati dal premier a bordo della sua flotta aerea.
Dall'airbus di Stato con impressa sulla fusoliera la scritta "Repubblica italiana" agli elicotteri che tutto l'anno, soprattutto d'estate, fanno la spola tra Arcore, Roma e Olbia.


BERLUSCONI, BALLERINA FLAMENCO OSPITE SULL'AEREO DI STATO

In particolare un'ospite:
una donna sulla quarantina che ricorre, quasi sempre da sola, in diversi sbarchi e imbarchi.

Trattata con particolare riguardo dal personale di scalo e dall'entourage del presidente del consiglio.
In una sequenza scattata da Zappadu nella primavera del 2008, la si vede sulla pista dell'aeroporto Olbia-Costa Smeralda mentre sale sull'aereo di Stato:
addirittura 40 minuti prima dell'arrivo di Berlusconi e dei suoi collaboratori.



BERLUSCONI E PUTIN - VILLA CERTOSA

Una bella donna, bruna, sempre in tailleur.
E' tardo pomeriggio quando accede all'aereo e poi riesce per accendersi una sigaretta, protetta dalla calotta in plastica della scala.
Dopo oltre mezz'ora - lei ha già preso posto sul velivolo - in pista si materializza il corteo di auto di Berlusconi e della sua delegazione.
In altre foto c'è sempre lei, stavolta mentre sbarca dall'elicottero atterrato nell'eliporto privato di villa Certosa.
E anche qui lo zoom di Zappadu ci mette il becco.


Chi è la protagonista del blocco di foto
che i legali del premier, dopo l'esposto presentato nel tribunale capitolino, pensavano di "intercettare" e dunque "visionare" assieme al mazzo di 300 scatti firmati dal reporter olbiese?
Si tratterebbe - conferma una fonte dell'aviazione generale (aerei privati) dell'aeroporto - di una passeggera con la quale gli uomini che accolgono gli ospiti del premier si mostrano particolarmente premurosi.


E' questo il nuovo nodo che aggroviglia la matassa fotografica

che vede contrapposti da una parte palazzo Chigi e dall'altra il fotografo che da tre anni scava nella vita sarda del proprietario di villa Certosa.
In mezzo due procure, quella di Roma e, da oggi, quella di Tempio Pausania.
I magistrati si preparano a lavorare su due topos geografici. L'aeroporto di Olbia con i suoi 14 mila voli privati l'anno - il 70 % d'estate, una cinquantina circa quelli effettuati dagli aerei di Stato del capo del governo.


sabina began

E villa Certosa con i suoi 80 ettari di parco:
le spiaggette private, i laghi artificiali, le piscine, le ville e villette dove alloggiano Berlusconi e i suoi ospiti.
Le "pertinenze" più importanti sono la villa padronale, detta "dei carrubbi" e una terza dimora che confina con il residence del Country club ovvero il complesso dove sorge uno dei luoghi prediletti dello svago berlusconiano.
La discoteca Country (il patron è Roberto Fantauzzi, compagno di Serena Autieri).
Qui, tra tappeti orientaleggianti, drappi, cuscini e candele, il premier fa spesso capolino nelle notti d'estate.
Il privé della discoteca, ironia del caso, si chiama Harem.

Paolo Berizzi per La Repubblica
[Modificato da Etrusco 04/06/2009 13:19]

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El escándalo de las fotos privadas sacude la campaña de Berlusconi
La fiscalía requisa cientos de imágenes de las fiestas en su casa de Cerdeña
MIGUEL MORA - Roma - 31/05/2009





Las imágenes censuradas de Berlusconi
Dos mujeres toman el sol en Villa Cerdosa, propiedad de Berlusconi

Dos mujeres toman el sol en Villa Cerdosa, propiedad de Berlusconi.- ECOPRENSA-COLOMBIA - 05-06-2009
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«Berlusconi? È come la Nasa»
Elisa Alloro ha scritto
«Noi, le ragazze di Silvio, ribellandosi alla definizione di “ciarpame”.
Ora rivela l’ebrezza siderale che si prova stando vicini al capo


Per il Magazine in edicola Enrico Mannucci

Elisa Alloro


Alla prima impressione aveva pensato che la posizione fosse giusta, dal punto di vista di una donna: «Era il lancio Ansa della sera del 28 aprile. La mattina dopo, quando ho letto tutta l’intervista di Veronica Lario a Repubblica, ho cambiato idea». L’ha fatta invelenire l’espressione “ciarpame senza pudore” applicata alle candidature femminili del PdL per le europee: e non solo perchè ci poteva essere anche lei, in quelle liste. Elisa Alloro, trentatreenne reggiana, velina, show girl ma anche imprenditrice con una propria società di comunicazione d’impresa rivolta ai nuovi media, pasionaria berlusconiana con una vena di spregiudicatezza, ha allora preso carta e penna sfornando uno degli instant book più instant della storia «Noi, le ragazze di Silvio - Lettera a Veronica di una velina della politica», 100 pagine per Aliberti editore.

«In due giorni. Avevo in programma un viaggio a Gerusalemme, due settimane fa. Sono tornata la domenica notte, ho cominciato a scrivere, di pancia, martedì sera avevo finito. È un inno alle donne. Perchè ridurci a contenitori, a ornamento come fa Veronica? Scindere l’esterno da tutto quello che siamo è tipicamente maschilista. Nel libro parlo molto male della tv commerciale, credo che abbia fatto molti danni alle donne, non solo Mediaset, ovviamente. Ecco, Veronica, mi pare finisca per seguire la stessa logica».

