Ma siamo davvero tutti raccomandati?
Avevo uno "zio" (le parentesi perchè era zio di mia madre in realtà).
Comunista di quelli forti, veri, della prima ora... forse pure filosovietico.
Di quelli che mi diceva: "promettimi che quando muoio darai tutto ciò che ho al partito! (porello.. il "partito" è morto prima di lui).
Strano connubio quello che ci legava.
Lui, muratore, comunista che non ha disdegnato di aiutare anche "fascisti" (se li ha aiutati sono certo, conoscendolo, che erano brave persone, al di la delle idee politiche) a salvarsi dalle purghe del dopoguerra, lui sfollato come tanti in periodo di guerra (le ha fatte tutte e due quelle mondiali).
Quando se ne è andato, frugando tra le sue cose per salvare almeno qualche ricordo alla dura legge del righattiere, trovai, all'interno di un libro, una raccomandazione.
Lo raccomandavano perchè gli fosse offerta l'opportunità di lavorare, da sfollato, da persona che "doveva", comunque, aiutare la famiglia in tempi magri (si era ancora in tempo di guerra).
La trovai perchè non la usò? La usò per poi costudirla gelosamente?
Ossia, non è che , forse, qualcuno, pur avendone la possibilità, preferisce le sue gambe?
PS: Certo le gambe, quelle con cui devi macinare chilometri mica lo stacco delle veline, sono diverse dagli altri organi che vanno sotto il nome di "mammari"!!