BLACK SILVIO TRA I GIOVANI DI AN SCODELLA BARZELLETTE ANTI-COMUNISTE
IL CAVALIER ELOGIA ITALO BALBO IN LIBIA MA LA PLATEA NON È NOSTALGICA: CHI È?
RAGAZZA: “PARLIAMO DI COSE PIÙ CONCRETE. SIAMO PREOCCUPATI DAL PRECARIATO”
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Gianluca Luzi per “la Repubblica”
Italo Balbo? In fondo in Libia ha fatto cose buone. Gli italiani? Berlusconi patriottico scalda la platea: «Abbiamo 100mila chiese e monumenti, 40mila dimore storiche, 3mila 500 siti archeologici, più di mille teatri».
Quindi «non dobbiamo avere nessun senso di inferiorità nei confronti di nessuno al mondo». Il Tibet, che sta molto a cuore ai giovani di An «è un tema molto importante, ne parlerò con il governo cinese quando sarò a Pechino».
Ma non è che per caso c´è qualche dissenso nel governo, per esempio sull´Ici? «Menzogne inventate dai giornali», assicura mentre schiaccia «con la filosofia liberale» una «zanzara comunista» che lo infastidiva. «Si discute ma si decide, e il governo ha un consenso imbarazzante». Del resto - e questa è per Casini - «chi era fonte di contrasto nella nostra coalizione ora non è più con noi».
Atreju ‘08, festa di Azione giovani.
Platea piena e attenta. Berlusconi - come sempre - fa il simpatico, si toglie la giacca, si arrotola le maniche della camicia blu e racconta una barzelletta, anzi «una storiella». Per la verità la riferisce, nel senso che gliel´ha raccontata La Russa e trattandosi di una vecchissima barzelletta sui carabinieri, espone il ministro della Difesa a una discreta gaffe. Comunque: «I carabinieri del Cocer si prendono una vacanza e vanno a caccia. Il primo spara e quando torna dice "a giudicare dal pelo si direbbe che ho preso una lepre". Il secondo dice "a giudicare dalle piume è un fagiano".
Quindi tocca al maresciallo: "a giudicare dai documenti si direbbe un comunista"».
Il più divertito è Berlusconi che aggiunge: «La Russa aveva concluso la storiella con la battuta originale che parlava di un ragioniere, ma io ho cercato di adeguarla all´ambiente ed ho inserito il comunista». Ed è evidentemente per adeguarsi all´ambiente (che per la verità non sembrava molto nostalgico), che il Cavaliere decide di fare l´elogio di Italo Balbo. Così, tanto per ravvivare un po´ il dibattito sul Ventennio dopo gli interventi di Alemanno e La Russa che avevano provocato la reazione del presidente Napolitano, Berlusconi si è messo a raccontare un particolare del suo incontro con Gheddafi.
«Il Colonnello si lamentava con me del periodo della colonizzazione, pensate che loro festeggiavano il Giorno della Vendetta e noi non abbiamo contezza degli eccidi degli anni della colonizzazione. Ma io gli ho detto che Italo Balbo in Libia ha fatto cose egregie, cose buone». Però Gheddafi non si è convinto: «Lui mi ha risposto che Balbo ha costruito caserme e opere pubbliche sempre per i colonizzatori e questo non andava bene». Comunque, assicura Berlusconi, gli italiani cacciati dalla Libia torneranno, lo prevede il Trattato stipulato con Gheddafi.
Ma i giovani di An più che al passato sembrano interessati ai temi che li toccano da vicino. Il lavoro prima di tutto.
Una ragazza aspetta il suo turno per fare la domanda, ma prima deve ascoltare una lunga autocitazione del premier che legge un vecchio discorso per dimostrare che «in Italia l´ideologia comunista non è ancora scomparsa» e con la sinistra «non si può dialogare». Evidentemente spazientita dalla lunghezza dell´autocitazione la militante di Azione giovani finalmente prende il microfono:
«Dopo il comunismo, presidente, vorrei parlare di qualcosa di più concreto.
Noi giovani siamo preoccupati piuttosto dal precariato».
Segnali preoccupanti
Berlusconi sorride, assicura che il suo libro era «pragmaticissimo» e quindi fornisce la sua ricetta contro il precariato: «Diventate imprenditori di voi stessi, non cercate il posto fisso, ma se necessario andate a cercare la vostra occasione a Parigi, Londra, Los Angeles». Insomma «fate come me: mio padre ha cominciato come fattorino in banca e io sono arrivato ad avere 56 mila collaboratori».
©Umberto Pizzi - 12.09.2008
Francesca Pescato and friends
Con questa meta davanti, i giovani di Atreju ‘08, hanno anche ascoltato il futuro traguardo del Cavaliere: «Ho intenzione di investire molti soldi nella struttura di don Luigi Verzè a Verona che sta studiando la medicina predittiva per portare la vita media a 120 anni...».
In chiusura un po´ di spot aziendali: ultimo libro letto? «Uno della Mondadori: "I discorsi che hanno fatto l´Italia, da De Gasperi a Berlusconi". Film? «Quello di Tornatore ancora in lavorazione prodotto da Medusa». Canzone? «Ovviamente vi consiglio le mie canzoni, certamente le più belle degli ultimi anni»
Dagospia 12 Settembre 2008
©Umberto Pizzi - 12.09.2008
Annagrazia Calabria e Gabriella Alemanno
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.