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Harem segreto di Berlusconi

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Mara Carfagna

Quello che rimane del fu generoso Decolleté ministeriale

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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KATIA POLIDORI e l'ON.ANNA MARIA BERNINI - copyright Pizzi


LE SCARPE DELLA POLIDORI E BERNINI - copyright Pizzi

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MARA CARFAGNA - copyright Pizzi

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Re:
Etrusco, 16/06/2009 19.53:


MARA CARFAGNA - copyright Pizzi




oddio e che è [SM=x44497]

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^_^ ASKYLINO ^_^







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Re: Re:
askylino, 17/06/2009 0.08:




oddio e che è [SM=x44497]




forse aveva la bocca piena di qualcosa di sgradevole e cercava solo una sputacchiera....
infatti le labbra qui sembra che le abbia contratte [SM=x44473]

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17/06/2009 16:49

INDAGINE BARI: PATRIZIA D'ADDARIO "PAGATA PER ANDARE A PALAZZO GRAZIOLI"

Patrizia D'Addario

(IRIS) - ROMA, 17 GIU - Sarebbe stata pagata per andare a palazzo Grazioli. Patrizia D'Addario, candidata al consiglio comunale per la lista 'La Puglia prima di tutto', racconta in un'intervista pubblicata dal 'Corriere della Sera', di aver ottenuto denaro ed una candidatura alle elezioni baresi dopo due feste a palazzo Grazioli.

La D'Addario, che appoggia il candidato sindaco del Pdl Di Cagno Abbrescia, dice di
poter provare la sua presenza a Palazzo Grazioli con delle registrazioni che lo provano.
Una delle due occasioni fu la sera dell'elezione di Barack Obama.
La donna sostiene di essere stata pagata per andare a Roma e di aver incontrato il premier insieme ad altre ragazze.
"Un mio amico di Bari mi ha detto che voleva farmi parlare con una persona che conosceva, per partecipare ad una cena che si sarebbe svolta a Roma. Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovuto pagarmi e ci siamo accordati per 2.000 euro. Allora mi ha presentato un certo Giampaolo", dice la D'Addario. Arrivata a Roma, sostiene di essere stata prelevata da un autista e portata da Giampaolo.
"Con lui e altre due ragazze siamo entrati a Palazzo Grazioli in una macchina coi vetri oscurati.
Mi avevano detto che il mio nome era Alessia"
, racconta ancora al Corriere.
Poi "siamo state portate in un grande salone e lì abbiamo trovato tante ragazze, saranno state una ventina.
Come antipasto c'erano pezzi di pizza e champagne.
Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi".
La D'Addario dice di aver ricevuto solo 1.000 euro dei 2.000 pattuiti "perché non ero rimasta".
La seconda volta, invece, si è trattenuta. "E' stato sempre Giampaolo a organizzare tutto... Con l'autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c'erano altre ospiti.
Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito pianista.
Quando mi ha visto Berlusconi si è subito ricordato del progetto edilizio che volevo realizzare",
di cui avevano discusso la volta precedente, secondo quanto riferisce. "Poi mi ha chiesto di rimanere", racconta. Per dimostrarlo assicura: "Ho le registrazioni dei due incontri".

MaVi 17/06/2009 - 14.15

Altre fonti:

Corriere della Sera

"Ragazze usa e getta. Urge un appello"
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17/06/2009 16:58

Patrizia D'Addario (qui la discussione su di lei)

Patrizia D'Addario

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17/06/2009 17:41

Il racconto
«Incontri e candidatura
Ecco la mia verità»

Patrizia D’Addario in lista alle Comunali col PdL


Patrizia D’Addario

DAL NOSTRO INVIATO
BARI —
Patrizia D’Addario è candidata nelle li­ste di «La Puglia prima di tutto», schieramento inse­rito nel Popolo della Libertà alle ultime elezioni co­munali a Bari. Ha partecipato alle prime settimane di campagna elettorale al fianco del ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e degli altri politici in corsa per il Pdl.
Ma adesso ha deciso di rinunciare perché vuole raccontare un’altra verità.
La D’Addario ha cercato il Corriere e registriamo, con la massima cautela e il beneficio d’inventario, la sua versione, trattandosi di una candidata alle am­ministrative.

«Mi hanno messo in lista — afferma — perché ho partecipato a due feste a palazzo Grazioli. [SM=g1700005]
Ho le prove di quello che dico
e voglio raccontare che co­sa è successo prima che decidessi di tirarmi indie­tro.
Il mio nome è ancora lì, ma io non ci sono più».