C’era solo un’incertezza.
«La forma epistolare. Era stata la prima scelta. Dopo ci avevo ripensato. Alla fine, anche discutendo con l’editore, sono tornata lì. Ci sono dentro io con tutte le mie sfaccettature per rivolgermi a una grande donna».

Come?
«Regaliamoglielo». Alta, bionda, bella e fumatrice, Elisa, quando lavorava a Mediaset, ha conosciuto Berlusconi per un’intervista, cinque anni fa. Da allora è rimasta nel giro mondano e politico. Scrive che la donna può “concedersi il lusso di non dover necessariamente possedere una coscienza storica, dominio e ossessione della sua controparte maschile”. Si riferisce anche al senso di colpa?
«Io penso piuttosto alla responsabilità, poi, certo, anche i sensi di colpa, che gli uomini hanno molto».

Da questo punto di vista Berlusconi sembra inclinare più al lato femminile.
«Sì, forse sì».

Magari un personaggio politico dovrebbe curare la responsabilità.
«Lui a volte può sbagliare, da questo punto di vista. Ma è anche uno che non nasconde di volersi divertire. E questa è anche una delle ragioni per cui la gente lo ama».



Dalla lista delle candidate alle europee - il “ciarpame” - lei è stata smistata alle amministrative di Reggio.
«Il mio slogan è dialogo, innovazione, sviluppo. Basta col puntare il dito contro gli altri, quel che è fatto è fatto, ora andiamo avanti. Per dire, il ponte di Calatrava è uno splendido segno di identità. Lo dico anche contro il mio partito. C’è chi lo critica perché mancano le corsie di emergenza, io credo sia soprattutto perché l’hanno fatto le cooperative rosse. Reggio è bella anche grazie a chi la governa da tanti anni ».

Eppure certi ricordi reggiani non sono buoni.
«A scuola i compagni mi dicevano: “Stai zitta tu, che sei capitalista”. Io, in realtà, per sopravvivere ero super partes. E poi mio padre fa il neuropsichiatra».

A un certo punto parla dei forzisti “da 40 anni”. Un bel lapsus.
«Mi fa piacere l’abbia colto. È un errore, ma significativo. Voglio riferirmi agli apparati, ai gruppi dirigenti, anche del PdL, che hanno traversato innumerevoli esperienze politiche. Il turn over non sarà breve. Però almeno c’è un tentativo e un’intuito. Di Berlusconi. Coraggioso e da portare ancora a fondo».

Magari verrà inceppato dalla faccenda di Noemi col suo “papi”.
«Uffa, con questa storia. Quel termine l’adoperò la prima volta una velina milanista di sangue brasiliano, Renata. E da allora il vezzeggiativo si è diffuso, è diventato una specie di codice. Io, comunque, non l’adoprerei neanche sotto tortura. E poi i personaggi famosi attirano i nomignoli, le espressioni confidenziali. Ho sentito il candidato sindaco del PdL per Reggio Emilia usare per Berlusconi l’espressione “zio Silvio”».

Si ribella all’aggressione mediatica contro il premier. In una lettera a Veronica non era il caso di spendere una parola anche sul trattamento usato a lei?
«In effetti non ci ho pensato. Ho trovato talmente automatica la botta di Veronica e la risposta di Berlusconi o dei suoi amici... Perchè poi devi anche pensare alle conseguenze delle tue azioni».

Un oggetto metallico le ferma i capelli. Una matita?
«Macchè matita. È una penna d’argento di Tiffany»

Regalo di Berlusconi?
«No, me la dette il mio avvocato anni fa».
Ora va detto che Alloro è assai esuberante. Parla a raffica («L’ho imparato facendo radio. Lì non possono esserci momenti di vuoto che riempi con l’immagine, l’ascoltatore cambia canale») e viene un dubbio: se alle famose (o famigerate) festine di Silvio tutte le invitate sono come lei, dio salvi il premier! «Ma no, da Berlusconi sto parecchio zitta. Per non sbagliare. Mi piace ascoltareanche se, quando si riempie il vaso, parlo e non chiedo il permesso...». C’è una pausa e una risata. «Ma poi parla sempre lui!».

Ha anche scritto che in quel giro capitano “avventurieri”.
«Questa non gli è piaciuta molto».

Gliel’ha detto Silvio?
«No, lo immagino. L’espressione è uscita nell’articolo sul Corriere. Ma poi intendo dire che c’è tanta gente attorno a Berlusconi. Magari sprovveduti, come chi gli dice che la tal barzelletta l’ha già sentita. Ma come si fa!? Le barzellette non sono infinite ma non puoi dirgli che quella è vecchia! In ogni caso non vengano a dirmi che lui si occupa della lista degli invitati»

Ogni tanto, per Silvio, sfiora l’agiografia. “Umano, troppo umano”, “Miniera di saggezza”… Cosa ha imparato da lui?
«Moltissimo. Le dinamiche fra i potenti della terra, per esempio. Cose che normalmente ti paiono lontanissime. Ha presente Sei gradi di separazione? Ecco, se sei ricettivo, ascoltando Berlusconi capisci tante cose dei rapporti umani fra i grandi. Ti pare di cogliere i sismi geopolitica e nella sfera più privata. Come quando visiti la centrale della Nasa: anche se non sei nello spazio avverti una certa ebbrezza. E poi si impara anche dagli errori… Vicino a lui, comunque, ho sempre avuto la sensazione di stare vivendo un privilegio».


09 giugno 2009
www.corriere.it/politica/09_giugno_09/magazine_berlusconi_nasa_169cd61a-550e-11de-b097-00144f02aa...

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