Cominciamo dall’inizio. Quando sarebbe anda­ta a palazzo Grazioli?
«La prima volta è stato a metà dello scorso otto­bre ».

Chi l’ha invitata?
«Un mio amico di Bari mi ha detto che voleva far­mi parlare con una persona che conosceva, per par­tecipare a una cena che si sarebbe svolta a Roma.
Io gli ho spiegato che per muovermi avrebbero dovu­to pagarmi e ci siamo accordati per 2.000 euro. Allo­ra mi ha presentato un certo Giampaolo».

Qual era la proposta?
«Avrei dovuto prendere un aereo per Roma e lì mi avrebbe aspettato un autista. Mi dissero subito che si trattava di una festa organizzata da Silvio Ber­lusconi ».

E lei non ha pensato a uno scherzo?
«Il mio amico è una persona di cui mi fido cieca­mente. Ho capito che era vero quando mi hanno consegnato il biglietto dell’aereo».

Quindi è partita?
«Sì. Sono arrivata a Roma e sono andata in taxi in un albergo di via Margutta, come concordato. Un au­tista è venuto a prendermi e mi ha portato all’Hotel de Russie da Giampaolo.
Con lui e altre due ragazze siamo entrati a palazzo Grazioli in una macchina con i vetri oscurati. Mi avevano detto che il mio no­me era Alessia».


E poi?
«Siamo state portate in un grande salone e lì ab­biamo trovato altre ragazze. Saranno state una venti­na. Come antipasto c’erano pezzi di pizza e champa­gne. Dopo poco è arrivato Silvio Berlusconi».

Lei lo aveva mai incontrato prima?
«No, mai. Ha salutato tutte e poi si è fermato a parlare con me. Ho capito di averlo colpito perché mi ha chiesto che lavoro facessi e io gli ho parlato subito di un residence che voglio costruire su un terreno della mia famiglia.
Ci ha mostrato i video del suo incontro con Bush, le foto delle sue ville, ha cantato e raccontato barzellette.


Lei è tornata subito a Bari?
«Era notte, quindi sono andata in albergo e Giam­paolo mi ha detto che mi avrebbe dato soltanto mil­le euro perché non ero rimasta».

C’è qualcuno che può confermare questa sto­ria?
«Io ho le prove».


Che vuole dire?
«Che quella non è stata l’unica volta. Sono torna­ta a palazzo Grazioli dopo un paio di settimane, esat­tamente la sera dell’elezione di Barack Obama».

Vuol dire che la notte delle presidenziali degli Stati Uniti lei era con Berlusconi?
«Sì. Nessuno potrà smentirmi. Ci sono i biglietti aerei. Anche quella volta sono stata in un albergo, il Valadier. Con me c’erano altre due ragazze. Una la conoscevo bene. È stato sempre Giampaolo a orga­nizzare tutto».

E che cosa è accaduto?
«Con l’autista ci ha portato nella residenza del presidente, ma quella sera non c’erano altre ospiti. Abbiamo trovato un buffet di dolci e il solito piani­sta. Quando mi ha visto, Berlusconi si è ricordato subito del progetto edilizio che volevo realizzare. Poi mi ha chiesto di rimanere».

Si rende conto che lei sostiene di aver trascor­so una notte a palazzo Grazioli?
«Ho le registrazioni dei due incontri».

E come fa a dimostrare che siano reali?
«Si sente la sua voce e poi c’erano molti testimo­ni, persone che non potranno negare di avermi vi­sta ».


Scusi, ma lei va agli incontri con il registrato­re?
«In passato ho avuto problemi seri con un uomo e da allora quando vado a incontri importanti lo por­to sempre con me».

E lei vuol far credere che non è stata controlla­ta prima di entrare nella residenza romana del premier?
«È così, forse sono stata abile. Ma posso assicura­re che è così».

E può anche provarlo?
«Berlusconi mi ha telefonato la sera stessa, appe­na sono arrivata a Bari.
E qualche giorno dopo Giam­paolo mi ha invitata a tornare. Ma io ho rifiutato».

A noi la sua versione sembra poco credibile...
«Lo dicono i fatti. Berlusconi mi aveva promesso che avrebbe mandato due persone di sua fiducia a Bari per sbloccare la mia pratica.
Non ha mantenuto i patti
ed è da quel momento che non sono più volu­ta andare a Roma, nonostante i ripetuti inviti
da par­te di Giampaolo.
Loro sapevano che avevo le prove dei miei due precedenti viaggi».

E non si rende conto che questo è un ricatto?
«Lei dice? Io posso dire che qualche giorno dopo Giampaolo ha voluto il mio curriculum perché mi disse che volevano candidarmi alle Europee».

Però lei non era in quella lista?
«Quando sono cominciate le polemiche sulle veli­ne, il segretario di Giampaolo mi ha chiamata per dirmi che non era più possibile».

Quindi la candidatura alle Comunali è stata un ripiego?

«A fine marzo mi ha cercato Tato Greco, il nipote di Matarrese che conosco da tanto tempo. Mi ha chiesto un incontro e mi ha proposto la lista 'La Pu­glia prima di tutto' di cui era capolista lo zio. Io ho accettato subito,
ma pochi giorni dopo ho capito che forse avevo commesso un errore».

Perché?
«La mia casa è stata completamente svaligiata.
Mi hanno portato via cd, computer, vestiti, bianche­ria intima.
È stato un furto molto strano».


Addirittura? Ma ha presentato denuncia?
«Certamente. Ma ho continuato la campagna elet­torale.
È andato tutto bene fino al giorno in cui Ber­lusconi è arrivato a Bari per la presentazione dei can­didati del Pdl.
Io lo aspettavo all’ingresso dell’Hotel Palace. Lui mi ha guardata, mi ha stretto la mano ed è entrato nella sala piena.
Io ero in lista, quindi l’ho seguito.
Ma all’ingresso della sala sono stata blocca­ta dagli uomini della sicurezza e del partito che mi hanno impedito di partecipare all’evento».


È il motivo che adesso la spinge a raccontare questa storia?
«No, avrei potuto continuare a fare campagna elettorale e trattare con loro nell’ombra.
La racconto perché ho capito che mi hanno ingannata.
Avevo chiesto soltanto un aiuto per un progetto al quale tengo molto e invece mi hanno usata».



Corriere della Sera - Fiorenza Sarzanini
17 giugno 2009



[SM=x44466]

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Patrizia D'Addario

Patrizia D'Addario

Berlusconi fotografato il 31 maggio 2009
davanti all'ingresso dell'hotel Palace di Bari
,
alle sue spalle Patrizia D'Addario

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19/06/2009 01:17

Tra accusato e accusatrice, non so chi fa più schifo...

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19/06/2009 17:18

Re:
rogito ergo sum, 19/06/2009 1.17:

Tra accusato e accusatrice, non so chi fa più schifo...




Nell'indecisione ti lascio con l'accusato e me ne scappo con Patty Daddy [SM=x44499]



Per la cronaca ci sono nuovi sviluppi:


ANCHE "LA REPUBBLICA" E "L'UNITà" SBIRCIANO CERTA "LETTERATURA" (LEGGI, DAGOSPIA)
E SCOPRONO L'APE REGINA DI PALAZZO GRAZIOLI, LA 'MALAFEMMINA' SABINA BEGAN
- "è LEI anello cruciale della catena che annoda l'imprenditore TARANTINI A PAPI"
- Nell’inchiesta spuntano la rossa Angela Sozio, la topolona Savino e LA COCAINA
- Di chi è la manina che diffonde le foto? L'intelligence nazionale? LA CIA DI Obama?




1 - SABINA BEGAN, "è LEI anello cruciale della catena che annoda l'imprenditore TARANTINI A BERLUSCONI"
Carlo Bonini per la Repubblica

In un'indagine per sfruttamento della prostituzione che somiglia sempre di più a una matrioska, ballano ora una storia di cocaina e tre nuovi nomi di donne.
Sabina Began, Angela Sozio, la deputata Elvira Savino.

Due di loro, la Sozio (ex ragazza Grande Fratello, catturata dall'obiettivo di Antonello Zappadu in grembo al Presidente del Consiglio già nel 2007 nel Parco di Villa Certosa) e la Savino, non è chiaro in che contesto e in quale veste.


Se cioè perché oggetto delle conversazioni intercettate di Gianpaolo Tarantini o perché indicate da testimoni che frequentavano le feste del premier. La Began, al contrario, perché anello cruciale della catena che annoda l'imprenditore barese al Presidente del Consiglio.

Showgirl di origini slave che ha tatuate sul corpo le iniziali S. B., "l'uomo che mi ha cambiato la vita", la Began è accompagnata ormai da una letteratura che l'ha battezzata "l'ape regina" del premier. Nella sera della vittoria elettorale del centro-destra - si è letto nelle scorse settimane - è a palazzo Grazioli, sulle gambe di Silvio Berlusconi che canta "Malafemmena".


Ma, a stare alle acquisizioni dell'inchiesta barese, ricorre ora con costanza nelle conversazioni intercettate di Gianpaolo Tarantini. Frequenta le ville sarde dell'uno (la notte di Ferragosto 2008, è tra i 400 ospiti della festa che dà Tarantini) e dell'altro (fonti qualificate riferiscono che sia stata lei a introdurre a Villa Certosa la showgirl Belen Rodriguez). Lavora da vaso comunicante tra le ragazze del giro dell'imprenditore e quelle ammesse al cospetto del Presidente del Consiglio. E' il relé che, in Sardegna, trasforma Gianpaolo in "Giampi" e la sua villa in un indirizzo - un set sarebbe più corretto dire - che conta.

Anche per questo, nel lavoro istruttorio della Procura di Bari, Roma pesa quanto la Sardegna e Palazzo Grazioli quanto la villa di Capriccioli, a Porto Cervo, il luccicante retiro che Tarantino sceglie come piedistallo per guadagnare la benevolenza del premier. Un gioiello incastrato nelle rocce e avvolto dalla macchia che si aprono su Cala Volpe. Non troppo lontano da Villa Certosa. Un angolo di straordinaria bellezza dove - ne sono convinti gli inquirenti - l'imprenditore costruisce un suo nuovo pantheon.


L'affitto della villa - riferisce una fonte che ha frequentato la casa - ha un prezzo spettacolare, 100 mila euro al mese, perché spettacolare deve essere il trampolino di lancio di quel "ragazzo" di 35 anni barese che nessuno conosce e che, improvvisamente, a Porto Cervo diventa per tutti "Giampi". In un'estate - quella del 2008 - che deve appunto segnare il suo passaggio definitivo dall'orbita redditizia, ma defilata, dagli appalti e forniture ospedaliere, a quello della consulenza nel business che conta e che ha bisogno della politica per camminare. E che diventa - ecco l'altra novità dell'inchiesta - cornice di una storia di cocaina.

Nella villa di Capriccioli, infatti, lavora, con personale filippino, un quarantenne che di nome fa Alessandro Mannavini. E' un leccese di buona famiglia che, a giugno del 2008, Tarantini - come conferma uno dei suoi avvocati, Nicola Quaranta - assume con le mansioni di autista personale. Mannavini, in vita sua, l'autista non lo ha mai fatto. Ufficialmente, ha lavorato per compagnie di charter nautico, anche se non risulta avere la patente che abilita alla navigazione oltre le 6 miglia. Sta di fatto che il tipo balla in villa una sola estate. Assunto a giugno, viene licenziato a settembre 2008, perché, ufficialmente, si lamenta con il suo principale "delle modeste mansioni cui è stato assegnato". Guidare, ma persino dare una mano ai filippini in cucina. E' un fatto che, un mese fa, Mannavini entra negli uffici del sostituto procuratore della Repubblica, Giuseppe Scelsi, per essere interrogato come indagato per detenzione e consumo di sostanze stupefacenti. Cocaina. Il suo nome salta fuori nelle intercettazioni sulle utenze dei Tarantini e lui, con il pubblico ministero, ammette. Ma Scelsi ha un'altra curiosità. Chiede all'ex "autista" se ricorda i nomi di ragazze che frequentavano la villa. La risposta è generica: "Ne giravano talmente tante di belle ragazze che non ricordo".


Marco Vignola, avvocato di Mannavini, conferma la circostanza dell'interrogatorio e dice:
"Il mio cliente si è detto del tutto estraneo alla vicenda delle ragazze e risponde di un reato diverso per il quale vedremo di qui in avanti quali iniziative istruttorie prendere".
Non è chiaro se Mannavini indichi o meno il suo pusher. Non è chiaro se Mannavini sia il solo ad essere accostato alla cocaina nella villa.
E' un fatto che chi lo ha conosciuto quell'estate sostiene che si muovesse più da uomo di pubbliche relazioni e organizzatore di feste che da autista ("Una sciocchezza", dice l'avvocato Vignola).



Sabina Began



2 - SABINA BEGAN, COORDINATRICE DELL'HAREM DEL SULTANO
Concita De Gregorio per "L'Unità"


La storia dell'imprenditore Giampaolo Tarantini merita un momento di attenzione.
Produce protesi, la sua ditta ha sede a Bari, attraversa un cattivo momento.
«E' in crisi di liquidità», ci racconta Massimo Solani. Dunque cosa fa un imprenditore in crisi di liquidità? È evidente, quello che farebbero tutti: affitta una villa in Costa Smeralda vicino a quella di Berlusconi. Spera, si vede, di piazzare le sue protesi. [SM=x44457]

Frequentando i lidi e i locali della costa, quelli animati dal
via vai di ragazze che arrivano dal cielo e dal mare - i motoscafi dove le fanciulle prendono il sole sorvegliati dai Carabinieri, tanto per la sicurezza dei sudditi ci sono le ronde - insomma girando con l'asciugamano in spalla Tarantini conosce l'Ape regina, la favorita del Presidente, quella che si dice voli con Apicella sull'Air force One e che male c'è, non è mica reato.

[SM=x44517]

L'Ape regina, al secolo Sabina Began sembrerebbe essere - dalle intercettazioni baresi, e non solo - la coordinatrice, per usare l'appropriato termine politico, delle centinaia di candidate all'harem del sultano.
L'Ape e Tarantini diventano amici. Tarantini ha accesso alla villa. In breve la sua crisi di liquidità si risolve.

Fioccano commesse e nuovi appalti.
Le tristi vicende giudiziarie di cui era stato in passato oggetto si sciolgono come neve al sole sardo.
Chi non vorrebbe avere come amico il presidente?
,
direbbe la professoressa del liceo di Noemi.
Chi non vorrebbe vendere protesi agli emissari di Putin e di Topolanek?

Una vicenda fine impero che si cerca di liquidare come gossip
(il Tg1, per esempio, dall'alto della sua autorevolezza parla d'altro) e che è invece diventata un problema per la sicurezza nazionale.
Ricordate le parole della moglie?
«Ho pregato chi gli sta vicino di aiutarlo come si fa con un uomo malato».
Malato della sua ossessione senile per l'eterna giovinezza, la virilità.

Anche Chirac lo racconta.
L'ossessione di Berlusconi per le ragazze è da anni la prima occupazione di chi lo circonda.
Gli procurano book e numeri di telefono, gli organizzano feste a pizze e champagne come quelle dell'argentino Menem.
Qualunque escort di provincia può esibire una registrazione sul telefonino, l'abito blu di Monica Lewinski è preistoria.
Ghedini è nel panico.
[SM=x44457]
Gianni Letta con il prefetto De Gennaro sono convocati al Comitato per la sicurezza, la prossima settimana,
a spiegare cosa intenda Berlusconi quando dice
«strategie oscure in cui sono coinvolti spezzoni dell'intelligence nazionale con parti deviate dei servizi stranieri».

[SM=x44456]


L'intelligence nazionale? La Cia?
Di chi è la manina che diffonde le foto?

C'entrano Obama, Putin, il gas, Gheddafi? [SM=x44457]
Possibile che a monte della slavina ci sia Patrizia?

Riprendiamo da dove ci eravamo lasciati ieri. Fini gelido cita il Deserto dei Tartari.
Gli amici se ne vanno.
Veronica aveva ragione: non l'hanno aiutato, anzi.

Come si fa a farsi governare da un uomo che qualunque adolescente può inchiodare con una foto?
Come può un uomo così ricattabile essere affidabile?

Il "presidente-utilizzatore"
ha una possibilità di uscirne, questo dicono i suoi stessi alleati. Ribaltare l'antico adagio.
«Utilizzare» è meglio che comandare.
Potrebbe essere d'accordo, in fondo.

19 6 2009
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19/06/2009 20:37

CACCIA ALLE RAGAZZE DEL MAGNUM
- PER 'L'UNITà' LE PAPI GIRLS SONO: la neo-europarlamentare Licia Ronzulli
- Siria, concorrente saffica dell’ultimo Grande Fratello
- Susanna Petrone, conduttrice di “Guida al campionato”
- TUTTE SMENTISCONO...

Federica Fantozzi per "l'Unità.it"


Chi sono le ragazze sul Magnum di Berlusconi in procinto di trascorrere lo scorso Ferragosto a Villa Certosa?
È caccia ai nomi delle foto pubblicate dall'"Espresso".
"Dagospia" soffia sulle Papi-girls riprendendo l'articolo di Marco Lillo e Peter Gomez:
«Due future stelline di reality, un'aspirante giornalista Mediaset,
una giovane promessa PdL».


Quest'ultima, in camicetta bianca, somiglia molto alla neo-europarlamentare Licia Ronzulli. Lei, in partenza per Bruxelles, ha fretta: «Non ho tempo di rispondere alle sue domande». Ma dov'era a Ferragosto? «Arrivederci».

Poi viene identificata Siria, concorrente saffica dell'ultimo Grande Fratello: «Non rilascio dichiarazioni - replica - Parli con Endemol». Smentisce invece di essere a bordo Susanna Petrone, da settembre conduttrice di "Guida al campionato" e in lizza per sostituire la Hunziker a Zelig.

È l'ultimo capitolo di una vicenda mediatica cominciata con il corso di politica "pret-à-porter" a via dell'Umiltà. E le studentesse - "starlet" di belle speranze, avvenenti dirigenti locali e fanciulle di ottima famiglia - falcidiate dall'ira coniugale. In un frullatore di gelosie incrociate, polpette avvelenate, registrazioni vere o presunte, rivelazioni clamorose e bocche cucite.

Vedi la stanza di Arcore da cui "Papi Natale" attinge doni per le favorite, tra cui le chiavi di una mini nascoste in mazzi di rose.
Anche se negli ultimi giorni qualcuna l'ha cambiata con un altro modello di auto perché da "status symbol" si va trasformando in carta d'identità.
[SM=x44455]

Certo, scrive Filippo Ceccarelli,
«fra letterine, meteorine, gossipine, farfalline, gemelline, pare, anche montenegrine, e api regine, non ci si capisce più niente».
[SM=x44456]



MI MANDA CICCI
«E come sta Cicci?» «Bene, magari è al governo». A "Tetris" era diventato un tormentone: se vogliamo una valletta - si erano detti gli autori del programma condotto da Luca Telese all'epoca su RaiSat Extra - deve essere una vera raccomandata. Detto fatto, avevano chiesto al direttore di rete che aveva chiesto al presidente di Raisat... e lei era sbucata fuori.
Adriana Verdirosi: bella, bruna, spigliata, raccomandata da Cicci, entità misteriosa e mai svelata. Un ministro? «Chissà». È giovane? «Dentro sì». Sposato? «Non voglio saperlo». La sorpresa è arrivata quando hanno letto il suo nome tra le partecipanti al corso. «L'abbiamo invitata a fare campagna elettorale - rievoca Telese - Ha accettato.
Poi, due giorni dopo, l'attacco di Veronica sul "ciarpame senza pudore" e non ha più risposto al telefono».

CUORI INFRANTI
Quelle che alle 16 erano in lista e alle 18 non più.
Emanuela Romano, 28enne napoletana, alta e bruna, psicologa con master in marketing a Publitalia, impegnata nel comitato "Silvio ci manchi" è stata depennata nonostante il padre Cesare, artigiano di presepi, abbia minacciato di darsi fuoco sotto Palazzo Grazioli:

«È tutto ricomposto - dice ora - Io sono un militante. Mi ero solo risentito per lo sgarbo». Come lei la 25enne Chiara Sgarbossa, ex miss Veneto ed ex meteorina di Emilio Fede, furibonda per l'inutilità delle pacche sulle spalle ricevute da La Russa al corso. E così racconta l'antefatto: «Avevo il contatto diretto con Marinella, la segretaria di Berlusconi. Una settimana dopo lui mi ha telefonato di persona, mi ha fatto tre domande. Sei laureata? Sì. Sai le lingue? Sì. Ci sono foto nude di te? No. Manda tutto a Marinella e vieni al corso».


IL MOTOSCAFO DI BERLUSCONI CARICO DI BELLE RAGAZZE - AGOSTO 2008

CERCHI CONCENTRICI

Raccontano che nella piazza di Todi,
avvistando da lontano due bionde che si sbracciavano il premier abbia gelato sindaco e consiglieri umbri:
«Belle fighe circolano da queste parti».
Imbarazzo: oltre che distanti, le signore erano anche "agées".


È il bis del «posso palpare l'assessora» all'Aquila,
il sequel di infiniti comizi e passeggiate.

A Berlusconi piacciono le donne, come ad altri 50 milioni di italiani, dice chi lo difende. Si dibatte su: galanteria, voyerismo, satiriasi, priapismo indotto da pillole azzurrine o iniezioni.

Di certo, oltre a migliaia di fortunate che possono vantare complimenti, compresa la finlandese Tarja Halonen, esiste un più ristretto gruppo che frequenta Villa Certosa e Palazzo Grazioli. Dove il tavolo è sempre apparecchiato per 50. Ed esiste un cerchio ancora più riservato: quelle che vantano (o millantano) con il premier frequentazioni private, notti a palazzo, incontri ravvicinati. Come Evelina Manna, che in un'intercettazione lo rimprovera: «Non essere freddo con me».


IL MOTOSCAFO DI BERLUSCONI CARICO DI BELLE RAGAZZE - AGOSTO 2008


L'ASSE PUGLIESE
E come Patrizia D'Addario, ex candidata alle Comunali di Bari ed escort d'alto bordo.
Pugliese come Angela Sozio, la "rossa" delle sexy saune del GF riapparsa al congresso fondativo del PdL;
come la neo-eurodeputata Angela Matera,
e come Elvira Savino, la Tacco 12 di Montecitorio,
coinquilina della somma reclutatrice Sabina Began.

La D'Addario però è una professionista,
come le colleghe interrogate dai pm baresi: smistate da «Giampi»
, pagate migliaia di euro a notte. Non le uniche, forse, nel mucchio procace che ha trascorso Capodanni ed estati sarde rimborsate con diaria di 1500 euro più shopping libero. Un bel salto di qualità rispetto al borsello in cui uno degli assistenti di Berlusconi raccoglie, in ogni occasione pubblica, biglietti da visita e numeri di telefono delle fans adoranti.


IL MOTOSCAFO DI BERLUSCONI CARICO DI BELLE RAGAZZE - AGOSTO 2008

www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-7109.htm
[19-06-2009]
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20/06/2009 01:13

Però scusate...io sono sempre stato di sinistra e berlusconi non lo posso vedere, ma francamente, non vi pare che tutta questa campagna sia un'enorme buffonata???
Ma che profili penali ci sono? Di cosa, in concreto, lo si accusa? Che gli piace la figa e scopa? Ma beato lui, saranno pure cazzi suoi???

Ma è possibile che questa sinistra sappia solo fare la beghina da sacrestia per attaccare uno che non riesce ad attaccare con altri mezzi???
Che sia un puttaniere, che sia uno che si crede napoleone, che abbia mille difetti personali non c'è dubbio, ma non è certo con questi mezzucci da buco della serratura che l'opposizione lo farà cadere, anzi lo rafforzerà ancora di più
Ma per gli italiani i problemi sono se berlusconi scopa o meno e con chi? Ma possibile che un'opposizione degna di questo nome si attacchi a queste cose?
Io sono sempre più schifato da tutto e da tutti, questa classe politica è indegna a 360 gradi

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SKY tg24 > politica



Un'altra ragazza racconta le notti di Palazzo Grazioli
Nell'ambito dell'inchiesta della procura di Bari
Barbara Montereale, 23 anni, aspirante showgirl,

conferma agli inquirenti:
"Tutti sapevamo che Patrizia D'Addario era lì come escort"
20 giugno, 2009

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22/06/2009 11:59

La ricostruzione della notte tra il 4 e il 5 novembre 2008
Autoscatti a Palazzo Grazioli
La serata delle 3 ragazze
La D'Addario: «Silvio mi disse: stavolta devi restare, so del problema e voglio darti una mano, risolverò tutto»


Dal nostro inviato Fiorenza Sarzanini




BARI - Patrizia si è soffermata sui particolari delle stanze, sui quadri, ha cercato i dettagli. Loro invece hanno preferito mettersi in primo piano. Pri­ma una, poi l’altra, poi tutte e due in­sieme. Sempre nel bagno.
Ecco le fo­to scattate all’interno di palazzo Gra­zioli (GUARDA).

Nel bagno di Palazzo Grazioli:

Lucia Rossini e Barbara Montereale
si scattano fotografie all’interno di uno dei bagni di Palazzo Grazioli.
Berlusconi le ha ospitate insieme alla escort Patrizia D’Addario la notte dello scorso 4 novembre, quando si attendevano i risultati delle presidenziali americane.
Prima di entrare nella residenza romana del premier, le ragazze non sono state sottoposte ad alcun controllo:
sono state loro stesse a confermarlo di fronte ai magistrati della Procura di Bari

Ecco il riscontro a quanto rivela­to dalla D’Addario e poi confermato dalle altre due ragazze: la sua amica Barbara Montereale e Lucia Rossini, anche lei barese reclutata da Gianpao­lo Tarantini. Sono proprio loro a com­parire nelle tre foto finite adesso agli atti dell’inchiesta. Entrambe con i ca­pelli neri, Lucia è quella che indossa l’abito a sottoveste.


È la notte tra il 4 e il 5 novembre 2008. Mentre negli Stati Uniti si vota per eleggere Barack Obama, Silvio Ber­lusconi è a Roma e organizza una cena nella sua residenza privata. «Verso le 22 - come ha raccontato la stessa Pa­trizia, testimone chiave nell’inchiesta sulle ragazze a pagamento messe a di­sposizione del premier - siamo entra­ti nel salone. Eravamo noi tre donne. Oltre a Berlusconi, c’erano Gianpy e il solito pianista». Per lei era la seconda volta. Venti giorni prima aveva già par­tecipato a una festa, ma aveva rifiutato di rimanere. Quella sera sapeva invece che il suo ingaggio non poteva limitar­si alla cena. «Gianpy mi aveva avverti­ta: lui vuole che rimani. E io avevo ac­consentito», ha rivelato. Nel buffet ci sono dolci, frutta esoti­ca e champagne. «Quando Silvio è en­trato - afferma Patrizia - è venuto subito verso di me». Nella sua borset­ta ci sono il registratore e il telefonino. Ma pare evidente che anche Barbara - forse temendo di non essere credu­ta se avesse raccontato di aver trascor­so una serata a casa del premier - si fosse attrezzata per dimostrare a tutti la sua presenza.


Del resto lei stessa, avrebbe avvisato un amico fotografo che vive a Roma di appostarsi all’in­gresso di palazzo Grazioli «perché ti faccio fare un bel colpo». Promessa im­possibile da mantenere. Come ha fatto mettere a verbale Patrizia, le disposi­zione di Tarantini su questo punto era­no severe: «Quando arriviamo in pros­simità dell’ingresso, tirate su i finestri­ni dell’auto». Alla guida c’è Dino, l’autista dell’im­prenditore. Cortile, ascensore, salone. «Non ci hanno sottoposto ad alcun controllo», confermano le tre quando vengono interrogate in una caserma della Guardia di Finanza di Bari. La se­rata comincia con Berlusconi che mo­stra loro un video sulla sua visita a Bu­sh e poi alcune foto «delle sue ville, della sua famiglia e in particolare del suo nipotino». Patrizia entra nei detta­gli: «Si è seduto vicino a me e mi acca­rezzava. C’erano le guardie del corpo e io mi sentivo in imbarazzo. Lui guarda­va le altre due ma stava vicino a me. Poi mi ha sussurrato: 'Questa volta de­vi rimanere. So del tuo problema e vo­glio darti una mano. Ti manderò due persone al cantiere del residence che vuoi costruire e risolverò tutto'. Pri­ma di andare Gianpy mi aveva rimpro­verato dicendo che l’altra volta ero sta­ta troppo fredda e a quel punto ho ac­cettato».

La donna racconta che inizialmente «ci siamo spostati tutti e quattro verso la camera da letto. Barbara e Lucia sta­vano da una parte, lui era concentrato su di me». È a questo punto che le altre due vanno in bagno. Una fotografa l’altra e lo specchio rimanda la loro immagine con la macchinetta digitale in mano. Poi insieme, quasi a voler fornire la conferma definitiva della loro parteci­pazione. Quando escono, la serata di Patrizia è già stata definita e Tarantini le porta via. Si sono appena conosciu­te, ma hanno familiarizzato. E infatti si rivedono anche a Bari, effettuano nuove trasferte in coppia. È la stessa Barbara, in una telefonata con Patrizia avvenuta il 7 giugno scorso ad ammet­tere: «Sì, sì. L’altra l’ho vista. Abbiamo fatto dei lavori insieme». Gli accerta­menti svolti nelle ultime settimane avrebbero dimostrato che le due sono state ingaggiate per andare a svolgere la loro attività in un casinò della Croa­zia. E adesso si sta verificando quali al­tri appuntamenti abbia procurato loro Tarantini. Oltre alla permanenza a vil­la Certosa a metà gennaio, Barbara avrebbe lavorato in altre città, in parti­colare Venezia e Vicenza.

Della notte a palazzo Grazioli rima­ne traccia registrata su varie audiocas­sette. E anche la mattina successiva, «quando Silvio mi ha chiesto di rima­nere per fare colazione insieme», l’ap­parecchio viene messo nuovamente in funzione. «A un certo punto - raccon­ta Patrizia - è entrato un uomo con un vestito perché lui doveva fare una dichiarazione alla stampa. Io dovevo vestirmi e quindi sono andata in ba­gno». Anche lei scatta alcune foto, una che la ritrae davanti allo specchio. Ma con il telefonino aveva già immortala­to la stanza da letto. Immagini nitide che sono state consegnate al magistra­to e rappresentano il riscontro per smentire che le tre ragazze possano es­sersi accordate per fornire una versio­ne comune su quella serata. Un evento che per loro era certamente speciale.



Fiorenza Sarzanini
22 giugno 2009



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